Io fortissimamente spero che questa storia sia una balla:


[12.05.45] XXX scrive: poi: “dottoressa può spiegarmi meglio perchè mai lei si rifiuta di visitarmi?”
[12.08.32] XXX scrive: “Come le ho detto lei è glabra, certamente non a causa di terapie o disfunzioni di alcun genere, pertanto il suo stato non può essere se non indicazione di sue scelte di vita particolari da noi medici obiettori assolutamente inaccettabili”.
[12.09.27] XXX scrive: “Scusi?”
[12.15.57] XXX scrive: lei mi sta dicendo che si rifiuta di visitarmi e di farmi il pap test perchè lei è obiettrice?

97 commenti a “Obiezioni intime”

  1. stark dice:

    Anche io ho pensato che fosse un’invenzione, ma non vedo a che pro inventare una cosa del genere. E perciò m’incazzo, col beneficio del dubbio, ma m’incazzo.

  2. roberto dadda dice:

    E’ certamente una bufala, posso anche pensare che in un ospedale ci sia un pazzo, ma che ce ne siano tre mi pare bizzarro.
    In ogni caso se fosse vero basterebbe un esposto all’ordine, ci mancherebbe altro che si neghi il pap test a chi è depilato, chi ha un piercing lo ammazzano?
    Tra l’altro si parla anche di ticket e di conseguenza di una prestazione in convenzione: l’obiezione per assenza di peli non è prevista da nessuna asl!

    bob

  3. Max dice:

    Non avrebbe senso come bufala imbastita in questo modo. Sarebbe solo una bugia.

  4. PG dice:

    E’ una bufala, secondo me; però non del tutto inverosimile. Le cose, in Italia, stanno andando sempre più in questa direzione, e non mi stupirei di trovare un medico che faccia delle obiezioni di questo tipo(però 3 mi sembrano troppi: stiamo parlando di un reato, credo, o perlomeno, del rifiuto di fornire una prestazione pagata con ticket, senza alcun giustificato motivo…mi sembra un illecito grave).

  5. Bleek dice:

    Posso confermare sull’autenticità della chat.
    In questi momenti si stanno valutando insieme all’associazione Coscioni i metodi più adeguati per gestire la cosa.

    Luca Sarirano.

  6. Max dice:

    Me lo sentivo che era vero

  7. geomangio dice:

    diffondere anche i dati criptati, prego… vogliamo tutte depilarci e andare a chiedere loro il paptest!

  8. L1 dice:

    abbiate tanta pazienza: mi spiegate, per favore, cosa c’e’ di male a depilarsi li’? davvero, seriamente…

  9. Nicola Mattina dice:

    @L1… da quello che leggo immagino che si tratti di una cosa che fanno normalmente le prostitute, ma non ho esperienza in merito. Da qui a generalizzare, però, mi sembra un po’ eccessivo: anche una donna che non si prostituisce si potrebbe tranquillamente depilare! Una vicenda tanto grottesta, da poter essere vera!

  10. frap1964 dice:

    @Bleek
    Il problema non è tanto l’autenticità della chat, semmai quello della storia…

    [11.59.49] XXX scrive: Ieri, ore 16.30. Ospedale YYY (noto ospedale romano, n.d.r.), appuntamento per visita ginecologica periodica e relativo pap-test. La consueta attesa. Poi entro.

    [12.34.59] XXX scrive: si sono fatte le 20.30 e alla fine il direttore del reparto è arrivato…

    Un ospedale romano che fa visite di routine in questi orari qui ?
    Quattro ore (4) in ospedale e non ha chiamato la forza pubblica ?

    Mah…

  11. f dice:

    inverosimile.
    ma fosse vero altro che xxx, c’è da andare lì fuori coi forconi

  12. PG dice:

    @Nicola Mattina: non credo proprio si tratti di un comportamento che identifica le prostitute. La depilazione intima, parziale o totale, è praticata da innumerevoli donne, anche solo per comodità, per igiene o per mestiere(penso a modelle di intimo, per es.). Basta chiedere a una estetista qualsiasi, non è affatto una cosa inconsueta o uno stigma sociale. Per questo la storia mi sa troppo di bufala: un ginecologo dovrebbe vederne tante, di donne depilate del tutto o quasi del tutto(a meno che la differenza non sia fra togliere tutti i peli o lasciarne qualcuno, 1 o 2, giusto per il ginecologo).

  13. Bleek dice:

    Allora, la chat è assolutamente reale così come la persona, oltretutto non è un ‘estranea bensì un’amica di chi riporta la cosa.
    Per quanto riguarda la veridicità delle affermazioni, la si sta ovviamente controllando e procedendo secondo quanto previsto dalla legge.
    Questi i motivi che hanno portato ad omettere i nomi dei medici e della struttura, nomi che verranno comunque resi noti a breve.

  14. L1 dice:

    ah, ok, grazie nicola, ora comincio a capire. vorrei portare il mio modesto contributo al dibattito: no, la depilazione intima non e’ affatto prerogativa delle professioniste. evito di addentrarmi sulle utilita’ connesse alla pratica, assolutamente innocenti. ho conosciuto una cara amica che praticava il trimming, e la mia compagna, pure, e’ quasi totalmente depilata.

  15. L1 dice:

    aggiungo: e’ tutto alquanto surreale, propenderei per la bufala.

  16. PG dice:

    Certo se dovessero emergere particolari tali, come i nomi e i luoghi dove il fatto sarebbe accaduto, sarei il primo a scusarmi per aver dubitato della veridicità del racconto, e mi mobiliterei immediatamente per dare la massima pubblicità, nel mio piccolo, a questo schifo. Purtroppo è vero, invece, e senza ombra di dubbio, che ci sono farmacie dove nascondono i preservativi o si rifiutano di venderli, e ospedali dove si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo, o città dov’è diventato praticamente impossibile abortire. Questo è lo stato del diritto alla salute in Italia, quando si tratta di sessualità: prima la morale(quella vaticana), poi la salute.

  17. Roberto Dadda dice:

    Negli stati uniti la maggioranza delle donne è depilata per discutibili motivi di igiene, non per questo sono tutte prostitute.

    La chat sarà anche vera, ma la storia assolutamente inverosimile.

    In ogni caso un esposto all’ordine credo sia la cosa da fare anche se essendosi, nel caso fosse vera, svolta senza testimoni poco si potrebbe fare.

