Io sono – da sempre – molto dubbioso sulle possibilità di utilizzare Internet in maniera aperta e totalmente trasparente per discutere di temi dolorosi e complessi come quelli che riguardano per esempio la salute delle persone. Il caso del pediatra condannato preventivamente dai parenti di un bimbo di tre mesi morto a Pescara nel 2009 ed esposto ai commenti di chiunque passi da quelle parti su Facebook mi pare ne sia un esempio significativo.

7 commenti a “Dolore e informazione”

  1. roberto dadda dice:

    Il padre del bambino e tutti quelli che scrivono insulti al momento totalmente ingiustificati andrebbero denunciati e querelati, non ha senso quello che stanno facendo.

    La strada che stiamo prendendo è pericolosissima, ogni atto chirurgico è potenzialmente pericoloso ed è per questo che si firma un consenso informato che lo dice chiaramente, vanno puniti il dolo e la colpa grave, un certo tasso anche di errore è inevitabile come in qualsiasi professione.

    La alternativa è non intervenire quando c’è un rischio, ma non credo sia una buona politica.

    roberto

  2. ArgiaSbolenfi dice:

    Concordo, e aggiungo che se il comportamento del padre può essere compreso, quello dei commentatori su facebook è veramente ingiustificabile.

  3. Putiferio dice:

    Il linciaggio una volta era una pratica usata nel mondo reale. In alcuni paesi lo è ancora.
    Da allora però, in molti paesi il linciaggio non esiste più, ma incredibilmente nelle nuove piattaforme comunicative è risorto più fiorente che mai.

    Mi chiedo: quale percorso va fatto, su internet, per far si che la gente si comporti come si comporterebbe in una piazza reale? Cosa manca?

  4. francesco dice:

    A volte mi sembra che su internet ci si comporti come in automobile.
    Quando si guida facciamo cose e insultiamo persone che fuori dall’auto non faremmo mai. Che su internet si inneschino gli stessi meccanismi? E’ come se la “distanza fisica” dei corpi facesse scendere una soglia di accettabile civiltà

  5. francesco dice:

    Gianluca non capisco che obiettivo tu abbia quando scrivi, sicuramente non quello di scrivere concetti coerenti e capibili.

  6. Claudio dice:

    Hai ragione, ma mettere il link diretto su un blog di rilevanza nazionale, non mi sembra il modo migliore per invertire la tendenza…

  7. mario dice:

    bhe si…. riflettendoci mi viene una curiosità….. quanti sono in italia i medici che stanno in galera per aver colpevolmente dannegiato dei pazienti?