“A tutti i titolari di un contratto di fornitura di elettricità verrà chiesto di pagare il canone perchè, se uno ha l’elettricità, ha anche l’apparecchio tv. Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo e solo in quel caso non pagherà”.



Il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani in una intervista sul Corriere a proposito del canone Rai.

(via Ezekiel su FF)

53 commenti a “Basta che respiri”

  1. Giorgio Zarrelli dice:

    Ma possibile che nelle relazioni con la pubblica amministrazione l’onere della prova sia sempre a carico del cittadino. Cos’è questa presunzione di colpa automatica…

  2. marco g dice:

    Romani ma che dici?

  3. Francesco Biacca blog » Blog Archive » Tassiamo l’aria dice:

    […] (via mantellini) […]

  4. leo dice:

    “Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo”

    In che modo? Gli mando la foto di un’assenza di televisione?
    Ma questa gente dove ha studiato, cosa e perché?

  5. Ilario Trarabbo dice:

    Ma come si fa, tecnicamente, a dimostrare di NON possedere un bene mobile? Autocertificazione? Boh?

  6. giacomo dice:

    Che vengano pure… io già ho disdetto il canone firmando un foglio che autorizza a venire a controllare.

    Io non ho un televisore. Certo, ho internet e visto che la RAI mette gratuitamente a disposizione dei bei canali in streaming pagati con la pubblicità, ogni tanto mi guardo il telegiornale anche se, se dovessi pagare per questo, ne farei a meno vista la qualità infima del servizio.

    Nessuno mai chiarisce se si debba pagare il canone per questo. Non credo proprio, altrimenti io che non voglio pagarlo dovrei dimostrare che ho internet ma non mi sono mai collegato al sito di streaming della rai. :) L’alternativa è che un cittadino sia semplicemente obbligato a pagare il canone e non credo proprio si possa obbligare qualcuno a pagare per un servizio che non vuole.

  7. Daniele Minotti dice:

    Auto-perquisizione domiciliare a sorpresa!

  8. George Frusciante dice:

    Però in effetti secondo la legge deve pagare chiunque possegga apparecchi che possano ricevere il segnale RAI; che sia radio, tv o internet non fa differenza (senza contare il fatto che via internet è possibile anche ascoltare la radio oltreché vedere i filmati).

  9. George Frusciante dice:

    ps rispondevo al commento ovviamente :)

  10. L1 dice:

    oh, ma vogliamo dirlo “gran bel titolo”? :)

  11. Turycell dice:

    @giacomo: Devi pagare il canone. Il canone è una tassa sul possesso di un apparecchio che PUÒ ricevere delle trasmissioni, computer inclusi, non un abbonamento al servizio offerto dalla RAI.
    Credo che avere accesso alla rete o meno sia irrilevante, ma devo ancora trovare una casa non di villeggiatura sprovvista sia di televisione che di internet.

    A mio avviso il canone dovrebbe smettere di essere una tassa e diventare un abbonamento opzionale che “sblocca” dei servizi aggiuntivi, ad esempio l’accesso agli archivi della RAI o a un servizio di videoregistrazione via internet.

  12. elvetico dice:

    Sempre per il solito discorso “cose che in altri paesi”, in Svizzera sta roba c’è già da anni e, sì, è una vergogna.

  13. trentasei dice:

    toccherà farli entrare in casa e fargli vedere che io la tv non ce l’ho.pessimo modo di autoinvitarsi a cena.

  14. Olivetti dice:

    Giacomo come ti han fatto notare devi comunque pagare il canone, è un retaggio di altri tempi ma come avrai capito fa comodo a chi deve incassare. Non so se ricordi la puntata dei Simpson in cui il sindaco scopre che per una vecchia legge mai abrogata le anatre dovevano indossare i calzoni.. Ecco.

  15. Robert01 dice:

    quindi secondo Romani è sufficiente avere un impianto fotovoltaico a isola non collegato ad un contratto di fornitura di elettricità per non pagare il canone RAI

  16. Carlo M dice:

    comunque, “vieni via con me” è stato visto da 10 milioni di persone. chissà se tutti pagano il canone.

