Ieri ho scritto qui due righe sciocche e trascurabili sulla prevalenza del cretino nei social network. Nulla di nuovo, l’ennesima constatazione del lato tossico delle reti sociali. I post di questo blog rimbalzano su Twitter su FB e su Thread, luoghi nei quali ho smesso di scrivere da quasi due anni. Stamattina mi ha colpito questo dato su Twitter: il mio post di ieri è stato visualizzato 31 volte. Per qualche ragione che è nelle scelte strategiche di Elon Musk, che sia perché vorrebbe vendermi la visibilità sulla sua rete, che sia perché il post contiene un link in uscita dalla sua rete, che sia perché magari non condivide i contenuti da me pubblicati sulla sua rete, Twitter ha mostrato quel post a 31 dei 55.593 follower del mio vecchio profilo da quelle parti.

I gestori dei social network non sono mai stati innocenti, fin dall’inizio, fin da quando ingenuamente noi immaginavamo quei luoghi come ambiti di apertura e libera conoscenza, e non sono del resto mai stati innocenti nemmeno gli utenti di quelle reti, che anche loro fin dall’inizio, hanno escogitato trucchi e giochetti per rendere virali i loro contenuti e quelli dei loro clienti, ma il livello di pacifica intenzionale adulterazione che Twitter mostra oggi ha l’impudenza della stupidità. La stessa pacifica stupidità del suo proprietario che si è avvolta sul suo social network come un precisissimo calco.