Oggi Alessandro Baricco ha pubblicato su Repubblica una postilla al suo racconto “I Barbari” (piccolo saggio bello e poco noto che vi consiglio di leggere). La tesi che il senso dele cose risieda sulla superficie e non in profondità ha un numero molto ampio di analogie con World of ends (piccolo saggio molto bello e poco noto che vi consiglio di leggere).


Sulla carta, i rischi erano enormi, ma va ricordato che la superficie è il luogo della stupidità solo per chi crede nella profondità come luogo del senso. Dopo che i barbari (cioè noi) hanno smascherato questa credenza, collegare automaticamente superficie e insignificanza è diventato un riflesso meccanico che tradisce un certo rincoglionimento. Dove molti vedevano una semplice resa alla superficialità, molti altri hanno intuito uno scenario ben differente: il tesoro del senso, che era relegato in una cripta segreta e riservata, ora si distribuiva sulla superficie del mondo, dove la possibilità di ricomporlo non coincideva più con una discesa ascetica nel sottosuolo, regolata da un’élite di sacerdoti, ma da una collettiva abilità nel registrare e collegare tessere del reale. Non suona poi tanto male.

14 commenti a “Sulla superficie”

  1. paolo dice:

    A Baricco preferisco l’insalata ..

  2. dema dice:

    o l’uva passa..

  3. IcoFeder dice:

    Baricco quando avrà qualcosa da dire lo dirà benissimo…

  4. fab dice:

    baricco ghostwriter di weltroni?

  5. Rufus dice:

    ………….ai “websnob” preferisco Baricco!

  6. Flx dice:

    ………….a Baricco preferisco Deleuze!

  7. EmmeBi dice:

    A me il libro i Barbari è piaciuto tantissimo e lo trovo anch’io molto sottovalutato. Il libro mi piaceva perché le sue tesi erano sempre associate ad esempi molto efficaci.
    In questo pezzo invece la meno per circa 5000 battute su un concetto uno.
    che due palle.

  8. deid00 dice:

    “La tesi che il senso dele cose risieda sulla superficie e non in profondità…”

    Mi sembra che la tesi suoni piuttosto come “dove risiede il senso delle cose? dipende! In questo periodo storico…”

    A margine mi domando quale sia la causa del disprezzo per Baricco.

  9. Enrico dice:

    La butto lì, forse nel fatto che è leggermente pretenzioso e antipatico?

  10. Giordano Mariani dice:

    “La profondità va nascosta. Dove? Alla superficie”, 1922, Hugo Von Hofmannsthal, “Il libro degli amici”.

  11. Sascha dice:

    La linea del partito può essere espressa in molti modi: in maniera elegante come da Baricco (troppo elegante, in effetti: non una parola sul mondo del 2026 tranne che è tutto buono e bello grazie alla Rete), in maniera pseudo-satirica, come nel saggio americano che cita M. o nella maniera euforicamente totaliataria dei ‘bravi militanti’ del ‘popolo del Web’ – ma sempre linea di partito rimane: non pensate, fidatevi di chi ne sa pià di voi, tutto andrà alla grande, solo i cattivi soffriranno…

  12. Cassandra dice:

    Mi sento una zanzara intrappolata dalla tensione superficiale: riesco a vedere qualche forma sotto di me ma non capisco bene se sia “senso” o altro.
    Peccato che non ho più strumenti per immergermi e verificarlo (non vanno più di moda, dicono…)

  13. un blog di Luca Nicotra dice:

    Baricco, e la morte prematura della profondità, soffocata dalla cultura di massa…

    tweetmeme_url = ‘http://www.lucanicotra.org/baricco-barbari’; tweetmeme_source = ‘lucanicotra’; Condividi Di Baricco ho apprezzato lo sdoganamento dei "barbari" contemporanei, irrispettosi di valori e tradizioni ma ricchi di senso "…

  14. Profondità e superficie: il bug di Baricco | flathouses.co.uk dice:

    […] bug del discussione di questi giorni su giornali e blog è secondo me nelle premesse, non nell’argomentazione che […]