Sulla campagna UAAR di cui molti parlano oggi mi sento di sposare interamente il parere di Ilaria

A me, che pure sono socio UAAR, questa faccenda dei bus atei a Genova convince poco. Lo slogan è ben diverso da quello inglese, che recita: “There’s probably no God. Now stop worrying and enjoy your life”. In italiano manca il “probabilmente”, che fa un mondo di differenza in termini teorici, pratici e metodologici. Messa così sembra proselitismo, in uno stile indistinguibile da quello di certe réclame cattoliche o dei testimoni di geova. E sembra spocchioso e saccente; mentre io non ci tengo a convincere nessuno che dio non esiste, perché non è questo il punto.

83 commenti a “Cattive traduzioni”

  1. Kerub dice:

    avrebbero dovuto scrivere Etsi Deus Non Daretur.

    ma chi li avrebbe capiti?

    solo Ratzinger?

  2. stark dice:

    A parte che quei bus sono carrozzati Photoshop, ritengo che in questa faccenda ci sia una bella dose di propaganda. Dubito che vedremo mai dal vivo mezzi simili. D’accordissimo sulla traduzione infelice, che pontifica spocchiosamente e non ha nulla a che vedere con l’originale: risulta antipatica persino a chi ne condivide i principi.

  3. Daniele Minotti dice:

    Clamoroso nulla, condito con superba ignoranza (Geova si scrive maiuscolo, Dio e’ piu’ generico).
    Penso che abbia ragione Stark, domani vi so dire (anche perche’ il ritocchino appare abbastanza evidente).
    Nulla, ancora nulla.
    E se, comunque, fosse vero, bello vedere come si buttano i soldi. Per carita’, la Chiesa ne butta anche di piu’ e, comunque, sono di UAAR.

  4. Valentino dice:

    in effetti… perchè poi dovrebbe essere una cattiva notizia? ; ) scherzi a parte, sono contento che se ne parli… immagino che questo fosse l’obiettivo.

  5. luzmic dice:

    Io invece non sono di UAAR, sono credente e a me cosi’, di primo acchito, lo slogan italiano piace.
    L’Italia non e’ l’Inghilterra, non è gli USA ne’ la Spagna. E l’italiano non e’ l’inglese ne’ lo spagnolo.
    La mia sensazione e’ che la mera traduzione letterale dello slogan inglese in Italia non avrebbe funzionato, perche’ e’ diverso il modo di intendere le parole. Il lettore italiano secondo me il “probabilmente” non lo avrebbe letto come un’espressione di onesto e laico dubbio ma come motivo di immediata caduta di interesse per l’intero messaggio (“ah beh, se non sei sicuro neanche tu allora lasciamo stare…”).
    E comunque il punto non e’ la capacita’ di convincere del messaggio, ma la possibilita’ per chiunque di dire un po’ quello che gli pare nei limiti del rispetto del prossimo, mentre in Italia negli ultimi tempi, soprattutto in materia religiosa, viene considerato come offensivo anche il mero fatto di esprimere una convinzione diversa.
    Da questo punto di vista, se questi autobus circolano io mi sento un po’ piu’ tranquillo (e ancora di piu’ mi sentirei tranquillo se dopo se ne vedessero con la scritta “Messia subito, segui la Torah e realizza il sogno” e “hai domande? Il Corano ha le risposte” ecc.)

  6. spider dice:

    Da un agnostico una frase così perentoria non me l’aspetterei, ma magari è stata scelta dalla parte atea dell’UAAR ;-)
    Scherzi a parte, la cosa più interessante di questi slogan, quello inglese e questo italiano, è il rapporto che hanno con il Dio che negano, più o meno “probabilmente”.
    Voglio dire, anche se Dio esistesse non è che questo osti al godersi la vita… E poi, se davvero non ho bisogno di Dio, che differenza fa il fatto che esista o no? E nel caso perché dovrebbe essere una cattiva notizia? O buona, è uguale.
    Il problema non è Dio, credo, ma le nefandezze che /gli uomini/ hanno commesso nascosti dietro il suo nome.

  7. luca dice:

    Per quel che vale, io invece ci tengo a convincere le persone delle cose che credo vere. Anche se consento che un autobus non sia il mezzo prioritario. L.

  8. dioamore dice:

    Svegliato nel cuore della notte da quelli UAAR, ma è mai possibile? Quando andavo a commentare sul loro sito per convincerli dell’esistenza di Dio, mi hanno mandato a cagare e ora si sono messi a girare in pullman per la città a dire che Dio non esiste e a lamentarsi che è pure una brutta notizia, ma che non ne hanno bisogno, ma allora che girano a fare? Cosa vogliono ora? Che gli dimostri che Dio esiste per farli felici? Vogliono la prova matematica dell’esistenza di Dio? La prova del nove? E vai con la prova del nove!!!

    DIO ESISTE
    DIO = 3 lettere
    ESISTE = 6 lettere

    3 + 6 = 9
    6 x 3 = 18; 8 + 1 = 9
    Prova del nove confermata.
    I conti tornano, Dio esiste.
    Convinti ora?
    :-DDDD

  9. alessandro dice:

    e son problemi si….
    eeeeh gia…..

    aaah…..