  17. Sato dice:

    Senza dubbio l’idea del canone come “tassa di possesso” si riferiva agli albori della storia televisiva italiana, quando il possesso di un apparecchio televisivo implicava automaticamente la ricezione di un solo canale (della RAI, appunto). La liberalizzazione del mercato televisivo (!!!) ha creato, di fatto, un buco legislativo, poiché il semplice possesso di un televisore non implica più l’obbligo di ricezione dei soli canali del, ehm, servizio pubblico. Il canone è diventato l’abbonamento alla RAI, e basta. E’ assurda la pretesa di voler imporre la gabella a chiunque possegga un televisore, o per estensione, un qualsivoglia apparato che possa – potenzialmente – ricevere il segnale televisivo. Se io compro un televisore solo per collegarlo alla Playstation e/o per guardare film in DVD? Secondo questa logica, Sky potrebbe pretendere un abbonamento da chiunque possegga un PC, perché il PC può ricevere lo streaming dei canali di cinema o di calcio della propria piattaforma! Le soluzioni più o meno intelligenti ci sarebbero pure. Il vero problema è societario, per così dire. La RAI è pubblica o privata? Se è pubblica, se il suo compito è il servizio pubblico, perché è legata a dinamiche di mercato quali la vendita di spazi pubblicitari e la “schiavitù” all’auditel? In quest’ottica, la pretesa del canone è assurda e ridicola. Ho un’idea, e adesso che il segnale è trasmesso in digitale sarebbe una cosa fattibilissima: con il canone si rilascia una chiave di “sblocco” dei canali rai, che altrimenti restano criptati, fermi restando i programmi di puro servizio pubblico (tg e poco altro, sostanzialmente).

  18. pasquino dice:

    @ Turycell

    Da quello che sapevo, non è proprio così: http://sosonline.aduc.it/modulo/interpello+all+agenzia+entrate+sul+canone+tassa+rai_13192.php

    Per quanto riguarda il canone come abbonamento, che “sblocca” servizi aggiuntivi, perfettamente d’accordo.

  19. Enrico dice:

    Sicuramente è una tassa assurda e arcaica, però per ora esiste e il 70% la paga, mentre il restante 30 evade alla grande.
    Solita divisione italiana tra contribuenti onesti e furbetti che se fregano. Piccola polemica: chissà se in quel 30% c’è anche chi si indigna contro l’evasione, l’illegalità, ecc.

  20. bonilli dice:

    Romani, comunque, è un signore dal curriculum impresentabile, non fossimo in Italia.

  21. Gregorio dice:

    Si,ma… lo sviluppo dove è? Abbiamo aspettato tanto…

  22. HotHello dice:

    Il canone e’ una tassa che si paga sugli apparecchi riceventi e -giustamente- serve a coprire in parte i costi dovuti al mantenimento degli impianti.
    Un po’ come i costi fissi per la rete elettrica o telefonica.

    Con lo sviluppo di internet si e’ aggiunta una nuova tecnologia per ricevere. In Inghilterra sono piuttosto chiari:
    “If you watch or record television programmes as they’re being shown on TV you must, by law, be covered by a TV Licence, no matter what device you’re using.”

    Tuttavia la BBC non richiede un canone per i programmi trasmessi on-demand, a patto che non siano visti in ‘diretta’.

    Riferimenti: http://www.tvlicensing.co.uk/check-if-you-need-one/topics/technology-top8/

  23. mORA dice:

    Non vedo cosa ci sia da meravigliarsi.

    Paghiamo già un contributo alla SIAE per la presunta pirateria cui destiniamo hard disk e chiavi USB.

    Aveva ragione Andreotti: tassa sul cazzo un tot a centimetro, autocertificata…

  24. Antani dice:

    Del tipo, a casa mia il contratto Enel è intestato a me, il canone a mia moglie. Prevedo rogne (comunque a parole di cazzate ne dicono a iosa, poi metterle in pratica è un altro discorso).

