Contrappunti su Punto Informatico di domani.
Nella settimana in cui si festeggiano i primi dieci anni della versione italiana di Wikipedia, è circolato molto in rete il video di un servizio che il TG5 ha dedicato qualche settimana fa alla enciclopedia libera.
La tesi del TG5, già più volte sostenuta in passato, al netto delle imprecisioni contenute nel pezzo, è che Wikipedia sia uno strumento “sciatto” ed “ideologizzato” (??) e che la vecchia e gloriosa enciclopedia Treccani (che il TG5 usa come esempio di “bella cultura”, inquadrandone i prestigiosi tomi fino al limite del coinvolgimento pubblicitario) era senza dubbio molto meglio.
Il manicheismo del TG5 è solo la manifestazione più chiassosa e superficiale di un atteggiamento estremamente diffuso: nella critica, ragionata e non, a Internet, la dissertazione sulla autorevolezza dåi Wikipedia è del resto uno degli argomenti forti ormai da molti anni. Chi come me frequenta da un decennio consessi più o meno autorevoli nei quali si discute della natura della rete, dei sui pregi e dei suoi pericoli, sa che ogni volta, nelle situazioni più inattese, spunta sempre qualcuno che utilizza Wikipedia come provvidenziale esempio. Io, per esempio, alla frase di incipit “Per esempio Wikipedia…” tendo a rispondere ormai con un subitaneo abbioccamento.
Del resto certe critiche o certi apprezzamenti “volano veloci di bocca in bocca” esattamente come le voci sulla dipartita di Bocca di Rosa e quello che ci capita di ascoltare da anni su Wikipedia non è altro che la continua riproposizione degli stessi due o tre punti di vista più o meno rielaborati.
Così mentre Wikipedia ha annunciato di aver raccolto nelle settimane passate i denari necessari per continuare ad essere liberamente accessibile senza alcun apporto pubblicitario, forse sarebbe utile ragionare su un paio di questioni che spesso vengono sottaciute.
La prima è questa. Provate ad osservare Wikipedia con uno sguardo “macro”, come un tentativo di comprensione dell’intero fenomeno e non come l’estrazione di un canone generale da un piccolo particolare.Vista nella sua interezza l’enciclopedia fondata da Jimbo Wales è, intanto, il primo esperimento collaborativo di successo (di enorme successo, per la verità) della rete Internet: un oggetto culturale partecipato da migliaia di persone in tutto il mondo e reso disponibile gratuitamente e senza alcun secondo fine. Dico questo perché la ricerca del secondo fine è l’anima oscura di una certa dietrologia che riguarda Internet. Il continuo dubbio di molti commentatori su quali interessi ci siano dietro è, da solo, la miglior spiegazione di una certa diffusa incapacità di comprendere il fenomeno della condivisione in rete. Dentro questa visione macro i tanti problemi di Wikipedia, le voci sbagliate, quelle editate con dolo, le tante polemiche sulla gestione dei privilegi di editing, acquistano il proprio corretto valore. Un valore quantitativamente piccolo. Per una voce tarocca su Wikipedia ci sono, a fare da contraltare, migliaia di consultazioni giornalieri di voci correttamente editate, interrogate da parte, non solo dei poveri sprovveduti spettatori del TG5 resi orfani dei 57 volumi della Treccani (il sito web dell’editore non comunica il prezzo ma alcuni librai su Ebay la vendono a poco meno di 6000 euro), ma anche da giornalisti, operatori dei media, studiosi, professori universitari. Wikipedia oggi è il primo passo di qualsiasi ricerca di primo livello, basterebbe chiedere in giro per rendersene conto.
Dentro questa osservazione d’insieme non è che le critiche qualitative a Wikipedia scompaiano: restano invece valide e vale la pena certamente continuare a sottolinearle. Eppure al di fuori del luogo comune mille volte rappresentato di una certe generica allergia per una enciclopedia amatoriale e come tale dalla qualità certamente discutibile, raramente i tanti detrattori si ricordano di citare l’unico studio scientifico (pur se ampiamente contestato) pubblicato da Nature qualche anno fa sulla correttezza delle voci di Wikipedia comparate con quelle della Enciclopedia Britannica. La sintesi della ricerca per chi non la ricordasse è: “poche trascurabili differenze”.