  10. Paolo dice:

    Ma perche’ dovremmo semplicemente tradurre. Secondo me e’ molto piu incisiva nella versione italiana. Per un ateo dio NON esiste, punto.

    E’ soprattutto allude finemente alla celebre risposta di Laplace a Napolenone su dio: “Cittadino Primo Console, non ho avuto bisogno di questa ipotesi”.

  11. ArMyZ dice:

    Concordo pienamente il parere di Ilaria e di Massimo.
    Togliere il “probabilmente” ha cambiato radicalmente il significato sotteso.
    Non si vuole convincere nessuno, non è quello il punto.
    Occorre invece stimolare positivamente l’analisi critica razionale che, benchè sepolta in alcuni, dovrebbe essere in ognuno di noi.
    Lo aspetto sul 40 di Roma ma con un bel “probabilmente” che pone le distanze da assolutismi e proselitismi.
    Credo, in ultima analisi, che in Italia sia stato strumentalizzato dalla comunità gay visto le vicende Bagnasco/Genova/Gay Pride.
    Spero di sbagliarmi perchè sarebbe un peccato.

    A.

  12. Daniele Minotti dice:

    Devo corrreggermi. Difficile che posa vedere qualcosa oggi. Se non ho letto male, la campagna inizia il 4 febbraio.

  13. Ilaria dice:

    Daniele: l’immagine è palesemente fatta in Photoshop perché è soltanto un progetto presentato all’azienda dei trasporti di Genova. Così dovrebbe apparire l’autobus quando (e se?) verrà realizzato.

    Quanto al discorso di Geova con la maiuscola (che arguisco fosse rivolto a me), io scrivo abitualmente i nomi delle divinità con la minuscola, non per ignoranza ma per precisa strategia retorica.

  14. Piero dice:

    La brutalità di quel messaggio è subdola, a mio avviso, perché promuove e valorizza il mito dell’uomo che non deve chiedere mai, dell’uomo autosufficiente che non ha biosgno di niente, neanche di Dio.

    Purtroppo la realtà è diversa, l’uomo ha bisogno di tutto, dalla nascita alla vecchiaia, ha bisogno di Dio così come ha bisogno dell’aria e dell’acqua per vivere. E se si toglie Dio dai suoi bisogni, a mio avviso si snatura l’uomo e la sua umanità. Molti non credenti non credono nel Dio delle religioni, ma credono nel dio-natura.

    L’aria e l’acqua fanno parte della natura e non se ne può fare a meno. Dirgli che è una buona notizia non averne bisogno è come dirgli che è una buona notizia non aver bisogno dell’energia, del gas russo, del sole e quindi … possiamo stare al buio e al freddo.

  15. il blog di Giorgio Montanari - Dio esiste? dice:

    […] Sofri sposa completamente la causa mentre secondo Mantellini mancherebbe qualcosa, rendendo lo slogan ripreso nella foto […]

  16. il cinghiale digitale dice:

    Non solo Dio non esiste,
    ma provate a trovare un idraulico la domenica pomeriggio.

    woody allen

  17. luzmic dice:

    Ma perche’ da’ tanto fastidio la mancanza di quel “probabilmente”? Se per non urtare la suscettibilita’ di chi non condivide quel che dico devo per forza mettere in dubbio le mie stesse idee, allora e’ la morte del dialogo!Dialogo nel senso di flusso di idee *diverse* che scorre fra un interlocutore l’altro. Allora devo dire anche che “probabilmente” il nazismo ha mandato a morte sei milioni di ebrei (che per l’amor del cielo, i negazionisti non si turbino), che “probabilmente” la Terra gira intorno al Sole (ci sara’ pur qualche geocentrista sensibile in giro…), che “probabilmente” Babbo Natale non esiste (e a quelli della Coca Cola poi chi lo dice?).
    Se poi vogliamo sostenere che ogni opinione e’ un’opinione, e che davanti ad ogni affermazione ci dovrebbe andare un bel “secondo me”, allora siamo d’accordo, ma mi pare ovvio che in certi casi il “secondo me” e’ implicito.

  18. federica dice:

    Considerato la miriade di stronzi in circolazione (tra cui la sottoscritta), scriverei così:

    LA BUONA NOTIZIA E’ CHE DIO NON ESISTE E QUINDI GLI STRONZI COME TE NON FINIRANNO ALL’INFERNO MA SCOMPARIRANNO PER SEMPRE

  19. ArMyZ dice:

    @luz senza il “probabilmente” si alza un muro contro muro e non aiuta nessuno (e la storia lo conferma).
    Inoltre, a mio avviso, il “Dio non esiste” è criticabile quanto “Dio esiste”: diventa un dogma ancor più fastidioso di quanto propinatoci da neonati per secoli.

    La verità è che NON lo sappiamo. E se “si mettono in pausa” per un attimo i dogmi non lo sa il credente quanto il razionalista, ateo o agnostico.

    Lo spot dovrebbe innescare la razionalità non un’inutile contrapposizione.
    Just my 2 cents,
    A.