  25. diamonds dice:

    è davvero un peccato che in italia l’unico reato non violento in cui sia previsto che possano venire ad arrestarti coi ferri di campagna alle 5 del mattino(sempre che chi lo mette in scena non sia esponente della lega,chiaro)sia l’istigazione allo sciopero fiscale

  26. Stefano B. dice:

    Tanto rumore per nulla. Scommettiamo che questa proposta (che tra l’altro pensata e formulata meglio mi troverebbe anche d’accordo) verrà prontamente ritirata?
    Giusto il tempo che qualche collega di partito spieghi a Romani che tira aria di elezioni anticipate e quindi questa cosa “non s’ha da fare”.

  27. alberto dice:

    Un genio questo qui…

  28. Claud Bohm dice:

    Una volta tanto che Romani ne dice una giusta (se vogliamo anche ‘di sinistra’) sorprende un po’ tutta questa levata di scudi.

  29. VilCatto dice:

    Ma non lo fanno già?

    Nei miei traslochi quando ero studente ho notato una bizzarra coincidenza fra il momento in cui mi intestavo il contratto ENEL (per subentro al proprietario/inquilino precedente) e la successiva ricezione una lettera dalla RAI (o chi per lei, ora non ricordo) che mi intimava di pagare il canone se possedevo una TV, o attendermi un controllo a domicilio se non avessi pagato.

    Siamo sicuri che la RAI non incroci già il proprio database con quello ENEL?

  30. Marin Faliero dice:

    Io non ho la tv, ma sfrutto la corrente per usare 50 centrifughe di III’ generazione per l’arrichimento dell’uranio. Sono iraniane (ho tanto di bolla) devo pagare il canone?

  31. Max dice:

    E’ come pagare il bollo auto perché hai la patente. O meglio: dire cazzate perché sei un “membro” di questo governo.

  32. Fax dice:

    @VilCatto
    Oh tè! L’ho notato anche io, tupensa! I casi della vita!

  33. aghost dice:

    Io non capisco perché non criptano quella merda di Rai, tutta! Chi vuole paga il canone, chi non paga non la vede! Ma ci vuole tanto?
    Ma che siamo in Unione Sovietica?

  34. frap1964 dice:

    O cripti il segnale (e imponi quindi di ricomprarsi TV e decoder a mezza Italia) o abolisci il canone e fai ricadere l’onere complessivo sulla fiscalità generale.
    E la fai finita una volta per tutte di rompere i c…… all’intera popolazione .
    Chi è che vive, oggi, senza un contratto di energia elettrica?

  35. frap1964 dice:

    E visto che l’idea è di far pagare il canone direttamente sulla bolletta elettrica, con quale frequenza, secondo Romani, sarei tenuto a dimostrare di non possedere un televisore? Ogni bimestre?

  36. aghost dice:

    io continuo a non capire per quale ragione gli italiani devono essere obbligati a pagare il canone per avere una televisione di Stato. Sarebbe come se obbligassero la popolazione ad abbonarsi per legge al satellite, o a Trenitalia. Ma perché? Per pagare gli stipendi alla Clerici o a Claudio Corti? Quest’idea che si debba pagare il canone “a prescindere”, come direbbe Totò, cioè per il semplice fatto di avere un televisore, è semplicemente folle, da stato totalitario.

  37. savohead dice:

    In fondo quel “ha la corrente, quindi ha il televisore” è lo stesso scarto mentale di sempre: sono gli atei che devono dimostrare che dio non esiste.

  38. TWArea dice:

    Se si deve pagare per il possesso di dispositivi “atti a ricevere” ,mi dimostri Romani come possa ricevere il mio televisore senza l’ausilio di un decoder apposito. Attualmente il mio tv non risulta più atto a ricevere se non quanto la mia caffettiera, poichè lo hanno fatto diventare di colpo obsoleto ed inservibile, modificando la tecnologia da analogico a digitale e la stessa domanda fu rivolta all’allora Viceministro senza mai aver ottenuto risposta nonostante i vari solleciti sia alm suo ufficio che al suo indirizzo personale.Penso che sceriffi di Nottingham siano oramai fuori tempo o no?

