L’ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia, sorpreso ieri da un fotografo in Parlamento mentre consultava su iPad un sito web di escort si è giustificato dicendo che mentre stava controllando la posta gli si è aperta una finestra con il sito web in questione e lui colpevolmente è rimasto ad osservare le graziose offerte. Chiunque possieda un iPad sa che questo, semplicemente, non è possibile.


Stavo guardando e cancellando i messaggi sul mio Ipad quando si è aperta una finestra e la pruderie maschile mi ha portato a fermarmi su quelle immagini di belle figliole…»

29 commenti a “Balls checking”

  1. nickos dice:

    anche avesse cliccato il link inserito in qualche mail particolare, significa che riceve messaggi di posta particolari, e per ricevere messaggi di posta particolari credo serva essere in qualche modo iscritti a particolari siti :)

  2. mattia dice:

    anche avesse cliccato il link inserito in qualche mail particolare, significa che riceve messaggi di posta particolari, e per ricevere messaggi di posta particolari credo serva essere in qualche modo iscritti a particolari siti :)

    No, si ricevono anche senza essere iscritti ad alcun sito.
    Tieniti forte… si chiama SPAM.

  3. Daniele Minotti dice:

    @mattia
    Esatto.

  4. R. dice:

    E’ sicuramente in buona fede, come dimostra questo screenshot del suo profilo facebook risalente a ieri sera:

    http://s3.amazonaws.com/data.tumblr.com/tumblr_lfyjeuAqAK1qexn2ro1_1280.jpg?AWSAccessKeyId=0RYTHV9YYQ4W5Q3HQMG2&Expires=1296719854&Signature=2/7sLqu88hbF5MO6lz69Nqka6ZM%3D

    (l’ho trovato qui: http://fromthebumblebees.tumblr.com/ )

    Questo signore se non sbaglio fu quello che a suo tempo candidò la Daddario, tra l’altro.

  5. ArgiaSbolenfi dice:

    Non è possibile perchè dalla mail dell’iPad non si può aprire il browser, oppure perchè dal prodotto Apple sono bandite le donne nude? :-)

  6. L1 dice:

    il link di R se non e’ un fake e’ un bel colpo.

  7. Camillo dice:

    Probabilmente quell’iPad l’abbiamo pagato noi pagatori di tasse.

  8. Bic Indolor dice:

    @Massimo: cioè… quale sarebbe la notizia? che un uomo guarda delle donne in pose tali da provocare un desisderio di accoppiamento, esattamente ciò che tutti gli umani maschi o quasi fanno da 5 milioni di anni a oggi e continueranno a fare in futuro?

    La notizia è che si tratta di un politico?
    La notizia è che c’entra qualcosa un ipad?

    BAH!

  9. R. dice:

    @Bic: la notizia è che si parla un parlamentare nell’esercizio delle proprie funzioni.

  10. stinky dice:

    “…Quando si è aperta una finestra….”
    Peccato che sull’iPad NON ESISTE che “si aprano le finestre”, cioè i pop-up.
    A Onoré, se cerchi n’antra scusa, è mejo.

  11. Daniele Minotti dice:

    @stinky
    Ha dichiarato che stava leggendo la posta. Il che permette di aprire link nel browser (che non e’ una pop-up).
    Impregiudicato tutto il resto, ovviamente. Abbiamo tutti gli strumenti per valutare un politico, al di la’ dell’asserito incidente informatico.

  12. Marco dice:

    Anche se sicuramente l’ha tirata fuori come scusa uno può controllare la posta anche da Safari. Lì se ricevi spam e poi sfiori un link si apre la pagina.

  13. mattia dice:

    @Camillo

    Probabilmente quell’iPad l’abbiamo pagato noi pagatori di tasse.

    Se hai delle fonti secondo cui quell’iPad l’hanno pagato i contribuenti pubblicale.
    Se non le hai sta’ zitto.
    Che coi “probabilmente” non si va da nessuna parte.
    Il Balls checking vale per tutti…

  14. Mat dice:

    @ mattia da una semplice ricerca su Google per ” parlamento regalo iPad”: http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/22/ipad-e-gioielli-a-spese-dello-statola-casta-si-fa-i-regali-di-natale/83240/
    E se lo avesse comprato da solo i soldi sarebbero molto probabilmente i nostri.
    Il balls checking lo si può fare anche un minimo da soli.

    Altra cosa da tenere bene a mente: stava seduto nei banchi della camera, ovo stava a lavoro, in quella che puoi considerare la sua scrivania.
    Sai cosa succede nella mia azienda se ti beccano a guardarebporno durante l’orario di lavoro???

  15. michele lan dice:

    confermo il commento precedente.
    in qualsiasi ente pubblico se si guardano filmati porno utilizzando rete o dispositivi dell’azienda si viene licenziati in tronco!

    e chi non lo vuol capire vada in egitto.

  16. Alessio dice:

    Questo non è vero, dipende dall’ente, dall’ufficio e dal ruolo svolto.

