La Bustina di Minerva di questa settimana sull’abusato tema del libro elettronico contrapposto a quello cartaceo e’ piuttosto imbarazzante.
E anche ammesso che chi prova piaceri del genere sia una minoranza, su sei miliardi di abitanti del pianeta (ma saranno otto entro quindici anni), ci saranno abbastanza appassionati da sostenere un fiorente mercato del libro. E se poi usciranno dalle librerie e vivranno solo su Kindle o IPad i libri usa e getta, i best sellers da leggere in treno, gli orari ferroviari o le raccolte di barzellette su Totti o sui carabinieri, tanto meglio, tutta carta risparmiata.
Anni fa deprecavo che nelle vecchie e ombrose librerie di un tempo chi vi entrava per curiosità fosse affrontato da un signore severo che domandava che cosa cercasse, e il malcapitato, intimidito, usciva subito. E giustamente trovavo più incoraggianti le nuove librerie-cattedrale dove si può stare seduti o accovacciati per ore a scoprire e sfogliare di tutto. Ora però, se le tavolette elettroniche assorbiranno tutto il mercato dei libri usa e getta, potrebbero ritornare buone le librerie de tempi andati, dove gli affezionati andranno a cercare i libri che non si gettano.
Agosto 7th, 2010 at 07:22
A me sembra piuttosto interessante…
Agosto 7th, 2010 at 07:39
Be’, Eco auspica “che i nostri ragazzi possano evitare di inrachitirsi portando chili di carta nello zainetto”.
Bastava un’occhiata a Wikipedia per sapere che le cause del rachitismo sono ben altre.
Agosto 7th, 2010 at 07:47
Anche a me è sembrato interessante. Sono un “digitalizzatore” convinto, su tutto tranne che per la lettura. Posso capire che guardare un bluray o un .mkv sia immensamente più comodo che montare una pellicola su proiettore, e molto più gratificante qualitativamente. Evoluzione quindi.
Ma per leggere un libro occorre semplicemente prenderlo da uno scaffale, e siamo subito “ready” in qualunque condizione ambientale. Ora pare che per fare questa semplice operazione io debba acquistare un dispositivo, assicurarmi che sia collegato alla rete elettrica o abbia una carica bastante per diverse ore, confidare che il sistema non crashi, che il file non sia corrotto, e andarmi a cercare condizioni di luce ambientale ottimali.
Ovviamente il vantaggio vero della digitalizzazione cartacea sono portabilità e catalogazione, ma…qui inizio a diventare polemico. La maggior parte degli italiani compra se va bene un libro all’anno, quasi nessuno ha una libreria in casa degna di questo nome…e andiamo a porci il problema di dover indicizzare quei quattro libri in croce, o di come portarci un paio di Urania in vacanza. E senza ottenere alcun miglioramento qualitativo rispetto alla versione tradizionale, anzi con probabile peggioramento (immaginiamo sole estivo a picco).
Senza parlare del piacere di addormentarsi leggendo col libro in mano, cosa che se lo faccio con un dispositivo elettronico me lo ritrovo distrutto al risveglio.
Sono d’accordo sulla lettura di un quotidiano o di un magazine, ma santo cielo..almeno quando leggo un libro, forse per l’unico momento nella giornata, voglio essere scollegato da tutto e tutti.
Oltretutto i libri non alimentano un mercato ladresco come quello dei cd o di chi vuole 30 euro per un bluray che guarderò solo una volta. Se non siamo in cerca di copertine rilegate con 13/16 euro ci portiamo a casa un oggetto che terremo forse tutta la vita, che potremo annusare, qualcuno ci scriverà sopra una dedica, lo potremo regalare a una persona speciale. Che faccio, ti regalo un file?
Sia chiaro, non sono certo un nemico di chi gradisce l’editoria digitale, ci mancherebbe. Semplicemente non vedo veri vantaggi, o almeno non gli stessi vantaggi che si possono applicare ad altri contenuti e quindi mi chiedo perchè complicare qualcosa di estremamente semplice senza avere quasi nulla in cambio.
Agosto 7th, 2010 at 08:49
no davvero, non capisco l’imbarazzo.
