Scrivere un sito web come dio comanda oggi è diventata una attività molto complessa. Lo è sempre stato ma oggi lo è anche di più. Richiede competenze molto avanzate e differenti che riguardano non solo la scrittura del codice o il design ma anche la gestione delle pagine, la scelta del dominio ecc; nel caso in cui si tratti di siti web governativi implica una serie di obblighi di usabilità sconosciuti ai più e mediamente invisibili ma in ogni caso necessari. Le nostre pagine web raccontano moltissimo di noi (si veda al riguardo il blog di Grillo). Queste competenze non si improvvisano, non sono diffuse e quasi mai sono alla portata del giudizio del committente il quale, nel momento in cui dà l’ok ad una banale paginetta WP travestita da sito governativo, non sospetta nemmeno lontanamente che la pochezza di quel progetto parlerà prima di tutto di lui e solo dopo di quelli che lo hanno fisicamente prodotto.

I siti web dei Ministeri e di molti progetti governativi soffrono da sempre in maniera evidentissima di questo deficit culturale che è tanto più ignorato in relazione alla sua scarsa riconoscibilità. Ma questa distanza dagli altri Paesi è ormai del tutto inaccettabile e deve essere risolta.

Oggi il Ministro Franceschini ha inaugurato un progetto web del suo Ministero chiamato verybello.it le cui intenzioni sarebbero quelle di radunare le offerte culturali del Paese in occasione dell’Expo rendendole ricercabili. Verybello.it, a parte il nome che sembra essere stato partorito da un copy sotto LSD, è il solito sito web approssimativo, graficamente banale e dall’utilità dubbia: che i credits siano riferiti al MiBACT, che vanta fra le presenze web ministeriali forse il sito più inguardabile in assoluto, non mi meraviglia. Anzi va detto che rispetto al sito madre verybello.it è un deciso passo avanti verso una maggior semplicità. Da siti web della metà degli anni 90 siamo ormai ad inizio 2001.

Io sostengo da tempo che per la presenza web istituzionale dell’Italia, che si tratti di ministeri, del sito del governo o dei mille progetti satellite che nascono ormai con cadenza settimanale (tutti con il loro ridicolo profilo Facebook e Twitter d’ordinanza) servirebbe il napalm.

Sarebbe utile spazzare via tutto, creare una task force di gente brava e competente (tocca pagarli bene perché sono pochi) che si occupi della faccia digitale dell’Italia fuori dal magma informe delle mille commesse date a caio e sempronio (talvolta alla web agency del figlio del cugino ma molto spesso anche a grandi decadute aziende del software dal nome altisonante con risultati spesso molto simili) i cui effetti sono sotto i nostri occhi da oltre un decennio.

Nel paese dei mille campanili non si farà mai nulla del genere, anche perché, al di là della cristallizzazione burocratica che paralizza tutto, mi pare manchi del tutto la coscienza di quanto una simile presenza online sia rivelatrice della nostra pochezza. Ci vorrebbe il napalm e un po’ di amore per la rete o anche solo una coscienza vaga di quanto il nostro essere in rete racconti oggi di noi agli altri.


64 commenti a “Ci vorrebbe il napalm”

  1. Marcello Berengo Gardin dice:

    Ragionamento condivisibile, non faceva una piega. Almeno fino a quando non hai usato la locuzione “task force”.

  2. massimo mantellini dice:

    ahahahahahahah GIUSTO

  3. Gabriele dice:

    La versione mobile non è così male, almeno graficamente…

  4. Daniele dice:

    Peraltro ha dei tempi di caricamento niente male

  5. Giuseppe dice:

    VeryVeryLento “Your website is slower than 97% of all tested websites” http://tools.pingdom.com/fpt/#!/bbLyub/www.verybello.it

  6. Aldo dice:

    E il fatto che abbiano avuto il coraggio di presentare quella vergogna soltanto in italiano? Ne vogliamo parlare? Sai quanti giapponesi, cinesi, indiani…
    Soltanto l’idea che qualcuno ha avuto il fegato di presentare al mondo questa cosa mi fa rabbrividire.

