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I conti di RCS, come quelli di tutti i grandi editori non sono brillantissimi. Anch’io come Francesco Alberoni sarei favorevole ad una moratoria. Due mesi all’anno senza la storica rubrica del lunedi’ del noto sociologo potrebbe forse aiutare.
A volte mi domando se a questi adolescenti non farebbe bene un periodo di moratoria, in cui si chiudano loro YouTube, le chat, le discoteche, si limiti l’uso di Internet e dei cellulari per consentire loro di ricominciare a parlare, di riprendere contatto con le altre generazioni, con i giornali e i libri. Una moratoria periodica di due mesi l’anno, una cura disintossicante.
Febbraio 23rd, 2009 at 09:23
E mandarli a letto senza Tv? E senza dolce? Battipanni, quando, come e perchè? Devono voler bene più alla mamma o al papà? E’ giusto dar loro una paghetta e quanto? A che età una ragazza può mettere il rossetto? Perchè Mante vuoi privarmi di tutti questi consigli pedagogici così utili?
Febbraio 23rd, 2009 at 09:40
Un fondo di verità c’è. Ma non siamo tutti uguali.
Febbraio 23rd, 2009 at 09:41
Intanto hanno ridotto le ore destinate all’insegnamento dell’informatica. “A scuola Internet non è una priorità” titola repubblica.it.
Febbraio 23rd, 2009 at 10:01
Anche io sottoscrivo la moratoria di Alberoni. Perpetua.
Febbraio 23rd, 2009 at 11:20
Che poi, giusto per essere chiari, bisognerebbe che qualcuno spiegasse ad Alberoni che le chat, internet e youtube sono la realtà…
Febbraio 23rd, 2009 at 11:22
E’ proprio poco “social” Alberoni.
Febbraio 23rd, 2009 at 12:24
Un cenno ai programmi televisivi di mariadefilippi proprio no?
Farebbe meno danni mandare in prime time film porno
Febbraio 23rd, 2009 at 12:44
[…] parla di moratorie fasulle che vorrebbero occludere l’accesso a Internet ai più giovani per un periodo di due mesi […]
Febbraio 23rd, 2009 at 14:07
Non scaldatevi tanto, è solo una provocazione dialettica, una delle tante, perchè metterla subito sul personale? Certo che siete permalosi voi webdipendenti, non vi si può dire nulla.
Febbraio 23rd, 2009 at 14:42
che poi non è nemmeno un’idea originale
http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/scienza_e_tecnologia/elton-john/john-internet/john-internet.html
Febbraio 23rd, 2009 at 15:30
Alessio: il fatto è che partendo dall’idea di “chiudere” internet per i più giovani (e come fai? gli chiedi la carta di identità? e cosa vuol dire “giovani”? meno di 18? 20? 30?) si arriva a chiuderla a tutti.
Per chi teme internet (vedi la sparata di Elton John riferita da Matteo), cioè chi dalla rete ha tutto da perdere (disco/cine majors, giornali tradizionali, monopolisti della TV, ecc.) questa è la soluzione auspicabile*; Per chi non la usa, la Rete è, come dice Massimo su PI, una variabile che si può spegnere – se poi gli si fa credere a colpi di convegni e campagne stampa che internet è piena zeppa di pedofili sempre in agguato e terroristi a caccia di aspiranti kamikaze, ecco che esigeranno che sia spenta. Tanto a loro che importa, la rete non la usano! è la libertà degli altri che verrà limitata, non la loro!
Meglio non bollare come farneticazioni le voci che urlano “chiudete internet! chiudete internet!”. C’è il rischio concreto che i potenti li ascoltino.
Febbraio 23rd, 2009 at 17:03
Se il corriere volesse tentare di cattuare un po’ della mia simpatia (e so che in via solferino ci tengono a me, azzo se ci tengono) scaccerebbero Alberoni e al suo posto metterebbero Giorello (anche se un po’ pavido e amico di Veronica Berlusconi).
Febbraio 23rd, 2009 at 17:17
> in cui si chiudano loro YouTube, le chat, le discoteche, si limiti l’uso di Internet e dei cellulari <
ma l’Alberoni ha idea di cosa fa oggi un adolescente se gli togli x due mesi TUTTO l’elenchino di cui sopra?
Secondo lui, come alternativa farebbe questo : ricominciare a parlare, di riprendere contatto con le altre generazioni, con i giornali e i libri.