    Se una farmacia non ha i preservativi anche lì bisogna fare un esposto perché sono tenuti ad averli, quanto alla obiezione è un sacrosanto diritto sancito dalla legge. Il problema è organizzare gli ospedali in modo che non siano tutti obiettori.

    Questi continui accenni al problema come fosse solo italiano sono sintomi di una malriposta e ingiustificata esterofilia.

    bob

  18. Roberto Dadda dice:

    @frap La cosa strana non è tanto che lei non abbia chiamato la forza pubblica, ma che non lo abbia fatto un ospedale con una che occupa per tre ore una sala visita: in casi come questo il paziente viene allontanato di forza, non si blocca la attività dell’ambulatorio!

    Ci sono tutti i sintomi di una fantasia molto fervida!!

    bob

  19. farfintadiesseresani dice:

    Da cattolico e obiettore di coscienza al servizio militare dico che questa storia è del tutto assurda. Non vedo in che modo si possa invocare il diritto (per altre cose sacrosanto) all’obiezione di coscienza di fronte a una situazione del genere. Credo che l’incredibilità della questione sia tutta lì. Un medico che fa una cosa del genere non è solo un pazzo, è un pazzo pericoloso e autolesionista.

    Se può servire a consolare qualcuno, né nella riflessione filosofica (non solo “cattolica”, ovviamente) circa l’obiezione di coscienza, né nel magistero della Chiesa si può trovare la benché minima giustificazione del comportamento di quei medici.

  20. Pier Luigi Tolardo dice:

    Potrebbe anche non essere una bufala: se uno non ha voglia di lavorare tutte le scuse sono buone.
    E’ un fatto invece indiscutibile che la stragrande maggioranza dei medici è formata da obiettori di coscienza, le cui ragioni devono essere rispettate da tutti, anche da chi non le condivide e che fanno regolarmente visite e pap test.

  21. Daniele Minotti dice:

    Premesso che anche a me sembra una bufala e che, pero’, sarebbe quanto meno sgarbato dubitare, a priori, di quanto riferitoci da Sariraro (il quale garantisce l’autenticita’ della chat, non la verita’ dei fatti), mi chiedo cosa ci sia da obiettare in punto depilazione. Ed e’ questo il punto piu’ debole di tutta la storia.

  22. alessandro longo dice:

    La chat è vera ma notate la sfumatura il suo contenuto potrebbe essere falso, è quello che ci sta dicendo Bleek. Mettiamo in stand by la modalità indignazione, per ora…

  23. Alessandro Capriccioli dice:

    Nel ringraziare Mantellini per la citazione, l’occasione mi è gradita per puntualizzare un paio di cose.
    La chat, come si diceva, è autentica, circostanza per la quale -per quello che vale, naturalmente- garantisco io.
    Quanto alla veridicità del suo contenuto, ovvero all’effettiva rispondenza dei fatti narrati alla realtà, posso affermare che conosco il soggetto, e personalmente ritengo che le circostanze raccontate siano vere; peraltro non mi pare di aver proposto, nel post, nulla di diverso dalla semplice condivisione di un racconto che mi è stato fatto, eventualmente condito da un appena percettibile (ma comunque presente, tant’è che sto esplicitamente confermando la cosa in questa sede) tono che esprimeva la mia personale opinione sulla veridicità dell’accaduto.
    Cito testualmente: “Riporto qui di seguito, reso opportunamente anonimo, il testo di una chat appena intercorsa con una persona che conosco. Lascio a voi ogni commento sull’incredibile vicenda”.
    Quella che Alessandro Longo considera una “sfumatura”, quindi, è in realtà una circostanza ineludibile, che non aveva certo bisogno della precisazione di Bleek per sussistere: poiché in quella stanza non c’ero, non sarei materialmente nelle condizioni di poter garantire che là dentro sia effettivamente accaduto ciò che mi è stato riportato.
    Insomma, il punto è che la “sfumatura” di cui parla Longo non è un elemento da “notare”, come se ce lo avessimo voluto infilare noi in un secondo momento per mettere le mani avanti e pararci il culo nel caso in cui la cosa si risolvesse nel nulla: semplicemente, è.
    Non mi pare di aver mai pronunciato una sillaba per indurre chicchessia a ritenere il contrario.

  24. mitch dice:

    ti radero’ l’aiuolaaaaa :-)

  25. spider dice:

    Di Metilparaben di solito mi fido, quindi commenterò dando per scontato che la storia sia vera.

    Quello che però mi sembra sia il punto, non è il giudizio che uno può avere su come una persona ritiene di portare il pelo intimo.
    Quello che conta sono sostanzialmente due cose.

    Primo, l’istituto dell’obiezione di coscienza. Vi si può far ricorso solo nello specifico caso dell’interruzione volontaria di gravidanza. E basta. L’obiezione di coscienza è una scappatoia per non rispettare una legge, prevista dalla legge. Non vi si può far ricorso per qualsiasi cosa non ci vada bene.
    Un ginecologo, un’ostetrico, un anestesista, un infermiere, può rifiutarsi di praticare o prendere parte a una IVG, ma nient’altro.
    Non può rifiutarsi, ad esempio, di prescrivere la cosiddetta pillola del giorno dopo (potete denunciarlo, e avrete ragione).
    Tantomeno può rifiutarsi di visitare qualcuno, a sua discrezione.

    Secondo. Il problema non è quello che uno può dedurre dalla depilazione intima. Il problema è che la paziente avrebbe anche potuto essere una prostituta. Non la visitano? Ma siamo matti?
    In una struttura pubblica è consentito decidere a chi somministrare l’assistenza sanitaria discriminando sulla base della professione e/o dello stile di vita?

    Questa storia mi ha ricordato quella del ragazzino autistico preso in giro da un “addetto alla sicurezza” e da una commessa di un centro commerciale. Anche in questo caso un cittadino è stato sottoposto a una indecente umiliazione.

    Come ho consigliato nel thread di FF, la paziente avrebbe fatto bene a chiamare contemporaneamente carabinieri (o polizia – in tutti i pronto soccorso c’è un posto fisso) e direttore sanitario della struttura, in modo da consentire alla ginecologa di spiegare le sue “ragioni” di fronte a chi le paga lo stipendio e ai tutori della legge.
    Capisco la rabbia dell’umiliazione, ma dovremmo cercare di mantenere una certa freddezza. Se abbiamo un diritto, qualcuno ha nei nostri confronti un dovere da cui non si può esimere.