  20. Pietro dice:

    Piero, non è in grado neanche di concepire il fatto che esistano molte persone che non sentono nessun bisogno di una divinità, neanche nella natura, che semplicemente vivono e accettano la vita per quel che è.
    Io, a differenza di Piero non pretendo di decidere che bisogni può avere un altra persona, parlo solo per me, e posso dire di vivere benissimo senza sentire nessun bisogno di Dio, e che questo non mi impedisce di fare il possibile per aiutare chi ha bisogno e di rispettare chi la pensa diversamente da me.
    Quindi la differenza è evidente, senza acqua si muore di sete, senza metano si soffre il freddo, senza Dio si può vivere a lungo tranquillamente.
    Oltre a questo non ho l’impressione che credere il un Dio renda le persone migliori, basta vedere il Rwanda in cui una popolazione cristiana ha massacrato 4 milioni di propri simili con la collaborazione di molti esponenti della locale chiesa cattolica…….

  21. Daniele Minotti dice:

    @Ilaria.
    Ah, certo, immaginavo la strategia che mi sembra tanto una *contro-religione*, forse peggio della religione stessa.
    Scommetto, pero’, che Voldemort lo scrivi con la maiuscola… ;-)

  22. Daniele Minotti dice:

    Ah, io, pur non essendo musulmano, Allah lo scrivo maiuscolo. E anche URAAR (che, essendo acronimo, e’ necessario).
    Che sia anche una forma di rispetto?

  23. Pietro dice:

    Forse per questa forma di rispetto mi è venuto spontaneo scrivere Dio con la maiuscola ma chiesa cattolica in minuscolo?

  24. Daniele Minotti dice:

    Beh, quello e’ un altro discorso, secondo me. Più comprensibile.

  25. alphakappa dice:

    Il “probabilmente” dei double-decker londinesi non significa “forse”, ma richiama, secondo me, proprio un concetto probabilistico e fa riferimento al filoso seicentesco Pascal e alla sua “Scommessa su Dio”.

    http://appunti.studentville.it/appunti/filosofia-42/pascal_la_scommessa_su_dio-882.htm

    http://it.wikipedia.org/wiki/Scommessa_di_Pascal

    Di quanto sia necessario o no il termine “probabilmente” per rendere un’idea nel cervello del persone a me importa poco. La provocazione però fa parlare e discutere, questo è quello che conta. Chi si vuol sentire offeso lo faccia – i cattolici soprattutto sono sempre suscettibili – ma non mi pare ci sia volontà di offendere.

  26. .mau. dice:

    @dioamore:
    DIO ESISTE
    DIO = 3 lettere
    ESISTE = 6 lettere
    quindi tre volte sei, 666.
    Dillo, che sei un satanista.

  27. Daniele Minotti dice:

    @alphakappa
    Ogni credente e’ suscettibile (non soltanto quello cattolico): un po’ perche’ lo deve fare, un po’ perche’ ci crede.
    Suppongo, comunque, che le scritte sui bus riguardino tutte le divinita’, anche se la cosa sara’ fatta volutamente a Genova, contro Bagnasco.

  28. Ilaria dice:

    Daniele: Giuro che non l’ho capita, quella di Voldemort. ;) Comunque ci tenevo soltanto a segnalare che era una scelta consapevole, e non un errore involontario. Definirla “contro-religione” mi pare tuttavia un tantino eccessivo. Personalmente non ne faccio una questione di rispetto, e in un contesto informale come quello di un blog, francamente, non sto troppo a pensare alle maiuscole. Dovrò ripensare tutta la mia politica di uso delle maiuscole, visto che per qualcuno fanno la differenza.

    Per il resto, concordo con quanto ha scritto Pietro circa il non sentire alcun bisogno di Dio, e con ArMyZ sulla necessità di evitare il “muro contro muro”.

  29. Daniele Minotti dice:

    @Ilaria
    Io non mi offendo, semplicemente perche’ non sono cosi’ tanto religioso praticante (ma sono credente e sto bene lo stesso).
    Per il resto, ripeto che, per me, e’ una questione di rispetto e anche di lingua. Non avevo dubbi che tu sapessi che Geova si scrivesse maiuscolo, ma il *credere* in quella causa ti ha spinto a minuscolare. Questo intendo per “contro-religione*.

  30. alphakappa dice:

    @Daniele Minotti

    Certo che riguarda tutte le divinità, ma queste sono interpretazioni diverse dello stesso dio (e già la cosa a me puzzerebbe un poco). Il dio che intendono le grandi religioni, se esiste, è unico, per i suoi stessi attributi; le varie parole usate per indicare il dio vogliono far riferimento tutte allo stesso concetto, nella sostanza. Per le religioni politeiste il discorso cambia di poco.

    Ma tutte le religioni e tutte le divinità sono frutto dell’ignoranza e della paura e quindi del bisogno psicologico e sociologico di colmare quest’ignoranza con qualcosa. La società occidentale moderna non ha bisogno di un dio, perché ha l’iPod.

    Semmai il problema non è negare dio, ma negare la religione o tutte le religioni che impongono ai credenti l’idea che dio esiste, pensa agli uomini e li ama. E che quindi bisogna adorarlo e venerarlo. Mi sembra un concetto davvero fanciullesco ormai.

