Oggi il neo segretario del PD Dario Franceschini intervistato da Messina su Repubblica le spara piuttosto grosse:
“A lui questa storia di essere il segretario scelto dal vertice contro la base proprio non gli va giù:” Ma scusate- domanda ad alta voce, facendo girare anche i passeggeri della fila davanti – la base qual’è? Quella dei blog o quella che abbiamo visto sabato, le 2000 persone elette con le primarie? Quella e’ gente vera, non virtuale. Convocata solo 48 ore prima, arrivata a Roma perchè glielo chiedeva il partito. Ebbene, l’81% ha detto eleggiamo il segretario subito, qui. Se non è democrazia questa.”
In realta’ (e Franceschini lo sa bene) le cose non sono andate esattamente così.
Febbraio 23rd, 2009 at 10:07
brutta uscita, questa di Franceschini, e certo è stato scelto come nel PCUS. Detto questo, peggio di Veltroni non può certo fare!
Febbraio 23rd, 2009 at 10:33
Innanzitutto c’erano 1.300 persone su 2.800 eletti: in pratica la maggior parte sono “addetti ai lavori”, gente già molto vicina ai leader: se Veltroni, D’Alema, La Bindi, Letta, Bersani, perfino Adinolfi erano d’accordo su Franceschini e non sulle primarie subito, non c’è trippa per nessuno!
Questi leader non credono ad un “partito liquido”, fondato su primarie, ma non perchè siano malvagi o cosa ma perchè tutta la loro vita è trascorsa in partiti strutturati in modo più o meno pesante e anche moltissima gente che li segue la pensa così ed è bravissima gente. Forse c’è stata un’eccessiva enfasi su un modello di democrazia diretta che non ci poteva essere in pratica. Tra il partito personale di Berlusconi e il partito liquido forse ci può stare anche una via di mezzo.
Poi è chiaro: primarie subito c’era il grosso rischio che vincesse Bersani e questo veltroniani, lettiani, popolari non lo vogliono accettare perchè darebbe una cartatterizzazione di sinistra che nell’immediato farebbe perd molti voti e militanti, prima o poi un redde rationem di questo tipo potrebbe esserci lo stesso.
Febbraio 23rd, 2009 at 10:54
Appena ci andranno di muso alle europee/amministrative FORSE cambieranno idea. Nella mia zona ormai tanti del partito sono passati con l’IDV, mentre i centristi rimasti remano contro dall’interno…non ci siamo…
Febbraio 23rd, 2009 at 10:56
Il video di Gilioli è divertente perchè racconta in maniera visiva ciò che dice Francesco Costa. Da una parte è abbastanza triste se ci pensi.
Febbraio 23rd, 2009 at 11:45
Ho fatto male a votarli e confermo che non rifarò l’errore. Non hanno cambiato niente…
Febbraio 23rd, 2009 at 12:56
speriamo che almeno i voti di queste 2000 persone li prendano alle prossime consultazioni…perchè tutti gli altri voti presi nel passato…mio incluso, credo mancheranno all’appello…E’ Democrazia anche questa…Caro Franceschini!
Febbraio 23rd, 2009 at 13:01
primarie primarie
Febbraio 23rd, 2009 at 13:05
C’è un problema di metodo effettivo: inutile costruire uno statuto sulle primarie se poi c’è sempre qualche problema e, comunque, l’altra volta sono state fatte in due mesi, è vero che non c’erano subito le elezioni ma le europee con collegi immensi e candidature per forza di vip o leader non sarebbe stato.
Il problema vero è il merito: si è voluto fare uno sforzo titanico, considerare superati secoli di divisioni ideali, ideologiche, culturali, politiche fra un’area, chiamamola centrista o cattolico-democratica ed un’area socialista-diessina per arrivare non ad un’alleanza di governo, alternativa a Berlusconi ma, addirittura, ad un partito.
Lo sforzo in un anno non poteva riuscire a nessuno, forse vincendo le elezioni sarebbe stata solo un po’ meno dura. Ora, le 2 basi non vogliono stare più insieme: una parte fa una scissione strisciante correndo verso l’Udc con il voto e l’altra chiede laicità ed intransigenza pur continuando a votare Pd. Il gruppo dirigente fa fatica ad ammettere il fallimento del’ipotesi Pd, sa che riconoscerlo sarebbe un suicidio, ma è solo questione di tempo.
Febbraio 23rd, 2009 at 13:23
@Pier Luigi : ma se fosse un non-partito, o un non-partito-stabile, come il Partito Democratico negli USA, se vi fossero SOLO le primarie, per qualunque carica, e se il “contenitore-partito” servisse solo a fissare n principi che gli iscritti devono sempre rispettare e a delimitare chi può vs. chi non può partecipare a quelle primarie, ecco, forse non ci sarebbe tutto sto problema di due partiti che non vogliono più andare d’accordo…
Febbraio 23rd, 2009 at 13:27
@Massimo Moruzzi: troppi se.
Febbraio 23rd, 2009 at 13:36
Una cosa giusta però Franceschini l’ha detta: “quelli dei blog” non sono neanche riusciti a fare 100 (firme). Riguardo al fatto che c’erano solo un terzo degli aventi diritto, non vedo il motivo del dibattere: gli altri sono stati tenuti a casa con la forza?. Non dipenderà invece dal modo di come è stata costituita l’assemblea ? (liste bloccate). Questo però si sapeva anche all’epoca e chi faceva notare che le primarie fatte in quel modo erano una presa in giro veniva tacciato di disfattismo. Ora ne raccogliamo i frutti avvelenati.
