Facebook: siccome non è possibile migliorare la gente in modo che capisca internet, peggiorare internet in modo che la gente lo capisca.



(livefast su FF)

27 commenti a “Maomettinternet”

  1. pasquino dice:

    Perfettamente d’accordo. Credo che il principio sia proprio quello. Purtroppo.

  2. Dani dice:

    Se sostituisci “internet” con “il computer”, ottieni la descrizione dell’iPad. Ma lì si applaude, boh.

  3. Daniele Minotti dice:

    L’osservazione e’ parecchio acuta, intelligente e ha il suo perche’.
    Ma non cediamo, diventeremmo poco acuti, intelligenti e senza un perche’.
    Ci conto, sull’andare avanti cosi’…

  4. luca dice:

    Contributi al dibattito: “E poi è arrivato Facebook. Una consolante rivelazione, per i tardivi digitali. È un luogo della rete del tutto familiare, quasi da film di Pupi Avati: ci si scambiano le fotografie, si ritrovano i vecchi compagni di scuola (si fa molto altro, ma su questi due servizi si è basato il grosso della comunicazione propria del social network). Chi accede alla rete da Facebook non ha bisogno di conoscere i meccanismi con cui la rete funziona o di essere appassionato dell’informazione e delle cose del mondo. Ci trova quelle cose che lo interessano e che conosce. Giovanni Boccia Artieri, studioso della comunicazione, ha individuato nel successo di Facebook «l’ascesa della borghesia» in rete. E questo non solo significa che i meccanismi della rete coinvolgono sempre più persone che prima ne erano estranee, ma ha anche un effetto opposto. Internet si «normalizza». Viene ricolonizzata dal mondo di prima. I suoi nuovi abitanti, meno coraggiosi e attrezzati, vi ricostruiscono i modelli familiari. Il successo di Facebook è un successo di funzioni semplici e tradizionali: relazioni con vecchi compagni di scuola, album di ricordi, piccole conversazioni, campagne per i cani abbandonati, promozioni editoriali.”
    http://www.wittgenstein.it/2009/05/20/lera-dei-tardivi-digitali/

  5. cossetta dice:

    ma la borghesia non era quella che voleva migliorare la propria condizione sociale e rischiare, creare impresa ecc.? Qui si consuma robetta e ricordi annacquati, mi pare.

  6. Daniele Minotti dice:

    Lasciamo da parte la nostra vena snob (sono il primo che la patisce) e cerchiamo di andare avanti.
    Mio figlio, dodici anni, scrive tranquillamente in HTML e jscript (anche un po’di C, pare…), completamente autodidatta, eppure si e’ fatto un account FB per parlare con gli amici (oltre ad almeno un blog che parla di tecnica). E’ uno sfigato?. Vorrei *controllare* di piu’, ma… Pero’ e’ molto piu’ avanti di tutti noi.
    Chi sono gli sfigati digitali? A me viene il sospetto che siamo noi quei vecchietti e inutili del web, che vorremmo continuare a dire la nostra su un mondo che, oramai, e’ anni luce avanti. E che, vorremmo comandarlo.
    Lasciamo stare concetti come *borghesia*, ecc. Ai giovani proprio non interessano, giustamente.

  7. wly dice:

    La frase è simpatica. :)
    Però non capisco cosa ci sia di così sbagliato in facebook.
    Dal punto di vista sociale è una vera e propria rivoluzione.
    Intrattiene, informa, amplifica le vostre comunicazioni. Cosa c’è di sbagliato in tutto questo?
    La tutela della privacy?
    Se in tasca avete una tessera punti del benzinaio o del supermercato, un bancomat e una carta di credito, e magari un telefonino, la vostra privacy è già bella che andata. Da decenni.

  8. Andre dice:

    Io non ho facebook, ho 20 anni. Perchè non mi piace? Perchè sei quasi obbligato ad accettare come amico tutte le persone che vedi di persona (anche se ti stanno antipatiche, a meno che non voglia creare litigi), perchè così facendo tutti i tuoi cosiddetti amici possono vedere cosa fai e quando lo fai, vedere le foto di altri account in cui tu sei taggato, eccetera eccetera. In sostanza, il problema non è difendere la tua privacy da un Grande Fratello orwelliano, ma difenderti da tutti i tuoi conoscenti (che su fb diventano tutti amici)

  9. Andre dice:

    p.s. In ogni caso si, vedere tutti voi vecchietti che discettate di internet e di quanto ne sapete (quando poi in tanti rimangono nel circuito blog-friendfeed-link dei blog amici) è priceless :P

  10. piovedisabato dice:

    dani: c’è chi ha la mente aperta e chi no.

    su quella frase, io credo che dipende dall’utilizzo che se ne fa di facebook. se poi uno lo usa per perdere tempo amen. affari suoi. la frase colpisce là dove fa male come si direbbe, ma è di una banalità peggiore di quello che passa su fb stesso :)

  11. Daniele Minotti dice:

    Soprattutto, ma come fai a dire a priori che un medium è sbagliato? E’, scalata, la stessa identica cosa che dicono in genere di Internet per criticarla e contrastarla. Il bello è che proprio noi ricadiamo nel medesimo e gigantesco errore…

    P.S.: Fermo resta che la battuta, come detto da altri, è molto carina. Ma è anche intelligente e propositiva? Parli l’autore.