  7. Dario Salvelli dice:

    Concordo con Marcello, si è passati da task force a laboratorio, il risultato non cambia.
    Basta essere un po’ esperti e scafati per capire che questo ministro era un bluff. Io lo dicevo qui: https://twitter.com/darios/status/437183227535822848

    Prevedo un boom sul sito verybella.it, sarà contento Giochi Preziosi :)

  8. cesare rinaldi dice:

    Solo la dicitura in fondo “Sito ottimizzato per browser di ultima generazione” meriterebbe l’ergastolo. Un sito web, un portale o una semplice landing page nel 2015 non deve essere ottimizzata per qualcosa, deve offrire un’esperienza accettabile su qualsiasi tipo di dispositivo, che sia il browser di un e-reader oppure un monitor da 27 pollici. Le cose moderne e carine devono arricchire l’esperienza per chi ha mezzi moderni, ma la fruibilità di un sito deve essere garantita anche a quel pazzo che ancora usa Explorer 7 (in maniera ovviamente ridotta). Questo significa fare un sito oggi, nel 2015. Responsive, parola tanto di moda, non vuol dire solo adattare una pagina a diverse risoluzioni, vuol dire soprattutto costruire qualcosa che se ne frega del dispositivo sul quale andrà ad essere visualizzata.

  9. diamonds dice:

    Piu` che altro mi aspetto che nella sostanza ci siano meno fesserie. Ad esempio nel sito che segue si parla di come sia piu` semplice dividere un appartamento, e quasi gratuito. Io non ho quella sensazione dato che mi aspetta un conto di 2500 euro per ritirare il progetto

    casa.governo.it

  10. E dopo il Napalm il ministero “Digitale” | NON SI POSSONO FERMARE LE NUVOLE dice:

    […] verybello.it sono d’accordo Mantellini che invoca il […]

  11. juhan dice:

    Mi ricorda Rutelli: anche lui aveva fatto un sito bellissimo; chissà se c’è ancora?

  12. Esprit dice:

    Il dominio è intestato ad un privato, che è anche il realizzatore del sito. E qui ci sarebbe già da discutere. La piattaforma usata e il posto dove è hostato lo rendono a rischio di facile “bucatura”. Da quello che si vede su Linkedin chi lo ha realizzato ha un ampio curriculum come Designer e non come programmatore. E far fare un sito solo ad un Designer è come far costruire una casa solo ad un Architetto.

  13. Giuseppe dice:

    Poi uno apre http://www.gov.uk e comincia ad imprecare.

  14. frap1964 dice:

    … è quello della Lola !! (cit. Granarolo)

  15. frap1964 dice:

    Comunque lui ci ha provato…

  16. frap1964 dice:

    — ma purtroppo il fatto è che

  17. paola dice:

    ….ma anche gratis, gli do una mano.
    Sono brava professionalmente, in più non mi drogo, non bevo. O forse dovrei? Comunque lento, antico, impossibile.
    (E agli stranieri già in cerca disperata di wifi lo dite voi che questo è Il Sito dove cercare gli eventi più hot eh?)

  18. Giacomo Brunoro dice:

    il napalm non basta…

  19. Daniele dice:

    UK Government Digital Service: “..We put users’ needs before the needs of government”

  20. koalacurioso dice:

    E comunque sul mio retina display si vede da schifo!

  21. Paolo dice:

    Mi sono divertito a fare un reverse IP lookup. Il sito sta con altri 387. Elenco che ho scaricato e pubblicato qui: http://paolomarialuino.it/verybello-it/

  22. PaoloilFreddo dice:

    cosa vi aspettavate da un governo che ha ereditato tutto l’ereditabile culturale dai precedenti (destra o sinistra qui non hanno differenze, non siamo populisti, sono loro che sono egualmente incapaci). L’expo è una bufala poena di truffe e partorisce bufale piene di truffe. Quel sito web, scritto solo in italiano altro non è che un contoenitore di eventi alcuni buoni, altri inutili, che nulla hannoa che fare con l’expo (pollock?)..e allora consideriamo con maggiore serietà l’ipotesi di emigrare tanto qui al governo ci arrivano da rottamatori e poi diventano integratori. tutto si tiene. manca solo qualche cagata di figlio di ex primo ministro eo di segretario generale del quirinale e siamo a posto.

  23. ale dice:

    very bello, 50 de boca e 100 l’amore

  24. Ernesto dice:

    @paolo Occhio che quell’ip è solo gtt.net cioè Ibm cloud…
    la scelta di usare un cloud è ovviamente opinabile… ma è un po’ diverso…

  25. Giovanni scotto dice:

    Basterebbe già solo la foto iniziale. Ci ricorda che l’Italia è campione di inquinamento luminoso, di urbanizzazione selvaggia, di disprezzo verso il proprio territorio.

  26. marco dice:

    Prossima volta magari chiedere due dritte al digital champion piu’ vicino..

  27. Massimo dice:

    Apprezzo molto il tirare in ballo il blog di Grillo. Che non è costato un singolo Euro al contribuente, al contrario as esempio di YouDem.

  28. Paolo dice:

    @ernesto: certo, c’è un cloud, ma proprio per quello è una scelta che non va fatta! Questo dimostra la scarsa sensibilità al dettaglio o la conoscenza del mezzo. In entrambi i casi NON VA BENE.

