Maurizio, uno dei dipendenti licenziati da Nannucci che chiude:


Come diceva l’altra sera Bonolis, la musica é di tutti, quindi vedremo per la strada Dalla, Carboni, gli Stadio e Mingardi, girare come comuni mortali, pensando che il prossimo disco che faranno, non avra’ un introito! Ieri, in negozio, ho parlato con Curreri e mi é sembrato molto di spiaciuto della nostra chiusura, quindi? Cazzo ma nessuno che faccia qualcosa di propositivo per
un magnifico e storico Nannucci? Capisco sia giusto salvare l’osteria del sole perché mi piace il vino ma non riesco ancora a pensare ad una citta’ come Bologna, dove, per ascoltare musica, ci si debba sedere davanti a un computer. Miseria….
mi diceva ieri il nostro mitico programmatore che in America, dove mi risulta che l’economia non sia al massimo, che i Cd costano dai 9 ai 15 dollari! Qui non si é mai fatto nulla di concreto per abbassare i prezzi, tutti hanno voluto tirare finché ce n’era e adesso sembra che non siano mai stati del settore;
io vedo che le linee jazz da 5 euro e 5,90 vendono moltissimo,
non sara’ quello che puo’ salvare un negozio e comunque ci siamo arrivati troppo tardi! In bocca al upo a noi! Mauri e Neve.

22 commenti a “Salvare Nannucci?”

  1. stefano dice:

    questo è un modello di business che non si sostiene più.

    Giusto qualche legge miope, qualche accanimento terapeutico (visto che il tema è d’attualità), potrebbe prolungare l’agonia.

    Prima ci hanno mangiato in troppi, poi quando potevano ancora fare qualcosa sono stati ingenui e poco lungimiranti. Ora è troppo tardi.

    Un bel centro musicale d’ascolto che fa serate a tema… Questo potrebbe essere un nuovo modello di business ;)

  2. lo scorfano dice:

    E invece siamo ancora qui a vendere le raccolte di Venditti a 20 euro e a promuoverle in tutti i possibili programmi televisivi, come se fossero imperdibili.
    E’ prima di tutto la miopia di chi, in tanti anni, ha usato la musica solo per tirare su un sacco di soldi a far chiudere la musica (nel senso di Nannucci). Poi è ovvio che non si può pensare al p2p come a un’autorizzazione a non pagare più niente, mai. Ma le soluzioni non possono essere certo quelle di un semplice ritorno al passato.
    D’altronde la chiusura di Napster avrà pur insegnato qualcosa, no?

  3. paolo dice:

    Basta prendere ad esempio l’ultmo degli U2, credo titolo molto richiesto.
    Su nannucci.it 18.50€ (+5.50€ spedizione!!), su play.com 11.99€. Perchè dovrei comprare da Nannucci? (In passato l’ho fatto, ora è fuori mercato)

  4. ArgiaSbolenfi dice:

    Le raccolte da venti euro sono per quelli che comprano un cd all’anno. Mi pare ci sia un tentativo di abbassare i prezzi ultimamente, ma ci sono arrivati con almeno cinque anni di ritardo, quando ormai è cresciuta una generazione per la quale la musica è gratis e che non comprerà mai.

  5. Simone Martelli dice:

    Io, personalmente, comprerei CD dai 5 ai 15 euro massimo (cofanetti con materiale vario a parte, per quelli siamo disposti sempre a spendere cifre “folli” se ne valgono la pena).

    La verità è scomoda: chi comanda nel settore ha fallito. La musica può essere ancora e molto “produttiva” ma i modelli di business vanno cambiati. Demolire e ricostruire. L’alternativa è morire.

    Che muiano poi i negozi cittadini, storici se si sono approfittati e hanno lucrato, amen. Se muoiono invece posti dove si è sempre affiancato al profitto la voglia di diffondere la cultura musicale, allora ci rimettiamo tutti.

