Nell’anno che è appena terminato è morto Carlo Mazzacurati. E a lui è stata associata un frase che io non avevo mai sentito e che -come molti- ho trovato molto bella. Questa.

“Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.



Così ora molte persone citano quella frase o una delle sue varianti, attribuendola al regista scomparso. È una frase del resto perfetta per Mazzacurati da tutti ricordato come persona a modo e gentile.

Solo che la frase non è sua.

A cercare meglio si scopre che probabilmente quella frase fu citata da Mazzacurati in una intervista e da allora qualcuno gliela deve aver attribuita. Il web italiano è pieno di simili correlazioni.

Se date retta – frettolosamente – a Internet (cosa che non andrebbe fatta mai eppure ci capita spesso) scoprite quasi subito che la frase in questione è da moltissimi attribuita a Platone. È una frase potente e il filosofo greco (che non legge nessuno) sembra adattissimo ai nostri pruriti da citazione colta. Così ho dato una occhiata al volo ai primi duecento link di Google che attribuiscono l’aforisma al greco con la barba e ho notato che in nessuna delle pagine veniva citata la fonte esatta.
Internet, dimmi: quand’è esattamente che Platone aveva invitato i posteri ad essere gentili? Nessuno dei centinaia di compilatori di pagine web piene di lucidi aforismi sembrava saperlo; tutti mettevano il suo nome (Platone) fra parentesi a fine citazione e tanto bastava.

In mezzo a centinaia di attribuzioni a Platone se ne trovano alcune anche a Filone di Alessandria, filosofo ellenistico ancora più esotico di Platone e magari in quanto tale perfino maggiormente attendibile. Ottimo per gli aperitivi: “manno’ non è Mazzacurati, manno’ non è nemmeno Platone, è Filone di Alessandria”.

A un certo punto trovo una vaga citazione alla versione in inglese della frase di Mazzacurati che suona più o meno così:


Be kind, for everyone you meet is fighting a hard battle



Seguendo le tracce della versione in inglese si arriva velocemente (purtroppo su Internet l’inglese serve molto) alla voce Wikipedia di Ian McLaren, pseudonimo del reverendo scozzese John Wilson vissuto nella seconda metà dell’ottocento che in un suo racconto del 1894 intitolato “Beside the Bonnie Brier Bush” e pubblicato sul British weekly scrive


“Be pitiful, for every man is fighting a hard battle.”



Al termine di questo percorso diventa poi facile rintracciare una pagina web (esistono siti appositi, come per tutto) nella quale la medesima ricerca della corretta citazione è riassunta interamente. Dopo Platone, Filone di Alessandria, Ian Mclaren e John Wilson manca solo Carlo Mazzacurati. Che dio lo abbia in gloria.


A cosa serve Internet

A cosa serve Internet 2

6 commenti a “Storia di una frase (A cosa serve Internet 3)”

  1. nicola palmarini dice:

    Mante correggi wilson con watson (o viceversa, non so) alla fine, se no tutto lo scritto entra sparato nella categoria dei paradossi (di internet)

  2. massimo mantellini dice:

    @nicola ;)

  3. Memorie del dinosauro (A cosa serve Internet 4) - manteblog dice:

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  4. Sul plagio (A cosa serve Internet 5) - manteblog dice:

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  5. Sposerò Juliette Valduriez (A che serve Internet 6) - manteblog dice:

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  6. A cosa serve Internet (7) La sindrome Fallaci - manteblog dice:

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