    Mi piacerebbe cominciare a conoscere gli ingredienti della minestra che ci offrono nel piatto, Anche perchè ha un costo.

  29. frap1964 dice:

    …ma quando abbiamo degli elementi di eccellenza… beh, spieghiamoli, abbiamo bisogno…

  30. nicola dice:

    @Paolo
    Quindi, basta che uno di quei 387 siti sia illegale, anche solo in ipotesi, e abbia un blocco IP da parte della magistratura o di qualche agenzia governativa (a questo punto anche estera) e il sito verybello diventa veryinvisibile. Dico bene?

  31. Paolo dice:

    Insomma: un sito per Renzi, per il capo.

    A che pro?

    Un sito fatto da uno bravo .. uno armato di napalm contro “la cristallizzazione burocratica”.

    alè.. e anche contro il populismo và .. un’autocandidatura che per esser allettante e proporsi come sostituta di un populismo è ancor più populista.

    Ma pagati bene perchè son pochi.
    Consulenza strategica
    “Assistiamo i nostri clienti nella definizione della strategia digitale, combinando consulenza manageriale, esperienza e innovazione”.

    http://www.casaleggio.it/

  32. Verybello.it e la fine delle speranze per i beni culturali in Italia | Le parole in Archeologia dice:

    […] vetrina dei tuoi eventi culturali nel mondo solo in italiano! Tra tutti i contributi, consiglio Mantellini e […]

  33. Erika dice:

    STANDING OVATION.

  34. Oliver Lawrence dice:

    Per non parlare della mancanza di una versione in inglese. O tutti i visitatori dell’Expo parlano bene l’italiano?
    Per la vera accoglienza servono comunicazioni incisive ed efficaci anche (almeno) in inglese.
    http://www.incisiveenglish.pro/it

  35. Alessandro dice:

    Come ho commentato stamattina leggendo il titolo di quella schifezza di pagina: “La cosa più idiota che si possa fare in Italia è avere atteggiamenti da “Un americano a Roma”. E con questo titolo “Very bello” abbiamo raggiunto vette di idiozia ineguagliabili”

  36. Atos dice:

    La nostra cialtroneria è palesemente digitalizzata e visibile a tutti.
    Speriamo che il fatto di essere solo in italiano confonda i visitatori stranieri che malauguratamente vi atterrassero, inducendoli a immaginare che sia un sito amatoriale o uno scherzo più che un misero aborto.
    Già una dozzina d’anni fa c’era roba più seria su Digilander.

  37. PhUn dice:

    una volta al governo rottameremo tutto e sistemeremo tutti, anche Mantellini

    #statesereni

  38. Bruno Anastasi dice:

    @ale – grazie ad Ale per il suo commento geniale

  39. Signor Smith (ma anche Santi Bailor) dice:

    Non capisco il perché di tante critiche… il sito verybello.it è esattamente la rappresentazione di ciò che la P.A. è: una Pubblica Amministrazione fatta di incompetenti, spesso arroganti e convinti di essere dei geni; una classe politica che gestisce e legifera in modi contraddittori ed inapplicabili su materie che non conosce.

  40. giorgio dice:

    “Il mio falegname con 20.000 lire lo faceva meglio” (cit.)

  41. frap1964 dice:

    Che cos’è un bel momento?

  42. #VeryBello, tra proteste, critiche ed ironie sul Web dice:

    […] Massimo Mantellini: Ci vorrebbe il napalm […]

  43. Paolo d.a. dice:

    Cambiamo verso dai, chiamiamolo ollebyrev.it

  44. #VeryBello, tra proteste, critiche ed ironie sul Web - dice:

    […] Massimo Mantellini: Ci vorrebbe il napalm […]

  45. Twitter è #verybello dice:

    […] avete stac­cato il filo dalla Rete in que­sto wee­kend, val­gono il tempo di let­tura le con­si­de­ra­zioni di Mas­simo Man­tel­lini, l’analisi tec­nica di Mat­teo Flora su tutti gli errori tec­nici […]

  46. Giano bifronte: #verybello e la comunicazione culturale made in Italy | Professione Archeologo dice:

    […] – Ci vorrebbe il napalm […]

  47. Leo Aruta dice:

    Io farei un passo indietro : Franceschini chi?!

  48. Steo dice:

    Chissà se anche loro metteranno le citazioni negli articoli in grigio chiaro su sfondo bianco? (pagliuzze e travi…)

  49. Marco dice:

    Va bene la forma e l’impaginazione, vada anche per il massimalismo e le innocentissime bugie di Renzi

    ma .. avranno letto il programma di Tsipras?

