Mentre nel mondo giornalistico si inizia a respirare aria di compiaciuta smobilitazione per lo scampato pericolo in seguito gli emendamenti alla cosiddetta Legge Bavaglio oggi è accaduto che la Commissione Giustizia abbia invece bocciato gli emendamenti che chiedevano di differenziare i blog dai giornali in relazione agli obblighi di rettifica sul web. Ricordo che su questo tema c’è stata anche una recente colorita presa di posizione del PD. Visto che i giornalisti chiesero a gran voce a suo tempo la mobilitazione della blogosfera al loro fianco contro il decreto Intercettazioni ora mi aspetto che ci sia spazio per un’altra inedita virtuosa sinergia. I blogger lanceranno alte grida al cielo contro l’obbligo di rettifica e i giornalisti compatti scenderanno in strada al loro fianco. Per ora, stranamente, la notizia è stata presa con un po’ di svagata leggerezza (Repubblica le dedica una riga e mezzo, il Corriere zero righe, La Stampa mezza riga).

15 commenti a “Fratelli di sangue”

  1. .mau. dice:

    mannò, che la Masera ha scritto a profusione!

  2. massimo mantellini dice:

    i blog dei giornalisti non contano (pero’ magari ora e’ presto, forse domani leggeremo un preoccupato editoriale del direttore)

  3. camu dice:

    Seeeee :) Sappiamo già tutti come andrà a finire… intanto io che sto all’estero voglio vedere come mi applicano quella legge sul mio blog, a parte che io ho la coscienza pulita e sono anzi assolutamente d’accordo al diritto di rettifica esteso anche ai blog. Però sul serio voglio vedere come farà la polizia postale o chi per lei, a farla applicare sul serio…

  4. La nazione che sta riuscendo a sabotare la Rete « YBlog dice:

    […] Fratelli di sangue Mentre nel mondo giornalistico si inizia a respirare aria di compiaciuta smobilitazione per lo scampato pericolo in seguito gli emendamenti alla cosiddetta Legge Bavaglio oggi è accaduto che la Commissione Giustizia abbia invece bocciato gli emendamenti che chiedevano di differenziare i blog dai giornali in relazione agli obblighi di rettifica sul web. Source: Fratelli di sangue – manteblog […]

  5. Velenux dice:

    @camu: il vantaggio delle leggi inapplicabili è che puoi comunque applicarle nei casi che ti pare.

  6. soloparolesparse dice:

    Ho come l’impressione che dovremo cavarcela da soli… magari cominciamo dall’appello di Guido Scorza… http://www.valigiablu.it/doc/162/no-legge-bavaglio-alla-rete.htm

  7. GUIDO arci CAMALLI dice:

    “Obbligare i blogger a rettificare entro 48 ore significa chiudere la rete o quasi: prima di tutto perché se c’è l’obbligo di rettifica, il blogger dovrà registrarsi a qualche autorità (ancora non si sa quale) con un domicilio legale, insomma andrà incontro a tutti gli obblighi burocratici previsti per la stampa. E se c’è nel mondo una forma di comunicazione libera da lacciuoli e da scartoffie da firmare, questa è (o era) quella dei blog.

    In secondo luogo perché obbligare alla rettifica entro 48 ore significa di fatto obbligare ogni blogger a collegarsi alla Rete tutti i giorni, sennò si becca una multa (oltre 12 mila euro) insostenibile per chi fa informazione volontaria. Chi non si connette al web, infatti, rischia di non sapere che c’è una richiesta di rettifica e quindi di “violare” la legge che gli impone un tempo massimo per 48 ore (il termine di due giorni era stato pensato per i quotidiani).

    NO AL COMMA 50 DELLA LEGGE BAVAGLIO NO NO

    La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l’atto finale di uno dei più gravi – consapevole o inconsapevole che sia – attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.

    […] Tra i tanti primati negativi che l’Italia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell’On. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l’unico Paese al mondo nel quale un blogger rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.
    SALVATE IL WEB ORAAAAAAAAAAAAAAAAA

  8. GUIDO arci CAMALLI dice:

    muoversi ora ragazzi non è a rischio il web ma pure you tube e lo stesso amato odiato face book eccovi appello mi scuso sorry fatelo girare dajeee

    Al Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini
    Al Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, On. Giulia Bongiorno
    Ai Capi-gruppo alla Camera dei Deputati
    A tutti i Deputati

