Oggi un sacco di gente a La Stampa, Vittorio Sabadin sopra tutti, si è fatta travolgere dalla propria incauta euforia ed ha messo in bocca a Obama una serie di giudizi sui blogger che il Presidente USA non ha mai detto. Si tratta di una scena un po’ tenera e un po’ deludente a margine di una diatriba vecchissima che era lecito immaginare definitivamente archiviata. Su Wittgenstein i particolari.

12 commenti a “Il doppio motore di Calabresi”

  1. giovanni arata dice:

    Che poi sembra un pò ironico, no? Perché si tratta di gente che- non diversamente da quanto accade per banchieri e produttori di auto- sarà mantenuta in vita soltanto grazie agli aiuti pubblici. E come risposta che fanno lorsignori? Si mettono a sbeffeggiare la rete e i suoi abitanti. Niente male per davvero.

  2. Sascha dice:

    “I am concerned that if the direction of the news is all blogosphere, all opinions, with no serious fact-checking, no serious attempts to put stories in context, that what you will end up getting is people shouting at each other across the void but not a lot of mutual understanding”

    Beh, che dire, al parte il fatto che sono d’accordo?

  3. Alex dice:

    Non ho capito se l’intervento di Sascha fosse volto a smentire il post di Mantellini, ma c’è una leggera sfumatura nel discorso di Obama citato che viene travisata dalle virgolette di Sabadin. Obama sembra voler dire che le news stanno cambiando verso posizioni tipiche da blog, quali opinioni personali e decontestualizzazioni. Non si è invece mai sentito che “non ne possa più” dei blog, anzi a quanto risulta il presidente U.S.A. è fruitore della blogosfera da utente informato di ciò che legge. Si veda per l’appunto il post su Wittgenstein :-)

  4. Sascha dice:

    No, ci sono due arrampicate sugli specchi parallele: una, quella dell’articolo sulla Stampa, che gonfia oltre misura le parole di Obama, al punto della distorsione; l’altra, quella di Sofri, che glissa sulla critica alla blogosfera e passa per le acque sicure della tradizionale ‘dagli ai giornali’.
    Se , come dice lei, il Presidente critica le ‘news’ perchè diventano simili a blog, beh, non lo vedo come un complimento ai blog…
    Del resto, la diffusa opinione online che Obama sia stato ‘eletto da Internet’ è, come direbbe il mio caro Presidente Truman, ‘hogwash’…

  5. luca dice:

    Sascha, fai un po’ di fact-checking, che io non ho glissato un bel niente di quello che sostieni. Anzi, ne ho parlato esplicitamente, per chi abbia letto il mio post.

  6. Sascha dice:

    ‘Glissare’ nel senso di ‘prendere atto rispettosamente e passare ad altro di più interessante senza approfondire’.
    Non ho un vero interesse a difendere i giornali italiani così come sono: fino a poco tempo fa dileggiarli era uno dei miei hobby preferiti (un po’ come la sua rubrica sul mio giornale di riferimento, la Gazzetta dello Sport). E’ che di questi tempi mi interessa di più la critica dei new media, fra cui i blog (sulle linee del povero Metitieri).
    Sulla funzione positiva dei blog di cui parla Obama, beh, ha anche detto che gli attacchi contro di lui non sono razzisti: è un politico abile che cerca di evitare di farsi nemici se appena può evitarlo…
    (mi chiedo quale sia la sua vera opinione sui blogger ‘birther’…)

  7. luca dice:

    Qualsiasi opinione epressa o riportata sui “blog” in generale è una scemenza, a meno che non sia del tipo “i blog cominciano con la bi” o “i blog sono su internet”. Come qualunque opinione sui libri, per esempio: vi immaginate un intervento che dica “i libri contengono troppe bugie” o “i libri sono troppo infantili” o “i libri sono avvincenti”?

  8. Scemenze su blog e libri dice:

    […] un commento di Luca Sofri nel blog di Massimo Mantellini Qualsiasi opinione epressa o riportata sui “blog” in generale è una scemenza, a meno che non […]

  9. Sascha dice:

    E che dire allora di un intervento sui ‘giornali italiani’? Sarà in generale una scemenza oppure, vista il pubblico che gradisce, lo lasciamo passare?

  10. Carmelo dice:

    Questa storia dei giornali, che mal sopportano tutto ciò che è scritto da membri fuori della loro casta, mi fa riflettere.

    Ho la vaga impressione che abbiano paura di morire per via dei blogger (intendendo loro con tale termine coloro i quali scrivono: senza remunerazione, senza regole, senza abilitazione alla professione da parte dell’ordine, senza campare di pubblicità. Insomma gente che frega soldi quando tratta argomenti che trattano i giornali).

    In realtà, almeno io credo, il problema sta dentro di loro, sono i giornali intesi come fogli di carta su cui possono scrivere solo certi soggetti chiamati “giornalisti”. I blogger che, magari di tanto in tanto, offrono contenuti che possono avvicinarsi qualitativamente ai loro, sono mal visti.

    Il problema è un virus che si portano dentro, l’avversione verso qualsiasi forma di progresso nell’editoria (insomma ricapitolare, piuttosto che progredire).
    Non capiscono che è necessario apportare delle novità, bisogna migliorare e crescere.

    Il vento (delle novità, quello dei blogger) ha iniziato a sollevarsi e loro stanno già avvertendo i primi fastidi, hanno paura di morire per via di una banale influenza.

    Non sembrano avere intenzione di capire che la strada per uscire fuori da questa empasse è solo una:il progresso (in fondo dalla malattia si guarisce con i farmici, i quali sono frutto del progresso).

    Perchè, dunque, non proporre nuove forme di business per il settore editoriale?
    Un esempio per tutti, perchè non appoggiare gli e-book ed incoraggiare gli abbonamenti tramite questi? In fondo i guadagni potrebbero esser maggiori, in quanto i costi sarebbero irrisori soprattutto per via del fatto che non sarebbe più necessaria la distribuzione.

    La mia è solo una idea-bozza, cosa ne pensate?

  11. luca dice:

    Sasha, con i “giornali italiani” io in questo caso e in altri mi riferisco ai maggiori quotidiani nazionali, come il contesto lascia capire. O tu pensavi parlassi della Settimana Enignistica e di Sale e Pepe? Sarò più preciso, dìora in poi: ma di certo quelli che scrivono “i blog” non si capisce altrettanto bene cosa e quali intendano.

  12. Fabio dice:

    Nella puntata di TV Talk di questa mattina il professore di New Media in studio ha detto che Barack Obama ha fatto un assalto ai blog, non credibili per definizione. Dalla vostra discussione non si è capito cosa è stato detto veramente o no (un link alla fonte ufficiale, no?) ma la notizia o parte della notizia, solitamente quella che si vuole, circola per i media di massa.