  17. Mat dice:

    @Alessio quindi dalle parti tue se ti beccano a leggere il giornale o a fare un puzzle in orario di lavoro non succede nulla???
    Sicuro sicuro?
    Il problema non sta neanche nell’uso delle risorse aziendali al limite, mettiamo pure il caso che sia consentito usarle per fini personali, (anche se in un ente pubblico magari usare l’auto di servizio per fare la spesa è comunque reato).
    Ma sei sicuro che NON lavorare in orario di ufficio sia permesso?
    Anche in catena di montggio sicuramente è come dici te, vero?
    E sicuramente te paghi senza fiatare il tecnico della lavatrice che ti fattura 4 ore di intervento, dopo aver giocato per 3 ore con la play di tuo figlio…

  18. mattia dice:

    @ mattia da una semplice ricerca su Google per ” parlamento regalo iPad”: http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/22/ipad-e-gioielli-a-spese-dello-statola-casta-si-fa-i-regali-di-natale/83240/
    E se lo avesse comprato da solo i soldi sarebbero molto probabilmente i nostri.
    Il balls checking lo si può fare anche un minimo da soli.

    E se lo avesse comprato da solo i soldi sarebbero molto probabilmente i nostri.

    Allora, cerchiamo di capirci. Se il gruppo parlamentare fa un regalo ai suoi parlamentari usando i soldi che riceve dallo stato (come si deduce da quel confuso articolo che hai linkato), non gli si può contestare che fa i regali coi soldi dei contribuenti.

    Per la stessa ragione per la quale quando un lavoratore dipendente quando compra i regali di Natale per i figli usando la tredicesima non si dice che fa i regali coi soldi dell’azienda.
    Si contesti pure il finanziamento pubblico ai partiti mascherato da rimborsi elettorali. Ma una volta che i soldi sono al partito dire che tutto ciò che compra è fatto alle spese dei contribuenti è demenziale.

    Altrimenti, usando lo stesso principio il tuo datore di lavoro verrà a farti le pulci si compri un cappotto nuovo per tua moglie, o la playstation per tuo figlio.

  19. Mat dice:

    Ah matti’ ma perché non capisci che il problema centrale è che stava cazzeggiando con l’ipad durante la seduta del parlamento?
    Il datore di lavoro a me i soldi non me li da proprio se cazzeggio, mi caccia!
    Poi lui non entra nel merito di quello che ci faccio perché io sono un privato.
    Invece i personaggi pubblici rispondono dell’uso dei soldi perché sono i nostri soldi!
    E loro sono pagati proprio per usarli a meglio!
    Sono concetti difficili?

    (chiedo scusa per l’ ot)

  20. Camillo dice:

    @mattia
    I gruppi parlamentari ricevono soldi dallo Stato per la loro attività perché “la politica costa”. Mi pare che un iPad – soprattutto in tempi di ristrettezze – non rientri nella categoria delle “necessità”, tanto da non far parte della dotazione standard ma da essere – appunto – un regalo natalizio, utile, ma non necessario. In questo caso il “datore di lavoro” non è il Gruppo ma il Parlamento, poi il Gruppo parlamentare fa ciò che vuole. Ma io mantengo il diritto di ritener il tutto sia quantomeno poco appropriato.

  21. Mattia dice:

    “””Ah matti’ ma perché non capisci che il problema centrale è… “””

    Ok, il problema centrale è quello.
    Io però stavo parlando di un altra cosa, me lo consenti?
    Una cosa, tra l’altro, che non ho tirato fuori io.
    Se uno mi dice che “probabilmente” l’iPad l’hanno pagato i contribuenti io io ho tutto il diritto di chiedergli le fonti.
    E se tu mi dici che comunque anche se lo compra di tasca sua comunque sono sempre soldi dei contribuenti, ho tutto il diritto di dimostrarti che hai detto una stupidaggine.
    Poi puoi dirmi, svicolando, che il problema è un altro.
    Ma su questi due punti non si scappa.

  22. Fabrizio dice:

    …molto meglio vedere belle ragazze che ascoltare Bocchino.

  23. Olivetti dice:

    Come hanno già fatto notare i gruppi parlamentari percepiscono un cospicuo finanziamento pubblico (e negli ultimi anni in materia si sono prodigati a far mambassa), il minimo che ci si possa aspettare è un uso oculato di queste risorse.
    Tutto questo sorvolando sul “Se non le hai sta’ zitto” in un luogo in cui fino a prova contraria esprimono liberamente le proprie opinioni.

  24. Paolo dice:

    un ipad nelle mani sbagliate….

  25. massimo mantellini dice:

    Strano che nessuno abbia pensato che visto che l’iPad e’ stato regalato dal PDL a Natale magari semplicemente i bookmark e la pagina home erano preimpostati :)

  26. chinaski dice:

    @Bic Indolor: no la notizia vera è che a quelli come te va bene tutto

  27. stefano dice:

    e’ la “Meno Male che Silvio c’e'” app. Free nell’App store per la versione base

  28. Simone Stenti dice:

    Be’, l’uso dell’iPad (regalato da Berliusconi a tutti i suoi parlamentari) è lecitamente libero. La notizia è, però, che quell’esercizio privato veniva svolto durante la seduta per la fiducia a Bondi, ministro dei beni culturali. Un momento che avrebbe richiesto quanto meno un po’ di attenzione, se non fosse che in Aula ormai non si decide più nulla e, quindi, per ammazzare il tempo van bene pure i siti di escort. Certo, avesse inventato una balla un po’ più plausibile avrebbe evitato la classica toppa che fa più danni del buco.

  29. Toh, ecco il colpevole. | Notizione.Net dice:

    […] che sulle giustificazioni del Deputato Pdl – ridicole, e non solo perché su iPad i pop up non compaiono – io mi […]