    @frap: gli orari non sono affatto inverosimili. Ho prenotato visite alle 19.30 e comunque, lavorando in un ospedale, vedo che in alcuni giorni gli orari sono quelli (soprattutto per la libera professione intramoenia).

  26. soloparolesparse dice:

    Ho letto ieri la chat da Alessandro via OKNOtizie e non me la sono sentita di commentare.
    L’evento sembra talmente assurdo e inspiegabile.
    A questo punto aspettiamo le conferme e le successive (eventuali) denuncie.

  27. Daniele Minotti dice:

    @spider
    Sì, il punto non è depilazione o meno, ma professione della signora (desunta dalla depilazione).
    La storia, sul punto, rimane poco credibile per questo perché, francamente, non ho mai sentito parlare di obiezione per le mignotte (termine usato, testualmente, dalla signora).

  28. Pier Luigi Tolardo dice:

    E’ chiaro che non c’entra niente l’obiezione di coscienza, questa è solo rispetto all’aborto, nessun medico può invece rifiutarsi di dare assistenza ad una donna anche per problemi causati dall’aborto stesso, questo sia per leggi, che per il codice deontologico dell’Ordine che per l’etica laica che cristiana, tanto è vero che in tutti consultori di ispirazione cattolica si dà assistenza medica e psicologica anche alle donne che hanno abortito, anche a fini preventivi. Anche se fosse una prostituta, a maggior ragione si deve dare assistenza anche a fini di igiene e profilassi pubblica. Si tratta, se esiste, non di un medico obiettore ma più semplicemente fannullone.

  29. Giacomo Brunoro dice:

    Da un punto di vista giuridico l’obiezione di coscienza dei medici è un qualcosa che non esiste: non esistono leggi che la regolamentino. E’ tollerata e accettata quella sull’aborto e sulla vivisezione, ma non credo che si tratti di un concetto applicabile in alcun modo a qualsiasi altro ambito medico.
    Di conseguenza se la cosa è vera (e conoscendo la stupidità del genere umano penso di si) ci sono gli estremi per una denuncia. Anche perché seguendo questa assurda linea di pensiero un medico potrebbe rifiutarsi di prestare cure ad un paziente che ha contratto un’infezione agli organi genitali, o malato di aids, o che ha avuto qualche problema al pene perché allergico al silicone. Insomma, siamo davvero nel campo della fantascienza.

  30. luzmic dice:

    Che sia vera o no, la cosa grave e’ che sia verosimile.

  31. spider dice:

    @Giacomo: quello che dici non è vero. L’obiezione di coscienza in caso di IVG (e solo in quello) è previsto dalla legge 194. Non è “tollerata”, è legale.

    Se vuoi poi possiamo dire che a differenza dell’obiezione di coscienza per il servizio di leva, che prevedeva delle limitazioni vitalizie per chi vi faceva ricorso (tipo non poter prendere il porto d’armi), quello previsto dalla 194 non ha alcuna conseguenza.

  32. hronir dice:

    spider, legalmente avrai ragione.
    Però concettualmente c’è una differenza: io non avevo alcun modo di sottrarmi all’obbligo di leva (a parte, appunto, l’obiezione di coscienza), mentre ho *scelto* di fare il medico. Se la cosa non mi garba posso sempre scegliere di fare un altro mestiere.

  33. livefast dice:

    l’ho già detto altrove (ieri c’è stato un lungo thread su friendfeed), la storia è un po’ troppo nebulosa allo stato. *se fosse vera* vorrei tanto che fosse capitata a me. oggi l’ospedale ed i due medici starebbero su ogni giornale di cui fossi riuscito a reperire il numero di telefono (ed anche in un fascicolo presso la procura della repubblica ed in un altro presso l’ordine dei medici).

  34. livefast dice:

    luzmic: “la cosa grave è che sia verosimile”? argomenta meglio ti prego. sono veramente curioso di capire dove conduce un modo sì logico di ragionare. cosa brutta ma falsa benché verosimile = grave? quindi che ne so… i libri di stephen king sono… gravi?

  35. alessandro longo dice:

    Credo voglia dire che, vera o no, la cosa grave è che appaia credibile, in Italia. Significa che siamo abituati a sentire cose talmente enormi, per via della morale cattolica imperante, che una storia così assurda (vera o no) ci appare comunque possibile, in Italia

  36. Pier Luigi Tolardo dice:

    Ripeto che la morale cattolica non c’entra proprio niente: la morale cattolica prescrive che non ci si debba prostituire e non si debba comprare il sesso ma prescrive che alla prostituta si debba dare assistenza medica, psicologica, morale, materiale ed è quello che fanno centinaia di associazioni in cui volontari, anche medici, si occupano delle prostitute e dei prostituti, anche a prescindere dal fatto che smettano o meno di prostituirsi.
    Lo stesso per l’aborto: la morale cattolica prescrive che non si abortisca, non si spinga all’aborto nemmeno per omissione(come fanno spesso molti uomini) di responsabilità, ma prescrive che ad una donna che abbia problemi sanitari e psicologici per l’aborto si debba dare sempre e comunque assistenza. Credo che più che altro, se vera, la scenetta appartenga al genere delle guardie mediche che dormono, dei chirurghi che lasciano dentro garze e telefonini, agli infermieri che scambiano sacche, ai chirurghi che operano la parte sbagliata, cioè una storia di ordinaria malsanità.

  37. spider dice:

    @hronir: quello che fai è un ragionamento legittimo ma che non ha nulla a che fare con il fatto che la legge prevede, per un medico che ha *scelto* di fare il medico, la possibilità di esercitare l’obiezione di coscienza.

  38. Ernesto dice:

    Aspetterei a dare giudizi così trancianti, non c’è ancora alcuna verifica su questi fatti, abbiamo solo il racconto di una parte interessata che potrebbe benissimo aver esagerato e che tra l’altro sembra essere già su una posizione fortemente prevenuta nei confronti della classe medica, “il direttore del reparto è arrivato… probabilmente dal suo studio privato là a due passi dove visita per 250 euro a botta”, un giudizio del tutto gratuito e anche piuttosto offensivo.

  39. Jap dice:

    @Ernesto
    Offensivo? E perchè? Perchè suppone che il direttore del reparto abbia uno studio privato dove chiede 250 euro per una visita?
    Ti pare strano, offensivo o non verosimile?

  40. Daniele Minotti dice:

    Piu’ leggo la cosa e i commenti e’ piu’ mi sembra una bufala (i fatti, non la chat, eh).