  39. frap1964 dice:

    @aghost
    Il canone, oggi, è solo funzionale a garantire che la Rai continui a pagare i suoi quasi 10.000 dipendenti (1 miliardo di euro di costi in bilancio consolidato) e soprattutto ad avere il tetto pubblicitario; così da non erodere fette di mercato di Mediaset.
    Se criptassero il segnale fallirebbero inesorabilmente.
    Nel 2009 hanno chiuso il conto economico in perdita di 80 milioni di euro (più del doppio rispetto al 2008) su un totale di valore della produzione di 3 miliardi di euro (bilancio civilistico). Sul bilancio consolidato la perdita è di 62 milioni di euro.
    Il bello poi è che nella relazione introduttiva agli azionisti lamentano che il canone è il più basso tra le emittenti europee e che c’è uno squilibrio di 550 milioni di euro tra le risorse pubbliche raccolte e i costi derivanti dallo svolgere Servizio Pubblico, squilibrio che si riduce a 335 milioni di euro dopo l’attribuzione della quota specifica per la pubblicità. I cui ricavi nel 2009 son scesi di 200 milioni di euro.
    Infine scrivono pure “Oltre a tale penalizzazione, la Rai subisce una sottrazione di risorse pubbliche da evasione della tassa canone che non ha pari nei paesi europei, con un minor introito annuo quantificabile nell’ ordine di 500/600 milioni di Euro.”
    E se il rapporto è davvero 70/30, vuol dire che solo di canone introitano 1167/1400 milioni di euro anno.
    Il motivo per cui gli italiani devono essere obbligati a pagare il canone è tutto in quei numeri lì.

  40. frap1964 dice:

    @TWArea
    Il “famoso” regio decreto scrive “atto o adattabile a ricevere”.
    Con un decoder da 30-40 euro il tuo televisore è adattabile.
    Idem un computer con una chiavetta DTT da 60-70 euro.
    Ma ormai anche un semplice monitor è adattabile, se solo ci infili dentro una scheda micro-pc con almeno una porta USB.
    Poi sarebbe interessante sapere se la RAI consideri lo streaming su Internet come “segnale televisivo” (e a che titolo).
    Tutta la normativa è semplicemente antidiluviana, vessatoria e ri-di-co-la.

  41. paolo de andreis dice:

    Sorvolando sulla battuta, c’è da dire che la prima proposta di collegare bolletta della luce e canone risale se non erro al 1998 e proveniva dai vertici Rai. Da allora la cosa esce ogni due-tre anni, anche se non sempre accompagnata da sponsor di così chiara levatura, sospinta dall’attuale natura del canone, ormai totalmente slegato dall’esistenza stessa del segnale radiotv o di un servizio pubblico qualsivoglia. Senza contare la distorsione del sacrificio: l’ultimo dei pensionati italiani, per dire, paga di canone quanto Romani o magari non paga, passando pure per “furbetto” come ha scritto qualcun altro qui.

  42. TWArea dice:

    Caro frap 1964 concordo perfettamente, ma non penso che esista una legge o “regio decreto” che obblighi all’acquisto di un decoder o altro dispositivo per far si che il mio “vecchio” apparecchio TV diventi abile al ricevimento del segnale digitale, nato per mere necessità di aumento degli spazi pubblicitari ( aumento dei canali ricevibili) ed in questo caso, visto che gli introiti della nuova pubblicità andrebbero non certamente a me, perchè devo continuare a pagare un canone per un servizio non più ricevibile? Sigh. purtroppo sono uno dei fessi del 70% che paga il canone ma non penso proprio che continuerò a farlo.

  43. frap1964 dice:

    @TWArea
    Infatti non sei obbligato a comprare nulla.
    Ma il solo possesso di un apparecchio potenzialmente adattabile rende obbligatorio il canone, non il fatto che l’apparecchio sia effettivamente funzionale e funzionante.
    E’ questa l’assurdità.
    Il sistema per non pagare più si chiama richiesta di sugellazione e costa una raccomandata + 5,16 euro.
    Dopodiché la RAI ti chiederà di pagare comunque se possiedi un qualsiasi altro apparecchio potenzialmente adattabile (es: un computer).
    A quel punto il modo legale per non pagare e non avere problemi si chiama interpello all’Agenzia delle Entrate (vedi ADUC), a patto che non ti rispondano entro 120 gg (e non rispondono, questo è poco ma sicuro).

