Oggi, che è il classico giorno in cui dal profondo del cuore ti sale un “che paese di merda”, pensavo che avrei due cose da condividere con voi.

La prima è che ha ragione e torto Luca che oggi ha scritto un post sull’ argomento:

Ma cosa si fa? Borbottare incazzati è umano e comprensibile, ma non serve a niente e peggiora a sua volta chi lo fa.



Ha ragione perchè fare le cose è certamente meglio che criticare i tentativi altrui, ha torto (torto marcio se lo dovessi dire in una giornata strana come quella odierna) perchè il borbottio o la protesta palese o l’incazzatura urlata ai 4 venti secondo me hanno senso ed utilità comunque. Oggi osservavo le reazioni in rete alle prove di regime dei nostri governanti e pensavo che il primo passo necessario per allontanare questi pazzi dal pannello coi bottoni sia (come sempre) quello di aumentare informazione e dialogo. Anche dentro una bottiglia silenziata come è la rete internet italiana oggi, luogo depotenziato nella sua essenza di acceleratore positivo di idee e progetti da una critica continua e grossolana (vedasi al riguardo le follie censorie previste dal decreto sicurezza sulle opinioni in rete) che – guarda un po’ – appassiona da sempre l’intero arco costituzionale.

Esiste una superficialità eclatante in questo paese e non da ieri. Così prima di moderare i termini credo che questi termini andrebbero il più possibile esposti, anche nelle loro varianti peggiori, dietrologiche o superficiali. Lasciamo alla politica la presunzione diffusa e insopportabile secondo la quale i cittadini avrebbero sempre e comunque bisogno di un accompagnatore illuminato che indichi loro la retta via. Il piccolo teatro delle migliaia di persone che si sono agitate in rete oggi, che hanno cambiato l’immagine del proprio profilo su Facebook, che hanno imprecato sui blog e si sono indignate su Friendfeed, non può andare archiviato come inutile borbottio. Si tratta di un primo passo indispensabile, anche se – sono d’accordo – non è detto che il secondo arrivi.

La seconda cosa a cui pensavo oggi è che davvero tutto è definitivamente troppo veloce. Non abbiamo più tempo per pensare. Perfino Gasparri ha un numero svariato di punti di vista da esporre ogni giorno, spesso su tematiche articolate e complesse. E anche noi, spiace dirlo, ci troviamo spesso in condizioni simili. Il caso Englaro raccoglie un numero molto ampio di tematiche: i rapporti fra politica e magistratura, questioni costituzionali, bioetica. Ma anche medicina, diritto, rapporti fra Stato e Chiesa, convinzioni etiche e religiose dei singoli. La sfilata degli ignoranti di fronte ai microfoni dei TG pronti a mandare a memoria il bigliettino del capo è uno spettacolo certamente indecoroso ma non è in fondo troppo diversa dal nostro incoercibile desiderio di schierarci e dire la nostra in grande velocità. L’unica differenza significativa è che il primo è crudo disegno politico, la seconda è quasi sempre trascinante buona fede in attesa di revisione. Ecco se c’e’ un limite grave oggi nell’utilizzo delle nuove tecnologie non è tanto il loro essere amplificatori del borbottio inutile e deprimente, ma di essere strumenti che ci spingono a far prevalere l’azione al ragionamento. Oggi ho trovato in rete moltissimi spunti interessanti su questa storia tristissima: forse la cosa migliore ora, prima di farmi trasportare dalla rabbia e dall’impotenza, sarebbe uscire fuori a fare una lunga passeggiata. Per pensarci un po’ su.

14 commenti a “Una lunga passeggiata”

  1. Logico dice:

    Buffo, vero? dopo 16 anni non abbiamo mai riflettuto abbastanza.
    I nostri “illuminati” politici invece sanno sempre tutto!
    Spero di non perdere mai il dono del dubbio…

  2. Logico dice:

    E naturalmente, esiste qualcuno, il signor Beppe Englaro, che invece ha da molto tempo riflettuto e conosciuto da vicino la situazione. Ha avuto il “torto eroico” di voler affrontare la sua decisione nella migliore trasparenza di fronte alla società, anche sapendo che sarebbe stato ben più semplice agire nel silenzio, la furbizia anche stavolta avrebbe semplificato la vita in Italia, ma sono contento che esiste ancora qualcuno che preferisce le posizioni più giuste e oneste, rispetto a quelle più scaltre e comode…
    …vado a fare due scomodi passi….

  3. Fed’s Bolsoblog : Come lacrime nella pioggia dice:

    […] un bel post riflessivo di Mante riprende il discorso del valore del […]

  4. Federico Bolsoman dice:

    E’ tutto troppo veloce, ma ad esser veloce è la sequenza di slogan semplicistici, di opinioni in singola porzione, di superficialità premasticata che ammazza qualsiasi stimolo a pensarci su.

