Luca Sofri a VeniceSessions4 ieri:

Io ho una sola idea chiara sul futuro dei media: ed è che nessuno ne abbia la minima idea. E credo che questo sia inevitabile, per due ragioni.
– La prima è che non abbiamo quasi mai idea di niente. Da qualche tempo le cose avvengono in modi imprevisti, soprattutto per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, e se a volte alcune di queste sembrano svilupparsi in modi che qualcuno aveva preso in considerazione, questo avviene a fronte di altre dieci previsioni sbagliate per ognuna che somigli alla realtà. Immaginiamo di esserci trovati qui solo cinque anni fa, e chiediamoci se avremmo assistito a una serie di interventi che illustravano il prossimo boom di Twitter, di Facebook, delle applicazioni per iPhone. Non c’era nemmeno YouTube, né l’iPhone stesso, cinque anni fa. Per non parlare di Obama. (continua)


4 commenti a “Fare le cose bene”

  1. Razmataz dice:

    C’era Berlusconi. E c’e’ ancora oggi. Domani?

  2. E se provassimo a fare Marketing? « Il Giornalaio dice:

    […] che positivizzare il messaggio sia una delle regole base della comunicazione e possa essere uno dei primi e più […]

  3. abragad dice:

    Ma la versione pubblicata è quella pronunciata in pubblico o l’ha editata anche stavolta?

  4. Sascha dice:

    Mi azzardo ad un commento, sfidando la gelida ira del sig. Sofri…

    Una volta rispedite (giustamente) al mittente le critiche degli old media italiani alla blogosfera mediante l’argomento del ‘senti chi parla’ rimane un triste fatto: cioè che old e new media in Italia hanno gli stessi, identici difetti. Se è giusto respingere le critiche dei giornalisti che dovremmo dire delle critiche (basta visitare un forum qualsiasi, specie quelli sui giornali importanti) continue e incessanti del ‘popolo del web’ che applica ai giornali ed alle televisioni stretti standard di qualità che non si sognerebbe di applicare a se stesso?
    Se segnali una bufala del Corriere o Repubblica fai un servizio civico.
    Se segnali una bufala su un blog ‘non capisci la Rete’…

    Il futuro è incognito, chiaro. Ma ho già espresso e ripeto la mia opinione sull’informazione del futuro in quest’era di inflazione del commento: una volta spazzati via gli intermediari, la ‘casta’ dei giornalisti, a fornire le notizie ci penseranno i governi, i partiti, le aziende, le chiese, i movimenti, le agenzie di pr…
    Come adesso? No, di più. Ancora oggi ci sono giornalisti e giornali che si distinguono; in futuro non ci saranno più: chi avrà il tempo di spulciare 100000 blog la mattina? Oh, ci penserà un meccanismo automatico e ‘neutrale’…