Mi ha colpito molto questa slide del rapporto 2019 del Censis sullo stato del Paese. Due aspetti in particolare. Anzi forse tre.

Il primo, apparentemente confortante, che gli italiani vorrebbero vedere in TV più scienziati e meno politici. Ottimo, verrebbe da pensare, meno chiacchiere, meno promesse a vanvera, più fatti e maggior qualità. E fa pensare il fatto che la prima serata della TV generalista sia composta quasi solo da inutili chiacchierodromi di politici sembre uguali che ripetono ad ogni giro le solite quattro frasette.

Il secondo aspetto che mi colpisce è che gli italiani vorrebbero in TV meno di tutto. Se eccettuiamo l’ultima voce la maggioranza degli intervistati chiede – meno di tutto. Non solo meno politici ma meno religiosi, meno artisti, meno ballerine meno cuochi, meno economisti. Forse serviva aggiungere la voce “linotipisti” per vedere se cambiava qualcosa. Una TV nella quale si chiede meno di tutto è, più semplicemente, una TV che andrebbe spenta definitivamente.

Il terzo aspetto, secondo me quello più interessante, è che in una TV in cui la figura dell’intellettuale è da almeno un paio di decenni ridotta a macchietta, sostituendo ogni poeta con un poeta mediocre, ogni scrittore con una parvenza di scrittore, ogni filosofo con un divulgatore da rotocalco, gli italiani chiedono di trovarsene di fronte di meno. il 56% contro il 43%. È un dato disponibile ad una doppia lettura. Forse il risultato di decenni di cattiva televisione è stato infine raggiunto e lo spettatore trova la figura dell’intellettuale barbosa e inutile. Forse si tratta del timido segno di una reazione di chi apertamente dice: questi intellettuali che mi proponi, questi parvenu senza nè arte né parte che mi stai suggerendo essere “il poeta”, “lo scrittore”, “il filosofo”, non mi interessano.

È quasi Natale, ognuno pensi al riguardo quello che gli pare.


7 commenti a “In TV non ti ci voglio”

  1. menozero dice:

    Più linotipisti in TV!

  2. Emanuele (l'altro) dice:

    Ma davvero c’è un eccesso di imprenditori in tv? In un paese dove l’imprenditoria è messa alla gogna ogni 2×3 sarebbe notevole.
    A parte questo, il problema è che non si deve dividere la fauna da studio tv in categorie merceologiche ma in categorie ideologiche.
    Perché se la domanda fosse stata: volete meno o più tifosi, meno o più gente che ragiona senza pregiudizi il panorama sarebbe stato più veritiero.

    p.s: tra i codici Ateco dell’inchiesta mancano i tuttologi, i presentatori superstar e gli pseudocomici che si improvvisano opinionisti

  3. Sergio Longoni dice:

    si son dimenticati la categoria più importante. Gli opinionisti.

  4. Farfalla Legger@ dice:

    Beh l’idea di spegnere definitivamente la TV non suona male. In cambio però propongo di leggere un libro per accendere un poco (solo un poco) il cervello a certi italioti. Ciao

  5. Teodora dice:

    C’è qualcosa di opaco nelle premesse del sondaggio. Quando gli italiani indicano di volere meno calciatori in TV, sono certa che intendano di volere meno interviste ai calciatori in TV e così intendano anche per attori e ballerini (ma dove le vedono tutti ‘sti ballerini intervistati alla tv?). Insomma il sondaggio si basa sui talk show e sulle trasmissioni giornalistiche di prima serata. Per quel che riguarda “scienziati, medici ed altri esperti”, gli italiani intendono Piero ed Alberto Angela. Ed io sono con loro :-)

  6. Emanuele (l'altro) dice:

    “Per quel che riguarda “scienziati, medici ed altri esperti”, gli italiani intendono Piero ed Alberto Angela”

    A dimostrazione che non siamo messi così bene.

  7. Captivo dice:

    Vale la pena di sottolineare che i risultati di questa indagine sarebbero da rapportare al profilo tipo dello spettatore della TV generalista.