Ieri sera mentre guardavo allibito Adriano Celentano occupare Sanremo con le sue prediche sconclusionate, ho pensato che in fondo Celentano e quelli come lui – se siamo fortunati – sono un residuo del berlusconismo. Perfino Luca e Paolo purtroppo sono stati al gioco di elevare per la milionesima volta la politica dei mediocri a tema di discussione popolare, perfino il conduttore del Festival che si improvvisa costituzionalista di fronte agli italiani senza avere la minima idea di cosa sta dicendo è parte del meccanismo di rimozione secondo il quale ognuno, una volta dotato di microfono, può dire quello che gli pare ad una platea immensa. L’invasione di campo delle competenze altrui è stata una costante velenosa di questi ultimi anni: dallo Sgarbi critico d’arte alla Minetti statista, fino al Beppe Grillo politologo, i guasti causati dall’incompetente sul palco non prevedono eccezioni di schieramento (anche se il centro-destra ha fatto della incompetenza assoluta dei nominati una chiara regola di controllo del potere) e non scompariranno da un giorno all’altro. La speranza è che ora, fatto il governo tecnico degli italiani, si facciano gli italiani tecnici che, almeno sui giornali ed in TV, esercitino la decenza minima di parlare delle poche cose che conoscono e tacere su tutte le altre. A queste condizioni, per il gentile pubblico degli ultrasettantenni, si potrà anche invitare a Sanremo per tre minuti il Molleggiato a cantare il solito rock anni 50 con le parole inventate e l’artrosica piroetta finale. Poi un saluto, un applauso e liberi tutti. E libero pure Celentano, di entrare nel primo bar dell’angolo a straparlare con gli altri avventori del governo ladro, dei giornalisti venduti e dei preti senza dio, in fraterna amicizia con perfetti sconosciuti davanti ad un meritato bianchetto.

36 commenti a “Celentano davanti a un bianchetto”

  1. Davide Costantini dice:

    Ieri sera non ho visto Sanremo. Ma per altri motivi stavo pensando a come numerosi artisti, provenienti da campi diversi, abbiano trovato in temi politici ed economici ispirazione. Senza però capirne granché…

    Credo che sparare luoghi comuni sul palco non sia un fenomeno uscito fuori dal berlusconismo ma che ha radici molto più vecchie. Ma gli anni di difficoltà che stiamo vivendo hanno sicuramente amplificato.

  2. valentinaa dice:

    Maestro fra i titolisti, cava quell’eufonica. Così sembri vecchio e fastidioso come un celentano qualsiasi.

  3. massimo mantellini dice:

    eseguo capo!

  4. Federico Bolsoman dice:

    Io adoro le eufoniche!

  5. Larry dice:

    92 minuti di applausi!

  6. massimo mantellini dice:

    @Federico anche a me piaceva, ma se lo dice Valentina io eseguo comunque

  7. Davide Costantini dice:

    Mi vedo a favore delle eufoniche… Le uso sempre e non mi sento vecchio ;)

  8. diamonds dice:

    “Ma non è che se uno rimane tutta la vita nello stesso posto diventa un po’… scemo?”(Valerio Mastandrea,”Non pensarci”)

    http://www.youtube.com/watch?v=xpY3EMM_-E0

  9. esaù dice:

    Dunque, sottilmente, Mante sostiene che Sgarbi non è preparato in storia dell’arte. Mah.

  10. massimo mantellini dice:

    no no, esau’, macche’ sottilmente ;)

  11. Davide Costantini dice:

    Beh ho sentito storici dell’arte sostenere il contrario. Ma non volevo essere polemico sul punto specifico. Libero di avere la tua opinione :)

  12. Carlo M dice:

    e vogliamo aggiungere che pure molti blogger fanno quotidianamente della tuttologia il loro tratto distintivo?

  13. grego dice:

    E vogliamo dire che Celentano è un Troll…

  14. Cervello dice:

    Siamo sempre a discutere dei concetti espressi in un dato evento, facendoci sfuggire il suo aspetto taumaturgico. Ieri sera è stato trovato un ottimo rimedio all’insonnia. Assumere una volta al dì, prima di coricarsi. Non ripetibile per più di due mesi, pena rincoglionimento.

  15. Gianmarco dice:

    Concordo su tutto ma non su bianchetto..qui si usa bianchino: bianchetto mi spiazza.

  16. Ernesto dice:

    Tutto giusto, però però però mi pare che i blogger (non tutti non questo) siano proprio tra coloro che parlano e straparlano quotidinamente di cose che non conoscono e sulle quali non sono competenti diffondendo dati e notizie piuttosto a capocchia che poi viralmente diventano quasi vere.

  17. Davide Costantini dice:

    Diciamo che mettere bocca in materie in cui ci sentiamo sicuri ma che evidentemente non conosciamo bene è cosa comune. Però quando a farlo è un soggetto che ha una visibilità così forte la questione si fa più sensibile.

    Se il blogger che parla sproposito è uno che genera 30 visite al giorno, beh affari suoi…

  18. francesca dice:

    che poi….. dire che Avvenire e FC sono uguali è come confondere il mungere con il tettare!
    Povero Adriano, che fine ingloriosa….. peggio del Bananoni quando racconta le barzellette sconce che non fanno ridere…..

  19. Roby10 dice:

    E io che pensavo che Sgarbi fosse solo preparato come storico d’arte e dovesse smettere di fare politica…

  20. mORA dice:

    Passi per la r eufonica che francamente credo non aver mai letto, ma la i in alcuni dialetti ci sta tutta; la d, poi, la trovo davvero utile ed a volte persino doverosa.

