La domanda che si fa Stefano su FF non è per nulla strana. Ad Agrigento dovra’ essere chiuso il nuovo ospedale. Ci sono state perizie ed indagini (documentate in tutti i TG odierni) da cui risulta che il cemento utilizzato per la costruzione è misto a sabbia e ne mina la stabilità, in una zona oltretutto ad alto rischio sismico. Tutte le agenzie scrivono le stesse cose, tutti i siti web ripropongono le medesime frasi. Ma nessun ficcante inviato, nessun blogger d’assalto o sito web fra quelli che ho consultato stasera, scrive il nome della ditta (o delle ditte) che hanno causato tutto questo.

22 commenti a “Il nome del lupo”

  1. Roberto Marsicano dice:

    Questa mancanza di professionalità del giornalismo (se non è addirittura reticenza) è la ragione per cui non si possono vendere più i giornali, ormai non più contenitori di notizie ma gazzette ufficiali delle aziende inserzioniste e delle bande economiche e finanziarie che li controllano.

  2. Daniele Minotti dice:

    Mah… Mi sa che Marsicano ha ragione, eh…

  3. ArgiaSbolenfi dice:

    Posso immaginare che la costruzione abbia impiegato molti anni, sia stata appaltata a diverse ditte che hanno costruito i diversi lotti in momenti successivi. Per non parlare del ginepraio di subappalti e consulenze tecniche.. scommetto che apparentemente tutti avranno le carte a posto, e se manca qualcosa sarà molto difficile da rintracciare.

    Quindi forse non è immediato dire “l’ha costruito X”, ci vuole qualcuno che muova il c..o e faccia qualche indagine, se non si vuole aspettare la magistratura. Forse sarebbe un buon esercizio per qualche bloggher, invece di stare alla tastiera a lamentarsi della stampa ufficiale.

  4. Piovedisabato dice:

    2€ su una partecipazione seppur anche minima dell’impregilo io ce li metto.

  5. Cosa vinco? dice:

    http://campioneindustries.com/attivita/costruzioni/costruzioni.html

  6. Giacomo dice:

    Hai vinto una bella visitina da parte nostra… una testa di cavallo come omaggio va bene??? :)

  7. Giancarlo dice:

    così a spanne sembra che non basta un singolo attore per una cosa del genere. A naso mi verrebbe da dire, l’ingegnere che ha seguito la realizzazione, la ditta costruttrice, il/i fornitori di calcestruzzo, il committente (i suoi incaricati) che doveva controllare. Insomma una cosa del genere non puoi farla da solo, ci vuole una discreta associazione a delinquere.

  8. P.G. dice:

    Cmq chi l’ha costruito spero lo sappia almeno la magistratura; i giornalisti dovrebbero recuperare gli atti dell’indagine e pubblicarli, in modo da rendere noti nomi e imprese coinvolte.
    Ma temo che ormai le varie leggi, approvate e non, in materia di “privacy” e riservatezza degli atti di indagine abbiano messo la museruola a molti giornali e giornalisti.

  9. Daniele Minotti dice:

    @Giancarlo
    Verissimo e, infatti, si parla proprio di diverse persone coinvolte e di una contestazione di associazione per delinquere.

  10. Cieffe dice:

    Non c’è nessuna museruola, solo rispetto per la riservatezza delle indagini e per le persone coinvolte. Non credo sia buona norma quella di sbattere in prima pagina non solo i nomi (di persone che spesso risultano poi del tutto estranee) ma anche i fatti e le telefonate private. In questa fase solo la magistratura dovrebbe sapere “chi l’ha fatto” anche perchè la domanda messa così ha poco senso se riferita a una struttura del genere.
    In altri paesi la riservatezza delle indagini è una cosa seria, sarebbe ora anche qui di finirla con indagini trasformate in un orribile marmellata di supposizioni gossip e falsità strumentali.
    Cosa indegna di un paese civile ma si sa il nostro giornalismo incivile ormai solo di questo si nutre, Repubblica 3000 docet.

  11. ALG dice:

    @P.G: Secondo me un giornalista capace che fa un po’ di ricerche serie può recuperare le stesse informazioni senza bisogno di spulciare gli atti di indagine…
    Molto banalmente queste informazioni sono sul cartello che segnala i lavori, dunque sono recuperabili nel pubblico dominio (e.g: foto di questi cartelli).
    Le informazioni sulla proprietà di un’azienda la puoi sapere con un po’ di visioni camerali, non è banale ma fattibile…

    Insomma, sicuramente non possono, per legge, pubblicare atti di indagine (e.g: le perizie, che non credo utili al pubblico) ma i nomi li possono ricavare comunque…

  12. Giò dice:

    @ cosa vinco:

    beh, sicuramente con il cemento risparmiato, sonoriusciti a costruirsi la mega sede (mega foto del sito con filtro stellare) che asso miglia molto ad una moschea…..

  13. Muttley dice:

    A leggere uno degli articoli linkati da Quintarelli, pare che all’inizio l’appalto fosse stato affidato alla Impresem di Fabrizio Salamone. Se il nome non vi appare nuovo, è perché Fabrizio è il fratello di Fabio Salamone, PM al Tribunale di Brescia, e a suo tempo GIP al Tribunale di Agrigento. Ho trovato questo interessante articolo sul Corriere:
    http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/25/denuncia_Salamone_Bonfigli_co_0_9604251323.shtml

  14. Muttley dice:

    ah Mante, sei libero di rettificare o eliminare il mio commento entro due giorni, se credi che ti possa portare fastidi.

