Vedo un po’ di eccitazione in giro per questa frase del Ministro Meloni che aprirebbe spiragli impensati ad una nuova idea di copyright adatto all’era di Internet:


“Il diritto d’autore nell’era digitale non può essere tutelato erigendo barriere: Internet non si blocca alle frontiere. Occorrerà valutare ed elaborare forme nuove di tutela del diritto d’autore, che passino ad esempio attraverso la scelta di fornire prodotti di alta qualità e di facile accesso a prezzi ragionevoli”.



In realtà si tratta di una frase senza alcun senso. La disciplina di tutela dei contenuti e la qualità dei contenuti stessi non hanno alcuna relazione fra loro. Banalmente la disciplina di tutela dei contenuti si cambia modificando la disciplina di tutela dei contenuti. Di tutti, di quelli ottimi così come di quelli trascurabilissimi.

20 commenti a “Chiacchiere in libertà sul copyright”

  1. piovedisabato dice:

    beh la eccitazione mi sembra fuori luogo. Certo è che io di politici che dicano che Il diritto d’autore nell’era digitale non può essere tutelato erigendo barriere: Internet non si blocca alle frontiere non ne vedo, quindi perlomeno una piccolissima cosa di buon senso esiste.

  2. Lunar dice:

    “In realtà si tratta di una frase senza alcun senso.”

    Forse le cose andrebbero incrociate. Forse mettendo assieme i pezzi si capisce meglio ogni cosa. Forse si parlano a distanza.

    http://tinyurl.com/ye8cgh8

  3. Quad dice:

    E viene pronunciata nel giorno in cui c’è il picco settimanale della campagna del tg5 anti-internet. Questa sera, 3 servizi che in rapida successione demonizzano ebay, facebook e youtube. Insomma, l’internet tutto.

  4. Fabrizio dice:

    Leggendo le prime tre righe stavo quasi rivalutando la Ministra Mecojoni.

    Confalonieri poi… Il “liberista” per eccellenza, che reputa perfettamente normale approfittarsi di qualsiasi cosa non sia esplicitamente vietata per legge. Finché le cose vanno bene a lui !
    Quando vanno bene ad altri ? Semplice: adoperare il proprio potere per riscrivere le leggi e far diventare illegale quello che non ti piace.
    Dubito che questo si chiami “liberismo” però.

  5. roberto dadda dice:

    Personalmente leggo la frase come una versione un poi’ criptica di una stupidaggine che si sente dire spesso: la gente copia perché le cose costano se costassero meno la gente non copierebbe.

    Come dire che i rapinatori sono giustificati dall’alto prezzo dell’oro…

    Il discorso è fuorviante perché se vale il diritto d’autore e io scrivo un programma che voglio vendere a un miliardo di euro lo posso fare, poi sarà solo il mercato a punirmi.

    bob

  6. carlo dice:

    forse va detto che se ci fossero in giro “cose” di buona qualità, accessibili, a prezzi decenti, la “tutela del diritto d’autore” avrebbe tutto un altro peso e significato

    ma fino a quando (per esempio) trovo CD a non meno di 30 euro, spesso con contenuti molto “diluiti” (un paio di canzoni “buone”, le altre “copia-incolla” o “cover”), hai voglia a parlare di “diritti d’autore”, in realtà si parla di “profitti delle major”

    analogo discorso vale per la “carta stampata” (libri, giornali, …)

    o sbaglio?

  7. Bloglavoro dice:

    E come si applica tutto cio’ all’andazzo italiano?
    Secondo me la discriminante deve rimanere ancora tra il copiare a scopo di lucro e il farlo per fini personali. Inoltre quando si parla di diritto d’autore tutti pensano immediatamente ai dvd e alle major. Pensiamo invece che qualsiasi legge in questo senso si applica anche a chi come Mantellini scrive :)
    Ma ti invito a leggere cosa è appena successo a questa blogger, che peraltro è anche una scrittrice su carta stampata:
    http://www.erbaviola.com/2009/11/21/cari-giornalisti-piantatela-di-copiare-dal-mio-blog.htm
    In pratica, gli strumenti che già ci sono non sono affatto efficaci e possono essere banalmente aggirati dal primo disonesto…

