Tutti a citare oggi (e giustamente) il pezzo di Beppe Severgnini (uno dei pochissimi giornalisti italiani capace di usare Twitter come si deve) sulla deriva del neogiornalismo:

Il neogiornalismo usa toni più adatti alla curva balcanica di Marassi che al dibattito in un Paese civile. Come se non bastasse, se ne vanta. Chiama pavidità il rispetto, coraggio l’arroganza, franchezza l’insolenza, coerenza lo schieramento preventivo. La scelta di non avere amici e nemici a scatola chiusa – la base del mestiere, il motivo per cui molti l’hanno scelto – per i neogiornalisti non è onestà intellettuale: è ipocrisia.



Subito dopo, inevitabilmente cade l’occhio sulle dichiarazioni di Umberto Bossi sul riconteggio dei voti in Piemonte. Il virgolettato dell’agenzia ASCA ripreso piu’ o meno fedelmente da molti giornali è questo:


”Se vogliono far perdere Cota si mette male. Si mette male la democrazia, perche’ chi ha perso, ha perso e basta. C’e’ qualcuno che vuole annullare dei voti validi”.



Il titolo di Repubblica invece è questo:

Bossi: “In Piemonte si mette male”
Nel riconteggio la Bresso è avanti


20 commenti a “Media militanti”

  1. SigmundTroy dice:

    beh d’altronde repubblica è per i fan più accaniti, è proprio per la curva dei tifosi. Ci manca solo la ola ma sono sicuro che presto apriranno una rubrica in tal senso. Oooooollleeeeee.

  2. Marco D dice:

    Ma perché Severgnini, queste cose le scrive dopo Santoro e mai dopo Sallusti?
    Perché nei giorni, in cui coprivano di fango Fini, i raffinati twitter di Severgnini erano solo sugli “interismi”?
    E questo non significa difendere Santoro di cui non amo per niente lo stile giornalistico da Masaniello-tv.
    Però vorrei capire dove eratutto lo sdegno liberal di Severgnini quando gente come Montanelli e Biagi veniva umiliata ed esiliata? anche loro erano neo-giornalisti?

  3. Carolus dice:

    Marco D stai osando accusare un giornalista terzista nel giornale più terzista che ci sia? Parli male dei cosiddetti equidistanti che stranamente sono sempre molto “equivicini” al grande capo? Quelli che parlano di Santoro come di uno che gioca a fare il martire ma che non aprono bocca quando i loro colleghi del Giornale e di Libero da almeno quindici anni si permettono di sparare schifezze su chiunque disturbi il manovratore? E dai Marco, lo sai che non si fa.

  4. Marco D dice:

    :)

  5. Marco D dice:

    scusa Carolus, non lo faccio più ;)

  6. chelidon dice:

    Marco D
    mi sa che sbagli bersaglio.
    non sono l’avvocato di Sev, né penso sia il milgior giornalista esistente.
    ma le cose che dici tanto in piedi non stanno, secondo me; a cominciare dall’ultima:
    “dove eratutto lo sdegno liberal di Severgnini quando gente come Montanelli e Biagi veniva umiliata ed esiliata? ”
    be’, Sev era in esilio con Montanelli, alla Voce con lui.
    e proprio “terzista” non credo lo si possa definire: alle elezioni ha sempre fatto dichiarazione di voto contrario a berl. (tranne alle ultime europee, dove ha saltato il turno per nausea, e perché contavano poco), ora esce un suo libro su berl non credo particolarmente encomiastico, e insomma basta leggere quello che scrive, senza volerci per forza vedere quello che si desidera vederci, o ci si aspetta.
    per dire, magari sbaglio io, ma a me l’articolo sembrava molto poco dopo Santoro, e molto riferito al giornale.
    (in generale, poi, Sev bastona anche il centrosinistra, certo. ha torto?)

  7. diamonds dice:

    paradossalmente ormai del corriere leggo solo Orrico,il quale letto tra le righe,non è poi così male come mi sembrava un tempo(se veramente si prende così poco sul serio come mi sembra facccia).Le altre firme,spesso davvero talentuose,talora pare abbiano sposato la causa di MOrfeo(ma poi in fondo basta sbirciare la composizione dell’azionariato per comprendere che è tutto un gerundio).zzzzz

    http://nozdormuserver.myip.hu/Zene/Viki_Zene/Red%20Hot%20Chili%20Peppers/Red%20Hot%20Chilli%20Peppers%20-%20Dani%20California.mp3

  8. Sascha dice:

    Sull’equidistanza e obbiettività di Severgnini direi si può concordare. Del resto nell suo forum sul Corriere riceve (e pubblica tutto contento) numerose lettere che lo accusano di essere fazioso, comunista e visceralmente antiberlusconiano.
    I suoi limiti, al massimo, possono essere una eccessiva facilità d’espressione che a volte scade nel buonsensismo e nella ruffianeria vera e proprio ma, nel complesso, nel genere del giornalismo di costume, è una spanna sopra la media italiana.

  9. Gianluigi dice:

    A me Severgnini, anche su Twitter, sembra essere il solito capace solo di alzare il ditino da posizione privilegiata per dire nel 90% dei casi cose ragionevoli ma ovvie e nel rimanente 10% cose incomprensibili a chi non faccia parte della sua congrega di amici e lettori della sua rubrica e del relativo forum.

    Il fatto che sappia (?) usare Twitter come pochi giornalisti in Italia cosa aggiunge, ammesso e non concesso sia così?

    Un buon giornalista. Come lo era l’Enzo Biagi degli ultimi tempi, quello del colonnino domenicale in prima sul Corriere per intenderci.

    Saluti.