  12. pasquino dice:

    Bah, secondo me la frase coglie nel segno. Non tanto perché FB sia un “modo sbagliato” di fruire la rete, quanto perché quello che descrive è esattamente il modo in cui si diffonde quel particolare virus che chiamiamo tecnologia. Siamo solo scimmie con in mano un bisturi. A volte, qualcuno ce li fa trovare un po’ spuntati, e allora ne vogliamo tutti uno.

  13. capodoglio dice:

    Carina, ma snob. Un po’ come quelli che non ascoltano il pop perchè non è vera musica. E poi fischiettano Lady Gaga.
    O, come ha suggerito qualcuno, l’Ipad.

  14. marco V. dice:

    FB è sicuramente anche utile , ma quanto l’uso che se ne fa in genre non mi sembra proprio da socialnetwork ma una bacherca per messaggi / aforismi idioti

  15. Davide dice:

    Generalmente frequentiamo blog e siti che hanno contenuti che per noi sono di valore, di fatto su un oceano di contenuti facciamo una selezione molto spinta. Su fb invece ci troviamo davanti i contenuti pubblicati dai nostri “amici”, che spesso sono gli ex compagni di scuola, i colleghi, i conoscenti, si certo anche qualche amico, solo che molto spesso non sono persone capaci di produrre contenuti di gran valore, magari sono ottimi colleghi o fenomenali compagni di bevute, ma quando sono su fb, … In ogni caso trovo interessante interrogarsi su fb e sulle sue dinamiche, è un fenomeno difficile da ignorare, ma non mi sento affatto di condannarlo, casomai ne faccio un uso moooolto morigerato.

  16. Il blog di Gabriele Favrin » Archivio del blog » Una interessante discussione… aperta dice:

    […] una bella discussione su FB nel blog di Massimo Mantellini. Non parla tanto di privacy e altre cose che ben sappiamo […]

  17. deva dice:

    …si parla tanto di privacy violata su facebook, ma, evidentemente, nessuno legge le informative alla privacy di facebook o applica le restrizioni messe a disposizione dagli sviluppatori.
    Credo che facebook sia il sito più all’avanguardia sulle impostazioni di sicurezza: posso selezionare cosa far federe, a chi farlo vedere (ad un gruppo o a questa persona si a questa no)… Non sono tenuta a dare amici zia a tutti… semplicemente perchè posso fare in modo che non tutti mi vedano…

    …assunto che gli sviluppatori la sanno lunga, credo che il segreto sia nella possibilità di ricevere rapidamente informazioni provenienti da più contesti, contesti che poi sono configurati dall’utente a seconda dei suoi interessi…

    per parlare chiaro, in 5 secondi so che faranno le mie amiche, dove si esibirà il mio gruppo preferito, la prima pagina del sole 24 ore, cosa stanno discutendo in parlamento, che cosa hanno postato sul mio blog di design preferito…. senza fare 6 telefonate, o visitare 11 siti…

    se uno si configura una pagina fatta solo di intrattenimento il problema è di basso livello culturale delle persone, ma quello traspare anche al supermercato… mica solo su facebook…

  18. Gabriele Favrin dice:

    Deva ti illudi che sia cosi’. In realta’ cio’ che si apprende di te non e’ solo cio’ che inserisci tu. Sono le relazioni, sono i gruppi cui partecipi, sono le persone che indichi come amiche, sono gli eventi…

    A margine, l’uso di Facebook sta creando due problemi. Il primo e’ che c’e’ una fetta di web accessibile solo a chi cede informazioni sul proprio conto ed Il secondo e’ che chi non e’ in FB spesso viene emarginato in ambienti reali. Ne parlavo giusto un paio di giorni fa:
    http://blog.favrin.net/archivio/1930.html

    Non e’ colpa del mezzo, e’ colpa del comportamento di chi lo usa senza forse riflettere abbastanza sulle implicazioni.

    Infine, per chi lo faceva notare. E’ vero che con una tessera cliente di ogni tipo delle aziende sanno tutto di noi. Ma almeno possiamo sapere quali e che uso faranno dei dati. Su FB e’ il mondo che sa tutto di noi e non abbiamo modo di sapere chi usera’ cosa e come.