  41. Giacomo Brunoro dice:

    @Spire
    Hai ragione, però si tratta di obiezione di coscienza ufficializzata per legge soltanto per quanto riguarda l’aborto, altre obiezioni di coscienza non credo siano legali (in campo medico). no perché a questo punto se io sono medico e anche testimone di geova faccio morire tutti i miei pazienti perché sono contrario alle trasfusioni di sangue…

  42. Massimo Moruzzi dice:

    oh, piano a dare della prostituta con leggerezza. anche le pornostar, che sono ragazze per bene e spesso acqua e sapone si depilano :)

  43. Daniele Minotti dice:

    @Massimo
    Aspettavo un tuo intervento… :-)

  44. adriano dice:

    Scommetto i mie due centesimi che è una balla creata ad arte per provocare casino (la chat). La depilazione intima è frequentissima ormai, praticata in privato e nei saloni di estetista.

  45. Cassandra dice:

    Invero ho il sospetto che i medici ne vedano tante.
    Fossi in loro farei l’obiettore igienico…

  46. Daniele Minotti dice:

    Intanto, passano le ore e non abbiamo conferme…
    Voglio dire: con Internet, con tutti ‘sti bei mezzi (es.: le chat) stasera non si quaglia ancora?

  47. Pier Luigi Tolardo dice:

    Per esempio alcuni poliziotti recentemente arrestati per spaccio di droga essendo anche tossicodipendenti si depilavano di brutto le parti intime per sfuggire ai controlli, così ho letto su La Repubblica.

  48. gm dice:

    Vogliamo la foto come prova

  49. frap1964 dice:

    @spider
    Ribadisco che gli orari appaiono abbastanza inverosimili per visite NON intramoenia. Si parla espressamente di ticket sanitario (e di rimborso dello stesso).
    Plausibili sarebbero se la visita fosse stata chiesta in regime di libera professione.
    Aspetto di sapere il nome dell’ospedale romano che normalmente fa visite ambulatoriali in regime SSN tra le 16.30 e le 20.30 .

  50. Daniele Minotti dice:

    @frap
    Come te, penso che i fatti siano, a questo punto (e a maggior ragione), una patacca. Ovviamente, dispostissimo a ricredermi.
    Pero’, parlando proprio ora con mia moglie (che lavora in ospedale), mi dice che una visita alle 16.30 (non intramoenia) non e’ impossibile.
    Secondo me, gli elementi deboli della storia sono altri, ma mi astengo da fare il pm. Ché avrei da fare delle belle domandine, ma lascio perdere.

  51. Daniele Minotti dice:

    @Tolardo
    Ti riferisci a quelli di Genova? Semmai posso chiedere ;-)

  52. Settoblo » Blog Archive » Obiezione di coscienza? dice:

    […] Concordo con quello che scrive TheEgo. (via mantellini) […]

  53. luzmic dice:

    @ livefast. Sono riuscito a rileggere solo ora i commenti dopo aver postato il mio.

    L’idea e’: l’episodio potrebbe essere vero o falso, ma mi pare comunque grave che la realta’ in cui viviamo (intendo la realta’ italiana del nostro tempo) sia tale da lasciare a molti il dubbio che la cosa sia successa davvero. Il che e’ peraltro piu’ o meno l’atteggiamento anche del padrone di casa, il quale scrive “Io fortissimamente spero che questa storia sia una balla”, lasciando intendere che non e’ sicuro se sia vero oppure no.

    A me, come credo a molti che hanno letto la notizia, pare assurdo anche che un medico che lavora in una struttura pubblica (o che rende un servizio pubblico) possa rifiutarsi di assistere una donna che chiede di esercitare il suo diritto all’aborto, o che chiede l’RU-486, senza venir cacciato fuori a calci immediatamente, pero’ questo succede e nessuno dubita che sia vero.

    Che dei medici possano rifiutare una visita ginecologica perche’ la paziente si e’ rasata il pelo pubico mi pare francamente un po’ oltre ma non e’ tanto lontano dall’aria che si respira da potersi escludere che sia successo davvero. Ed e’ questo quello che mi pare preoccupante. Perche’: se e’ successo, e’ grave; se non e’ successo e si tratta di un’abile invenzione (onore al merito dell’autore della bufala, in questo caso) e’ grave lo stesso perche’ significa che si e’ fatta leva per creare la finzione su elementi reali che comunque esistono e sono tanto presenti da farci dubitare che la finzione stessa possa essere reale.

    In altri termini, vorrei vivere in un posto dove, leggendo una notizia come questa, chiunque (o almeno tutti quelli che stanno intorno al centro della campana gaussiana) non possa dubitare neppure per un attimo che sia una balla, cosi’ come io, per quanto Stephen King scriva bene, non ho mai pensato neppure per un attimo che nelle fogne di una cittadina degli Stati Uniti vivesse veramente un mostro a forma di pagliaccio che esce ogni ventisette anni per uccidere i bambini.

  54. luzmic dice:

    @ alessandro longo Si’, esattamente questo :)

  55. farfintadiesseresani dice:

    Faccio però notare che siamo arrivati a un gustoso paradosso. Il clima che rende meno inverosimile l’evento narrato è creato evidentemente anche dall’evento narrato. Oltretutto, l’evento narrato sarebbe ben costruito: cornice, narrazione, narrazione della narrazione, reazioni.
    Tutto questo per dire che se non è tutto vero, da qualche parte c’è una mente diabolica (e un po’ criminale).

  56. Alessio dice:

    @luzmic
    Guarda che in molti non hanno dubitato nemmeno per un attimo che fosse una balla, a queste cose di solito ci crede chi è già prevenuto, per il resto siamo tutti ormai vaccinati contro le tante bufale strumentali che girano in rete. E’ così facile costruirne una.

  57. luzmic dice:

    @ Alessio
    Puo’ darsi, forse hai ragione tu, non lo nego. Forse mi preoccupo per nulla. E non parlo del caso specifico ma del clima generale. Staremo a vedere. Diciamo pero’ che preferisco partire dal presupposto che il problema esista. Come diceva quel poster nell’atrio del mio dentista: “chi da bimbo e’ previdente, da ragazzo non si pente”. ;-)

  58. Stefano dice:

    Alla fine della storia la signora non si è fatta visitare. Quindi, ci vengono fornite zero prove che tutto ciò sia accaduto, ma ci viene chiesto di credere. Complimenti.

