I discografici ci hanno messo 6 anni a capirlo (dai tempi del paper di EFF al riguardo) ma stanno cominciando a ragionare correttamente sui modelli di business per la musica online. Peccato che il passo successivo perchè un metodo del genere abbia qualche speranza di funzionare sia quello di cancellare la SIAE e costruire soggetti nuovi deputati alla divisione dei compensi. E adesso chi glielo racconta?

Ormai la svolta sta solo nella possibilità di stringere accordi, come avviene nelle trasmissioni delle tv satellitari, con i principali internet service provider e, per una cifra aggiuntiva mensile o annuale di pochi euro, permettere all’utente di avere a disposizione l’intero catalogo dei produttori musicali con un download ufficiale e garantito, anzichè cercare file rubati. In questa direzione ormai stiamo lavorando.



(rudy zerbi, sony music)

9 commenti a “Chiudere la SIAE”

  1. rain dice:

    non mi fiderei molto di Rudy Zerbi, in particolare quello a cui non credo sono quei “pochi euro in più”, dovrebbe spiegare piuttosto lui che è direttore della Sony Music, perchè le novità internazionali una settimana dopo la pubblicazione si trovano dagli importatori a circa tre o quattro euro in meno del listino di vendita Sony, in quel prezzo chiaramente è compreso anche il guadagno dell’importatore.
    Certo che non stampando più prodotti “fisici” ma distribuendo solo files digitali, non avrebbe più dovuto affittare i capannoni dove hanno stivati i resi invenduti delle assegnazioni fatte nel 2008 e conteggiate poi solo a fine 2009.
    Per quanto riguarda la siae è notevole il fatto che un disco importato da un paese europeo e che quindi ha già pagato i diritti nel paese d’origine, una volta che arrivi in italia la debba pagare di nuovo, con l’applicazione del famigerato bollino.

  2. marco pierani dice:

    per quanto riguarda l’italia ricordo a tutti come il mio amico Enzo Mazza presidente di FIMI abbia purtroppo preso una posizione netta in favore di Siae nella recente vicenda dell’assurdo ed obsoleto allargamento dell’equo compenso il che è aihmè in netta contraddizione rispetto al voler seriamente sviluppare nuovi modelli di business online

  3. Domiziano Galia dice:

    Ma perché una cifra aggiuntiva di pochi euro sul costo degli isp? Meglio una misura veramente incisiva. Non so, destinare alla SIAE l’1% dell’IVA. Tutta l’IVA. Anche quella sugli alimenti. E’ noto che i pirati si alimentino, no?

  4. Xio dice:

    @ Domiziano: LOLLLLLLLLLLLLLLL

  5. Daniele Minotti dice:

    @Marco
    Sei amico di Mazza? ;.-) Dai, vabbe’, cattivo non e’, l’ho pure nei mie contatti Linkedin.
    Ci leggi Enzo? ;-)
    @Xio
    Mi associo al LOL ;-)

  6. raxi dice:

    Un altro tigullino lo Zerbi

  7. Daniele Minotti dice:

    Raxi, vedo che sei informato… Siamo cresciuti entrambi a Santa, lo conosco da quando era ragazzino… Ma dimmi un po’, perché anche tu non ci metti il nome e la faccia? Comodo mugugnare sempre dietro l’anonimato :-)

  8. marco pierani dice:

    @Daniele, ehm … ovviamente si tratta di un amico che sbaglia ;)

  9. Yalp! Blog dice:

    iTunes e quel che rimane del mercato discografico…

    Un mercato discografico in pezzi che fa male a tutti, e l’unica possibile via d’uscita nella vendita online di mp3…