David Pogue spiega come meglio non si potrebbe, la ridicola storia dei libri di Orwell per Kindle che prima Amazon ha venduto e poi improvvisamente ritirato:


But no, apparently the publisher changed its mind about offering an electronic edition, and apparently Amazon, whose business lives and dies by publisher happiness, caved. It electronically deleted all books by this author from people’s Kindles and credited their accounts for the price.

This is ugly for all kinds of reasons. Amazon says that this sort of thing is “rare,” but that it can happen at all is unsettling; we’ve been taught to believe that e-books are, you know, just like books, only better. Already, we’ve learned that they’re not really like books, in that once we’re finished reading them, we can’t resell or even donate them. But now we learn that all sales may not even be final.

As one of my readers noted, it’s like Barnes & Noble sneaking into our homes in the middle of the night, taking some books that we’ve been reading off our nightstands, and leaving us a check on the coffee table.

You want to know the best part? The juicy, plump, dripping irony? The author who was the victim of this Big Brotherish plot was none other than George Orwell. And the books were “1984” and “Animal Farm.”

update: sulla questione segnalo anche un post molto bello di eDue.



(via vittorio pasteris)

11 commenti a “Il Grande Fratello elettronico”

  1. Sascha dice:

    Beh, si sapeva, no? Come pure si sapeva che, per esempio, un libro potrà essere modificato a distanza – l’altra faccia della sacrosanta interattività – e magari un libro che viene fatto sparire ovunque in un attimo perchè non esiste un edizione ‘fisica’…
    L’idea che morirò prima che questo processo arrivi alle estreme conseguenze è consolante, nella mia casetta piena di libri identici al momento in cui li comprai e pieni di errori, prese di posizione imprudenti, previsioni sbagliate e commenti sarcastici…
    In cambio potremmo godere dei miracolosi frutti della libertà della Rete:http://groups.google.com/group/it.media.tv/topics

  2. ArgiaSbolenfi dice:

    A parte la grottesca coincidenza con il titolo coinvolto, non riesco a scandalizzarmi più di tanto, sono i nuovi modelli di distribuzione dei contenuti che si evolvono assieme alle tecnologie disponibili. Per esempio, non penserete di potere fare quello che vi pare con i film registrati con MySky..?

  3. Sascha dice:

    Appunto, sono i ‘nuovi modelli di distribuzione dei contenuti’ che, in quanto nuovi, sono per principio superiori, come pure i contenuti stessi, che si ‘evolvono assieme alle tecnologie disponibili’.
    Basta ammettere che tutte le promesse di libertà dell’ideologia internettiana erano quel che H**** T***** chiamava ‘mouthwash’…

    (eppure certe volte la mancanza di riflessione sulla Rete da parte della Rete stessa mi stupisce, e sì che dovrei esserci abituato…)

  4. Marco dice:

    Mi pare di aver letto altrove che è stato rimborsato anche chi aveva scaricato il libro gratis.

  5. A book, is a book, is a book, isn’t an e-Book « eDue dice:

    […] [0] Massimo MANTELLINI – Il Grande Fratello elettronico […]

  6. ArgiaSbolenfi dice:

    Che siano superiori è una conclusione che non ho tratto, tra l’altro sono uno che compra ancora i dischi in vinile :-)
    In ogni caso un modello che vada bene sia al business che ai “libertari” non è ancora stato trovato per l’industria audio-video, ora forse sta arrivando il turno di quella editoriale..

  7. Sascha dice:

    Diciamo che, il giorno che l’elettronico avrà definitivamente sostituito il cartaceo, i roghi di libri nazisti diventeranno una realtà invece di limitarsi a una dimostrazione.
    Chiaro, ci saranno contromisure tecniche, immagino, ma tanto vale rendersi conto che le nuove possibilità non saranno tutte buone ne’ necessariamente in mano ai buoni – il ‘grande inganno del Web 2.0’, per citare un titolo recente, sta nel non volerne prendere atto e preoccuparsi solo delle minacce del potere statale e ignorando volontariamente quelle che vengono dal potere economico…

  8. ArgiaSbolenfi dice:

    Comunque per quanto riguarda la musica la gente ha sostanzialmente rifiutato il DRM “vero” ed intrusivo (quello che ha avuto una certa diffusione direi che è stato solo quello di Apple.. e comunque potevi sempre masterizzarti il CD).
    Perchè dovrebbe andare diversamente con l’editoria?