  59. Daniele Minotti dice:

    @Stefano
    Beh, giusto per fare l’avvocato del diavolo ;-) la mancata visita (in quella struttura) non e’ circostanza probante.
    I fatti sospetti sono ben altri come l’inverosimiglianza della vicenda (per l’opposizione di un’obiezione che non esiste proprio).
    Prendo atto, pero’, che per altri la storia era ampiamente (se non totalmente) verosimile. E cio’ e’ molto triste, per mille motivi. Come e’ molto triste che, altrove (ma anche un po’ qui), sia sfociata nei soliti *pregiudizi all’incontrario*.

  60. Roberto Dadda dice:

    @luzmic Mettere sullo stesso piano la prescrizione di una pillola abortiva e il prelievo per un pap test mi pare folle!

    bob

  61. Pier Luigi Tolardo dice:

    Ad Albenga il Centro di Aiuto alla Vita aveva ricevuto tre segnalazioni di donne che avevano ricevuto la certificazione per l’IVG senza essere state visitate. una volontaria del Centro, assolutamente non incinta e con un certificato di analisi delle urine che attestatava il suo non essere incinta si è recata al consultorio dell’Asl dove senza essere visitata e senza verificare le analisi ha ricevuto un certificato per poter abortire, in barba alla 194 che prevede esami, visita, colloquio per essere informata delle alternative e degli aiuti possibili. L’Asl ha aperto un’inchiesta. Ora questo medico lo dobbiamoi cacciare a calci o no?

  62. Enrico dice:

    Storia incredibile, autorizzazioni all’aborto date senza alcuna verifica, come fosse una attività di pura routine.

  63. Alessandro Capriccioli dice:

    Se qualcuno fosse interessato, qua il primo aggiornamento della vicenda.

  64. luzmic dice:

    @ Roberto Dadda
    No, aspetta, io dicevo: a me pare incredibile che un medico possa illegittimamente negare la RU-486, cosa che invece succede, e quindi non mi pare tanto assurdo immaginare che un medico possa illegittimamente negare una visita ginecologica. Altri paragoni io non ho fatto.

    @ Pier Luigi Tolardo
    la risposta l’hai data tu: l’ASL ha aperto un’inchiesta.
    Secondo me peraltro dal punto di vista morale il medico che omette gli avvertimenti pre-scelta si merita una strigliata (un richiamo) perche’ non ha osservato la procedura, ma non ha commesso una violazione altrettanto grave rispetto a quelle di cui si parla qui.
    La legge 194/78, pur con mille riserve morali (anche questo peraltro non e’ per nulla positivo: la legge deve occuparsi di fatti concreti e non di intenzioni intime) stabilisce che entro i 90 giorni dal concepimento abortire fa parte del diritto di autodeterminazione della donna; la questione – dico io – riguarda moralmente lei e l’uomo con cui il concepimento e’ avvenuto, ma giuridicamente – dice la legge – riguarda solo la donna visto che la scelta e’ un suo diritto. In nessun caso spetta al medico decidere alcunche’.
    A mio modo di vedere poi, pensare che se non c’e’ il consultorio a dire alla donna quanto e’ piu’ bello partorire, questa abortisca con spensierata leggerezza, e’ una cosa che sta fuori dal mondo (si’, lo so, quello che per me e’ assurdo e’ proprio il punto di vista del legislatore della 194/1978…).
    Quindi, no, secondo me non andrebbe cacciato a calci, ma andrebbe redarguito o sanzionato in altro modo. Dopo di che, vedra’ la commissione disciplinare. Peraltro mi auguro caldamente che si aprano commissioni di inchiesta (con conseguenti sanzioni) anche ogni volta che un medico “obiettore di coscienza” rifiuta una prestazione prevista dalla legge. Che, come ha detto qualcuno, obiezione di coscienza vuol dire andare contro le leggi e assumersi la responsabilita’ delle conseguenze negative (pagare una multa, andare in galera, ecc.) per affermare un principio, e non vuol dire decidere allegramente e senza nessuna conseguenza personale se una legge ci piace e la vogliamo osservare o non ci piace e la vogiamo infragere.

  65. Pier Luigi Tolardo dice:

    Si, va bene, il medico non deve convincere la donna a non abortire ma si tratta sempre di un intervento invasivo, in anestesia, con possibili rischi non da poco, il minimo è fare è una bella visita e non farla è una grave violazione del codice deontologico o no?
    Inoltre un consultorio deve aiutare una donna ad evitare futuri ricorsi all’aborto perchè l’autoderminazione della donna è in fatto di maternità ma non di aborto e quindi indicare mezzi meccanici, chimici, o i metodi naturali o la sterilizzazione per evitare in futuro altri aborti. Se il medico non fa nemmeno questo viene meno la funzione del consultorio.
    La ratio della 194 è che l’aborto non è un diritto civile ma un male sociale, un dramma per la donna che piuttosto che praticare, con rischi, in clandestinità, si possa fare come extrema ratio in strutture pubbliche e per gravi motivi. Il referendum popolare del 1981 ha rifiutato l’abrogazione della 194 come anche la sua ulteriore liberalizzazione come proponevano i radicali.

  66. Daniele Minotti dice:

    @luzmic
    Non penso che l’aborto (pur terapeutico, pur volontario entro i 90 gg.) sia un *temino* sul quale poter concludere *il medico deve obbedire alla legge e basta*. Tant’e’ vero che la leggi gli consente di obiettare.

  67. Daniele Minotti dice:

    Pero’, 66 commenti (e senza battute grevi) su una vicenda che ha alte probabilita’ (non certezze) di essere una bufala, fa riflettere, eh ;-)

  68. Roberto Dadda dice:

    Luzmic premesso che io non avrei personalmente nulla da obiettare non capisco perché definire illegittima la obiezione di fronte alla prescrizione di una pillola abortiva.

    bob

  69. luzmic dice:

    @ Daniele Minottiobiezione
    l’obiezione di coscienza e’ il rifiuto di assolvere a un obbligo di legge gli effetti del cui espletamento si ritengano contrari alle proprie convinzioni ideologiche, morali o religiose.
    Quella dell’art. 9 della legge 194/1978 e’, a prescindere dalla terminologia (quella si’ ideologica) utilizzata da legislatore, una facolta’ di astensione sottoposta a precisi presupposti e termini. Allo stesso modo la c.d. obiezione di coscienza dal servizio militare, nell’epoca in cui questo significava finire a lavorare in una biblioteca comunale o un centro di recupero, era in realta’ la richiesta di assolvere l’obbligo militare in forma alternativa.
    Io non sono un fanatico dello Stato, ma a mio parere qualunque temino disciplinato dalla legge si risolve nel semplice postulato che bisogna obbedire alal legge e basta (poi si puo’ discutere su come la legge va interpretata, e per questo ci sono i processi, ma questa e’ un’altra storia). Sostenere che ci siano temi sui quali alla legge non bisogna obbedire e’ possibile, ma pone al di fuori dell’ordinamento; lo fanno gli obiettori (quelli veri), i golpisti, i partigiani ecc.
    Tornando a noi, se un medico esercita non una sua eventuale facolta’ di preventiva astensione disciplinata dalla legge ma presenta mera obiezione di coscienza (cioe’: “non faccio quello che prevede la legge perche’ secondo me la legge e’ sbagliata”) e’ giusto che subisca le conseguenze delle sue azioni.