  6. Sascha dice:

    Questa storia dei prezzi alti mi sembra sempre tanto farlocca… perchè la gente dovrebbe comprare dei cd a 5 euro o anche a 1 euro se può ottenerli a zero euro?
    Si fanno soldi con i concerti ed il merchandising invece che con i dischi? Progresso, eh? Mettiamo la musica al centro… e quanto dovrebbero costare i biglietti?
    (particolarmente sgradevole è il tono moralistico con cui il popolo del Web, nel difendere il suo diritto ad avere la musica gratis rimprovera quegli artisti che – scandalo! – vorrebbero guadagnare con la loro musica – meglio concentrarsi sugli artisti morti che invece lo fanno solo per la gloria…)
    Davvero, la musica dovrebbe essere il campo più e da più tempo rivoluzionato dalla Rete ma a me continuano a non sembrare evidenti i magnifici progressi rispetto al tempo in cui tutto era gestito da poche majors avide…

  7. Michele dice:

    @Sascha: gli artisti che – scandalo! – vorrebbero guadagnare con i loro cd hanno perfettamente ragione, ma se lo stesso cd in uk spedizione compresa costa metà che in italia senza la spedizione, non credo sia colpa degli – scandalo! – artisti.

    Ricorda un po’ i negozianti del mio paese (vicino a mantellini, fra l’altro) che si lamentano dell’apertura di un centro commerciale: iniziassero a vendere roba decente a prezzi onesti e con cortesia, sarò ben felice di smettere di fare acquisti a forlì o altrove…

  8. Sascha dice:

    Spiegami perchè la gente dovrebbe pagare poco per qualcosa che può ottenere per nulla

  9. stefano dice:

    sascha, il consumatore non sempre è razionale. C’è chi compra i CD a 20 euro quando magari ce li ha già scaricati.

    Pazzo? Può darsi, o forse no… non spetta a me giudicarlo… certo è che la maggior parte delle persone oggi non compra i cd per il prezzo.

    Per quanto mi riguarda, se costassero meno, quelli che mi piacciono dippiù li comprerei… Pazzo? Forse… ma nessuno può giudicarmi ;)

  10. Sascha dice:

    Lo so che esistono persone che, comunque, vorrebbero comprare il cd e, magari, un vinile in edizione speciale ma sono poche. Le ‘masse’ si accontentano del gratuito, ben contente…

  11. Gabriele dice:

    Allora, sascha, vi converra’ trovare un modo per guadagnarci comunque.

    Ci sono tanti esempi di business in cui si guadagna indirettamente, cioe’ non dalla vendita diretta, ma da pubblicita’ o da servizi intermedi. Rapidshare e simili guadagnano un sacco di soldi. Sarebbe meglio che quei soldi andassero agli autori, no?
    Pero’ per fare questo bisogna rimettersi in discussione e mi pare che pochi vogliano farlo.

    Del resto se a te spaventa il gratuito, quando contesterai pure Jamendo che offre ALTRA musica ma pur sempre gratis? E delle radio cosa mi dici? Ascoltare da li e’ gratis eppure c’e’ chi compra i CD.

  12. Michele dice:

    la gente potrebbe pagare per avere qualche servizio in più, magari.
    Tipo che non tutti sanno fare a scaricare un cd da emule (e non sanno nemmeno cos’è), ma conoscono amazon.com o più semplicemente gli tira il culo spendere una follia ed essere trattati maluccio.
    Mentre sarebbero ben più contenti (anche io) di spendere il giusto, avere un commesso che magari ti sa consigliare, avere un negozio che organizza/promuove iniziative interessanti, eccetera.
    Troppo sbattimento per il negoziante, conviene montare il totem di robbiwilliams e giocare al pc il resto della giornata? fatti suoi, eh.

  13. » Una buona causa: occupazione e musica » :.:.: (il blog di) Daniele Minotti dice:

    […] di musica che non si sia mai ritrovato tra le mani il mitico catalogo), poi su Internet. Massimo Mantellini ci rimbalza le parole di un dipendente. Disperate, si’, ma anche molto lucide circa le […]

  14. Daniele Minotti dice:

    Mi sembra – penso non banalmente – che non ci sia un vero amore per la cultura, in questo caso per la musica.
    Naturalmente, lo sappiamo tutti, i discografici non fanno nulla per coltivare.