  31. Daniele Minotti dice:

    Io ho il mio Dio e anche l’iPod. E sto bene, mica come dice URAAR.
    Per il resto, si’, hai ragione, vale per tutti, mi serviva soltanto un chiarimento.
    Incidentalmente, cosa fa di male una divinita’? O, forse, la si scambia coi sacerdoti?

  32. spider dice:

    Quella del muro contro muro è davvero divertente. Come se si fosse mai visto qualcuno cercare di convincere della non esistenza di dio a colpi di ordalie, scimitarre, spade, richieste di astensione ai referendum.
    No, davvero, troppo divertente.

  33. Piero dice:

    @Pietro. E’ vero, non c’è bisogno di una divinità per soddisfare i propri bisogni fisiologici. Nel commento mi riferivo a P. Odifreddi senza citarlo che, quale esponente dell’ Uaar, in uno dei suoi libri dice di credere nella natura. La divinità entra in gioco quando ti rendi conto di essere sul punto di morire e senti la morte avvicinarsi o quando senti di perdere definitivamente una persona che ami. Al limite si fa ricorso alla preghiera. E’ vero, non concepisco che un uomo non senta il bisogno di niente, tanto meno di una divinità naturale o artificiale che sia, e che semplicemente viva e accetti la vita per quello che è. A quel punto, a mio avviso, significa mettersi sullo stesso piano degli animali e dei vegetali. Loro semplicemente vivono e accettano la vita per quello che è. Ma se noi vogliamo essere uomini e non animali non possiamo accontentarci di stare al loro livello. O forse sì? Ma allora le teorie sull’evoluzione di C. Darwin dove vanno a finire?
    http://www.uaar.it/news/2009/01/07/darwin-day-uaar-2009/

  34. alphakappa dice:

    @Piero

    “Ma se noi vogliamo essere uomini e non animali non possiamo accontentarci di stare al loro livello. O forse sì? Ma allora le teorie sull’evoluzione di C. Darwin dove vanno a finire?”

    Questa della superiorità dell’animale uomo sul resto degli altri animali è una mistificazione del pensiero di Darwin, anzi è l’esatto contrario! Darwin nell'”Origine delle Specie” si è solo occupato di biologia e di evoluzione. Ecco un esempio di come negare la religione, magari quella cristiana che mette in giro certi pregiudizi indimostrabili e distorce la realtà, servirebbe e a farci vivere meglio.

  35. Giovanni Fontana dice:

    Secondo me “io non ci tengo a convincere nessuno” è la frase più egoista che c’è.

  36. Pier Luigi Tolardo dice:

    Io li ringrazio per questa iniziativa: questa mattina mi ha costretto a reintrerrogarmi su ciò che credo e perché: sono credente, credo, soprattutto, grazie a persone che mi hanno educato a crederci, amandomi e amando un sacco di gente e facendo molto bene a tanti senza averne nulla in cambio. Ha costretto tante persone a riverificare le loro credenze e a parlarne. La pubblicità non può essere solo seni, Berlusconi, Coca Cola.Perciò Grazie allo spot genovese(e grazie a Dio)

  37. tim dice:

    la differenza sta nel tono del messaggio, quello italiano sembra scritto da Stalin in persona, irrita per il suo dogmatismo, quello inglese è più in sintonia con un pensiero razionalistico, che di fronte a problemi insolubili tende a sospendere il giudizio per ripiegare sui problemi pratici (goditi la vita).

  38. dioamore dice:

    mau, secondo il testo biblico Il 666 si riferisce alla bestia dell’Apocalisse che a sua volta rappresenta un nome d’uomo in contrapposizione a Gesù (anticristo). La bestia non si riferisce a Satana che invece per il credente rappresenta il male, in contrapposizione a Dio che rappresenta il bene.

  39. debrando dice:

    Tradurre slogan è sempre arduo e il risultato sempre controverso. I fattori sono mille: dalla sonorità alle usanze verbali, passando per giochi di parole e riferimenti ad altre locuzioni delle lingua.

    Certo, un “probabilmente” avrebbe reso più felice la parte agnostica di ogni razionalista, ma anche appesantito al frase: non si sarebbe più potuto sfruttare la forma “bad news/good news”.

    A ciò si aggiunga: quando mai uno slogan utilizza forme dubitative per capzioseria teoretica? Siamo bersagliati da messaggi del tipo “fumare provoca il cancro”, quando la probabilità condizionata è tutt’altro che unitaria… e dovremmo curarci di una eventualità tanto remota quanto quella dell’esistenza di una divinità come da comune sentire?

    Dio non esiste come non esiste l’unicorno rosa. L’intera nostra vita *reale* è basata su assunzioni probabilistiche date per certe oltre una data soglia. Fare eccezione per le divinità suona buffo, davvero.

    In ogni caso, se siete capaci di riassumere venticinque secoli di teoria ateo/agnostica in tre righe incisive a portata di tutti, fatevi avanti con buone proposte.

    Certo, lo sloan inglese è stupendo, ma è anche una lingua che sembra fatta apposta per costruirne.