  19. deva dice:

    …a livello di indagine di mercato non sono disturbata dal fatto che si studi il mio comportamento come appartenente ad un gruppo, a livello di controllo ad personam mi sembra si possano celare i gruppi cui si è iscritti e le relazioni (i contatti).

    In ogni caso sono d’accordo con chi dice che anche la tessera del supermercato la dice lunga sulle mie abitudini…

    studiare le abitudini dei consumatori è il secondo sport preferito dalla azienda in cui lavoro, il primo è vendere servizi ai consumatori di cui si è studiato il comportamento… facebook permetterebbe alla mia azienda di non telefonargli, ma di fare statistiche on line… quasi quasi lo propongo… ;))

  20. raxi dice:

    Che brava la Deva che legge il Sole 24 Ore
    e segue i lavori parlamentari su facebook.

    Una donna da sposare proprio.

  21. deva dice:

    …leggo una nota di velata ironia… ;)

  22. piovedisabato dice:

    Ma come non super quotare Deva alla faccia dei saputelli che “ve la spiego io la privacy”. Brava Deva.

  23. raxi dice:

    Penso alla Deva che si legge il Sole 24 Ore su Facebook
    e mi si allarga il cuore.

    Brava Deva!

  24. raxi dice:

    Scherzi a parte ma date un occhio al Sole 24 ore su Facebook

    Per esempio ieri:

    *** Le Borse riaquistano «fiducia» I bancari fanno volare l’Europa
    Breaking News – Il Sole 24 ORE

    Tornano gli acquisti sui titoli bancari, anche se per una rela soluzione dei problemi è meglio attendere. ***

    E’ il Sole 24 Ore, figurati la Gazzetta di Casal di Principe.

    http://www.facebook.com/home.php?#!/ilsole24ore?v=wall&story_fbid=392222788516

  25. deva dice:

    …scusate, vorrei spiegare meglio.
    1. sole24ore: Su facebook c’è una pagina ilsole24ore ed una applicazione ilsole24ore (che ruba i miei dati riservati, ne sono consapevole, glielo faccio fare, io amo il sole24ore anche se ruba le mie abitudini)… l’applicazione si mette sul wall e ti passa i titoli che vengono pubblicati sul sito, quindi in verità per leggerli tutti devi fare click e “saltare” sul “sole24ore on line” dove leggi TUTTE le notizie… è semplicemente un modo di catturare lettori e aumentarsi i click… credo…
    2. parlamento: su facebook ci sono parlamentari ed rappresentanti della pubblica amministrazione romana con pagine pubbliche o private (che comunque accettano richieste di amicizia)…. si fanno sostanzialmente propaganda… ma in cambio tu ne ricevi informazioni sul loro pensiero e su cosa stanno facendo (lavorativamente parlando)…
    Ovviemente parlando di propaganda trattasi per lo più di esponenti del PDL, che è una AZIENDA estrememente avanti dal punto di vista della comunicazioone….

    La polemica sul PDL la apriamo su altro post, quello che voglio dire è che alucune aziende cavalcano l’onda dei social media, alcuni utenti (io) ne traggono informazioni accettando di essere oggetto di parziale studio… (senza pubblicare data di nascita, indirizzo, iscrizione a gruppi… in verità io li ho raggruppati impedendogli di visualizzare il mio wall, le mie amicizie, le mie note, i miei video e foto…)
    Sul fatto che facebook ceda i miei dati a terzi per indagini di mercato in efetti devo approfondire…. anche telecom, acea, mediaset e altre aziende lo fanno….

  26. Gabriele Favrin dice:

    Che bella “l’amicizia col parlamentare” ;-)
    Hanno pure sconvolto il termine “amicizia” illudendo la gente di poter creare rapporti con chiunque a suon di clic.

    Personalmente se mi interessa il pensiero di un parlamentare cerco il suo sito web o meglio ancora, se c’e’, blog.

    Sono contento che a deva piaccia offrire i propri dati al mondo. A me no e un web che vada in questa direzione, obbligando a denudarsi per accedere ai contenuti, mi spaventa. Paradossalmente a mio avviso la cosa piu’ preoccupante in FB non e’ che le aziende accedano ai miei dati ma che vi possano accedere le persone comuni.

  27. deva dice:

    …guarda che siamo d’accordo.
    Come appartenente ad un gruppo (es. clienti GS) on ho problemi se studiano a che ora faccio la spesa e che merendine mi piacciono… come privato non pubblico foro per tutti, non mi iscrivo a gruppi, ho il telefono di casa riservato, ho una mail per le pubblicità e una per lavoro…
    l’amicizia col parlamentare poi so distinguerla all’amicia con l’amico, che ha accesso al mio wall mentre il parlamentare no…

    Si tratta di usare un mezzo con attenzione…
    Ho protetto il mio telefono di casa, non lo ho cessato perchè poteva chiamarmi infostrada per propormi la portabilità…