  50. ...time is what you make of it... dice:

    Veryidiota.

    Non so voi, ma quando io lavoro, non spero mai che – alla fine – il risultato sia oggetto di critiche e cattiverie. Posso metterle in conto e decidere di accettare quelle ragionevoli, ma “sperare” di riceverne mi sembra troppo.…

  51. michele dice:

    il fatto quotidiano si e’ unito nelle critiche ed ha presentato anche un certo numero di domande. Con grande sorpresa il ministero di Franceschini (non penso sia stato proprio lui) ha risponto puntualmente e in tempo reale. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/25/franceschini-verybello-lascia-senzawords-tante-domande/

  52. a ddarioo! (il franceschini verybello) » BLOZ – il blog su Lozzo di Cadore Dolomiti dice:

    […] Ci vorrebbe il napalm; […]

  53. Ivan Molella dice:

    Non capisco perchè ci si stupisca sempre. E’ normale che una classe politica,che definirla mediocre, è fargli un complimento, proietti l’immagini digitale delle istituzioni che gestisce in maniera mediocre. Ci aspettiamo forse le perle dai porci?

  54. #verybello, il copia-incolla, Franceschini e gli hacker. | balist.es dice:

    […] sito è proprio brutto. Non piace, tra gli altri, a Guido Scorza, Massimo Mantellini, Matteo Flora e Riccardo […]

  55. Links for 26/01/2015 | Giordani.org dice:

    […] vorrebbe il napalm | manteblog http://www.mantellini.it/2015/01/24/ci-vorrebbe-il-napalm/ "quanto una simile presenza online sia rivelatrice della nostra […]

  56. Federico Vidari dice:

    Non è vero che servono competenze incredibili, servono ma non sono per niente incredibili.

    Questo lo rende ancora più ridicolo ma soprattutto perché – e qui sta il punto – non si capisce a cosa serve.

    E per dare alle attività un obiettivo non serve uno scienziato.

  57. paolo tucilio dice:

    Mi spiace parecchio Mantellini per la task force dei suoi amici bravi e competenti che non hanno potuto avere un lavoro che certamente meritavano.
    Qui abbiamo una paginetta WP che elenca eventi sulla base di tre chiavi di ricerca e non fa nient’altro che il suo porco lavoro, più o meno come il suo sito, anzi, forse meglio.
    Prima di improvvisarsi in un senile aldo grasso dei wordpress italiani le consiglio di dosare il suo livore per battaglie più degne.

  58. Atos dice:

    @Paolo, t’accontenti davvero di poco, siamo nel 2015, non nel 1997.
    3 chiavi di ricerca, neppure affinabili tra loro. Anche se fosse una semplice App, sarebbe insufficiente per rappresentare un Paese ed essere presentata da un ministro.
    Si poteva e si DOVEVA fare di meglio.

  59. Verybello e noi | claudia vago dice:

    […] Di Verybello si è scritto tanto, da tanti punti di vista. Ne hanno scritto persone molto competenti sui temi del turismo, della Rete, dell’usabilità, del marketing. Avrei poco da aggiungere e quindi vi rimando alle lettura di Matteo Flora, Maurizio Boscarol, Paolo Iabichino, Riccardo Luna, Massimo Mantellini. […]

  60. frap1964 dice:

    Qualcosina in più sui dati di gara verybello!, se interessa

  61. michele dice:

    mi sembra assurdo che si accusi di aver speso meno di 50000 (molto meno in realta’) per sfuggire alla’ANAC quando comunuqe il CIG e’ presente. A parte la bellezza su cui posso essere d’accordo e’ notevole che ci sia un sito web, creato in poco tempo, con spese non milionarie.

  62. nick dice:

    giorgio

    30.000 lire

    trenta, non venti.

  63. Paolo Debernardi dice:

    Stiamo facendo girare un appello agli alieni sull’Expo e Very Bello

    https://www.change.org/p/alieni-e-p-c-ministro-dei-beni-e-delle-attivit%C3%A0-culturali-e-del-turismo-dario-franceschini-alieni-venite-e-distruggeteci-se-il-ministro-della-cultura-promuove-l-italia-con-lo-slogan-very-bello-e-una-foto-dell-inquinamento-luminoso-del-paese-%C3%A8-ora-che

    Un grazie di cuore se trovate altri canali per diffonderlo.

    Paolo Debernardi & Elena Patriarca

  64. Keper dice:

    Come si usa su reddit ELI5: spiegatemi al di là dell’evidente nome scemo e del fatto che non sia in inglese, cosa c’è che non va in verybello.it
    Vedo solo critiche, ma non le origini delle stesse e non sono polemico, voglio davvero capire.