La conferenza stampa di Giorgia Meloni non ha detto nulla di nuovo su Giorgia Meloni. E non ha detto nulla di nuovo sullo stato del giornalismo italiano che è sempre il solito pianto. Non tanto per la vacuità delle domande e nemmeno per tutte quelle cravatte ineccepibili, quei braccialetti e quegli occhialetti alla moda, ma per l’incapacità assoluta (o per la assoluta mancanza di volontà) di fare opposizione e contestare le bugie del potere. Per tre ore la Presidente del Consiglio ha alternato vacuità enciclopediche (sulle quali non c’è molto da fare) e balle spaziali (sulle quali invece ci sarebbe moltissimo da controbattere) e nessuno in sala che abbia alzato un sopracciglio. Menzione speciale a SkyTG24 che ha utilizzato la sua domanda per chiedere a Meloni di andare a fare un confronto TV con Elly Schlein a casa loro.

3 commenti a “Con questi giornalisti non vinceremo mai”

  1. Luigi dice:

    Alla prima conferenza stampa di fine anno del governo Berlusconi II (fine 2002) alla domanda della giornalista dell’Unità il PdC rispose più o meno così: ” voi comunisti non meritate di farmi domande” e la chiuse lì. L’allora direttore dell’ ordine dei giornalisti seduto al fianco intervenne solo per dire insomma Presidente non è elegante fare i cattivi, non ricordo bene, ma era sicuramente qualcosa del genere. Nessun giornalista alzò il sopracciglio, nessun giornalista citò il diritto di cronaca o la libertà di stampa, nessuno dei presenti osò prendere le difese della collega la quale, del resto, incassò senza neanche un cenno di ribellione.
    I nostri giornalisti sono questa roba qui.

  2. Bruno Anastasi dice:

    wow … inizio anno col botto … buon 2024

  3. Andy61 dice:

    Inutile farsi illusioni. I giornali sono strumenti in mano ad imprenditori che li usano come strumento per perseguire i propri scopi di business. Perfetto esempio il Corriere: fino a 10 gg fa neutro/favorevole, come da tradizione con qualsiasi governo, nei confronti della Meloni. Poi nella finanziaria decidono di ridurre il canone RAI ipotizzando un innalzamento dei tetti pubblicitari sottraendo risorse alle altre TV. Da allora ogni giorno c’è almeno un articolo critico sul governo.
    Ovviamente anche una menzione per i giornalisti che da almeno 30 anni hanno rinunciato alla propria dignità professionale genuflettendosi davanti all’intervistato di turno come un Fracchia qualsiasi davanti al capo..

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