C’è stato un periodo, molti anni fa, che noi Splinder lo prendevamo per il culo. Loro crescevano, diventando la prima piattaforma di blogging in Italia e noi vecchi blogger ci occupavamo di importantissime tematiche tecniche che lo riguardavano, tipo i feed RSS o altre cose di cui ora francamente nemmeno mi ricordo. Noi sapevamo tutto sui blog, loro erano gli imprenditori allo sbaraglio. O così almeno ci piaceva pensare e scrivere. Eravamo acidi e canzonatori, come si confà a dei tipi intelligenti e senza padrone. A Splinder, tutto sommato, rispondevano alle nostre critiche con distacco e noncuranza.

Ho conosciuto Marco Palombi, uno dei fondatori di Splinder, qualche tempo dopo, in giro per convegni o robe del genere. L’ho rivisto altre volte più tardi e sempre mi è parso una persona gentile ed educata. Una persona – lo dico senza affettazione – di quelle che mi piacciono al volo: non mi capita spesso. Ricordo che una delle ultime volte parlammo di cose private, tipo le sue scelte di vita dopo la vendita a Dada, il trasferimento a San Francisco con un figlio adolescente, cose così. Ecco io devo qualcosa a Palombi soprattutto per una ragione. Perché la prima volta che ci incontrammo mi raccontò dei primi tempi di Splinder, da lui trascorsi praticamente al capezzale della sua giovane moglie morente. Ricordo che fra mille imbarazzi mi scusai a lungo con Marco quel giorno, del resto non potevo immaginare e cose così, ma da allora non mi sono mai perdonato le allegre idiozie che dedicavamo alla piattaforma di blogging per tutti, asinamente ignari di quasi tutto quello che succedeva dietro. Oggi Splinder chiude e io sono sinceramente dispiaciuto: riconosco con chiarezza il grande valore divulgativo che la piattaforma ha avuto nella rete italiana ma riconosco anche il valore di necessaria cautela che questa vicenda ha avuto per me, povero coglione che sono, almeno le volte che me lo ricordo.

18 commenti a “Splinder e un coglione”

  1. Emilio dice:

    Quindi era una buona piattaforma solo perché il fondatore era simpaticone e ti ha fatto pure compassione?

  2. A. Maggio dice:

    No, sta dicendo che a volte, prima di tacciare di incompenza/incapacità qualcuno, bisognerebbe essere a conoscenza dei motivi, altrimenti sarebbe meglio tacere e guardare nel proprio.

  3. L1 dice:

    per favore, emilio…

  4. gregor dice:

    è un peccato… una delle poche cose buone in italia chiude senza lascere tracce.. davvero un peccato…

  5. Copiascolla dice:

    Non essere così severo con te stesso. Anch’io ho conosciuto Marco, era il mio vicino di casa. Siamo diventati amici: lui mi parlava di neuroscienze, io ogni tanto facevo l’aerosol a suo figlio di due anni davanti ai cartoni animati. L’ultima volta ci siamo visti a San Francisco davanti a un bagel. E poi, come quasi sempre nella vita, ci si perde. Non è una delle persone migliori che ho conosciuto, anzi sono ancora molto seccata che abbia dato una versione Pro a Personalità Confusa e a me no. Ciao Confuso, eh. (Molti anni dopo il Confuso è diventato il mio capo, ma questa è un’altra storia).

  6. ocrampal dice:

    Mante, ricordo le critiche, e ricordo di come avessimo altro a cui pensare, purtroppo.

    Pero’ a distanza di anni accetto le scuse. Grazie (e chiudo qui la parentesi sul personale).

    Prima o poi ci incroceremo da qualche parte!

  7. marco dice:

    La rete, il mondo a portata di clic…e poi le storie più belle parlano sempre di persone che si incontrano e capiscono qualcosa di più: uno chiede scusa, l’altro accetta (forse lo aveva già fatto?) e si va avanti, con un po’ di malinconia ma più leggeri.
    Grazie a entrambi.

