L’ormai famigerato disegno di legge Levi (PD)-Asciutti (PDL) -Vita (PD) per limitare gli sconti sui libri nella grande distribuzione e su Internet (più su Internet che nella grande distribuzione), oltre che ostacolare le vendite di Amazon, crea un danno anche alle biblioteche. L’associazione Italiana Biblioteche ha scritto una lettera al riguardo al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, ai presidenti della Commissione cultura e, per conoscenza all’Onorevole Ricardo Franco Levi. Per conoscenza, appunto.

Le biblioteche offrono in forma gratuita un servizio pubblico di accesso alla cultura, alla conoscenza e all’informazione a tutti i cittadini, senza discriminazioni; forniscono un supporto a studenti, ricercatori e a quanti lavorano per creare le condizioni per una ripresa di competitività del Paese; conservano, valorizzano e trasmettono alle generazioni future attraverso le loro raccolte la memoria della nostra produzione culturale, che è il fondamento dell’identità nazionale. Temo che assolvere queste finalità a partire dal primo settembre sarà ancora più difficile. Signor Presidente, se le biblioteche sono un bene comune come è possibile che una legge dello Stato non ne tenga conto?



È forse brutto da ricordare ma l’Onorevole Levi è stato a suo tempo autore di un altro interessante disegno di legge secondo il quale i siti web avrebbero dovuto iscriversi ad un registro statale e nominare un direttore responsabile.


(via nazione indiana)

15 commenti a “Faccia la cortesia: si Levi”

  1. mORA dice:

    http://edue.wordpress.com/2011/03/04/destra-comunista-e-liberale/

  2. frap1964 dice:

    Ricordiamo anche che, da sottosegretario del governo Prodi al dipartimento per l’editoria, si occupò del bando di concorso da 100.000 euro+IVA per l’ormai celebre logo cetriolone IT di Landor.
    In sede di presentazione del nuovo logo, alla presenza di Prodi e Rutelli, ebbe il coraggio di dichiarare:
    “Lo abbiamo sottoposto [ndb: il logo cetriolone] a due separate ricerche di mercato per valutarne il primo impatto di gradimento. Il gradimento è risultato straordinario, aldilà di quanto è normalmente atteso in condizioni del genere.”

  3. Daniele Minotti dice:

    @frap
    Le ricerche di mercato si riferivano al cetriolone nell’hamburger

  4. P.G. dice:

    Il problema non è permettere alle biblioteche di avere sconti ancora più elevati (un 20% è già un buono sconto, cmq), sconti che potrebbero fornire solo le grandi catene di distribuzione (ovvero: i soliti grossi oligopolisti del libro). Il problema è permettere alle biblioteche di esistere, di funzionare e di avere i soldi per comprare i libri. E’ inutile approvare eccezioni, esenzioni e sconti vari, se contemporaneamente i bilanci comunali, regionali e statali tagliano i già pochi fondi disponibili.

  5. Gianluigi dice:

    Secondo autorevoli pareri http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/Incompetenti%2C_per_fortuna.#body questa legge agevolerà di molto il lavoro di Amazon.

  6. Pubblicare meno, pubblicare meglio. Lettera aperta a Marco Cassini | lcblog dice:

    […] Faccia la cortesia, si Levi, di Massimo Mantellini (3 agosto 2011, manteblog). […]

  7. Gianluigi dice:

    @Gianluigi (che non sono io, evidentemente)

    Non credo che il comma citato nell’articolo che linki si riferisca ad Amazon. Semmai agli importatori di libri stranieri su suolo italiano, i quali potranno fissare il prezzo di vendita dei libri che importano (così come l’editore fissa quello dei libri che stampa), al quale poi verrà applicato lo sconto.
    Il prezzo fissato, insomma, si riferisce a quello di copertina, non a quello scontato.

    O no?

    Saluti

  8. NicolaH dice:

    Eh già, me ne ricordavo bene. Spero che Levi lasci la carica da parlamentare quanto prima. Spero legga questo post.

  9. gregor dice:

    Prima di tutto qui nei commenti qualcuno fa confusione con biblioteche e librerie..
    Qui da me le biblioteche prestano i libri a costo 0, o minimo..
    Scusate l’ignoranza ma cosa centrano con la legge se non varla di vendita dei libri?

  10. Gianluigi dice:

    Si parla di biblioteche in quanto prima acquistavano libri con sconti superiori al 20% fissato adesso con la legge.

  11. diamonds dice:

    anche gli anonimi parlamentari che ogni santo giorno per inerzia procedono a fare niente(a volte pure senza delinquere)per lo sviluppo economico,il lavoro,i diritti civili e la dignità delle persone non sono male

    http://furiphone.free.fr/P/Pete%20Doherty%20&%20Kate%20Moss%20-%20KP%20Nuts.mp3

  12. Caneta dice:

    Interessante articolo di Alessandro Bottoni sulla stessa legge: http://alessandrobottoni.it/index.php/2011/08/01/libri-ed-orticelli/

  13. Hassan Bogdan Pautàs dice:

    Il fenomeno mi sembra sintomatico. Liberalizzare e disintermediare il mercato della cultura contribuirebbe in modo determinante a far risvegliare il Paese dal torpore in cui è caduto. Oggi, invece, rischiamo seriamente che venga introdotto nella Costituzione un pensiero folle (è permesso tutto ciò che non è vietato), mentre i singoli mercati continueranno ad essere protetti e gestiti in modo parassitario, come in questo caso.

  14. clam dice:

    Da bibliotecario.
    P.G. ha ragione.
    La mia biblioteca ottiene il 24,5% di sconto da una grossa libreria, per le altre si oscilla tra il 10 e il 20%.
    Limitare lo sconto al 20% toglie ben poco alle biblioteche, altri sono i problemi, come ad esempio il fatto che le amministrazioni taglino su tutta la spesa globale (acquisti, personale, orari, servizi, ecc) e per giunta ci si senta dire dall’assessore di turno di acquistare meno libri e invece più DVD che alla “gente” piacciono di più…
    Non sto qui a difendere questo disegno di legge che non conosco in dettaglio ma per argomentare contro non facciamo minestroni, non ci aiutano ne a capire, ne a trovare soluzioni, grazie

  15. clam dice:

    dimenticavo…
    da uno che dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche) è stato socio: mica siamo tutti d’accordo con le scelte del vertice. Siamo consapevoli della nostra non attraente immagine di “topi” e comprendiamo umanamente che anche i nostri vertici abbiano almeno diritto ai loro 15 minuti di celebrità prima di tornare nel buio delle loro stanzette.
    Grazie, (ora io torno nella mia)