  10. Mauro dice:

    Il problema è, sempre, l’estrema debolezza (ancora, purtroppo) della proposta alternativa a Berlusconi, il cui pensiero unico, totalitario (nel senso che non concede spazio al dissenso: non si può contestare un monarca!) focalizza l’ odio irrazionale e l’indiscusso consenso. Non c’è molto spazio per i terzisti in questo contesto anche se ce ne sono da entrambe le parti e costituiscono davvero la cosa più stimolante di questo panorama avvilente. Ma il problema prima che del giornalismo è della politica ed è un problema culturale (non solo italiano).

  11. Marco D dice:

    @chelidon
    Sul mio scaffale, ho molti adorabili libri di viaggio di Severgnini e, perfino, Interistismi (nonostante sia juventino). So benissimo che il Sev era “allievo” di Montanelli (e per quello ho citato il maestro). Ha lavorato quasi quindici anni al Giornale. Ma rispetto al destino del suo maestro e di Biagi, non ricordo ste’ vibranti prese di posizione che dici te.
    Resta il fatto che l’articolo che tanti giornalisti liberal d’accatto rilanciano in queste ore, arriva in un momento preciso. E’ stato pubblicato, a seguito della puntata di Anno Zero. Era un attacco a Santoro.
    Legittimo per carità. Ognuno giudica come vuole. Io stesso, ripeto, non ho simpatia per il martirio permanente di San-toro.
    Ma non ho simpatia nemmeno per i maestrini con la penna rossa che non prendono mai posizione davvero, fino in fondo.
    Severgnini è uno scrittore meraviglioso ma appartiene alla categoria dei cerchiobottisti a oltranza, quelli che scambiano la (presunta) obiettività con il non schierarsi. I semafori democratici che restano fermi in mezzo agli incroci. L’Italia ne è piena ed è anche per questo che è un paese immobile.

  12. chelidon dice:

    Marco D, perdona, ma non ho il tempo di trovarti un po’ di articoli di Sev piuttosto severi (certo, non alla Travaglio) su berl. Quanto alle vibranti prese di posizione sul destino di Montanelli, forse non le ha declamate perché quel destino, semplicemente, lo ha condiviso: andandosene dal Giornale, ripeto, a fare la Voce, che dopo un anno o due chiuse; e “finendo” insieme a Montanelli al Corriere, dove, da posizioni liberali (se vuoi di destra: sono le sue idee) ha costantemente criticato la illiberalissima destra italiana, e anche la sinistra, quando riteneva fosse il caso. Di certo non è uno che gridi al porco berlusconi anche quando starnutisce; e certamente può non piacere. Io resto convinto che l’articolo fosse (assai) più contro il giornale che contro Santoro; comunque, ora me lo vado a rileggere, casomai mi sbagliassi.
    (Ah: juventino anch’io)

  13. Un Giornale al Passo coi Tempi « Il Giornalaio dice:

    […] fa da complemento dal “Corriere della Sera” il pezzo di Beppe Severgnini sulle derive del […]

  14. Daniele Minotti dice:

    Tempo fa avevo scovato (per caso) e citato questa bella cosa
    http://digilander.libero.it/gangalepress/decalogo.htm

  15. Alessandro dice:

    dai, questo è dibattito di 10 anni fa, dare ancora peso oggi alle contrapposizioni infantili e spesso pretestuose tra forme di comunicazione sempre meno diverse e sempre più mescolate fa solo sbadigliare.

  16. Hytok dice:

    Giustamente? Deriva del neogiornalismo? Guerra balcanica? Massimo, anche tu stai entrando nei berludemocrat, come li chiama Telese?
    Lo schieramento preventivo è cosa buona e giusta, se l’avversario è oggettivamente in errore.
    Se tu fossi vissuto negli anni 30, saresti stato equidistante da fascisti e antifascisti, forse?
    Se tu dovessi garantire equo contraddittorio a tutti gli interlocutori, inviteresti Riina e Provenzano a Porta a Porta per dire la loro?
    Quando faccio questo genere di domande, ricevo poche risposte; mi piacerebbe ricevere la tua, Massimo.

  17. Astar dice:

    @Hytok, neanche e’ corretto stravolgere le parole di Bossi per portare acqua al proprio mulino. Capisco l’obiettivita’ delle problematiche berlusconiane, ma in questo caso Repubblica ha toppato.

  18. Hytok dice:

    @Astar, ma infatti non mi sembra di aver contestato la parte riguardante Repubblica.

  19. Fabio dice:

    Anche io ho pensato che il titolo di Repubblica fosse sbagliato, quantomeno lo era come virgolettato. Questo però è un altro problema del giornalismo italiano attuale, citare direttamente parole che nessuno ha mai pronunciato o decontestualizzarle.

    Detto ciò, però, mi sembra di poter dire che la notizia può essere quella che Repubblica vuole veicolare distorcendo le parole di Bossi. Infatti, fino a questi i giorni i leghisti si sono sempre dichiarati tranquilli. Hanno sempre detto che Cota era saldissimo sulla sua sedia. Hanno diffuso la notizia che il riconteggio non avrebbe portato a nessuna conseguenza.

    Dire che le cose si mettono male per la democrazia, implica l’ammettere tout court che “le cose si mettono male”.

    Io porrei un’altra domanda sul punto. Come mai si concede a Bossi di dire che il riconteggio è un problema democratico, gli si da spazio e legittimità d’analisi. Quando invece questa non è certo la prima volta che avviene un fatto come questo. Perchè una banalità come questa deve essere sostenuta da una parte politica contro l’altra.

    Qui mancano proprio i giornali e i giornalisti come dovrebbe essere Severgnini che sanciscono il minimo di ragionevolezza e fattualità pubblica.

  20. Hytok dice:

    @Fabio: se un giornalista fa domande troppo incisive o mirate, rischia d’essere tacciato di populismo/demagogia.