  8. links 31/01/2012 | Simone Weil dice:

    […] La chiusura di Splinder […]

  9. fabio dice:

    Ciao, non sei un coglione, per il solo fatto che tu scriva robe così e per la tua onestà intellettuale.
    Cmq concordo con te Splnder e’ stata una parte importante della rete italiana, credo che la cessione a Dada sia stata la condanna a morte di quella piattaforma.
    Farla sparire cosi’ e’ molto triste e segno di questa italia che spesso non sa valorizzare le cose buone nel 2003 splinder con tutti i suoi problemi era una cosa incredibile anche in buona parte del mondo.
    Un saluto
    Fabio

  10. Claudio dice:

    Un altro mirabolante tocco del grandissimo gruppo RCS. Comprano – creano – spendono – aggregano… chiudono.

    Negli ultimi 3 anni hanno chiuso: Play Radio, City, Splinder, corriere anteprima, gazzetta giovani e dilettanti, e atre robine così

    Totale investimenti in fumo: tanti ma proprio tanti

  11. Roader dice:

    Gli esseri umani sono per definizione imperfetti. Imparare dai propri errori, prendere consapevolezza, e saper chiedere scusa innalza notevolmente, in pochi uomini purtroppo, il livello.

  12. andrea61 dice:

    @claudio: credo che RCS vada capita e accettata per quello che é. Non ci troviamo davanti ad un’azienda normale, ma si tratta di una gloriosa istituzione i cui azionisti di controllo perseguono fini diversi dalla crescita e dal profitto della stessa tant’é che ci mettono a capo un commercialista di 65 anni e non un manager del settore.
    Dunque che molte iniziative “moderne” finiscano nella pattumiera é nelle cose.

  13. 30 seconds to Tambu · Splinder e la mia vita dice:

    […] così ieri Splinder ha chiuso. Ho iniziato anche io con un blog su Splinder, prima di importarlo qui, e non ho paura di dire, né […]

  14. diamonds dice:

    intanto splinder è vivo e lotta insieme a noi(sarebbe già dovuto essere crepato ma tant’è).Per quanto concerne il resto mi è tornata in mente un’interlocuzione con un collega stimato(quando ancora avevo una professione intendo,eh)che affermava che ritrovandosi di fronte qualcuno si metteva sempre nella condizione mentale di sentirsi un po più stupido dello stesso(un programma molto ambizioso visti gli stronzi che girano).Da quel momento ho sempre provato,spesso invano a far mia quella sorta di Maundy Thursday permanente(forse perchè nel mio caso è sempre valido).”medaglia..medaglia..medaglia!”

    http://ussmullinnix.org/AliceCooper_MuscleOfLove.mp3

  15. Dario Salvelli dice:

    Mi spiace ma io trovo questo post un po’ di cattivo gusto e fossi stato ocrampal me la sarei presa. Una cosa sono i fatti privati che non è mai carino divulgare, un’altra è Splinder e le valutazioni personali, errori e rincoglinaggini che sono sempre proprie, paracularle mostra nuovamente di essere sbadati, più di prima.

  16. Aribandus dice:

    Bello il post, adoravo Splinder, sono davvero dispiaciuto, ma.. dai, erano maleducatissimi, maleducatissimi. Un sacco di problemi e non dicevano niente, facevano finta di niente. Non so chi di loro, ma non so neppure il perché, le vicende personali non ce le possiamo inventare, e nemmeno dobbiamo farlo, perché anche ogni blogger, aveva la sua vicenda personale di cui Splinder se ne fregava.
    Comunque sono contento di averli incontrati, ringrazio che ci sia stata quella piattaforma, ma a parimerito va sottolineata la vergogna della gestione.
    Ciao.

  17. Luca Scialò dice:

    Non posso che solidarizzare con te. Ci sono stato quasi 5 anni ed è stato un grande dispiacere passare a blogspot. Anche se devo dire che già da quasi 3 anni si sentiva uno stato di abbandono generale.
    Che dire, hanno buttato alle ortiche una piattaforma che poteva diventare una grande realtà del web. Peccato

  18. itavap dice:

    Avevo un blog su splinder, dove ho lasciato traccia di una parte importante e confusa della mia vita, così come altre persone che conosco e da cui spesso attingevo in certi momenti.. solo ora, a distanza di molto tempo, andando a ricercare quei frammenti, ho scoperto che Splinder ha chiuso portandosi dietro memorie dai colori sbiaditi. Forse siamo ancora troppo giovani e fiduciosi nel web, tanto da dimenticare che come tutte le cose in continuo divenire, anche nel web è contemplata la scomparsa.