Nella giornata di ieri il profilo ufficiale della CGIL su Twitter, nel bel mezzo di una contrattazione governo-parti sociali molto complessa se ne esce con una raffica di tweet di questo tipo. Decidete voi se si tratta di una raffinata divaricazione fra luoghi e linguaggi differenti della comunicazione politica o di una semplice gestione leggera ed incompetente dei social media.

p.s. oggi il Corriere scrive che qualcuno a CGIL avrebbe detto: “Uno dei nostri ha lasciato il pc al figlio mentre andava a prendersi un caffè”.

14 commenti a “Internet è un gioco”

  1. David dice:

    il PS è degno di Bart Simpson :)))

  2. Sergio dice:

    L’autore dei tweet è probabilmente Bart Simpson :-)

  3. Paolo dice:

    Beh capisco, un dramma. Dovrebbero prendere lezioni da PD, loro si che sanno essere sobri nella comunicazione

  4. Fedz dice:

    Bah sinceramente preferisco una comunicazione al limite del ruspante piuttosto che quei comunicati stampa in 140 caratteri che sembrano scritti dal maggiordomo della regina Vittoria.

  5. diamonds dice:

    “carne da tabloid”,avrebbe detto james elroy.E noi qui ad abboccare perdendo di vista la sostanza rassegnati all’idea che moriremo con la partita iva.”Enjoy Responsibly”

    http://www.youtube.com/watch?v=-f8JI9R5Suo

  6. trentasei dice:

    @fedz:”Bah sinceramente preferisco una comunicazione al limite del ruspante piuttosto che quei comunicati stampa in 140 caratteri che sembrano scritti dal maggiordomo della regina Vittoria.” ah ah, bella questa, concordo. peccato solo che sia uno dei pochi punti su cui la cgil riesce ad accorgersi che il mondo è cambiato. e si aggiorna in modo davvero eccessivamente ggiovane.

  7. Mat dice:

    Capisco l’infelicità della tempistica, ma la cosa che mi fa più pensare è che molte cose dette sembrano essere vere

  8. Pier Luigi Tolardo dice:

    A modo loro hanno voluto rispondere ad un governo di sapientoni che da un mese dice che cercano un accordo ma comunque faranno lo stesso quello che ritengono, che non hanno soldi da mettere negli ammortizzatori sociali ma li vogliono lo stesso rendere più giusti, che il lavoro fisso è noioso, monotono, un tabù, che il sindacato difende solo fannulloni e assenteisti, che senza l’art.18 verrebbero tutti ad investire in Italia e 50.000 altre c….degne di Celentano e pagare più o meno come lui, ma con la furbizia di non attaccare troppo in alto….

  9. michele dice:

    il governo non ha detto che comunque faranno quello che ritengono. Io ho capito che ci saranno le contrattazioni e poi se alla fine ci saranno dei punti su cui non si trovera’ l’accordo prenderanno delle decisoni (e ne pagheranno le conseguenze). Questa e’ il modo corretto di prendere decisioni politiche.
    Quante trattative ho visto fallire perche’ uno degli n sindacati non accettava un punto, oppure lo accettava e la mattina dopo lo ritrattava.
    L’attacco al sindacato sulla difesa ai fannulloni e’ arrivato da Marcegaglia e non dal governo. E purtroppo ha spesso ragione. Il sindacato e’ benefico perche’ difende i lavoratori ma sbaglia nel voler difendere sempre e comunque i lavoratori anche quando sono disonesti e fannulloni.

