Vittorio Pasteris si chiede come mai l’intervista di Alessandro Gilioli a Carlo Taormina non abbia sfondato il tetto di cristallo della blogosfera per arrivare sui grandi giornali. E’ strano in effetti e certamente non si tratta di una semplice disattenzione. La blogosfera viene ogni giorno minuziosamente sfogliata dai giornalisti. Che ovviamente pescano solo quello che li interessa. Non e’ un caso che un microscopico rumor su Friendfeed su Di Pietro produca un articolo su Il Giornale, così come un annuncio di una libreria milanese su Bruno Vespa finisca sulle pagine di Libero. L’utilizzo strumentale delle voci e delle notizie è oggi la principale attività informativa di gran parte della stampa italiana. Osservando il tutto dal punto di vista del lettore si tratterebbe solo di chiedersi se nell’intervista di Gilioli ci siano informazioni di interesse generale: la mia risposta è che, sebbene Taormina abbia da tempo una autorevolezza simile a quella di Vanna Marchi, quelle informazioni ci sono eccome. E allora come mai nemmeno la stampa di “sinistra” ha ritenuto di riproporla? Forse perchè si tratta di un percorso informativo (un giornalista-blogger che alza il telefono per gli affari suoi) inconsueto e potenzialmente pericoloso? O che altro? Molto meno oscura la vicenda di un’altra notizia impermeabile che in questi giorni Luca Sofri sta ripetutamente proponendo sul suo blog: quella della ineleggibilità per un terzo mandato di Formigoni e Errani. In quel caso la spiegazione di un simile pesce in acquario sarebbe anche a portata di mano, visto che si tratta di una ipotesi scomoda un po’ per tutti gli schieramenti politici. Il che però significa anche un’altra cosa: che il giornalismo per i cittadini è ormai in questo paese una merce rara.

19 commenti a “La teoria della iperattenzione”

  1. vittorio pasteris dice:

    Condivido appieno quanto scritto oltre al fatto che se va avanti cosi il giornalismo “di qualità” si infilerà in una specie di News-game svincolato dal reale che al suo interno genera e propone notizie. Nel frattempo speriamo che lo stesso rischio di distacco dalla vita non lo corra chi fa informazione “bloggata e dal basso”.

  2. Enrico (bis) dice:

    Potrebbe essere che, data la credibilità di Taormina e la strategia comunicativa ormai consolidata del dire tutto e il contrario di tutto, siano affermazioni difficilmente dimostrabili e quindi ci sia il timore di incappare in querele milionarie da parte del Ghedini di turno. Una spece di autocensura preventiva.
    I possibili commenti e la tristezza profonda sono ovvi.

  3. Pier Luigi Tolardo dice:

    Onestamente ammetto che non sapevo che Sofri avesse proposto sul suo blog il tema dell’ineleggibilità di Formigoni ed Errani ma il tema non mi era ignoto: la settima scorsa il quotidiano La Stampa aveva pubblicato in prima pagina un articolo molto interessante del loro esperto di diritto costituzionale Michele Ainis che citava le precise disposizioni legislative che impedirebbero un nuovo mandato per i 2 governatori e concludeva sconsolato che, comunque, il tema cadeva nella totale indifferenza delle forze politiche ma anche dei cittadini.

  4. raccoss dice:

    Già ai tempi Taormina aveva credibilità zero quando andava al Brogiesso di Biscardi. Adesso che si comporta come una verginella tradita, la sua credibilità è sottozero.

  5. iced dice:

    Parafrasando: “è il GIORNALETTISMO, bellezza, e tu non puoi farci niente”.
    Temo abbia ragione chi pensi che il giornalismo in Italia abbia “qualche problema”.

  6. Luigi Muzii dice:

    La querela ha sostituito le forbici del censore. Non si fa informazione, ci si abbandona al vociare da vicolo, apparentemente innocuo, cercando di vestirlo di abiti professionali o che almeno appaiano tali. Quanti giornalisti abbracciano la carriera politica? E che fine fanno quelli che fanno domande vere, non necessariamente inchieste?

  7. vittorio pasteris dice:

    Mi sembra che risolvere il problema con un “taromina non e’ credibile” sia un po’ rozzo. Vediamola diversa. Se negli stati uniti un deputato repubblicano del congresso dichiarasse cose del genere di George Bush si sarebbero un po’ mossi i media americani. …

  8. Alessandro dice:

    Intanto grazie dell’attenzione e provo a intervenire anch’io benché parte in causa.

    Secondo me c’è un combinato disposto di diversi elementi, alcuni dei quali emersi nel post di Massimo.

    Quindi sì, c’è anche il fatto che ormai Taormina è considerato poco autorevole (sebbene a me abbia parlato di eventi vissuti in prima persona, non di teorie universali) quindi non vale la pena di riprenderlo.

    Ma forse c’è anche una subcultura più o meno inconscia nelle redazioni secondo cui un’intervista che appare in un blog non può avere la stessa credibilità e lo stesso interesse di una uguale uscita su un giornale di carta, quindi non va ripresa. I blog sono redazionalmente interessanti se c’è la sparata di qualche politico (Di Pietro, Grillo, ma non solo), se c’è qualche battuta buona da rubacchiare, o al massimo se c’è la fotina scattata a Berlusconi fuori dall’ipermercato: ma per un format eminentemente giornalistico come l’intervista no, si tende (ancora) a lasciarli perdere. Sì, diciamo pure a snobbarli.

    E l’intervista al politico è il classico format da giornale cartaceo: anzi da rassegna stampa che arriva sulle scrivanie dei politici con le fotocopie – e quindi viene commentata in abbondanza finendo per fare notizia.