    Grazie per questo post, Massimo.

  5. vb dice:

    Beh, mi fa piacere che anche tu ritenga che agitarsi non solo non è inutile, ma è doveroso; che è finita l’epoca delle bloggate sui buffet e sulle polemiche intellettuali e autoreferenziali dei VIB, ed è ora che chiunque può parlare, denunciare, mobilitare sulla situazione devastante dell’Italia si impegni a farlo.

    Trovo ridicolo però il post di Sofri, uno che è nella casta fino al collo da quando è nato, e che attualmente (correggimi se sbaglio) sta nella direzione nazionale del principale partito di finta opposizione collusa col regime (quello i cui amministratori sono in galera per mezza Italia, da Firenze a Napoli). Ecco, almeno risparmiateci i tormenti di lotta e di governo: o stai contro il regime, o stai dentro di esso.

  6. Pinco Pallino dice:

    No. Non credo che la soluzione sia fare una lunga passeggiata. Quella la stiamo facendo già da troppo tempo, e nel frattempo ci hanno sempre fregato.

    Come cambia le cose
    la luce della luna
    come cambia i colori qui
    la luce della luna
    come ci rende solitari e ci tocca
    come ci impastano la bocca
    queste piste di polvere
    per vent’anni o per cento
    e come cambia poco una sola voce
    nel coro del vento
    ci si inginocchia su questo
    sagrato immenso
    dell’altipiano barocco d’oriente
    per orizzonte stelle basse
    per orizzonte stelle basse
    oppure niente.
    E non è rosa che cerchiamo non è rosa
    e non è rosa o denaro, non è rosa
    e non è amore o fortuna
    non è amore
    che la fortuna è appesa al cielo
    e non è amore
    Chi si guarda nel cuore
    sa bene quello che vuole
    e prende quello che c’è
    Ha ben piccole foglie
    ha ben piccole foglie
    ha ben piccole foglie
    la pianta del tè.
    (Ivano Fossati, 1988)

  7. alessandro dice:

    quoto passeggiata un paio di pal….

    sarebbe ora le facessero loro coi loro nipoti invece di stare ancora li attaccatta tipo molluschi allo scoglio…

  8. Vita di un IO » Blog Archive » Conflitto istituzionale dice:

    […] niente cinema. Oggi niente teatro. Oggi niente arte e niente letteratura. Oggi niente cultura e niente […]

  9. uovofritto dice:

    “…o stai contro il regime, o stai dentro di esso.”
    Mi pare che queste siano proprio le semplificazioni da cui dovremmo guardarci.
    Per il resto, credo che dubitare e interrogarsi sempre sia l’unica way of life possibile, a fronte di cambiamenti sempre più veloci, sul piano etico, tecnologico, giuridico ecc.
    Certo però che mentre ci interroghiamo c’è chi cerca di tagliare i nodi gordiani con la spada di un decreto legge. Non mi piace parlare a vanvera di regime (per quanto possa non piacermi chi governa, penso sempre che ci sia una differenza fra la realtà in cui viviamo noi, per quanto truccata possa essere, e una dittatura) ma stavolta ho l’impressione che ci siamo quasi.

  10. Logico dice:

    quoto uovofritto: la frittata è bella che fatta! ;-)
    Si potesse almeno avere la stessa dinamica intraprendenza per difendere le vittime delle morti bianche, quelle della lupara bianca…
    tanto per dire… dopo 16anni ORA è una priorità?!?

  11. Fisiognomica tristezza « spiritum dice:

    […] complessi. Poi ho letto i feed, ho visto le tantissime reazioni di amici e son d’accordo con Mantellini: Ha ragione (parla di Luca Sofri, ndr) perchè fare le cose è certamente meglio che criticare i […]

  12. Informazione e dialogo, non fermiamoci « Marcella Zappaterra dice:

    […] è piena di considerazioni e idee (e di rabbia e disgusto) , tra gli altri voglio riportarvi un post Massimo Mantelli che tra l’altro ne richiama di Luca Sofri su questi argomenti: Una lunga […]

  13. Dan dice:

    Mante, io credo che quel post di Luca colpisca qualcosa di molto vero che sta dentro di te, come di tutti noi. Qualcosa di vero e profondo che è parte dei dei nostri mali e che facciamo molta molta fatica a riconoscere.

    Per questo hai bisogno di andarti a fare una passeggiata.

  14. Vivere in questo Paese | Ludik – di Luca Di Ciaccio dice:

    […] commenti a proposito da Mantellini e […]