  15. Sascha dice:

    Alla base, quel che ho capito io del dibattito in Rete sulle nuove forme di diffusione della cultura e dell’intrattenimento, è che gli artisti devono abbandonare l’idea di vendere musica, romanzi, quadri etc e cominciare a vendere se stessi. La gente pagherà per la personalità, andrà al concerto, comprerà la maglietta, parteciperà alla presentazione etc ma la cosa in se’ sarà gratis e varrà solo come scusa…

  16. Daniele Minotti dice:

    Sascha, tu hai senza dubbio ragione su un punto e, cioè, che molti non pagherebbero neppure un 1 euro per avere ciò che possono scaricare gratis. A volte mi sembre di percepire proprio un certo atteggiamento, una mutazione del costume. Una volta si andava in negozio o, i più avanti, ordinavano per corrispondenza da Nannunni o all’estero.
    Ora senti dire: *Bello, me lo scarico*.
    L’opzione neppure passa per l’anticamera del cervello.
    Come recuperare questi consumatori? (che penso siano parecchi).
    Da un lato con la repressione, ma direi che qui da noi non è efficace, malgrado Urbani & C.
    Coi prezzi? Temo di no o, almeno, in misura apprezzabile e malgrado quanto detto sopra da altri alle cui parole credo.
    Certo è, comunque, che la diminuzione dei prezzi deve passare per una limata ai guadagni di certi artisti superstar e delle sempre fiorenti major. Non penso che nella filiera negozi come Nannucci abbiano sfruttato il popolo dei musicofili.
    Altro rimedio, l’innalzamento della qualità che genera maggiore apprezzamento e, forse, maggior rispeto per chi lavora nel settore (perché diciamoci chiaramente che chi scarica a scrocco non sembra avere un gran rispetto per chi lavora, ad ogni livello).
    Rimedio DRM, è storicamente osteggiato, è demodé e sembra sulla via del tramonto.
    Io non ho la ricetta vincente, però è lampante che il modello di business ante Napster non ha più ragione di essere. Piaccia o no.

  17. Mario dice:

    Sascha e Daniele hanno ASSOLUTAMENTE ragione sia sul discorso perchè pagare pochi euro se posso avere gratis e comodamente da casa. Poi sul fatto della cultura musicale in forte declino, pensate che la gran parte di coloro che scaricano lo facciano con i Beatles, i Doors, i Led zeppelin ecc.. o con Marco Carta, Ramazzotti, Ferro ecc. Anche da questo si capisce parecchio.

  18. Gabriele dice:

    Una domanda: posto che esiste la pirateria software, esiste il software freeware e pure quello completamente libero, come mai si vendono ancora ad esempio antivirus a pagamento?

    Come mai la Ahead, il cui NERO credo sia fra i programmi piu’ piratati della terra, campa bene? E la Adobe?

  19. Maurizio dice:

    Concludo che: il punto é pienamente centrato nella nostra riflessione su: archaeopteryx.it Ciao.

  20. Maurizio dice:

    Oggi voglio dedicare la giornata a reclamizzare la mia ex azienda! Per me è una scadenza importante: è finito il bonus INPS per la mobilità e vorrei segnalare a tutti quelli che volevano
    “Salvare Nannucci”, che il mio ex titolare è ben salvo! Sono io
    che sono in mezzo alla strada e ho ricevuto da tutti solo qualche
    saggio consiglio su come muoversi per elemosinare un posto di lavoro a 49 anni e mezzo: L’unico da salvare sono io e per
    fortuna che mia moglie si sta sacrificando facendosi il c… per
    1000 euro al mese, con orari allucinanti come cameriera e
    puliscicessi! Salviamo almeno la faccia!!!!

  21. sebastiano dice:

    non posso credere, mi rifornivo da lui tutta la musica anni 70 80 che amavo è che amo tuttora. non si trova dei negozi i cd anni 70 ,80 mi dispiace veramente molto

  22. Lorenzo dice:

    Ciao Ragazzi sono nuovo nella discusione, sono un dipendente della Nannucci Mailing, la società che vende per corrispondenza, anche noi abbiamo subito un tracollo, sopratutto per tutte le informazioni che sono apparse sui vari siti e blog che parlavano della chiusura di Nannucci non specificando che la vendità per corrispondenza era altra cosa, ormai anche noi siamo 4 gatti di numero e cerchiamo di sopravvivere, qui non si arricchisce nessuno neanche il proprietario che si è svenato per acquistarla e non farla morire dato che anche questa azienda era destinata alla chiusura. Forse non siamo i più competitivi o i più forniti, ma dall’inizio del 2008 ad oggi abbiamo inserito più di 500000 articoli (cinquecentomila) portando il nostro catalogo a 700Mila.
    Una saluto ed un imboccaallupo a Maurizio, forse non ti ricordi di me ma ci siamo sentiti per telefono qualche volta per delle informazioni sui CD.
    ciao a tutti