    @ Roberto Dadda
    Ammetto che su questo non sono sicuro, ma visto che l’uso dell’RU-486 in Italia e’ legittimo, visto che c’e’ il diritto del paziente a decidere la terapia (cioe’ a partecipare insieme al medico alla scelta della terapia) e visto che la legge 194/1978 consente l’interruzione di gravidanza, se la donna chiede di poter accedere a questa forma di trattamento per il proprio aborto e se non ci sono controindicazioni mediche (inaccettabile rischio per la vita o la salute della paziente), il rifiuto del medico mi pare illegittimo. Ovviamente se ci sono controindicazioni che rendono oggettivamente sconsigliabile il trattamento, sono gia’ le leggi generali a vietare al medico di somministrarlo. Pero’ se il discorso e’ “non te la prescrivo perche’ senno’ abortire e’ troppo facile” allora si ritorna daccapo al discorso di prima. Sarebbe un po’ come dire “non ti faccio l’epidurale perche’ secondo le mie convinzioni morali e religiose la donna deve partorire con dolore” (e anche questo non e’ tanto inverosimile, tanto per chiudere il cerchio).

  70. Daniele Minotti dice:

    @Luzmic
    Non per fare lo sburone, ma faccio l’avvocato, non da ieri…

  71. Max dice:

    Daniele, però devo dire che tu mi sorprendi.

    Il Web è pieno di vicende infinitamente più inverosimili di questa che si sono rivelate vere. Indipendentemente dal fatto che questa lo sia o meno, io davvero non capisco da cosa tu tragga la prova della falsità della vicenda (e non della chat).

    In altre parole, di cose che non stanno né in cielo e né in terra, nell’ambito dei rapporti tra le persone, ne succedono ogni giorno a milioni. Mi riferisco proprio a cose inverosimili, magari neppure illegali. Ma assurde.

    Ci sono persone (e gruppi di persone) che, quando pensano di operare in una condizioni di intangibilità (diciamo in assenza di testimoni) adottano atteggiamenti che possono superare la fantasia media. Che vanno dal becero razzismo, alla molestia sessuale, all’insulto gratuito, all’esibizionismo, alla violenza personale, e via via verso il trionfo della creatività deviante.

    Ti sembra così incredibile l’idea di un poliziotto che in assenza di testimoni dica “ti perquisisco perchè hai capelli lunghi e la tua faccia non mi piace”? Bolzaneto ti dice nulla?
    O che un medico possa dire “non ti visito perchè sei un negro”, o “perchè sei un barbone sporco”?
    Potrà essere incredibile per la tua sensibilità, ma può davvero essere davvero definito **di per sé** “ad alta probabilità di essere una bufala”?

    Temo che il problema di qualcuno – soprattutto quello di blogger di lungo corso ed “esperti” di Internet – qui sia solo quelloi di passare per boccalone. Metti che si scopre che è una bufala, si potrà sempre dire “l’avevo detto che era una stupidaggine”.

    Daniele ti meravigli persino dei tanti messaggi in merito. Ma non credi che ci sarebbe da meravigliarsi del contrario?

  72. luzmic dice:

    @ Daniele Minotti
    anch’io, e cosi’ adesso abbiamo fatto tutti e due la figura del “lei non sa chi sono io” ;-)

  73. Daniele Minotti dice:

    Max, abbi pazienza, io, molto semplicemente, penso che chi crede a questa storia – cosi’, sulla fiducia, senza ulteriori elementi solidi in una storia che definire grottesca sarebbe riduttivo – sia un boccalone n° 1.
    Se fosse vero, rimarrebbe comunque boccalone perche’ non ha minimamente ragionato, ma ha ragionato di pancia (quanto odio questa espressione, ma e’ molto diffusa ultimamente…).
    Mi spiace, e’ quello che penso perche’ c’e’ qualcuno che ci *vuole credere per forza*. Qualcosa di molto simile ai miracoli religiosi.
    Poi, mi dirai anche delle simil-bufale rivelatesi vere, con qualche esempio concreto (quelle che narri non sono cosi’ significative, perche’ molti avevano ragionevoli sospetti)..
    Allo stato, vedo molte bufale telematiche smentite, specie dall’ottimo Attivissimo.

  74. deid dice:

    Direi che l’alt(r)o pelato nel video di seguito, al min 3:50, fughi ogni dubbio sulla possibile veridicità della chat (che non implica che questa sia vera…)

  75. deid dice:

    ops.. sorry!

    http://www.youtube.com/watch?v=5JESGmwY7Y4

  76. Daniele Minotti dice:

    @luzmic
    Per dirti, belin, che e’ chiaro che se parlo di obiezione di coscienza ne parlo in senso lato. E’ una locuzione che usa anche la Cassazione. Dai che lo sai e che a Piazza Cavour non sono necessariamente idioti.
    Andiamo avanti, dimmi…

  77. Anonimo dice:

    C’è chi obietta alla ceretta…

    [12.05.01] XXX scrive: e questa: "Lei è depilata e io non posso visitarla perchè infrangerei non solo l’etica professionale ma anche la morale e la mia coscienza". [12.05.41] XXX scrive: io incredula e, forse, anche se solo per…

  78. Stefano dice:

    @minotti: “perche’ c’e’ qualcuno che ci *vuole credere per forza*”

    A me sembra che ci sia qualcuno che *non* ci vuole credere per forza.
    Eppure la cronaca dovrebbe insegnarci che cose ben piu’ inverosimili sono successe, eccome.

