Il down del sito web de La Stampa iniziato questa mattina verso le nove, giusto nel giorno della presentazione del nuovo direttore, si sta prolungando contro ogni aspettativa. Le uniche notizie al riguardo arrivano da Friendfeed.


Anche se non e’ il mio ruolo istituzionale mi prendo carico di fare il punto della situazione: siamo incavolati e dispaiciuti della figura realizzata oggi, ma dobbiamo ammettere che e’ un problema strettamente tecnico al di fuori dalle nostre possibilitaà. I tecnici Telecom stanno lavorando sul “disastro” ma non ci e’ stato diagnosticato causa e rimedio. Pensavamo fosse un breve disservizio e ammetto non eravamo attrezzati a una lunga “resitenza” senza comunicare al mondo.
A fine mattinata abbiamo fatto mettere online una pagina di cortesia sperando che il problema si risolvesse in breve tempo. Poi abbiamo pensato di usare Twitter per comunicare con i lettori e informarli. Ma neanche noi avevamo notizie chiare, per cui per questa volta abbiamo solamente usato il profilo su Facebook per ribadire la notizia che i tecnici stanno lavorando per risolvere la situazione – vittoriopasteris

update: nel tardo pomeriggio il sito è tornato raggiungibile

9 commenti a “Giù La Stampa”

  1. Simone Martelli dice:

    L’avevo notato anche io e per curiosità sono andato a vedere chi ha registrato il dominio lastampa.it è registrato da BT mentre l’IP è di Telecom Italia.

    Ora, facendo un simpatico quanto semplice “ping” il server web risponde allegramente e senza problemi. Quindi non ci sono problematiche legate alla rete o alla connettività del server.

    Poi a me dava sempre questo messaggio d’errore fino ad oggi pomeriggio:
    “HTTP Error 500.13 – Server error: Web server is too busy.
    Internet Information Services (IIS)”.

    Tutto questo mi porta a supporre che sia un problema sistemistico legato alle risorse e/o alla configurazione del web server, IIS.

    Ok, ok, l’abbozzo e torno a lavorare.

  2. Simone Martelli dice:

    update: il sito è di nuovo in funzione.

  3. mORA dice:

    Ho notato la stessa cosa e preso lo stesso screenshot, ma nel mio le pubblicità di testata e di spalla funzionavano, con tanto di animazione :)

  4. vittorio pasteris dice:

    Grazie Massimo per la precisazione e l’integrazione scritta al volo per cercare di spiegare in sintesi le cose vissute dal di dentro.
    Ho decido al solito “di metterci personalmente la faccia” perche mi sembra giusto farlo di fronte al mondo e ai lettori.
    Il disservizio è stato “mostruoso” e spero che presto riceveremo chiarimenti sulle cause per evitare il ripetersi di eventi simili.
    In attesa di un nuovo CMS. Il neo direttore ha detto e fatto in un giorno tante cose sull’on-line e sulla multimedialità quanto il vecchio in diversi anni.
    VP

  5. Ted dice:

    Però pasteris mettetele due righe sul sito per spiegare l’accaduto.

  6. La primavera del Web « Marco Massarotto dice:

    […] Anche al Parlamento Internet è al centro del dibattito. […]

  7. Carlo M dice:

    il sito di un quotidiano è andato in tilt per mezza giornata. ne siamo tranquillamente usciti vivi.

  8. vittorio pasteris dice:

    Una breve descrizione “aziendale”
    http://www.pasteris.it/blog/2009/04/30/il-resoconto-sintetico-di-una-giornata-bestiale/

  9. Simone Martelli dice:

    Ciao Vittorio,

    dal Vostro comunicato:
    “…i sistemisti, che non escludono l’ipotesi di un attacco esterno,”

    No dai, l’attacco cracker no. Possibile che si usi sempre questo parafulmine. Ma perchè qualcuno dotato di qualche competenza tecnica dovrebbe rischiare una denuncia per bloccare il sito di un quotidiano come La Stampa senza nemmeno farsi un po’ di pubblicità? L’attacco informatico come ipotesi, seppur sempre da tenere in considerazione, non può essere tirata fuori come una foglia di fico.

    “…stanno accertando se il problema – come pare – sia stato dovuto a un grave malfunzionamento dell’infrastruttura dell’Internet Service Provider che ospita il sito”.

    Ecco, questa mi pare una motivazione molto più plausibile che sarebbe stata sufficiente come nota ufficiale, imho.