Leggendo delle polemiche sulla figura dell’assistente civico immaginata dal governo per far rispettare il distanzamento nei luoghi pubblici, idea che ha scatenato come al solito sarcasmi e fiere prese di posizione (molte delle quali sinceramente fatico a comprendere) mi è venuto in mente un episodio di qualche anno fa.

Come fanno i londinesi, mi chiedevo, a riportare verso il centro della città a mezzanotte di un giorno qualsiasi molte migliaia di persone contemporaneamente dopo uno dei grandi concerti che si tengono di solito allo stadio di Wembley?

Fanno così.

Mettono molti treni della metro vuoti in fila uno dietro l’altro alla stazione di Wembley park. Quando 70 mila persone escono tutte assieme dallo stadio si incamminano in gruppo lungo il viale pedonale ampio che unisce lo stadio alla fermata della metro. Ogni due o trecento metri improvvisamente lungo il percorso un assistente civico con una pettorina gialla alza un grande cartello sul quale è scritto STOP. La folla a quel punto si ferma. Dopo un po’ gli assistenti abbassano il cartello e la folla riprende a camminare. In questa maniera, dosando il numero di persone che aggiungono la stazione, non si crea alcun ingorgo e in pochissimi minuti molte migliaia di persone se ne tornano tranquillamente e in grande relax verso il centro della città dopo il concerto dei Killers. Chi è stato almeno una volta a Wembley sa che il sistema funziona. Che non si dovrà preoccupare di altro se non di prestare attenzione a chi gli chiede di tanto in tanto di fermarsi. Gli assistenti civici sono indispensabili, senza di loro il sistema collasserebbe. Ma l’organizzazione del sistema è altrettanto indispensabile. E la comprensione dei cittadini lo è forse anche di più. E non ha senso parlare di un aspetto del meccanismo separato dagli altri.

Per questo la discussione odierna sugli assistenti civici è davvero modesta e deprimente.


13 commenti a “Sugli assistenti civici”

  1. Federico dice:

    Idem a Helsinki, dove credo che gli eventi più grossi siano i festival musicali estivi (anche se le masse di spettatori dell’hockey sono più rumorose). A Kalasatama, stazione rialzata della metro, chiudono le porte e fanno salire solo quanta gente basta per riempire un treno, poi le riaprono quando un treno è partito pieno e così via. Non sono “assistenti civici”, qualunque cosa significhi, ma banali controllori dell’azienda di trasporto, almeno che io sappia.

  2. Emanuele dice:

    Immagino la folla all’uscita di uno stadio italiano mentre va a prendere il treno che si ferma perché un tizio con pettorina e paletta intima l’alt. Sospetto che ci sarebbero scene piuttosto deprimenti.

  3. Il Gigante dice:

    Ma quelli di Londra sono pagati? Sono selezionati con qualche colloquio psicologico? Se dobbiamo fare un parallelo, ci servono anche questi dati… E poi, mi chiedo, ma come facciamo a creare nei cittadini la giusta visione di queste persone da parte della collettività (senza per esempio che al primo “ah” le pistino di botte)? E come garantire che l’organizzazione a monte sia tale che costoro vengano mandati dove realmente possono essere utili e non lasciati a briglia sciolta dove magari non serve così tanto il controllo ma almeno sono sicuro che la gente non mi meni?

  4. Sergio dice:

    Anche qua c’è il pensionato che ferma il traffico quando escono i bambini dall’asilo o da scuola, ma è un po’ diverso dall’incaricare dei cittadini al far rispettare le leggi.

    E domani questa roba sarà la giustificazione per le ronde salviniane

  5. Larry dice:

    Mi sta bene tutto, persino la consueta agiografia degli inglesi. Però non mi puoi fare il finto ingenuo “faticando a comprendere” perché una tale proposta fatta nel contesto italiano susciti sarcasmo. Basta una semplice parola per esprimere mille concetti: navigator.

  6. Edoloz dice:

    Il paragone non mi sembra calzi…
    Che poi, ai concerti in Italia (faccio un esempio, San Siro) ci sono tram ad attendere la fine del concerto, senza bisogno di bandierine e sbandieratori.
    Detto questo, mi sembra abbiano dei ruoli leggermente diversi. Il ruolo del distanziatore sociale è molto più simile ai “carabinieri in pensione” che dalle mie parti aiutano i bambini ad attraversare la strada fuori dalle scuole, anche qui con però ENORMI differenze.

  7. frastill dice:

    Mi associo ad Edoloz,
    gli assistenti civici immaginati dal governo mi pare abbiano una funzione che va a gestire/controllare i comportamenti di gruppi di persone durante un evento (se così si può considerare la “movida”). Qui si sta invece parlando di una figura più simile allo steward che deve facilitare il defluire di una folla dopo un evento. Molto meglio limitare l’afflusso delle persone come sta facendo Sala.

  8. Erasmo dice:

    Il commento di Larry mi toglie le parole di bocca. Già che sono qui, ti faccio una domanda, che spero nessuno giudichi fuori tema: che fine ha fatto la commissione contro l’odio?

  9. Erasmo dice:

    Comunque a S.Siro, che è l’unico stadio italiano servito dalla metropolitana, funziona esattamente come a Wembley, con addetti ATM (non distantiators) che contingentano gli ingressi. Non ho verificato quanto segue, ma mi sento di affermarlo: si tratta non di pasdaran -pardon- di volontari, ma di dipendenti ATM regolarmente stipendiati.

  10. andy61 dice:

    Perchè gli assistenti civici funzionino, presupposto essenziale è il senso civico dei cittadini… e qui casca l’asino.

  11. marcell_o dice:

    il sarcasmo è d’obbligo, lo scetticismo pure e la non comprensione prima di tutto.
    avendo preso per 30-40 anni i mezzi pubblici a Roma so che se l’utista (o chiunque) mi dice di non salire ché dietro c’è subito un altro autobus io non gli credo e cercherò di salire comunque perché la possibilità che l’autista dica il vero sono risibili
    per rispettare le indicazioni di un chiunque bisogna che quel chiunque dia indicazioni esatte e calcolare, comunque, un certo numero di furbacchioni
    questi “volontari” dovrebbero essere inseriti in un contesto più ampio (chi fa cosa, quando e chi lo paga): penso che perfino i carabinieri in pensione che aiutano i bambini ad attraversare la strada incontrino un certo numero di stronzi
    ma comunque, se vogliamo parlare del senso civico degli italiani potremmo iniziare contando il numero di pedoni coinvolti in incidenti sulle strisce pedonali o il numero dei ciclisti e dei runner messi sotto dalle macchine…
    insomma possiamo (e ne abbiamo ben diritto di) parlar male del governo, di certi ministri, di certe iniziative estemporanee… ma insomma: so’ italiani anche loro!

  12. Signor Smith dice:

    Non credo ci sia una superiorità “etica”, e tantomeno “genetica”, di inglesi, norvegesi o… chiunque vi venga in mente… credo sia la conseguenza del trasgredire le regole che faccia la differenza. Poi, come tutte le mandrie, impariamo la lezione…

  13. Emanuele dice:

    E indovina un po’ grazie a chi in questo paese lo sbraco e la mancanza di certezza della pena sono diventati la norma?
    Sarebbe l’ora che chi incensa gli altri paesi analizzi anche i loro lati “scomodi”. Polizia e tribunali di paesi che vengono puntualmente additati ad esempio hanno metodi che qui farebbero partire le accuse pavloviane di fascismo 24 ore al giorno.