Agosto 7th, 2010 at 09:57
e vabbeh,
adesso di ipad e/o internet potete parlare solo voi,
nessun parere, pensiero, affermazione sarà mai perfetto ed accettabile, provenisse dal più becero deputato leghista o dal professore chcchessia,
mai passerà le maglie di una critica analisi di parole e concetti,
su mo’
take it easy
Agosto 7th, 2010 at 10:12
Francamente non condivido l’imbarazzo e credo l’articolo meriti una analisi un poco più attenta http://robertodadda.blogspot.com/2010/08/eco-gli-ebook-e-i-blogger.html
bob
Agosto 7th, 2010 at 11:24
chi non capisce l’imbarazzo ignora il sottile piacere di dare del coglione ad eco: fa sembrare colti.
Agosto 7th, 2010 at 12:01
@alice, hai detto bene: “sembrare”!
bob
Agosto 7th, 2010 at 14:03
Mantellini, invece di dire che la bustina è imbarazzante, prova ad argomentare un po’.
Di imbarazzante c’è soltanto una certa spocchia da para-guru che si legge tra le righe del tuo post.
Agosto 7th, 2010 at 14:26
anche dare del para-guru a qualcuno non è una argomentazione particolarmente analitica. rimaniamo peró in attesa della declinazione di “imbarazzante” da parte di Massimo…
Agosto 7th, 2010 at 15:51
Magari un giorno mi dovrò adattare agli eBook o simili. Sono adattabile, come tutta la mia specie.
Mi adatterò come gli italiani, alla fine degli anni Trenta, si adattarono al Lanital, un tessuto ricavato dagli scarti della lavorazione del latte, inventato per reagire alla scarsità di lana seguita alle ‘inique sanzioni’. I media tentavano di convincere gli italiani che era meglio della lana vera e propria. Non fu molto popolare e scomparve subito dopo la guerra.
Purtroppo, in questo caso non ci sarà un dopoguerra: ci dovremmo tenere gli eBook che, come il Lanital, i propagandisti di regime ci descrivono come molto meglio dei libri cartacei.
Interattivi!!! Connessi!!! Accresciuti!!! Sticazzi!!!!
Agosto 7th, 2010 at 16:27
[…] mi è sembrato anche un ottimo promemoria per resistere alla tentazione di fare profezie su quello che ci riserva il […]
Agosto 7th, 2010 at 17:28
@jacopo, quali sono le motivazioni contenute nell’articolo per sostenere la tesi che l’ebook non sostituira’ il libro? A parte quella che i libri resistono da 500 anni intendo (che francamente trovo piuttosto fragile). Ha mai preso in mano un Kindle il professore? Se lo ha fatto non ce lo dice, se non lo ha fatto mi pare che stiamo discutendo del nulla. Poi c’e’ la solita spocchia che oggi rappresenta l’80% del contenuto dei pezzi del professore ovunque pubblicati. Una cosa che io personalmente trovo insopportabile (quasi quanto le interviste di Veronesi che dice che va in sala operatoria a salvar vite). Quale sarebbe la ragione per cui le barzellette di Totti possono andare in digitale e i libri alti no? E’ un pezzo per quanto mi riguarda senza ne capo ne coda a meno che il “libro odoroso” (ed il fruscio della carta che immagino terra’ per il prossimo articolo) non siano novità di cui non avevamo immaginato.
Agosto 7th, 2010 at 18:00
Non capisco massimo: tu davvero pensi che i lettori sostituiranno completamente i libri, perché questo è il punto.
Tu davvero studieresti anatomia sul kindle?
bob
Agosto 7th, 2010 at 18:17
@roberto dadda, ovviamente non lo penso, cosi’ come credo non lo pensi nessuno, nello stesso tempo su kindle come e’ oggi ovviamente non vale la pena fare null’altro che leggere un buon libro, ma e’ evidente che molte cose cambieranno in poco tempo (gia’ su iPad si potrebbe studiare anatomia egregiamente)
Agosto 7th, 2010 at 18:40
oppure si potrebbe studiare chimica con ELEMENTS. Non credo che alcun libro di testo possa riprodurre le cose che fa quell’app.
E il punto, signori, è questo: non bisogna pensare che siccome oggi il libro di anatomia è fatto in quel modo anche domani sarà fatto in quello stesso modo ma traslato su iPad.
Il multitouch e i tablet porteranno “nuovi” metodi di interazione con quello che si studia o si vuole apprendere.
A mio modo di vedere il libro di testo in generale non morirà o comunque non nei prossimi 100 anni, ma i tablet e gli e-book porteranno l’interazione ad un livello talmente superiore che si potrà benissimo studiare anatomia o chimica attraverso nuove forme espositive.