  8. massimo mantellini dice:

    @bloglavoro, ho letto il post ma non ci ho capito nulla. Del resto scatenare un avvocato quando si trova qualcosa di proprio copiato in rete mi pare un pessimo punto di partenza

  9. Daniele Minotti dice:

    @Massimo
    Non lo darei così scontato. Molto dipende da ciò che vuoi ottenere (risarcimento o mera cancellazione) e da chi è il *copione* (i grandi, di solito, sono i più sfacciati e arroganti – ma lo sapevamo già).
    Trovo un po’ arrischiato contestare e non garantirsi la prova. Ma, probabilmente, vado un po’ troppo sul tecnico.

  10. frap1964 dice:

    Delle volte poi, “i grandi” copiano cose davvero improponibili…

  11. mfp dice:

    Evidentemente a La Meloni e’ appena stato spiegato – e deve esserle arrivato finalmente nella zucca – che la Proprieta’ Intellettuale non e’ Proprieta’, ma Concessione. E quindi ha pensato al solito Freemium (Legge Degradata gia’ avanzata, e fallita, l’anno scorso; speriamo che adesso non vada ad autoeleggersi Paladina del diritto d’autore; se no tocca rifare tutte le opere degradate dell’anno scorso!)… vedi che tra altri 20 anni poesse che perfino lei arriva al donationware…

    Bloglavoro: “gli strumenti che già ci sono non sono affatto efficaci e possono essere banalmente aggirati dal primo disonesto” proprio perche’ c’e’ chi scambia un blog per un lavoro. Non solo: ma pretende di essere pagato per scriverlo (il che, intendiamoci, e’ auspicabile ma non imponibile). E oltretutto nega sia che un Mario dall’altra parte del globo possa aver avuto la stessa idea piu’ o meno simultaneamente (es. classico: Il Telegrafo, “scoperto” sia da Marconi che da Bell… i quali si son fatti la guerra sul brevetto; es. esteso: mentre un valdostano aveva gia’ fatto un telegrano qualche anno prima ma lo abbiamo scoperto solo qualche anno dopo), sia che le proprie idee sono frutto di interazioni con terzi… cioe’ l’idea stessa di attribuire lo sfruttamento economico di un’idea e’… campata per aria. Perche’ si arriva agli assurdi tipo dei vecchietti trentini che vengono multati da un commissario SIAE per aver intonato canti di montagna ad una festa paesana, o una filosofa italiana emigrata in USA che grida al “furto d’autore” puntando il dito su Garimberti… “furto di idee filosofiche” credo sia il massimo dell’idiozia americana…

    Oltretutto stiamo sempre li’ a discutere con chi si sveglia all’ultimo momento e fa: “oddio, il diritto d’autore non funziona piu’! Aiuto! E io c’ho studiato 5 anni per fare il giornalista come fo’!? Basta: scendo in campo sul diritto d’autore!”. Dimenticandosi che… ehm… solo in questo secolo ci sono 4 generazioni di studiosi che hanno gia’ affrontato e chiuso l’argomento; bisogna solo implementare una tra le 3 soluzioni possibili. Oltretutto sembrerebbe che Babbage avesse gia’ risolto la questione 2 secoli fa… solo che certi libri finivano in un Index Librorum Prohibitorum dentro al Vaticano, cosi’ noi povere scimmie non l’abbiamo saputo fino all’Informatica. E’ solo dal 1966 che abbiamo potuto leggere certe perle di saggezza antica… e ancora ne mancano varie…

  12. Bic Indolor dice:

    piccola correzione per mpf: il telegrafo non è stato “scoperto” (non ne esistevano in natura che io sappia) ma inventato; e fu sviluppato da Morse, non da Marconi (che ne inventò una versione wireless, meglio nota come radio). La disputa brevettuale era sul telefono, inventato “in contemporanea” da Meucci e da Bell.
    Ah, un’altra cosa: Morse era americano, Marconi emiliano, Meucci toscano e Bell scozzese. Nessun valdostano.

