Da decenni, con molta chiarezza, questo Paese ha scelto, e poi scelto ancora, e poi confermato e riconfermato ogni volta, la conservazione. Nel momento in cui in occidente tutto cambiava velocemente l’Italia ha deciso, ostinatamente, di rimanere immobile. Ciò che abbiamo scelto di conservare è un panorama di vasta mediocrità, di ingiustizie sociali, di furbizie, arricchimenti indebiti e sopraffazioni. I sopraffatti e gli indebitati per primi hanno scelto questo, liberamente. Lo hanno fatto dentro una democrazia traballante, a stento salvaguardata ma tuttora in qualche maniera funzionante. Oggi è morto uno dei punti di riferimento di questo disastro etico. Il disastro di questo Paese, quello invece, sopravviverà comunque.

6 commenti a “In morte di S.B.”

  1. Marco Bevacqua Fabbroni dice:

    Eccellente, come sempre.

  2. camu dice:

    Quindi secondo te se avessimo avuto Rosy Bindi e Massimo D’Alema al comando e Berlusconi non fosse esistito, le cose sarebbero andate diversamente? Sei davvero convinto che mantenendo la sola televisione di stato per tutti questi anni, l’Italia sarebbe stato un Paese migliore?

  3. Giampaolo Armellin dice:

    Articolo sul Sole24Ore del 22 aprile 2019:
    https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/04/22/genesi-italiano-medio-tv/?refresh_ce=1

  4. Romina dice:

    Nulla da dire, se non che è perfetto. Una fotografia ineccepibile del nostro Paese.

  5. camu dice:

    Sostanzialmente è stato un parto della potente, quanto inconcludente e ignorante, sinistra italiana. Asceso in politica solo perché non esisteva una qualsiasi forza politica decente di qualsivoglia schieramento. Fatevene una ragione.

  6. Giovanni dice:

    Sono sostanzialmente d’accordo, non vedo però tutti questi gran cambiamenti negli altri paesi. Qualcuno, tipo UK e USA, mi sembra messo maluccio pure lui.

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