  40. adriano dice:

    Lo slogan in inglese è perfetto, e quello in italiano, anche. Con la virgola. Le lingue non sono perfettamente isomorfe, né lo sono le culture: piantiamola di fare i maestrini e godiamoci il simpatico putiferio scatenato dall’iniziativa. O, se preferite, godiamoci la buona notizia.

  41. Pier Luigi Tolardo dice:

    Bisogna dire pure che se avessero scritto in arabo lo stesso slogan con la parola Allah al posto di Dio, la società di pubblicità non lo avrebbe mai accettato, nessuna inserzione può costare quanto un bus rovesciato, distrutto e bruciato in pieno centro. Anche la UAAR ha paura di sfidare gli unici a cui Dio importa più di tutto.

  42. pietro dice:

    X Piero
    due semplici osservazioni:
    Chi non crede in un Dio vive benissimo non solo dal punto di vista materiale, ma anche dal punto di vista dell’etica e del senso della vita, considerare chi non crede in un Dio una specie di minorato schiavo dei propri istinti peggiori è un insulto gratuito.
    Seconda osservazione, non è assolutamente vero che di fronte alla morte si senta il bisogno di Dio, io sono stato 3 mesi in un reparto di terapia intensiva dopo un incidente, quando è arrivato il prete a parlarmi non l’ho cacciato via ma l’ho sopportato pazientemente come un noioso disturbatore di passaggio.
    Con tutto il rispetto per chi crede, pensare che una persona come madre Teresa di Calcutta che curava gli ammalati solo con le preghiere sia degna di maggior rispetto di un Veronesi che pensa di trovare cure facendo esperimenti con le cellule staminali embrionali come pensano molti talebani della chesa cattolica mi fa pensare che l’etica cristiana non abbia nessun motivo di considerarsi superiore ad un onesta etica umanistica.

  43. .mau. dice:

    @Dioamore: Ap 13,18 dice “Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.” Quindi 666 rappresenta il nome di un uomo, secondo un qualche codice, ma è “il numero del suo nome” (Ap 13,17), il che torna con le credenze cabalistiche dove due persone o cose possono essere associate se hanno lo stesso numero corrispondente alle lettere del loro nome.
    Ciò detto, non è colpa mia se i satanisti ritengono il 666 un simbolo satanico.

  44. pietro dice:

    per Tolardo:
    In fondo c’è anche stato un passato in cui la Chiesa considerava più giusto bruciare un nemico vivo piuttosto che mangiarne uno morto, come ci ricorda Voltaire.

  45. agnul dice:

    Quindi stiamo dicendo che uno che crede in dio, allah, javeh, bob o chtulu merita tutto sommato più rispetto e delicatezza di uno che crede in una gigantesca teiera (cit)? No, giusto per sapere :-)

  46. pietro dice:

    E dei pastafariani che credono nel Mostro di Spaghetti Volante non parliamo?
    http://it.wikipedia.org/wiki/Pastafarianesimo
    Detto questo ritengo il culto di Chtulu quello degno di maggior rispetto, non fosse altro che per il fatto che se esistesse veramente sarebbe un tipo poco raccomandabile.

  47. pietro dice:

    Per chi non avesse compreso la citazione della teiera lascio un testo del filosofo Bertrand Russell
    « Se io sostenessi che tra la Terra e Marte c’è una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un’orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi, purché mi assicuri di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata, sia pure dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che – posto che la mia asserzione non può essere confutata – dubitarne sarebbe un’intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe con tutta ragione che sto dicendo fesserie. Se, invece, l’esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità ed instillata nelle menti dei bambini a scuola, l’esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all’attenzione dello psichiatra in un’età illuminata o dell’Inquisitore in un tempo antecedente. »

  48. La curiosona dice:

    Probably is not certainly…

    La scorsa settimana, leggendo un post di Ivan Scalfarotto, sono venuta a sapere dell’iniziativa promossa dalla giornalista inglese Ariane Sherine. Questa era rimasta a dir poco perplessa notando, sulle fiancate di molti autobus londinesi, gli annunci …

  49. Pier Luigi Tolardo dice:

    Il Card. Martini dice che la differenza vera non è tra credenti e non credenti ma tra pensanti e non pensanti: cioè tra chi si pone comunque dei problemi, si fa delle domande e cerca delle risposte e non finisce mai di farlo anche se ritiene di aver incontrato la verità o, almeno, una parte importante e chi vive “così alla giornata” senza molti problemi. Devo dire, però, che Madre Teresa non ha mai pensato di curare i malati solo con la preghiera(non capisco come si propaghino certe bufale), le sue suore spesso sono infermiere diplomate ma stava vicino anche ai malati terminali, incurabili ormai, e non per convertirli(erano e rimanevano indù) ma per una scelta di Fede che, anche il prof.Veronesi l’apprezzava, si può rispettare(se non ammirare) anche se non si ha Fede o se ne ha poca.