  13. mfp dice:

    Bic… c’ho forse scritto Wikipedia in fronte? No. Accademia della Crusca? No. Ignorare gli errori di codifica, cercare prima, correggere altri dopo… talvolta aiuta a non fare figure barbine… l’inventore valdostano del telegrafo c’e’, solo che essendo un poveraccio non ha potuto iscriversi sui libri di storia su cui hai studiato tu (e io, e chissa’ quanti altri poveri stronzi; che io sappia e’ dai tempi dei journales appesi all’ingresso del senato romano, che si inventano storie da raccontare al popolino)…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Innocenzo_Manzetti

  14. mfp dice:

    p.s.: mo’ non venire a correggermi “journales”, o s/senato/mercato/ … grazie. Io vado a memoria ed e’ dal 1997 che non tocco un libro di latino (li ho bruciati il giorno che sono usciti i quadri della maturita’); per precisione cfr wikipedia and professionisti delle materie trattate. Grazie.

  15. mfp dice:

    p.p.s.: errata corrige (ma solo perche’ tu non puoi sapere quando io ho fatto la maturita’ perche’ non e’ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: non li tocco dal 1996, non dal 1997).

  16. Sonia dice:

    In realtà la frase è estrapolata dal documento che le ha scritto il suo segretario di gabinetto, Bobbio. All’interno di quelle pagine, tra l’altro non sembrano nemmeno frutto di questo esecutivo, allora sembra tutto avere un senso.

    http://pennedigitali.libero.it/2009/il-governo-risponde-internet-non-si-blocca/

  17. mfp dice:

    Sonia, cioe’!? Quale sarebbe il senso? Che hanno appoggiato culi sulle poltrone in base al loro peso piuttosto che alla loro capacita’&esperienza? Mecojoni che senso…

    Nel 2006-2007 ho conosciuto il capo di gabinetto della segreteria di Gentiloni (ministero comunicazioni)… in quel periodo il nascente PD era preso dal riprendersi la TV mentre era gia’ chiaro che il porno in televisione non era abbastanza, quindi il popolino stava tutto a farsi pippe su Internet. Ho fatto una domanda a lei e una ad un ex-commissario AGCOM, in una nettv tenuta allora da Paolino Madotto, sullo spettro radio. Non avevano idea di cosa gli avessi chiesto. Poi dopo la trasmissione non ti dico che personaggi… una tizia tutta abbronzata (a maggio), che qualunque cosa gli dicessi continuava a ripetere “ma non ti fanno lavorare!”, ma senza dire ne’ chi, ne’ perche’, ne’ niente… conosco.

    La mia esperienza personale magari non basta a generalizzare ma sono CERTO che l’esperienza diffusa basta.

  18. Bloglavoro dice:

    @massimo: qual’è la parte complessa? :) comunque da quello che so, più che altro per conoscenza diretta, ultimamente la copia è stata fatta da almeno un paio di testate nazionali, alle quali è stato necessario far scrivere da un avvocato. Questi si sono scusati e mi pare che si trattasse sempre di collaboratori che avevano copiato all’insaputa dei rispettivi responsabili. Non trovo stupido far scrivere da un avvocato se si tratta di ‘grandi’, perché altrimenti non è così scontato l’ascolto. Leggo peraltro che a siti e blog scrive lei direttamente chiedendo solo la rimozione del pezzo plagiato.
    Tutto sommato, se io ora copio un tuo pezzo, lo rivendo e qualcun altro che a sua volta ci guadagna in pubblicità, trovi così insensato un risarcimento?

  19. massimo mantellini dice:

    @bloglavoro, insensato certamente no, ma certo personalmente non metterei in mezzo un avvocato per cose del genere.

  20. » Micronews Faccio Cose Vedo Gente dice:

    […] leggevo da Mantellini questo: mi piacerebbe rielaborare il concetto con calma (magari lo farò), ma detto reputo che pensare di […]