  9. mORA dice:

    @ArgiaSbolenfi

    Intanto l’editoria è diversa perché non puoi farti il CD, visto che il Kindle non ha un buco nel quale metterlo, né alcun altro buco che non sia per l’alimentazione;
    secondo perché Apple anche nei momenti più bui del DRM invasivo ti permetteva almeno di fare dei backup, quindi potevi almeno recuperare da quelli un titolo “mancante” ed il centro di conservazione era presso di te (il tuo computer), non presso Apple;
    terzo perché la musica è un bene sostituibile, la cultura di base no;
    quarto, perché la dematerializzazione dell’editoria, non chiesta da nessuno se non dagli editori, la rende molto meno usabile e durevole.

    In merito al punto 3, intendo dire che puoi cambiare fornitore di contenuti musicali, ma non quello di quelli editoriali; ad esempio, come molti sanno Microsoft ha terminato il supporto per la musica venduta via MSN:

    http://www.techspot.com/news/29822-Microsoft-to-cease-authorizing-MSN-Music-keys.html

    Cosa accade a chi l’ha comprata? Pare nulla fino al 31.12 di quest’anno. Poi? Tuttavia se proprio non puoi vivere senza i Black Eyed Peas, li puoi comprare da un altro fornitore. Li paghi due volte, ma puoi ottenerli da un altro attore.

    Ora, se l’editore non trova conveniente proporre in digitale “Il sistema periodico” di Primo Levi, non è che puoi comprarlo da un altro editore, no? E vedi che prima di pensare alla censura, c’è un problema di mercato.

    In merito al punto 4, non ti dovrebbe sfuggire il fatto che oggi leggiamo papiri egizi ma non troviamo un lettore di floppy da 5,25″, ed anche ammesso di trovarlo, e che funzioni, non potremmo in alcun modo collegarlo all’hardware attuale. Esattamente come le cartucce del Commodore 64 o le Microdrive Cartridge del Sinclair QL.

  10. ArgiaSbolenfi dice:

    Intanto l’editoria è diversa perché non puoi farti il CD, visto che il Kindle non ha un buco nel quale metterlo, né alcun altro buco che non sia per l’alimentazione;

    Infatti il futuro di questi apparecchi è ancora tutto da scrivere, e mi risulta che in passato qualsiasi apparato che non consentisse una certa libertà nella copia e gestione dei contenuti non abbia mai avuto successo..

    non ti dovrebbe sfuggire il fatto che oggi leggiamo papiri egizi ma non troviamo un lettore di floppy da 5,25″,

    Se parliamo di formati fisici secondo me la questione messa così è esageratamente pessimista. Tutto dipende da quanti pezzi ci sono in giro: un formato proprietario leggibile su apparati che erano costosi o di nicchia è sicuramente a rischio (ottimo l’esempio dei nastri video delle missioni apollo..), una roba prodotta in milioni di pezzi molto meno, perchè finchè ce ne saranno in giro sarà probabile che qualcuno possa copiare i dati su supporti moderni. E con il software del C64 e del QL è andata esattamente così.

  11. Holmes Wilson dice:

    Re: In response to Amazon’s remote deletion of 1984 and Animal Farm

    Hi there,

    Saw you’d written about the Amazon / 1984 flap, and I thought you might be
    interested in the petition we launched yesterday:

    http://defectivebydesign.org/amazon1984

    We have over 1400 signatures already, and signers include Lawrence Lessig,
    Clay Shirky, Cory Doctorow and other notable authors, librarians, and
    scholars.

    The petition opens:

    “We believe in a way of life based on the free exchange of ideas, in which
    books have and will continue to play a central role. Devices like Amazon’s
    are trying to determine how people will interact with books, but Amazon’s
    use of DRM to control and monitor users and their books constitutes a clear
    threat to the free exchange of ideas.”

    Please have a look, and if you support the cause or think it would be
    interesting to your readers, a blog post would be great!

    Thanks,

    -Holmes Wilson
    Free Software Foundation