    La decisione con la quale, lo scorso 21 luglio, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera, On. Giulia Bongiorno, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dall’On. Roberto Cassinelli (PDL) e dall’On. Roberto Zaccaria (PD) al comma 29 dell’art. 1 del c.d. ddl intercettazioni costituisce l’atto finale di uno dei più gravi – consapevole o inconsapevole che sia – attentati alla libertà di informazione in Rete sin qui consumati nel Palazzo.
    La declaratoria di inammissibilità di tali emendamenti volti a circoscrivere l’indiscriminata, illogica e liberticida estensione ai gestori di tutti i siti informatici dell’applicabilità dell’obbligo di rettifica previsto dalla vecchia legge sulla stampa, infatti, minaccia di fare della libertà di informazione online la prima vittima eccellente del ddl intercettazioni, eliminando alla radice persino la possibilità che un aspetto tanto delicato e complesso per l’informazione del futuro venga discusso in Parlamento.
    Tra i tanti primati negativi che l’Italia si avvia a conquistare, grazie al disegno di legge, sul versante della libertà di informazione, la scelta dell’On. Bongiorno rischia di aggiungerne uno ulteriore: stiamo per diventare il primo e l’unico Paese al mondo nel quale un blogger rischia più di un giornalista ma ha meno libertà.
    Esigere che un blogger proceda alla rettifica entro 48 ore dalla richiesta – esattamente come se fosse un giornalista – sotto pena di una sanzione fino a 12.500 euro, infatti, significa dissuaderlo dall’occuparsi di temi suscettibili di urtare la sensibilità dei poteri economici e politici.
    Si tratta di uno scenario anacronistico e scellerato perché l’informazione in Rete ha dimostrato, ovunque nel mondo, di costituire la migliore – se non l’unica – forma di attuazione di quell’antico ed immortale principio, sancito dall’art. 19 della dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e del cittadino, secondo il quale “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”.
    Occorre scongiurare il rischio che tale scenario si produca e, dunque, reintrodurre il dibattito sul comma 29 dell’art. 1 del ddl nel corso dell’esame in Assemblea, permettendo la discussione sugli emendamenti che verranno ripresentati. L’accesso alla Rete, in centinaia di Paesi al mondo, si avvia a divenire un diritto fondamentale dell’uomo, non possiamo lasciare che, proprio nel nostro Paese, i cittadini siano costretti a rinunciarvi.

    Guido Scorza, Presidente Istituto per le politiche dell’innovazione

    Vittorio Zambardino, Scene Digitali

    Alessandro Gilioli, Piovono Rane

    Arianna Ciccone, Festival Internazionale del Giornalismo e Valigia Blu

    Filippo Rossi, direttore Ffwebmagazine e Caffeina Magazine

    Fabio Chiusi, Il Nichilista

    Daniele Sensi, L’AntiComunitarista

    Wil Nonleggerlo, Nonleggere QuestoBlog

    Link: la pagina Facebook No Legge Bavaglio alla Rete

    Per saperne di più:

    * Le ragioni del no al comma “ammazza-blog”, Agoravox Italia
    * Quel comma 29 ammazza i blog. Inammissibile lo diciamo noi, Valigia Blu

  9. E’rimasto un bavaglio. « Semidiceviprima dice:

    […] su internet – non sembrano intenzionati a prendere dei provvedimenti. Anche la stampa – come nota Massimo Mantellini – che era stata sostenuta dai blogger durante i giorni della protesta contro i […]

  10. marco dice:

    Anche Pierluigi Bersani fa suo l’appello PD per la libertà di rete contro il bavaglio. Solo che è sabato e pochi s ene accorgeranno nelle redazioni.
    “Nessuno tocchi i blog. La maggioranza censura ancora, non ci stiamo” è stato promosso ieri da Giuseppe Civati, Stefano Di Traglia, Paolo Gentiloni, Matteo Orfini, Vincenzo Vita Pina Picierno. Il PD su questo è il partito più impegnato, aderite anche voi su http://www.mobilitanti.it/

  11. Maxifasso dice:

    Camu, non è questione di “coscienza pulita” visto che puoi ricevere un obbligo di refitica per qualsiasi cosa, anche se dici la VERITA’ ed hai PURE LE PROVE.

  12. » Link consigliati dice:

    […] Fratelli di sangue – Massimo Mantellini […]

  13. GUIDO arci CAMALLI dice:

    si ci deve muovere forza forza forzaaa

  14. Il dibattito sul bavaglio e la rete sullo sfondo | Apogeonline dice:

    […] è su questo piano che mi sembra appropriato il richiamo che fa Massimo Mantellini al mondo del giornalismo richiedendo un impegno sulla “legge […]

  15. Il giornalismo e la Rete: ma la legge-bavaglio nega anche ai cittadini il diritto di informare | LSDI dice:

    […] è su questo piano che – prosegue Boccia Artieri – mi sembra appropriato il richiamo che fa Massimo Mantellini al mondo del giornalismo richiedendo un impegno sulla “legge […]