    Nel merito del post, spiacente, ma non ho televisore dal 1986; e quindi mi taccio.

    Ma se piuttosto che stare a guardare Sanremo uno, per dirla con Waits, passava la serata a vedere la vernice che asciuga?!

  21. francesca dice:

    @ Gianmarco delle 12.11

    quoto!
    anche qui è il bianchino il bicchiere di vino bianco.
    Il bianchetto mi ricorda quel liquido bianco correttore per le vecchie macchine per scrivere, col pennellino che ora non si usa piu’ … forse qualcuno lo sa….era il TIPP EX!

  22. francesca dice:

    @mORA

    Fossi matta! Io il martedi ho sempre appuntamento con Floris e il pelato di IPSOS che mi snocciola i sondaggi!
    ho appreso dai notiziari a tarda notte…..

  23. Trentasei dice:

    non capisco 1) perchè venga data così tanta considerazione a un luogo comunista da bar che finge di saper tutto, si rivela come messia e parla a sproposito. Penso che vada a braccetto con l’altro dubbio 2) perchè la gente votò silvio ?

    e tutto questo senza tv e leggendo il giornale stamane! vi assicuro, si vive bene e la vostra serata sarà più piena di cose da fare..

  24. Accurimbono dice:

    Bravissimo!

    Sostengo da tempo che la vera rivoluzione è fare bene il proprio lavoro.

    Iniziamo da questo, sembra poco ma non lo è.

  25. davide dice:

    Nell’elenco dell’incompetenza hai (volutamente?) dimenticato Schettino.

  26. Damiano dice:

    “La speranza è che ora, fatto il governo tecnico degli italiani, si facciano gli italiani tecnici che, almeno sui giornali ed in TV, esercitino la decenza minima di parlare delle poche cose che conoscono e tacere su tutte le altre”.

    A parte il fatto che il governo tecnico andava in giro a dire cazzate, tanto che anche tu hai sentito il dovere di dire loro di smettere.

    Però la cosa che mi delude molto da un attento osservatore come te è la speranza che gli italiani parlino solo delle cose che conoscono. I politici se ne dovrebbero andare tutti, e sai meglio di me che non accadrà.

  27. Le opinioni sul Festival | Sulla mia cattiva strada… dice:

    […] la rete, il commento che si avvicina di più rispetto a quello che penso, è di Massimo Mantellini, scritto sul suo blog: Ieri sera mentre guardavo allibito Adriano Celentano occupare Sanremo con le sue prediche […]

  28. matteomenin dice:

    Bianchetto anche a me stona per due motivi:
    § il primo: mi ricorda i bianchetti (gianchetti)
    § il secondo, più importante: le gote già coperte da 24.000 baci sembravano più effetto di vino rosso o, ancora meglio, di grappino o di fernet mattutino

  29. Corrado dice:

    D’accordo su tutto, ma mi permetto di contraddire: se Sgarbi avesse continuato a occuparsi d’arte sarebbe stato meglio per tutti e basta leggere i suoi primi libri o guardare il filmato della mostra a Milano al Museo Diocesano per rendersene conto. Abbiamo perso un bravo storico dell’arte e acquisito un pessimo politico..

  30. ninquitassar dice:

    Mi ha allibito. Un flusso di coscienza senza continuità logica di sorta. Se pure ritengo che andrebbe analizzata meglio questa presunta connessione col berlusconismo (cosa che esula, in ogni caso, dalle pretese e dalle competenze – a proposito xD – di un blog), di certo ritengo una malattia sociale abbastanza diffusa ed incoraggiata da un certo modo di fare mediatico questa invasione di campo. “Di ciò di cui non si può parlare, si dovrebbe tacere” (Sartre): di certo voleva dire altro con questa frase, ma mutatis mutandis commenta preziosamente la questione.

  31. massimo mantellini dice:

    Una dolorosa ricerca su google mi obbliga a dare ragione a molti commentatori compreso matteo menin, avrei dovuto dire bianchino

  32. andrea dolci dice:

    Mante for president !

  33. Fed’s Bolsoblog : L’uomo col microfono dice:

    […] Via Celentano davanti a un bianchetto – manteblog […]

  34. mxm dice:

    Sono stato preceduto da alcuni commentatori: Sgarbi è un ottimo critico e storico dell´arte. Pessimo come politico (anche se molti elettori lo hanno eletto convinti del contrario, ma è il bello della democrazia), ma non era questo per cui è stato inserito nell´elenco degli incompetenti. Lei che è di Forlì, sig. Mantellini, dovrebbe saperlo, visto che Sgarbi ha curato anche il catalogo di una mostra su Wildt una decina di anni fa. Visto che ho qualche competenza sul tema “arte” (meno e nessuna in tanti altri campi dello scibile umano) mi permetto di fare questa osservazione.

  35. Fabrizio dice:

    …Sgarbi,nonostante le mattate che combina,rimane un grande critico e storico dell’arte. Se si occupasse solo di arte sarebbe una grande risorsa anche per la nostra sguaiata televisione.

  36. avvelentani dice:

    > L’invasione di campo delle competenze altrui è stata una costante velenosa di questi ultimi anni: dallo Sgarbi critico d’arte alla Minetti statista, fino al Beppe Grillo politologo

    Per non parlare poi del radiologo che pensa di intendersi di tecnologia. O Mafe de Baggis che pontifica su una cosa qualsiasi.