Oggi sono andato alle Poste per ritirare una raccomandata di mia moglie.

L’avviso ricevuto nella buca delle lettere va compilato a penna con i dati di un documento del delegato (io), va firmato e datato.
Giunti all’ufficio postale va preso il numero: il mio era 096. Uffici ristrutturati da poco, ben climatizzati, percorso covid ben disegnato, numero sufficiente di sportelli aperti. La fila scorre velocemente: quando tocca a me l’impiegata legge il codice a barre dell’avviso e va a recuperare la lettera nello schedario. Controfirma il pizzino dell’avviso (?). Dopo averlo controfirmato lo scannerizza (?) in una stampante-scanner Olivetti (una cineseria amatoriale da 4 soldi rimarcata Olivetti). Chiede il mio documento e quello di mia moglie. Appena nota che si tratta di due carte d’identità la gentile impiegata si incupisce. Deve estrarle entrambe dalla loro custodia in plastica (nella quale risiedono da anni) perché diversamente la stampante non riesce a scannerizzarle. Scansiona la mia; quella di Alessandra per qualche ragione entra storta e si deve ripetere l’operazione due o tre volte. Compila altri pizzini e mi restituisce i documenti (che dovrà reinserire nella plastica io) e legge il fumetto sopra la mia testa che recita più o meno: “ma a cosa serve tutta questa merda?”
L’impiegata di Poste Italiane mi guarda con lo sguardo basso mentre mi restituisce il tutto e salutandomi dopo aver letto correttamente la mia espressione nonostante la mascherina, mi dice: “La prego, non commenti”.

15 commenti a “Ritiro raccomandate Poste Italiane”

  1. Francesco Verga dice:

    Lavoro per una azienda che partecipa a gare d’appalto pubbliche. Alcuni enti chiedono ancora di sigillare i plichi con la ceralacca.
    Fortunatamente ci sono ancora fornitori di ceralacca.

  2. Mario dice:

    a me è capitato che la raccomandata ritirata era l’avviso di un’altra raccomandata da ritirare in un posto diverso…

  3. enricobbbb dice:

    “Numero sufficiente di sportelli aperti”!!!!!!!!!!!!

  4. Giacomo dice:

    A me oggi il postino ha consegnato la busta verde e mi ha chiesto la firma. A mio sguardo turbato, ha detto: “Non si preoccupi, è l’avviso di quella che le ho portato ieri l’altro!”

  5. Massimo dice:

    La mia esperienza è diversa:
    Migliore per la burocrazia dello scanner visto che molti uffici ancora non scansionano i documenti ma si limitano a copiare a mano i numeri.
    Peggiore per l’attesa snervante mentre assisti a scene che qualificano la clientela media dele poste: anziani che devono “tirare la pensione” con mille formalità (digiti il pin, mi detto il codice fiscale ecc) e poveri cristi che impiegano il tempo a pagare bollette o a fare ricariche di prepagate per contanti.

  6. Alessandro dice:

    Dicembre scorso, mi pare. Vado a pagare l’IMU (?).
    Tre fogli. Uno mi viene restituito: “Non serve, viene scannerizzato”. Fa tutte le operazioni, annota i soliti numeri che non si sa. Si alza portando nel retro i moduli e torna con una fotocopia che mi consegna.
    La cosa che mi fa più tristezza è il mezzo foglio A4 su cui è stampata la ricevuta dell’operazione. Te li devi preparare prima di iniziare a lavorare….

  7. Pascal dice:

    Per Giacomo: è previsto dalla legge per garantire che il notificato di un atto giudiziario (non sono solamente multe per divieto di sosta, possono essere notifiche di comparizione e cosette abbastanza importanti), in caso di consegna a terzi (familiare, convivente, segretaria) sia informato che l’atto è stato consegnato e si considera notificato.
    https://www.laleggepertutti.it/269429_raccomandate-e-atti-giudiziari-ritorna-la-can

  8. Pascal dice:

    Probabilmente l’impiegata ha fatto molto di più di quanto doveva, bastava annotare anche il documento del delegante (che può essere mostrato in originale o fotocopia) e scannerizzare solo il “pizzino” dopo aver verificato che fosse correttamente compilato. La scansione ha la funzione di alleggerire l’archiviazione (non va più conservato il cartaceo) e rendere più semplice l’eventuale ricerca della delega alla consegna del pezzo.

  9. Teodora dice:

    La cosa divertente è che se c’è qualcuno in casa quando ti portano la raccomandata basta firmare su un tablet ed è finita lì. Anche se non sei parente del destintario e passi in quella casa per caso.

  10. Mike dice:

    La cosa interessante e` che succede la stessa cosa quando vai aller poste per prestargli dei soldi, cioe` comprare buoni postali e tutta le scena della scansione delle carte di identita` si ripete sempre. Nonostante siano 30 anni che vai nell’ufficio postale a portargli soldi. Misteri della burocrazia.

  11. Capodoglio dice:

    Ho un negozio di fianco a un ufficio postale, di un piccolo paese che però, fortunatamente (?), lo ha ancora attivo.
    Già prima del Covid avevo dei dubbi, ma adesso ne sono certo: le poste sono gestite da qualcuno che non ha MAI dovuto entrare in un ufficio postale. E il personale allo sportello non è assolutamente interessato a quello che fa. Prova ne sia la sufficienza con cui trattano i clienti.
    Una sola piccola prova: non posso utilizzare allo sportello il bancomat di mia madre, ma all’automatico sì. Seconda piccola prova: mai provato a ricaricare un cellulare? In edicola, due secondi e via. In posta manca poco che debba fare anche le analisi del sangue.

  12. nicola dice:

    Bastava il titolo “Ritiro raccomandate Poste Italiane”.

  13. luzmic dice:

    La mia è quasi più bella. Per ottenere dalla TPL locale il rimborso (parziale, anche se la legge prevederebbe che sia totale) per il periodo di inutilizzo degli abbonamenti bus scolastici a causa COVID, ho dovuto seguire una procedura online (unico canale possibile: modulo online). La procedura prevedeva che, dopo aver generato, stampato, firmato e inviato in upload un’autodichiarazione contenente TUTTI gli estremi dell’abbonamento, bisognasse anche scansionare e inviare in upload l’abbonamento stesso. Che, essendo stato comprato online, si otteneva scaricandolo dalla sezione personale dello stesso sito della TPL :-O

  14. Giovanni dice:

    Solo una precisazione per Capodoglio: il bancomat di tua madre non lo potresti usare neanche all’automatico, è personale e non cedibile. Lo fai (e lo facciamo tutti), ma non è comunque corretto, è una violazione del contratto.

  15. Poste e prenotazioni | Notiziole di .mau. dice:

    […] compenso mi chiedo da quanto tempo Massimo Mantellini non andasse in posta. Sarà un anno che è tutto paperless, e non per nulla io ho dato la mia patente che si scansiona […]