  50. dioamore dice:

    mau, il 666 da come si legge su wikipedia viene associato a Nerone: “L’interpretazione più accettata da storici e biblici è che il numero sia simbolico e vada riferito alla persona fisica (“rappresenta un nome d’uomo”) dell’imperatore Nerone, l’archetipo dei persecutori del cristianesimo, la cui somma dei numeri (“calcoli il numero della bestia”) corrispondenti alla lettere ebraiche del nome equivale appunto a 666″, poi ci sono tante altre interpretazioni più bizzarre. Io alla cabala non ci credo, così come gli atei non credono in Dio.

  51. Pietro dice:

    Certe notizie si diffondono grazie a inchieste come questa:
    http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=18
    Il fatto che la sua “Casa Kalighat per i morenti” non fosse un ospedale e i malati fossero tenuti in condizioni penose è ampiamente documentato.
    Non basta prendere quattro infermiere per fare un ospedale, e madre Teresa non ha mai avuto nessun ospedale.

  52. ilpisello dice:

    sono d’accordissimo con te.

  53. Campagna UAAR Ateismo Buzz Blogger Virale Social Web Analysis | The Marketer 2.0 dice:

    […] che la campagna ha abbia avuto un successo incredibile prima ancora di cominciare. Indizi come tantissimi commenti sul tranquillo blog di Mantellini, un flusso abbondante su quello di Ilaria Katerinov e sul FriendFeed di David […]

  54. rectoscopy dice:

    sommersa dalle critiche l’UAAR cambierà lo slogan:
    “Dio c’è, ma è come gli autobus: non arriva mai”

  55. Pier Luigi Tolardo dice:

    Consiglio Piero di acquistare l’ultimo libro autobiografico di di Angelo Del Boca, “Il mio Novecento”, lo storico del colonialismo italiano, che ha documentato in modo rigoroso i crimini del nazionalismo e del fascismo italiani in Africa, ex partigiano di impostazione laico-socialista, non credente.
    C’è un capitolo in cui Del Boca ricorda in modo commovente ma senza retorica il suo reportage in India negli anni ’50 con l’incontro con Madre Teresa di Calcutta con i “suoi moribondi”(per i quali nessuno nè credente nè non credente allora, ma neanche molto dopo, aveva allestito comunque un ospedale). Del Boca non diventa lo stesso credente per la testimonianza di Madre Teresa, anzi rileva la distanza da certa Chiesa indifferente ai poveri, ma non può fare a meno di testimoniare la verità che vede e che vale più di tanti discorsi sulla Fede o l’ateismo.

  56. Pier Luigi Tolardo dice:

    Il successo di Madre Teresa fu dovuto, soprattutto, al famoso documentario della BBC di Malcom Muuggeridge, un giornalista inglese molto radical(tipo che so Augias o Bocca da noi) che va da Madre Teresa scettico anche su di lei e poi si converte al cattolicesimo. Il documentario è molto asettico ma lui rimane colpito rivedendolo da una particolare luce, un po’ inspiegabile poichè gli ambienti sono molto bui che emana da Madre Teresa. Certo il tutto non è un buon spot per l’UAAR ma non è che c’è sempre una Crociata o un’Inquisizione.

  57. Pier Luigi Tolardo dice:

    Infine: paragonare il Prof. Veronesi a Madre Teresa non significa niente: Madre Teresa era una suora poverissima, a cui perfino l’Albania, unico Paese ateo del mondo per Costituzione che proibiva anche la libertà di culto, non potè negare il diritto di fare una breve visita al cimitero sulla tomba di sua madre, proprio per il prestigio intrernazionale che aveva acquisito: si occupava di incurabili e morenti.
    Il Prof. Veronesi è un medico ricchissimo, grazie alle sue parcelle, che cerca di curare i malati di cancro e spesso ci riesce, ma che è crtiticato perchè quando non c’è più speranza lui non si occuperebbe a più dei malati che lascia a specialisti di “cure palliative”, magari sono anche accuse malevole e parziali ma che girano , forse, c’è anche qualcosa di vero ma, forse, i pro sono più dei contro in una figura come Veronesi e sono più che disponibile a riconoscerlo anche se lui è ateo e io no.

  58. spider dice:

    Tolardo, a parte la “luce” che emana Madre Teresa, che potrebbe benissimo venirle da Allah o da Manitu, mica è detto che il Dio vero sia il tuo o quello di Benedetto Decimosesto, ma potrebbe pure non esistere proprio – la luce dico.
    A parte questo, dicevo, secondo il tuo parere, quando per un malato di cancro o di qualsiasi altra malattia non c’è più nulla da fare, perché la malattia se l’è belle mangiato e il resto della sua esistenza non è altro che sofferenza, che si dovrebbe fare, oltre a lasciarlo alle cure palliative (togli pure le virgolette, si chiamano proprio così)? Che sono palliative proprio perché non curano nel vero senso della parola, ma semplicemente tentano di ridurre il più possibile la sofferenza. No, per sapere. Perché pure quello che faceva Madre Teresa erano cure palliative, visto che non risultano guarigioni.