L’autorevolezza di Wikipedia resta un po’come il sesso degli angeli. Un tema sospeso ed ampiamente variabile, proprio in funzione della sua difficile definizione. Ma anche un tema ozioso, per certi versi inutile, spessissimo invocato a sproposito. Se da un lato l’entusiasmo dei sostenitori a priori si basa su un sentimento molto ampio di vicinanza intellettuale ad uno strumento che milioni di persone utilizzano con soddisfazione ogni giorno, la critica a prescindere, in molti casi come quello del ridicolo servizio del TG5, lascia spesso intravedere altri interessi e ben altre ragioni, quasi sempre assai distanti da una generica e paterna preoccupazione per il futuro della cultura.
Siete sinceramente preoccupati per il futuro della cultura, senza se e senza ma? Mandate 5 euro a Wikipedia, serviranno per farla assomigliare un po’ di più alla gloriosa Treccani. O all’Enciclopedia Britannica. O a quello che vi pare a voi.
Gennaio 9th, 2011 at 15:43
Il sito della Treccani ha anche un comodo form per confrontare le voci con quelle corrispondenti su altri siti tra cui, toh, Wikipedia.
Gennaio 9th, 2011 at 17:03
a mio avviso il problema di wikipedia arriva quando si va nel molto tecnico. alcuni articoli di fisica, per dire, contenevano imprecisioni teoriche non di poca rilevanza: essendo pochi i tecnici di quell’ argomento, e in percentuale ancor meno i possibili revisori di quelle voci, c’è una maggior probabilità di approssimazione e sbaglio. per le voci meno specifiche, invece, direi che è ottimale.
Gennaio 9th, 2011 at 17:08
Wikipedia da sola non è in grado di rispondere a tutte le esigenze degli specialisti di un determinato settore. E’ una enciclopedia, e inevitabilmente fornisce un sapere approssimato, che tuttavia per moltissime voci (azzarderei: una stragrande maggioranza di voci) è al 99% corretto. I problemi di Wikipedia si presentano: nei settori molto specialistici, tecnici, dove gli editor sono pochi e il rischio di vandalismi o di uso selettivo delle fonti, è molto elevato; e nei settori ad alto rischio ideologico, dove cioè è molto rilevante il punto di vista degli editor. Sono tutti problemi in cui Wikipedia può soltanto migliorare, però: è questa la grande differenza, cioè la rapidità con cui Wikipedia migliora, rispetto a una enciclopedia cartacea che è destinata a restare IMMOBILE nel tempo, salvo (rarissimi)aggiornamenti, altrettanto immobili.
Gennaio 9th, 2011 at 17:11
Cmq il servizio del TG5 è veramente inqualificabile, spaventoso, indecente, immorale, antigiornalistico. Io mi vergogno di vivere in un paese in cui uno dei principali telegiornali fa del “giornalismo” di questo tipo. Vergogna.
Gennaio 9th, 2011 at 18:45
Piu’ che altro sembra una marketta pro Treccani.
Gennaio 9th, 2011 at 19:39
Concordo in pieno con P.G,
credo che far passare un servizio di questo tipo, spudoratamente manipolatorio e fortemente markettaro, peraltro incentrato sulla demolizione di uno dei casi di successo piu eclatanti di internet, come pubblica informazione, sia molto peggio che non una voce errata o imprecisa su wikipedia.
Questa e’ distorsione dell’informazione non Wikipedia!
Certi comportamenti dovrebbero essere condannati dal garante, non era presente la dicitura: Messaggio Pubblicitiario.
Solo una televisione di Berlusconi e’ in grado di manipolare e distorcere impunemente e in questo modo la realtà delle cose.
Gennaio 9th, 2011 at 19:41
pazzesco … ma un paio di anni fa in Italia la situazione dell’informazione non era così grave. TG1, TG5 .. ma cosa sta succedendo??
Gennaio 9th, 2011 at 20:08
Se Wikipedia può essere normalmente usata “cum grano salis” per farsi un idea generica di una argomento e poi eventualmente approfondirlo successivamente l’ultilità della Treccani effettivamente è poco maggiore, chiunque abbia un minimo di specializzazione in una quasiasi campo del sapere ne saprà molto di più di quanto possa contenere una voce della Treccani.
E quindi ANCHE la Treccani è sostanzialmente superflua per uno specialista.
Oltre a questo le uniche persone di mia conoscenza proprietari di una Treccani erano figli di papà di scarsa intelligenza, che con la Treccani sono rimasti ugualmente ignoranti come capre.
Gennaio 9th, 2011 at 20:10
Bisognerebbe più che altro chiedere agli italiani se si fidano più di qualche migliaio di anonimi volontari che editano senza sosta e senza ricevere niente in cambio, un’enciclopedia completamente gratuita, oppure di Giuliano Amato (presidente)e Cesare Geronzi(vicepresidente)che amministrano un’opera enciclopedica che costa parecchie migliaia di euro a copia. Chissà che ne pensano gli italiani.