  79. Daniele Minotti dice:

    @luzmic
    Sulla tua ultimaparte sopra, e’ chiaro che questa della signora depilata non e’ obiezione. Infatti, ho detto, in altro commento, *obiezione che non esiste proprio* (e non soltanto giuridicamente).
    Dunque?

  80. Pier Luigi Tolardo dice:

    “Si, ci sono più cose in cielo e in terra che nella tua filosofia”, tutto è possibile anche questo episodio, anche se l’esempio del poliziotto non calza: i poliziotti per ragioni di sicurezza possono perquisire chiunque, non c’è bisogno che dicano “lo faccio perchè hai i capelli lunghi” anche se, magari, lo fanno per questo, ciò non toglie che ci possa essere qualcuno, poco professionale, a cui non piacciono i capelli lunghi e lo faccia, ma questo non mi porta ad affermare che questo avviene perchè i poliziotti sono fascisti, la polizia italiana risente di un clima di destra, etc.
    Qui qualcuno, invece, ha teorizzato che se una dottoressa un po’ matta è uscita fuori con certe affermazioni(cosa possibile e verosimile, perchè no), punibili dall’Ordine, dall’Asl e da un Tribunale, anche in maniera severa ne consegue che queste cose succedono in Italia perchè ci sarebbeuna presunta egemonia della cultura cattolica antiabortista e che i medici obiettori sono tutti così disumani e illegali, mi pare una conclusione sconclusionata fatta da chi porterebbe qualunque argomento a favore della sua tesi, legittima anche se nonla condivido ma che con l’episodio non c’entra nulla.

  81. Enrico dice:

    A me pare che travolti da una massa indistinta di informazioni inverificabili e spesso false la verità interessi sempre meno, come interessa sempre meno che i fatti e le accuse siano provati e dimostrati.
    Si da il massimo del credito a un raccontino suggestivo uscito da una chat, equiparabile a un qualsiasi pettegolezzo di corridoio, magari solo perchè conferma certe nostre convinzioni maliziose sulla professionalità altrui (la nostra invece è sempre al di sopra di ogni sospetto).
    Basta che un fatto inventato, magari al solo scopo di screditare qualcuno e qualcosa che ci ha fatto infuriare, sia verosimile e si dice: embè, che c’è di strano, potrebbe essere vero, succede di peggio. A occhio mi sembra ci sia qualcosa che non va, .

  82. Tonino dice:

    Per screditare qualcuno ci vogliono riferimenti che permettano di identificarlo e le bufale di solito sono accompagnate da un attivo invito a farle circolare, presupposti che mancano entrambi in questo caso.
    Mantellini aveva già sintetizzato chiaramente quello che c’era da dire introducendo la notizia: spero che questa testimonianza non sia vera. Ma evidentemente in attesa di riscontri meglio conoscerla, data la gravita dei fatti. 60 e passa commenti a discutere di che?
    Oltretutto con molti interventi che mettono in dubbio la veridicità della cosa e allo stesso tempo ne danno un giudizio di merito conclusivo (su quali basi se le circostanze sono incerte?).

  83. Daniele Minotti dice:

    @Stefano (sopra)
    Ecco l’errore. Bisogna crederci. E cosi’ io e chi e’ scettico diventiamo i San Tommaso di turno. Che e’ un po’ paradossale, anzi no.

  84. Stefano dice:

    Son passati due giorni e di prove neanche l’ombra.
    (lo Stefano scettico)

  85. luzmic dice:

    @ Daniele Minotti
    beh, non stiamo facendo una conversazione privata nei corridoi di un tribunale o nella pausa caffe’ di un convegno (per quanto potrebbe essere interessante). Inoltre non volevo dare lezioni ne’ a te ne’ a nessuno, ma cercavo di rendere chiaro quello che penso a chiunque passi di qui a leggere.
    Qui si faceva – lo dico vestendo per un attimo i panni dell’Azzeccagarbugli che parla il suo latinorum – un discorso de jure condendo e non de jure condito, svincolati dalle necessita’ della professione (ok, ok, adesso tutti gli altri mi possono gettare i pomodori). La Cassazione, penso che chiunque ne abbia avuta l’impressione, nell’emettere le sue sentenze spesso non produce il mero risultato “matematico” dell’applicazione della legge: poi noi le chiamiamo “coraggiose” o “reazionarie” a seconda che ci piacciano di piu’ o di meno, ma e’ cosi’ (e non e’ detto che sia un male). Ma questo ci porterebbe ulterirmente fuori strada, e non e’ questo il luogo.
    Comunque, oltre al piacere del dibattito (sempre utile), grazie a questo post ho scoperto il tuo blog.

  86. Daniele Minotti dice:

    @Stefano scettico
    Difficilissimo che le prove possano uscire fuori (a meno che non si considerino tali le parole della protagonista).
    Questo e’ il limite ma – attenzione – anche la forza di tutta questa storia.

  87. Daniele Minotti dice:

    @luzmic
    Non ho minimamente pensato che volessi dare lezioni. Se ho *esibito* i miei *galloni* non era per dire *lei non sa chi sono io*. Soltanto per farti capire che, con me, potevi scendere in questioni anche strettamente giuridiche.
    Giustamente, poi, fai notare che non siamo in un contesto di legulei.

  88. frap1964 dice:

    Proposta di emendamento.

    In condizioni di urgenza o quando il soggetto versa in pericolo di vita immediato, “e/o in caso di depilazione integrale”, la dichiarazione anticipata di trattamento non si applica.

    :))

  89. Daniele Minotti dice:

    ROTFL!

  90. roberto dadda dice:

    @luzmic Dimentichi che la legge prevede la possibilità nel vaso di pratiche abortive, la pillola è una pratica abortiva, dell’obiezione di coscienza. E’ dunque legittimo esercitarla.

    Nella mia morale l’aborto è una scelta personale, ma se nella morale di un medico è omicidio ben venga il suo diritto all’obiezione per una pratica che è anche in contrasto con il giuramento di Ippocrate.

    bob

  91. Max dice:

    @Daniele Minotti
    Daniele, qui il problema non è “crederci a qualunque costo”. Il punto della discussione è che la vicenda narrata non implica NESSUN elemento che possa spingere a ritenerla falsa.
    Non stiamo discutendo se è vera o falsa. E infatti nessuno (a parte chi ce ne ha dato notizia) sostiene che sia vera infatti.

    Invece molti invece sostengono che sia falsa. Con risata annessa.