  10. Pier Luigi Tolardo dice:

    Non mi pare che in Italia non si licenzi nessuno per scarso rendimento o per assenteismo, solo che lo si fa seguendo una procedura, quello che il sindacato non vuole è che un’azienda che licenzia una persona senza un giustificato motivo, se un giudice terzo ritiene che questa giusta causa non ci fosse possa disporne il reintegro.
    Il governo tecnico non ha ancora detto cosa vuole fare sull’art.18: abolirlo, sostituire al reintegro un indennizzo, abolirlo solo per i nuovi assunti per sempre o per alcuni anni, specificare meglio i casi in cui vale, è la prima volta che in Italia si fa una trattativa in cui il governo non ha chiari o peggio non vuole esplicitare le sue finalità e le sue proposte in modo pubblico e trasparente.
    Le uniche volte che il sindacato ha esercitato un veto in una trattativa, o meglio la Cgil, è stato nel 1984 sui 4 punti tagliati di scala mobile. Allora ero un sindacalista dela Cisl e mi presi i fischi e gli insulti perchè difendevo il taglio: si trattava però di soldi, non di un diritto al posto di lavoro.
    Comunque allora era necessario tagliare la scala mobile in chiave antinflazionistica, il risultato è stato, però, che i salari italiani sono tra i più bassi in Europa, hanno perso negli ultimi dieci anni circa il 40% del potere d’acquisto, il peso dei salari sul Pil è sceso fortemente rispetto ai profitti egli stipendi dei manager non hanno nessuna relazione con i risultati e sono troppo alti rispetto a quelli degli altri. Ne consegue che il ptere del sindacato è diminuito troppo, una revisione dell’art.18 renderebbe i lavoratori ancora più ricattabili e il sindacato ancora più debole, ergo sono per uno scontro durissimo contro Monti-Fornero se toccherano l’art.18 anche a costo di far cadere il governo, poi si voterà e decideranno gli italiani.

  11. Pietro dice:

    Il potere dei sindacati è diminuito perchè troppi sindacalisti si sono preoccupati più della propria poltrona e troppo poco delle necessità dei lavoratori dipendenti, Mentre il potere d’acquisto calava i sindacalisti entravano nei CDA dei fondi pensione, io per esperienza ho visto che nella media industria è IMPOSSIBILE licenziare un lavativo senza imbarcarsi in infinite beghe legali, con i giudici che poi , a prescindere danno ragione al lavativo, e quando succede i colleghi che erano stati presi per i fondelli dal lavativo in questione e che si dovevano spesso sobbarcare anche il suo lavoro si imbufaliscono e buttano nel cesso la tessera.
    La storia è semplice, la cassa integrazione straordinaria serve per tenere in piedi industrie fallite e senza futuro, per illudere persone che dopo ani di stenti scopriranno di non avere più nessun futuro, solo perchè i sussidi di disoccupazione e i corsi di aggiornamento obbligatori andrebbero direttamente ai lavoratori il sindacato li combatte con tutte le sue forze, ma è un comportamento criminale…..

  12. Pier Luigi Tolardo dice:

    Non credo che i lavoratori strappano la tessera perchè il sindacato difende i lavativi: nella maggior parte dei casi la strappano perchè non sono contenti degli aumenti salariali che considerano troppo bassi, perchè vedono i sindacati troppo deboli quando il datore di lavoro aumenta troppo i ritmi, pretende troppo, distribuisce aumenti ad personam mentre non dà aumenti collettii, insomma i lavoratori vorrebbero un sindacato più duro, intransigente, meno responsabile, perchè il sindacato italiano è fin troppo responsabile: lo domostra il fatto che i nostri orari di lavoro sono in media con quelli europei mentre i salari no, quando l’economia tirava i lavoratori italiani erano mediamente quelli che facevano più straordinario in Europa, le ore di sciopero si sono dimezzate di anno in anno negli ultimi dieci anni e l’assenteismo nel settore privato è da anni su livelli fisiologici e la gente va a lavorare anche con la febbre. Si dipingono lavoratori italiani che non esistono e non si guardano datori italiani che esistono: imprse come la Marcegaglia indagate per evasione fiscale. aziende come la Pirelli-Telecom di Tronchetti che spiavano i dipendenti, aziende come la ThyssenKrupp che violano le regole sulla sicurezza e poi tutte le altre che preferiscono delocalizzare dovunque dopo che l’Italia e i lavoratori italiani gli hanno fatto fare i soldi. Si può anche cambiare il nome alla Cigs(850 euro al massimo) e chiamarlo assegno di disoccupazione, ma dopo i due anni che vorrebbe al massimo la Fornero dove va a mangiare questa gente? A casa della Fornero? Di chi fa questi bei post liberisti?

  13. Il nostro giochino preferito « lareteingabbia.net dice:

    […] 18 non si tocca e no, le email per parlare con il Ministro non vanno bene, salvo poi permettere ai suoi di utilizzare Twitter per degli slogan che sembrano uscire dai tavoli di una Festa dell’Unità quando i fiaschi di […]

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