    Ieri sera sentivo, su Radio 24, un ascoltatore che gentilmente in diretta citava l’intervista di cui sopra a Taormina. E anche uno di solito attento al Web come Cruciani gli ha risposto: «Ma di quale intervista sta parlando? Io non leggo un’intervista a Taormina da anni!».

  9. vittorio pasteris dice:

    Alessandro, da giorni seguivo i commenti infiniti della tua intervista e aspettavo che qualcuno la citasse. Capisco se fosse uscita su un blog sconosciuto che non fa parte di un gruppo editoriale. Ma stiamo parlando di uno dei blog più famosi e citati, scritto da un buon giornalista, parte di uno dei diu maggiori gruppi editoriali italiani. E invece nulla ,nessuno che che so io telefoni a Taormina e gli dica: ma le conferma quanto riportato d Gilioli ?

  10. Alessandro dice:

    Mah, Vittorio, che posso risponderti? Non lo so. Come dicevo sopra, però, secondo me bisogna pensare non a un “complotto del silenzio”, ma a un misto di ragioni (sub)culturali, tutto lì.

    La cosa buffa è che io ho scritto l’intervista- post venerdì sera e l’ho messo solo sul mio blog per non rompere le palle nel we alle colleghe che si occupano del sito.

    Forse ho fatto male (a volte dalla homepage de L’espresso le cose rimbalzano su Rep.it, e di lì altrove) o forse invece no: così ne è nato un dibattito a tratti più interessante dell’intervista stessa.

  11. Enrico (bis) dice:

    Alessandro, sono d’accordo con te e Massimo sull’atteggiamento superficiale a dir poco dei giornalismo “di carta” nei confronti dei blog, ma non sono convinto che sia tutto, almeno questa volta, come sottolinea Vittorio Pasteris, qui sopra. La notizia è troppo succosa e viene dal gruppo repubblica-espresso….Sono perplesso e credo si tratti di pudenza autocensoria.
    In quanto a Cruciani, purtroppo da un po’ di tempo ha sviluppato un’attenzione molto selettiva.

  12. L1 dice:

    ecco, e’ solo un inciso, ma pure io vorrei dire: cruciani, che delusione. ma poi chissa’ perche’ dovevo aspettarmi qualcosa di buono dal sole24H? – comunque, grandi complimenti ad alessandro.

  13. soloparolesparse dice:

    @ Vittorio
    @ Alessandro
    …ma anche a Massimo, perchè no…
    Facciamo una prova.
    Voi che negli anni avete incamerato un aura giornalistica potreste provare ad ottenere qualche esclusiva da pubblicare solo sui vostri blog.
    Alla terza o quarta magari qualche testata (non necessariamente le vostre) probabilmente rilancerà.
    Non so… potrebbe essere un modo per regalare un po’ di credibilità alla blogosfera italiana.
    L’ho buttata lì un po’ grezza ma non ho dubbi che abbiate capito cosa intendo…

  14. Sergej dice:

    La “guerra civile fredda” (per citare Daniele Luttazzi) implica forse che una notizia debba interessare, per essere diffusa, almeno uno dei due contendenti – i berluscones o i “democratici” -. Se non interessa le due lobbies, non passa. Girodivite, che appartiene al terzo incomodo del “popolo del web”, ha diffuso le due notizie nei propri canali di informazione web (sito, facebook, girodivite.tumblr.com ecc.). Non so… forse serivirebbe un “terzo polo”, ma qui entrerebbero in gioco anche altre cose: il bisogno di strutture, punti di riferimento, generali e soldati, referenti politici e rappresentanti al parlamento ecc. se proprio si vuol giocare a stà guerra civile fredda… ma la si vuol giocare davvero? e se non si sta al gioco, cioè nella storia, è possibile un’altra storia?

  15. diego ricci dice:

    “Che il giornalismo per i cittadini è ormai in questo paese una merce rara.”

    Quando lo diceva Grillo lo prendevi per il culo però…

  16. Davide E. dice:

    Credo manchi una componente legata al contenuto di questa intervista nelle vostre valutazioni. E’ un esponente di destra che spala letame sul suo partito. Chi ha vantggio a riprenderla? La destra no, la sinistra non desidera certo riabilitare come fonte autorevole uno come Taormina, che poi diventa il nuovo Fisichella.. Di Pietro che incensa Taormina? La verità è che immaginare di dare eco alla voce di Taormina fa accapponare la pelle. Tanto più che la connotazione di rivincita, vendetta personale o come volete chiamarla, è piuttosto evidente nelle parole di T. Credo che di fronte alla pessima immagine di cui gode il personaggio ci sia anche la paura da parte di un direttore di fare la figura di quello che supporta una vendetta personale, che non è cosa gradita a nessun direttore serio in nessuna occasione (a prescindere da questo caso specifico), tantomeno con uno come Taormina. In sintesi perché giocarsi la faccia per dare eco a uno così? La sua pessima fama, purtroppo, ha preceduto il valore della notizia. Alessandro avesse usato la finzione di una “gola profonda” senza citare il nome, la stampa si sarebbe scatenata.

  17. CoB dice:

    Credo che a un giornalista non dovrebbero interessare la storia di Taormina o la sua credibilità fino ad oggi: il punto importante è se sta dicendo cose vere e rilevanti oppure no.

  18. Dario Salvelli dice:

    Prima o poi i palloncini scoppieranno. Bisogna vedere se sotto vuoto o meno.

  19. Alessandro dice:

    Per corrttezza va detto che oggi Cruciani su Radio24 ha ampiamente ripreso l’intervista (unico in Italia, credo). Ciao.