Febbraio 23rd, 2009 at 13:40
Si, infatti anch’io ci ho creduto nel Partito democratico “all’americana”, in cui ci sono idee diverse perfino su Iraq, aborto, economia ma noi siamo in Europa e non sono solo Fassino o Rutelli a volere un partito più europeo o americano ma anche i loro fans mentre i “nuovi” , cioè quelli senza storia di partito sono una minoranza, anche se attiva e creativa che comunque hanno le loro simpatie e la loro storia.
Siamo in Europa: in cui il Ps francese è diviso fra liberal e socialdemocratici, fra chi tira verso l’Union de La Gauche e chi verso Bayrou o come in Germania dove la Spd è divisa tra chi vuole la continuazione dell’alleanza con la Merkl e chi vuole la riunione con la Linke.
Sono partiti di sinistra dilaniati e indecisi quelli che hanno dietro di sè un secolo di storia figuriamoci un partito che vuole andare da Fassino a Scalfarotto senza ricordare i soliti Binetti e Zanone.
Mi spiace: nella politica a volte si perseguono progetti irrealistici, un po’ l’ho fatto anch’io ma si deve anche saper fare un passo indietro, ecco direi che a volte per un politico ci vuole più coraggio a tornare indietro che ad andare avanti. Per la destra è diverso: loro partono da zero e li tiene insieme Berlusconi che se dovesse succedergli qualcosa avremmo come minimo 2-3 Forza Italia.
Febbraio 23rd, 2009 at 13:57
Ma perché poi questo disprezzo gratuito nei confronti di quelli dei blog? Comunque, si sappia, ricambio.
Febbraio 23rd, 2009 at 14:06
Mah, io non m’offendo, per tanti motivi…
Febbraio 23rd, 2009 at 15:25
considerato che non lo voto più, di quello che dice questo strano signore pochissimo mi cale.
mante, parlaci di qualcosa di più interessante, chessò delle tette al gf9
mario
Febbraio 23rd, 2009 at 16:23
Peggio di Franceschini c’è solo Pierlugi “Cuor di Leone” Bersani.
Febbraio 23rd, 2009 at 23:06
[…] Queste sono le parole di Franceschini su Repubblica sapendo che la maggior parte dei blog voleva nuove primarie e una nuova base del partito. Oggettivamente, la stragrande maggioranza dei blogger di sinistra era per nuove primarie, ma è altrettanto vero che Franceschini ha ragione quando afferma che “quella è gente vera”: difatti erano gli unici a dire come la pensavano – probabilmente sicuramente sbagliando – ma di fatto erano gli unici che hanno espresso realmente il loro pensiero. […]
Febbraio 24th, 2009 at 00:51
Che dire? Lascio la parola a Luca de Biase che l’altro ieri scriveva (qua http://blog.debiase.com/2009/02/la-crisi-nella-crisi-del-pd.html):
[…]La crisi attuale del Pd si dovrebbe affrontare distinguendo l’analisi della crisi della sinistra in Europa dall’analisi della crisi dei dirigenti del Pd di oggi. E partendo dalla prima per la soluzione della seconda.[…]
[…]quando la sinistra diventa potente entra in contraddizione con questo suo ruolo e va in crisi. Quindi si deve organizzare in modo da poter avere potere e nello stesso tempo aprire la strada alla voce di chi non ha potere. La perdita del potere, per la sinistra, è salutare. Ma deve portare a un pensiero e a un’organizzazione che risolvano quella contraddizione. Altrimenti la destra sembra più coerente e vincente. La sinistra deve essere sperimentale e libertaria, coraggiosa e intelligente. Dunque rischia di più. Ma è la sua missione.[…]
IMHO ha colto nel segno, lui, non il gruppo dirigente del PD.
Febbraio 24th, 2009 at 09:07
Lo sganassone che prenderanno alle europee li risveglierà da un brutto sogno per scoprire che la realtà è un incubo.
Febbraio 24th, 2009 at 11:44
cioè, sotto il 20%, dici?
Febbraio 24th, 2009 at 13:50
Non andranno sotto nessun 20%, con le preferenze si mobiliteranno di più mondi di riferimento e anche le correnti che comunque esistono e contano. Scatterà anche un certo spirito di corpo, di sopravvivenza, andranno intorno al 28-30% e si considereranno salvi e questo sarà peggio della sconfitta.
Febbraio 24th, 2009 at 15:34
questo bel tipo appena in sella ha chiesto un po’ di giorni per decidere la prima nomina RAI. ha bisogno di fare il suo giro di telefonate. patetico.
Marzo 11th, 2009 at 21:16
The singer, not the song…
Lo ricordate? Appena eletto, in un’intervista a Repubblica Dario Franceschini si era chiesto retoricamente quale fosse la base, quella dei blog o i delegati del PD che lo avevano scelto come segretario. Si era attirato le rampogne della blogosfera mai…
Marzo 12th, 2009 at 19:51
[…] blog o i delegati del PD che lo avevano scelto come segretario. Si era attirato le rampogne della blogosfera […]
Marzo 18th, 2009 at 22:01
[…] blog o i delegati del PD che lo avevano scelto come segretario. Si era attirato le rampogne della blogosfera […]