  59. Pier Luigi Tolardo dice:

    Infatti: la critica non era alle cure palliative che sono quelle che faceva anche Madre Teresa(probabilmente la luce di cui parlava Muggeridge era una luce non reale, oggettiva, naturale ma una luce che vedeva solo lui, forse perchè Madre Teresa gli aveva aperto una prospettiva, fatto vedere cose o sentire emozioni che prima non sentiva, perchè la vita è ragione ma non solo), ma al fatto che Veronesi per scelta professionale(anche legittima) non se ne occupa direttamente e questo delude le persone che si erano rivolte a lui e che, a un certo punto, si sentono abbandonate. Era per fare un esempio: non vorrei che per demitizzare santi cattolici come Madre Teresa mitizzassimo inesistenti santoni laiconi.

  60. Pier Luigi Tolardo dice:

    Poi spider la Chiesa non dice che il suo Dio è vero e gli altri no: Dio è Dio sempre, rivelatosi e pregato dagli uomini sotto diverse forme e nomi, la Chiesa dice poi che si è rivelato compiutamente e definitivamente in Gesù Cristo. Il fatto di sentirsi, a torto o ragione, più vicini alla Verità non significa nega che altri in gradi e misure diverse non siano vicini(anche se meno, per banalizzare).
    Per comodità a volte mettiamo cose diverse: l’Etica che di per sè non deve per forza di cose presupporre una credenza religiosa e le religioni che sono diverse tra loro e poi gli uomini che possono essere religiosi e amorali, areligiosi e morali, un po’ una cosa e un po’ l’altra, coerenti o meno.

  61. Pietro dice:

    Io non mitizzavo Veronesi, facevo un discorso un poco più utilitaristico, dicevo che una persona come Veronesi, che vive dei proventi della propria attività professionale, e poi dirige senza ricevere nessun compenso ( basta leggere lo statuto ) l’associazione per la ricerca sul cancro, associazione che, sempre per statuto utilizza tutte le donazioni che riceve esclusivamente per la ricerca sia più utile al mondo di una persona come Madre Teresa che ha utilizzato le donazioni ricevute (molti piu soldi di quanti ne abbia mai ricevuti Veronesi ) per costruire centinaia di conventi e chiese.

  62. Pier Luigi Tolardo dice:

    Senz’altro Madre Teresa ha ricevuto moltissimi soldi, più di Veronesi, ma ti assicuro che le sue suore vivono in modo poverissimo: ad esempio in questo momento a Gaza ce ne sono alcune che condividono in questo momento le bombe e vivono in case uguali ai più poveri.

  63. Pier Luigi Tolardo dice:

    Dopo di che: io penso che uno non credente possa avere stima di Madre Teresa come donna e criticare le sue posizioni sull’aborto così come io ho stima per Veronesi come medico, scienziato e uomo e non condividere le sue posizioni sull’aborto. Sono contro il relativismo ma non per questo abbraccio il manicheismo, tutto qui.

  64. mario dice:

    non solo dio non c’è, ma marx è morto ed io non mi sento niente bene.

  65. mario dice:

    Il “Dio probabilmente non esiste” che tanto piace ad alcuni è nato non da una profonda riflessione sui limiti della conoscenza umana, ma più prosaicamente da un diktat dell’organismo di controllo della pubblicità inglese che pensava che il semplice e secco “Dio non esiste” fosse troppo apodittico. E quindi potenzialmente ingannevole.
    da paferrobyday

  66. Alessio dice:

    Non riesco a capire che senso abbia e a chi sia rivolto il proselitismo ateo.

  67. Daniele Minotti dice:

    Alessio, e’ quello che mi domandavo anch’io, veramente.
    Oggi leggevo un editoriale di Baget Bozzo secondo il quale detta campagna avra’ l’effetto di far riflettere chi la fede l’ha persa (o non ne ha consapevolezza), magari facendogliela ritrovare.

  68. Daniele Minotti dice:

    @Mario
    In effetti, oggi stavo leggendo che un politico genovese che non ricordo piu’ ha ipotizzato un caso di pubblicita’ ingannevole.

  69. Pietro dice:

    In effetti trovo che gli atei convinti non siano affatto un pericolo per la chiesa, dal punto di vista della morale cristiana mi sembra evidentemente molto peggio gran parte della programmazione di Mediaset, tra Grande Fratello e Veline, ma è abbastanza noto il fatto che la morale cristiana sia applicata molto superficialmente dai fedeli, conosco personalmente cristiani convinti che andavano ai raduni per vedere il Papa, ad accompagnare i malati a Lourdes e ai Meeting di CL ammettendo che erano i posti dove c’era la maggior possibilità di fare sesso libero in allegria…..
    Ma in fondo sono molto più moralisti gli atei come Odifreddi e compagni di gran parte dei cristiani tiepidi che consco, anche perchè altrimenti non si spiegherebbe il fatto che l’Italia che dovrebbe essere la culla del cattolicesimo abbia la minor nataliatà dell’Europa, a meno che qualcuno sia cosi ingenuo di pensare che si tratti di un caso di castità collettiva……

  70. .mau. dice:

    @Daniele: Il politico (se si può usare il termine) è Volontè.

  71. Urbano dice:

    D’accordo. Quando impareremo a dire “diversamente credenti” sia che siamo atei o agnostici. Non credenti è un termine da non regalare ai credenti niceno-costantinopolitani.