    La chiave del dibattere è: il racconto della signora non ha in sè nulla che possa spingere qualcuno a ritenerla falsa ipso facto. Neppure applicando il semplice buon senso. La vicenda può è essere improbabile, ma è assolutamente verosimile.

    Non c’è nulla peraltro che possa far pensare ad una bufala architettata a tavolino. Non ci vuole Attivissimo per capire che come bufala sarebbe una vera minchiata: uno che racconta un fatto su un blog può eventualmente essere un bugiardo, non un creatore di bufale.

    Se Mantellini fa un post dove racconta che sua sorella gli hda detto di aver parlato con un alieno rettiliano (e ammesso che gli alieni rettiliani non esistano), non ha dato vita a una “bufala”. Delle due l’una: lui è un bugiardo, oppure sua sorella è una bugiarda. In cosa consisterebbe il divertimento, lo scopo, l’obiettivo?

    Qui non è un problema di morale, di religione, di voler legare “questo a quello”.

    Qui la gente sta discutendo del fatto narrato “come se fosse vero”, semplicemente perchè non c’è nulla che possa ragionevolmente far pensare che non lo sia.

    Nessuno, ribadisco, sostiene che il fatto sia vero (e come potrebbe sostenerlo), per cui nessuno “è un boccalone”. Si sta commettando un fatto **come** se fosse vero: se la signora ha subito il trattamento descritto, allora meriterebbe tutto il supporto possibile e sarebbe giusto indignarsi per il fatto. L’indignazione che leggi è riferita ad una ipotesi verosimile, per cui non è fuoriluogo.

    Per esemplificare è come se io dicessi “che cosa fareste se la vostra dottoressa si rifiutarsi di vistarvi perchè vi siete depilati?”. I miei interlocutori commenterebbero immaginando la scena: “io quella la denuncerei”, “no, io chiamerei i carabinieri subito”, “io invece farei lo scioper della fame”…
    Insomma, non si tratta di credere. Si discute del fatto. O del “fattoide” se preferisci.

    Ribadisco che se qualcuno un giorno volesse sostenere che si è trattato di un “bufala” sbaglierebbe comunque. Ben che vada sarà stata una bugia. Che è altra cosa.

    Tutto qui.

  92. Max dice:

    @Enrico
    “Basta che un fatto inventato, magari al solo scopo di screditare qualcuno e qualcosa che ci ha fatto infuriare, sia verosimile e si dice: embè, che c’è di strano, potrebbe essere vero, succede di peggio. A occhio mi sembra ci sia qualcosa che non va,”

    Secondo me a occhio sbagli Enrico. Il fatto (inventato o meno) allo stato delle cose non scredita nessuno. La sua verosimiglianza invece, non è legata ad un giudizio soggettivo degli astanti, ma semmai al fatto che viviamo in un gran brutto mondo in cui, appunto, succede di molto peggio e di molto più assurdo.

    Quando leggi che in una clinica riciclano i chiodi chirurgici, che amputano le gambe sbagliate, che si vendono i cadaveri, che si praticano operazioni inutili a fini di profitto, beh, pretendi davvero che di fronte all’ “innocente” racconto di una dottoressa turbata dal pelo delle sue pazienti qualcuno dica “dio mio, ma è impossibile! Voglio le prove!”

    Su!

  93. Daniele Minotti dice:

    @Max
    Quando le storie sono inverosimili (perche’ il diniego – per obiezione di cosceinza – di pap-test per una signora depilata fa alquanto ridere) spetta a chi le sostiene dimostrarne la verita’. Perche’ chi ci crede sulla fiducia (malgrado le assicurazioni indimostrabili) e’ un boccalone n° 1. Anche se fosse vero, perche’ abdicherebbe al proprio raziocinio.
    Se non vogliamo discutere sulla veridicita’ o meno di quelle parole non capisco che stiamo a fare qui.
    Per il resto, ti dico con affetto che sei un ingenuo. Perche’ questa storia (vera o falsa che sia, ma sicuramente inverosimile per scarto notevole dai canoni noti) appare come una presa di posizione ideologica (diciamo cosi’). In cio’ (e non e’ la prima volta) mi sento molto vicino al pensiero di Pier Tolardo.

  94. Max dice:

    @Daniele
    Non capisco se sono io che non so esprimermi o se sei tu che hai deciso di non volermi capire.
    Vorresti indicarmi Daniele chi, in questo post, chiede “che si creda a questa vicenda sulla fiducia”? Anzi, indicami semplicemente “chi chiede che si creda a questa vicenda” e basta. Te lo dico io: nessuno.
    Nessuno qui, neppure quello che ha riportato la vicende chiede che gli si creda. Lo ha addirittura precisato.

    Mi domandi cosa stiamo a fare qui allora. Ognuno risponderà per sé: per quanto mi riguarda commento il fattoide, nell’attesa di scoprire se corrisponda o meno a un fatto.
    E mi godo piacevolmente gli atteggiamenti che ciascuno mette in campo, ivi compreso il tuo. C’è chi è risentito, chi indignato, chi si chiama fuori, chi si sente superiore, chi vuole indagare…

    Io sarò anche ingenuo – non nego che ho lavorato per presarvare la mia innocenza – ma di sicuro non pretendo di entrare nella mente degli altri e fargli il processo alle intenzioni.
    Per quanto mi riguarda ci vedo poco di ideologico nella vicenda, così come di inverosimile ci vedo ancora meno. Quelli che tu chiami “canoni noti” hanno subito talmente tanti stravolgimenti negli ultimi anni, che difficilmente mi farei sorprendere da un’obiezione di coscienza senza senso. Chi avrebbe detto un giorno che qualcuno avrebbe avuto la faccia (e la possibilità) di fare le cose che ci vengono testimoniate giornalmente da media e attenti blogger? Eppure quelle cose assurde, ridicole e immorali vengono fatte.

    Per inciso, ribadisco, “il rifiuto di un pap test per obiezione di coscienza” fa sicuramente ridere qualunque persona di buon senso. Ma ti posso citare una decine di cose che fanno ridere altrettanto e che, però, sono terribilmente vere.

    Ma forse poi mi diresti che si tratta di una presa di posizione ideologica.

  95. Daniele Minotti dice:

    Non dico niente, tranquillo.
    Vedremo un po’, sempre se siamo interessati.

  96. Geomangio dice:

    Si hanno aggiornamenti su questa storia?
    Grazie.

  97. C’è chi obietta alla ceretta | Popolino | Il blog di Paolo Cosseddu dice:

    […] […]