Io ho un figlio di 16 anni, se vuole glielo spiego, anzi, glielo mando a casa, che faccio prima.
Febbraio 23rd, 2009 at 17:42
Lui potrebbe dare l’esempio smettendo di tingersi i capelli per qualche tempo
Febbraio 23rd, 2009 at 20:23
Solo se ci restituiscono le cabine coi gettoni! Ah, comunque ha detto “a questi adolescenti”, per cui mi chiamo fuori e continuo a usare internet e telefono. Meno male, stavo già per tirare fuori il Commodore64… :-)
Febbraio 23rd, 2009 at 22:30
Hanno solo paura perchè nessuno se li fila più.
Peccato, perchè la carta di giornale era buona per pulire i vetri e sopratutto per pulire la cassetta del gatto.
Febbraio 24th, 2009 at 08:23
Basta che un giornalista osi non dico criticare (guai a lui!) ma solo esprimere qualche lecito dubbio sull’internet che subito la corporazione si scatena.
E già qualcuno preconizza la fine della carta stampata (buona solo per pulire i vetri, dice uno, ma si può ragionare così?).
Come anni fa qualche buontempone sosteneva che il multimedia avrebbe ucciso il libro su carta. Seee, infatti, si è visto.
Mi chiedo perchè tutto questo livore, è incomprensibile.
Febbraio 24th, 2009 at 10:29
@ Alessio
non credo quella proposta da Alberoni sia una critica, ne tanto meno un “lecito dubbio”, riferito a cosa poi.
Se c’è bisogno di riscoprire le sane abitudini di una volta, perché non disattivare la corrente elettrica per un giorno la settimana e l’erogazione del riscaldamento o meglio ancora impedire il totale utilizzo dell’auto per una settimana?
Questo farebbe tornare la gente a riscoprire i vicini di casa, ad organizzare giochi ormai dimenticati, a stare vicini vicini per scaldarsi ed a scambiarsi il lievito per fare il pane in casa.
E poi le favole attorno al focolare, le storie degli anziani raccontate ai più giovani.
A me sembra un modo di affrontare un problema “ad minchiam”
Febbraio 24th, 2009 at 16:57
Il libro di carta non è ancora morto perchè non c’è ancora tutta la tecnologia per sostituirlo e non ci arriveremo fintantochè i progettisti, cioè i soliti geeks segaioli, continueranno a riempire un ebook-reader di funzioni, interfacce di tutti i generi, tasti, software e sistemi operativi del tutto inutili, che fanno solo scaricare le batterie più velocemente e fanno lievitare il costo dell’apparecchio.
La stampa comunque è morta e basta andare a vedere cosa ne dice Cory Doctorow
http://www.internetevolution.com/document.asp?doc_id=171555&
Febbraio 24th, 2009 at 20:56
Alessio, per piacere, non definiamo “leciti dubbi” quelli che Alberoni ha espresso nella sua rubrica: ha elencato una serie di luoghi comuni, ha dato la colpa alle tecnologie di comportamenti per cui, semmai, andrebbero chiamati in causa scuole, istituzioni e famiglie, ha messo nello stesso calderone cose diversissime come youtube, chat, discoteche e telefonini, il tutto con ragionamenti apodittici di cui non dà né prove, né dimostrazioni logiche, né niente. Uno schiaffo a tutti quelli che, per descrivere le potenzialità positive dei nuovi media, fanno anni di analisi, di ricerche empiriche e di lavoro.
Febbraio 24th, 2009 at 23:15
Alberoni inverte effetto e causa.
Secondo lui sono i mezzi a creare certi comportamenti mentre la verità è che i mezzi sono creati per soddisfare certi desideri, latenti o soddisfatti in altro modo prima del nuovo mezzo.
Demonizzando i mezzi di oggi è come se dicesse che prima dell’automobile la gente non avesse rapporti sessuali fuori casa.
Invece basta prendere il Decamerone, che è di metà 1300, e si vede che anche allora, senza tecnologie avanzate, la gente soddisfaceva i suoi bisogni con quello che c’era disponibile.
Febbraio 25th, 2009 at 18:30
Moratoria biennale per Alberoni, l’ovvio dei popoli
Marzo 2nd, 2009 at 10:53
[…] hanno letto Alberoni o sono davvero miracoli della […]