  44. Domiziano Galia dice:

    Bisognerebbe aprire un instant blog (o un instant facebook group oggi?) dal titolo, tanto chiaro quanto ereditabile per successive campagne, “Cor cazzo” (o “Suca”, quale seconda scelta).

  45. aghost dice:

    frap, so benissimo a cosa serve in canone, resta sempre la domanda: ma perché devo pagare lo stipendio a 10.000 dipendenti rai, direttori, dirigenti, attricette, fancazzisti e compagnia cantante?

    C’è un sacco di gente che resta a piedi oggi come ieri, non si capisce perché i dipendenti rai dovrebbero essere un categoria di intoccabili, mantenuta dal canone obbligatorio per legge.
    La Rai fallirebbe? Questa Rai per me può fallire tranquillamente, sta forse scritto nella costituzione che gli italiani debbano mantenere la Rai?

  46. Paolo dice:

    siamo alla canna del gas fratelli… non c’è più l’ombra di un quattrino.
    E troppi, troppi ne abbiamo da mantenere in itaGlia!

  47. Gianfranco dice:

    Da uno stato che ha un ministero per la gioventù (perché non uno anche per gli anziani e un altro per quelli di mezza età?), un altro ministero per le pari opportunità (quando la Costituzione recita che tutti i cittadini sono uguali senza distinzione…di sesso…), un altro ministero per la semplificazione burocratica, il cui unico effetto è stato di… aggiungere un nuovo ministro a quelli già esistenti, ebbene, cosa vi aspettate?

  48. samu dice:

    @frap1964 : qualsiasi apparato e’ potenzialmente adattabile a ricevere trasmissioni via etere, anche una lavatrice, basta solo avere un po’ di dimestichezza con l’elettronica.

    Mi piacerebbe sapere qual’e’ la versione ufficiale: se ho un computer e basta, senza schede tv o chiavette, il canone va pagato oppure no ?
    In entrambi i casi qualcuno ha qualche link per documentare le proprie affermazioni oppure si tratta solo di interpretazioni da principe del foro mancato ?

  49. Fabrizio dice:

    …Ministro, sei un balengo.

  50. TWArea dice:

    Caro frap 1964 ti allego quanto scritto a Rai nel lontano Maggio 2009 per la quale non ho avuto mai risposta, ti allego anche la mail all’allora sottosegretario Romani ed anche in questo caso mai avuto risposta. Per quanto da me sottoposto non mi pare di essere proprio in torto. :

    Alla cortese attenzione Contact Center RAI

    In seguito della Vs. risposta, e con riferimento alla mia precedente segnalazione concernente l’impossibilità di ricevere prossimamente i segnali televisivi, causa la vostra scelta commerciale aziendale e unilaterale di modificare il segnale di trasmissione da analogico a digitale, e riferendomi alla vostra indicazione che sia comunque obbligatorio per l’utente pagare il canone, mi permetto di ricordare che in sintonia con quanto sostenuto dalla Corte Costituzionale 26/06/2002, n.284 “la natura d’imposta del canone fa sì che si esclude ogni nesso di necessaria corrispettività in concreto tra obbligo tributario e godimento effettivo del servizio pubblico”, è, però, altrettanto vero che il possesso di un apparecchio non idoneo alla ricezione (parziale per Rai 2 dal 20 Maggio e totale da Ottobre) non può comportare l’obbligo del pagamento del canone. Inoltre la Corte afferma che “la scelta discrezionale di fondare l’imposizione sulla detenzione di apparecchi per la ricezione di trasmissioni radiotelevisive non è irragionevole “, ma la Corte si riferisce ad apparecchi “ATTI a ricevere”: da Maggio parzialmente per RAI2 e da Ottobre in toto, il mio televisore non sarà più “atto” a ricevere alcuna trasmissione radiotelevisiva se non con l’acquisto di apparecchiatura specifica, rendendo, così di fatto, inutilizzabile il mio televisore. Nello stesso senso, si veda la sentenza del 31/03/2009 della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo nel caso Faccio, che in merito al canone precisa che si tratta “di un’imposta dovuta in ragione del possesso di un apparecchio atto a ricevere trasmissioni televisive”, pertanto la vostra decisione unilaterale di modificare il segnale da analogico a digitale fa si che il mio televisore non sia più atto a ricevere, e quindi non vedo perché si dovrebbe pagare un canone, poiché tutte le reti, sia la RAI sia quelle commerciali, saranno irricevibili, e forse ci sarebbe anche da disquisire sulla violazione al diritto all’informazione sancito dalla nostra Costituzione, ma ritornando in ambito commerciale nel rapporto rete trasmittente e utente, la vostra sicura intelligente visione delle potenziali problematiche che potrebbero ingenerarsi, mi auguro, venga con me condivisa trovandovi d’accordo con quanto indicatovi nella mia precedente segnalazione, pertanto attendo fiducioso una vostra proposta di soluzione al problema, che ricordo, potrebbe individuarsi nella dotazione gratuita di un decoder o, nel caso, di rimborso proporzionato del canone anticipatamente pagato.
    A ciò aggiungo una riflessione: per quale motivo la Regione si offre di pagare ai meno abbienti un contributo pari a 50 euro per l’acquisto di un decoder, quando dai mezzi d’informazione apprendo che è sufficiente spendere circa 20 euro per un decoder base che mi permetterà di ricevere le reti sia RAI sia quelle commerciali?
    Delle due l’una: o il decoder da 20 euro non è in realtà sufficiente, il che implicherà forse l’acquisto di apparecchi diversi in futuro, molto probabilmente con schede dedicate multiple, obbligando, di fatto, l’utente al pagamento, pena l’impossibilità di ricezione di alcun segnale, oppure la Regione ha soldi da buttare via, e vista la situazione di acclamata crisi, e l’imminenza delle prossime elezioni, non si può che rimanere allibiti, perplessi, e sconcertati circa l’uso del denaro pubblico.