Agosto 7th, 2010 at 18:45
La spocchia quotidianamente sputata online dai fanatici degli ebook e ipad e kindle eccetera è di parecchi chilometri pià alta di quella possibile al professor Eco che si è limitato a diventare miliardario con libri di successo pubblicati in tutto il mondo.
Argomentare in termini di futuro buono e passato cattivo, di gente che si apre coraggiosamente alle innovazioni mentre altri pavidamente rimangono indietro e finiscono nella pattumiera della storia, insomma l’argomentazione del ‘stai sempre dalla parte di chi vince’ o ‘stai sempre dalla parte di chi ha i soldi’ la definisco ‘spocchia’ solo per non usare termini pià forti…
Agosto 7th, 2010 at 18:46
Un pezzo del genere non mi pare sia un tentativo di argomentare (quando vuoi argomentare su tematiche come queste, e tu lo sai e lo fai bene, si impiegano un po’ di righe in più e magari qualche luogo comune in meno oltre che una adeguata conoscenza della materia nel suo complesso) ma più che altro un avviso a quanti ritengono il libro già morto e godono della dipartita. Un avviso a non godere troppo e ad immaginare ciò che verrebbe perso insieme alla fisicità della carta stampata, un avviso alla Eco con tutto ciò che questo comporta. Anche io sopporto poco Eco, di Veronesi non parliamone, e non credo che il pezzo sia fondamentale per un eventuale dibattito. C’è che non trovo niente tra le righe di imbarazzante perché non trovo appunto imbarazzante che un vecchio intellettuale snob poco avvezzo alle tecnologie (lo ritengo tale non conoscendolo e può essere che mi sbagli) possa ritenere incredibile che uno strumento sul quale ha studiato e con il quale ha campato e che fa parte del suo orizzonte culturale e fisico sia destinato a morire.
Mante, per farla breve io non mi sarei preso la briga di farci un post ;)
Agosto 7th, 2010 at 18:47
Del resto si sa: noi oggi possiamo leggere senza problemi libri vecchi anche di qualche secolo mentre fra dieci anni gli standard digitali attuali saranno obsoleti e illeggibili. Ogni nuovo ‘miglioramente’ significherà un estinzione di massa di testi. Fra un secolo sarà possibile leggere gli attuali dvd?
Agosto 7th, 2010 at 18:48
Ma uno scienziato a caso tra i vari presenti, mi spiega come si pensa di risolvere l’alzheimer digitale? Stronzate nostalgiche a parte, comprese quelle di Eco, qui accanto ho vari libri dell’800 che allungo la mano e consulto. Che ci faccio col pdf o con l’epub tra cento anni? E dove cazzo li conservo?
Agosto 7th, 2010 at 19:50
Massimo, Roberto
C’è un modo di studiare anatomia, che non prevede l’ uso di libri (Kindle, Ipad o carta che sia ) :)
Agosto 7th, 2010 at 20:56
Se si è riusciti a conservare per secoli voluminosissimi documenti cartacei (per tacere del grande numero andato perso) cosa fa pensare che non possa essere possibile e più facile farlo in digitale? Non parlo del supporto (dvd) o del formato, ma del “master” digitale archiviato su qualche datacenter. e usufruito sul supporto opportuno e convertito nel formato usufruibile volta per volta.
Agosto 7th, 2010 at 23:14
eco ha lungamente studiato (e gradevlmente divulgat i risultati dei suoi studi) la paraletteratura, e ci ha anche scritto un libro, che ha avto poco successo ma che io ho trovato affascinante.
quindi direi che **le barzelette su totti** siano una semplficazione; tra le righe, eco ci segnala che il libro digitale aprirà un nuovo **divide**, e che chi potrà permettersi lo spazio anche per un einaudi stile libero, tipo il lucarelli che sto rileggendo stasera sarà guardato, un giorno, come u collezionista di cinquecentine.
Agosto 8th, 2010 at 08:00
In merito alla confidenza di Eco con le tecnologie, c’è una sua bella intervista su Wikinews su Wikipedia, internet e libri. Su Google è il primo risultato cercando eco+intervista+wikipedia.
Agosto 8th, 2010 at 21:25
La prima volta che ho sentito parlare di MP3 era in una trasmissione televisiva (non ricordo quale), che un futuro (non troppo lontano) in cui avremmo potuto fare a meno di CD e audiocassette perché avremmo utilizzato i lettori con la loro memoria di massa.