  15. Giovanni dice:

    “da cui risulta che il cemento utilizzato per la costruzione è misto a sabbia”. Diciamo che è misto a troppa sabbia, così, per amor di precisione…

  16. Dario Salvelli dice:

    Eh ma non lo scrivi neanche tu però Massimo.

  17. alberto dice:

    che informazione hai? a chi interessa leggerla? quanto è disposto a pagare per averla? a chi interessa che venga resa nota? visto che nei post precedenti si parlava del futuro dei giornali, mi sembra che da questo piccolo caso, come notava roberto marsicano, si possano fare riflessioni più generali. il 24 luglio ho letto su un quotidiano la recensione di un libro d’inchiesta che contestava le ipotesi dei pm in un processo. il recensore concludeva dicendo: “in autunno riprenderà il dibattito giudiziario, da quella sede uscirà la verità. o almeno è quanto è lecito sperare”. mi sembra indice di una tentazione dei giornali ad abdicare alla loro funzione. una notizia ha valore non solamente se è attendibile, ma anche se è inedita.

  18. Daniele Minotti dice:

    Ah, non avete capito niente… Si e’ trattato soltanto di un problema di destinazione d’uso.
    Non doveva essere un ospedale, bensi’ un centro termale per sabbiature.

  19. mfp dice:

    Mah, non tutti i mali vengono per nuocere… qualche anno fa fui rimproverato da un ultra’ del collettivo (“mafioso!”) perche’ non ho detto chi – tra i giustamente odiati politici – firmava un documento che avevo portato alla loro attenzione per farlo editare a loro piacimento e rimandarlo al mittente… operazione in effetti zozza, ma utile (c’e’ una discussione in parlamento proprio sulle questioni tecniche che stai affrontando da studente, nessuno si incula i collettivi, cosi’ invece avrebbero potuto infilare la loro voce nella discussione in alto). La cosa mi colpi’ molto perche’ mi sentivo uno di loro – io vivo cosi’ – ma non mi riconoscevano come tale. E questo ha innescato tutto un turbinio di pensieri, di riflessioni, una catarsi. Insomma, l’atteggiamento omertoso di non fare nomi non e’ SEMPRE deleterio. Bisogna dirlo. Certo in questo caso si tratta di probabili reati… di danni permanenti (piu’ permanenti di un enorme cubo di inquinante cemento cosi’ inutile e addirittura pericoloso, c’e’ solo la morte)… c’e’ un onere ben preciso di fare nomi… non e’ questo il caso. Pero’ te lo volevo dire… che forse non e’ una questione di professionalita’ giornalistica. In TV come oramai su Internet chiunque dice qualunque cosa… diff liberta_opinione liberta_parola…

    p.s.: per la cronaca; il documento e’ uscito in pubblico 5 giorni dopo quella discussione accesa; e senza gli input delle comunita’ grassroots; dal mio canto non potevo diffonderlo e diffondere i nomi perche’ mi era arrivato con comunicazione privata e sono piuttosto ligio alla disciplina dell’informazione (in questo caso: “Make public data available, protect private data.”). Dal mio punto di vista la sola cosa importante era concretizzare le idee di quei ragazzi, che erano anche le mie; per me poteva pure essere Borghezio ad avanzarle… per loro evidentemente no; se la sono presa ‘nderculo; e io con loro. Viva il Fronte di Liberazione della Giudea ( http://www.youtube.com/watch?v=3_POlW6dXJo ).

  20. Jack dice:

    Sull’Espresso si dice: “L’inchiesta – che si è avvalsa anche di una perizia tecnica, anticipata da “Repubblica” nello scorso aprile – in marzo aveva portato all´iscrizione sul registro degli indagati di 22 persone tra cui il direttore dei lavori Antonio Raia, gli ex manager Gaetano D´Antoni e Giancarlo Manenti, il direttore amministrativo Daniela Faraoni, il direttore sanitario Gerlando Sciumè (zio materno del ministro Angelino Alfano), nonché diversi tecnici e imprenditori, tra cui Marco Campione. ”

    Quindi un nome è stato fatto… ieri (http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/agrigento-sigilli-allospedale-di-sabbia/2105444)

  21. Lorenzo Calistri dice:

    Mi domando in quante/quali cliniche private ‘convenzionate ad hoc’ verranno smistati i degenti .. anche dopo l’emergenza di questi giorni

  22. luigis dice:

    La cosa più triste è che in questo momento non venga bloccato chi è accusato di questi reati.
    Come può un ingegnere accusato di aver fatto una falsa perizia essere ancora chiamato per eseguirne una nuova da qualche altra parte?
    Come può una ditta, accusata di aver costruito con cemento impoverito, continuare a costruire? Io anche senza prove bloccherei tutti i lavori che questa ditta sta facendo, anche se si tratta di un pollaio o una stalla. NON DEVE PIU’ LAVORARE PER LO STATO. Almeno fino a quando non viene comprovata la sua innocenza.