    Cordialità
    G. Delton
    ,MAIL A Romani:

    Alla c.a.: del sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani

    Onorevole sottosegretario con riferimento alla prossima modifica di conversione del segnale di trasmissione da analogico a digitale renderà, di fatto, il mio televisore assolutamente inutilizzabile, a fronte di ciò ho contattato la Rai per chiedere il rimborso del canone proporzionato al periodo di mancata fruizione, ( parziale da Maggio ed in toto da Ottobre ) ma ho ricevuto la risposta che allego dove si rileva che il canone è dovuto per il solo possesso di apparecchiature “atte a ricevere” trasmissioni radiotelevisive e non per i servizi trasmessi. Bene, dal momento che il mio televisore non sarà più “atto” a ricevere perché pagare un abbonamento? Dato che la nuova scelta di conversione del segnale risulta aziendalmente e commercialmente unilaterale non si può obbligare l’utente ad un ulteriore esborso di denaro.

    Penso che molti cittadini si troveranno a non più godere di quel minimo di informazione rendendoli di fatto di serie B, cosa che per uno stato evoluto dovrebbe essere prioritaria. Inoltre , contattando il vs. numero verde: 800022000, mi è parso di cogliere che vi siano numerose lamentele relative al Digitale terrestre, suggerendomi eventualmente di ricontattarvi dopo il 20 di Maggio, data di effettivo riscontro per la mancata ricezione.

    Attendendo riscontro a questa mia La ringrazio per l’attenzionalità sin qui rivoltami porgendoLe i più cari saluti ed auguri di buon lavoro-

    Vive cordialità.

    Giulio Delton

    E-mail : gdelton@alice.it

    P.S. allego la completa cronologia del dialogo epistolare avuto con RAI, ricordando che l’evidenziato in giallo è stata la prima comunicazione, e che la prima in lettura riferita alla Corte di Strasburgo non mi è stata possibile trasmetterla tramite il contatto ufficiale della RAI ( ScriveR@i ) poiché, molto probabilmente il testo risultava eccessivamente lungo.

  51. CoB dice:

    A proposito del PC.

    Ho solo il notebook aziendale, il canone me lo paga la società per cui lavoro?

  52. samu dice:

    http://www.vostrisoldi.it/articolo/canone-rai-chi-ha-solo-il-computer-non-deve-pagarlo/6802/

  53. Fabrizio dice:

    …leggete in proposito l’articolo di Filippo Facci, su “Libero” di oggi.