Il concetto di una smaterializzazione del “supporto dedicato ad un determinato numero di brani musicali” fu duro da metabolizzare, mi ci volle un po’.
I CD esistono ancora, ma il mercato della distribuzione musicale ha avuto molti cambiamenti…
Ora è il momento dei prodotti editoriali.
Agosto 9th, 2010 at 08:27
L’idea che nel medio termine le masse leggeranno soprattutto su e-reader e che i libri di carta rimarranno per le élites è a mio avviso tutt’altro che peregrina. Non si tratta di un auspicio, ma di una previsione.
Agosto 9th, 2010 at 09:23
Una cosa verissima è che, rispetto ai molti supporti deceduti negli ultimi anni (VHS, musicassette, vinili), il libro ha un vantaggio enorme: non ha bisogno di un lettore – inteso come dispositivo.
Io non possiedo un videoregistratore, e quindi non posso più guardare le videocassette che avevo da dodicenne. Posso però ancora rileggere con piacere i fumetti e i libri che lessi all’epoca, e potrò farlo per sempre.
Specialmente in questi tempi di DRM, non darei per scontata la sopravvivenza di opere esclusivamente digitali. Molti videogiochi del passato, ad esempio, sono ormai giocabili sono con molte difficoltà.
Agosto 9th, 2010 at 09:57
@Giancarlo
Non sto parlando di datacenter e archivi pubblici e privati ma dei documenti a casa tua e mia.
Agosto 9th, 2010 at 14:51
@Cafonauta: I documenti a casa mia hanno senso solo se non reperibili altrimenti, oppure come collezione o feticci affettivi (cosa di un certo valore anche per me, lo ammetto). Io le email, anche quelle importantissime, mica le stampo e le archivio.
Agosto 9th, 2010 at 15:30
@Giancarlo:
Ricominciamo da capo.
Qual’è il libro piu’ “vecchio” che hai in libreria?
Qual’è il file piu’ vecchio?
Quando il tuo libro sarà epub o qualcos’altro, pensi che basti riporlo in qualche disco per poterlo rileggere tra vent’anni?
Agosto 9th, 2010 at 15:33
[…] che se così fosse (ebook libro di serie B, cartaceo libro di serie A) finirebbero in digitale non i Totti o i bestsellers (approposito, non lo è anche “Il nome della rosa”?) ma i libri che non […]
Agosto 9th, 2010 at 15:47
@Cafonauta: sei in vena di scherzare? cosa vuoi che ti dica, che ho un file di 2000 anni fa?
Tu invece sei proprio sicuro che le cose che scrivi in facebook (ipotetico, magari te ne frega un accidente di facebook) non ti sopravviveranno?
Comunque pensandoci bene ho dei files che hanno la stessa età dei libri che ho a casa, complice il trasloco che ho fatto quando mi sono sposato nel quale non mi sono portato dietro quasi niente.
Agosto 9th, 2010 at 17:14
No, sono sicuro del contrario: quello che scrivo su FB non mi sopravviverà o se lo farà sarà perchè FB si sarà presa cura di tenere aggiornati i dati con il progresso tecnologico.
Ma i dati che ho a casa chi me li cura?
I miei video delle vacanze su VHS sono già obsoleti da quando ho rotto il videoregistratore e già ora dovrei sbattermi per comprarne uno. Stessa cosa per le mie foto e per i miei documenti word o tutti i miei backup su floppy :-)
Ora pero’ stiamo parlando di libri e visto che ho una copia di Mody Dick di Melville arrivatami direttamente dalla biblioteca di mio nonno in una scatola di cartone di settanta anni fa e che posso leggere e consultare quando mi pare. Non è la stessa cosa per il Moby Dick su epub a meno che io e i miei nipoti non ci sbattiamo per aggiornare il formato ad intervalli regolari per i prossimi settanta anni.
Dei doc di word non me ne frega niente ma dei libri si. Un libro non è un commento su FB e fino adesso un libro era quasi “per sempre” Ora non lo è piu’
Agosto 9th, 2010 at 17:47
@cafonauta: Teniamo distinti i livelli,vedrai che siamo quasi d’accordo. Il tuo moby dick per te non è *solo* un libro da leggere, è qualcosa di più. Io lo capisco e accetto il ragionamento. Però io se stasera voglio leggermi moby dick lo posso fare tra 5 minuti, di più, fine del mondo permettendo, sono abbastanza sicuro di poterlo fare finchè campo. Certo non sarà il *mio* moby dick, ma una copia adeguata al lettore che userò.