  72. caterina dice:

    Godersi pienamente la vita non è un privilegio degli atei, anzi. Qualcuno dovrebbe dirlo a questi atei tutti d’un pezzo perchè mi sa che si sono fatti un’idea parecchio sbagliata su come vanno le cose.

  73. Leo dice:

    Ho ascoltato con attenzione Odifreddi parlare al TG della iniziativa. La giustificava con la necessita´ di diffondere un nuovo modo di pensiero. Una volta il pensiero lo si sviluppava e lo si diffondeva tramite libri e giornali, teatro, cinema e via dicendo. Mi chiedo, ad esempio, cosa avrebbe pensato un Pasolini della storia del bus ateo, lui che ha rappresnetato il modello ideale di intellettuale. Odifreddi, che di libri ne ha scritti diversi, interessanti e godibilissimi, si deve essere improvvisamente stancato e deve aver cominciato a credere che “diffondere” e´piu´o meno come “vendere”. Fare proseliti e´equivalente a farsi nuovi clienti.
    La storiella del bus, comunque, mi ha regalato una certa amarezza quella di vedere in TV Odifreddi battuto ai punti da … Messori. E si perche´ andare in giro raccontando che l´uomo non ha bisogno di Dio ( e quindi non ne ha mai avuto!!) e´una panzana grossa almeno quanto quella che Dio esiste.

  74. inkiostro dice:

    Risolvere la questione della, YAWN, esistenza di Dio(c)*…

    In pratica, come tutti quanti voi (immagino) ho letto degli autobus con le pubblicità atee: a Washington, a Londra, a Barcellona, prossimamente a Genova (e magari sto saltando qualche posto, fanulla). Gli slogan sono un po’ differenti, ed il pi…

  75. Mario dice:

    “Da un agnostico una frase così perentoria non me l’aspetterei, ma magari è stata scelta dalla parte atea dell’UAAR ;-)
    Scherzi a parte, la cosa più interessante di questi slogan, quello inglese e questo italiano, è il rapporto che hanno con il Dio che negano, più o meno “probabilmente”.
    Voglio dire, anche se Dio esistesse non è che questo osti al godersi la vita… E poi, se davvero non ho bisogno di Dio, che differenza fa il fatto che esista o no? E nel caso perché dovrebbe essere una cattiva notizia? O buona, è uguale.
    Il problema non è Dio, credo, ma le nefandezze che /gli uomini/ hanno commesso nascosti dietro il suo nome.”

    Per questo l’hanno inventato, sia lui che il nome.

  76. dav dice:

    Perché adesso, tra i commenti, il messaggio è diventato “gli atei si godono la vita?”
    Tralasciando la prima parte, dire “non ne hai bisogno” significa che ognuno è artefice del proprio destino (che in qualche modo responsabilizza). Come al solito ci si ferma alla prima riga.

    PS: Comunque non è un errore di traduzione ma solo un altro messaggio

  77. Pier Luigi Tolardo dice:

    E’ un fatto che nel ‘900 chi ha fatto dell’ateismo una filosofia della storia ed un’ideologia politica ha commesso nefandezze pari a chi invece ne faceva in suo nome. Neanche l’ateismo tutela l’uomo da sè stesso.

  78. luzmic dice:

    Ecco, questo e’ esattamente quello che intendevo quando dicevo che per me il punto non era il contenuto del messaggio ma il fatto che il messaggio si potesse tranquillamente pubblicizzare.
    Non va bene, per niente.
    Perlomeno ora non si dovra’ preoccupare chi temeva che una traduzione venisse tradita o che qualche sfumatura venisse alterata. Risolto il problema alla radice.

  79. dav dice:

    “E’ un fatto che nel ‘900 chi ha fatto dell’ateismo una filosofia della storia ed un’ideologia politica ha commesso nefandezze pari a chi invece ne faceva in suo nome. Neanche l’ateismo tutela l’uomo da sè stesso.”
    Nessuno si arroga il diritto di dire che l’ateismo cambi la natura umana. Natura che rimane la stessa, sia con una divinità che senza.

  80. Teologia murale | CAPORALE REYES web-log dice:

    […] ma originale, arriva il contributo degli anarchici roveretani al dibattito attorno al perfetto slogan ateo e razionalista. Tags: ateismo militante, scritte sui […]

  81. Scriveteci quello che volete | Il blog di lucacicca dice:

    […] commenti più interessanti, tra quelli che ho trovato, secondo me sono quelli di Luca Sofri, Massimo Mantellini, Christian Rocca, Matteo […]

  82. Deus ex autobus | Ludik – di Luca Di Ciaccio dice:

    […] altrui è una decurtazione troppo dolorosa per una vita breve come la nostra. Per questo che quel “probabilmente” inserito nello slogan inglese e assente in quello italiano mi sembra davvero fondamentale. Quindi […]

  83. [c]* - di cristiano valli - questa è bella dice:

    […] che affolla il paese ci sono bestioline davvero di ogni specie. ieri ci ho scovato un curioso esemplare. quello dell’ateo che sostiene che dire che dio non esiste non sta bene. non è il caso. ci […]