Gennaio 9th, 2011 at 20:21
Paolo, fai bene a ricordare che nessuno va esente da critiche, ma, in certe voci, Wikipedia un po’ ideologizzata la sembra, eh…
Sai anche che talvolta emergono dei malumori tra gli editor. Non sono necessariamente significativi, ma ricordiamocelo.
Soprattutto, non santifichiamo questo o quello (anche se il *partecipativo* e’ una gran bella cosa).
Gennaio 9th, 2011 at 20:28
io sono un italiano, e penso che se vi mettete anche voi a far paragoni tra wikipedia e la treccani non fate altro che abboccare alle cazzate che vi propina il tg5.
Gennaio 9th, 2011 at 20:54
Pochi giorni fa ho svolto una (breve, ma non superficiale)riflessione riguardo l’ideologia di Wikipedia, sulla mia pagina Facebook, quindi sfondi una porta aperta, Daniele; però è una questione che non c’entra niente con il senso con cui è stata usata questa parola (ideologizzata, intendo), nel servizio allucinante del Tg5. Non è questione di santificare, qui: qui il problema è se ha ancora un senso la parola giornalismo, nell’ambito dei telegiornali, almeno.
Gennaio 9th, 2011 at 20:58
Paolo, ti poni ancora la domanda?
Gennaio 9th, 2011 at 21:50
Secondo me la Treccani e l’Enciclopedia Britannica una voce che ti spiega l’origine del meme “All your base are belong to us” non ce l’hanno. Wikipedia sì, e probabilmente la cercano più persone di quelle interessate agli argomenti ultra-specialistici su cui Wikipedia è carente.
Gennaio 10th, 2011 at 10:46
Problemi di vicinato?!
http://edue.wordpress.com/2011/01/08/naaaa/
:)
Gennaio 10th, 2011 at 12:46
Chi ha letto il lavoro di Nature?
dadda
Gennaio 10th, 2011 at 15:25
“sciatto” e “ideologizzato” ? Non e’ che il TG5 parlava della infomazione di Mediaset ?
Gennaio 10th, 2011 at 16:11
il problema non è che wikipedia non è la bibbia,ma che il tg5 è il tg 5.E che la massima aspirazione di chi muove le pedine è che il livello culturale medio sia tarato sugli stessi canoni su cui fu editata l’enciclopedia “i 15”.
http://up2date.chtd.tpu.ru/pub/download/fet/cd1/Garbage/Garbage%20-%20The%20world%20is%20not%20enough.mp3
Gennaio 10th, 2011 at 16:40
quoto Carlo M.
Gennaio 11th, 2011 at 06:53
[…] di Massimo Mantellini […]
Gennaio 11th, 2011 at 09:42
Che poi, a voler essere tristemente pratici, il 75% degli italiani ormai vive in case in cui l’enciclopedia della Treccani sarebbe insostenibile da un punto di vista dello spazio occupato.
Gennaio 11th, 2011 at 12:01
Certamente la qualità dell’informazione data da Wikipedia è superiore a quella data da qualsiasi telegiornale generalista.
Gennaio 11th, 2011 at 22:04
Sciatto ed ideologizzato detto dal, ” burp “, TG 5 ?
La m…..a che si rivolta al badile.
Gennaio 12th, 2011 at 12:20
un progettino per mettere qualche regola di buon senso a questi TG Nazionali: http://www.harrr.org/rrr/etica-tg/
se ci fate un salto, lasciate la vostra opinione :)
Gennaio 14th, 2011 at 00:06
…però,nel nome della tecnologia,non sputtaniamo tutto.
Febbraio 2nd, 2011 at 14:01
[…] Per la verità il compleanno dei 10 anni è stato il 15 gennaio, però ogni scusa è buona per osannare Wikipedia. Ieri su radiocitta'fujiko abbiamo intervistato Frieda Brioschi, presidente di Wikimedia Italia. Oltre a svelarci alcuni dettagli succulenti come nessuno dalla Treccani li ha mai chiamati, o la passione personale per la correzione di accenti e simili, Frieda ha raccontato come nei prossimi anni si cercherà di migliorare la qualità delle voci e della scrittura collettiva, come vengono utilizzate le donazioni di cui c'è sempre bisogno, ha commentato la provocazione "Wikipedia è maschia?" e ha infine replicato ai ridicoli attacchi del Tg5 che considera l'enciclopedia "uno strumento del demonio". […]