L’Italia è oggi una Repubblica fondata sul risentimento.
Trova un soggetto, un gruppo sociale, etnico, una tribù al di là del fiume, intestale la colpa delle nostre pezze al culo e gli italiani ti crederanno in massa. Non perché siano scemi, non tutti, non la maggioranza, ma perché è una scorciatoia semplice ed ecologica, risolve complicazioni, traccia una linea netta fra questo e quello, separa noi e gli altri.

Del resto solo una repubblica fondata sul risentimento potrà accettare che il demagogo, lo stesso di prima o una sua replica, quello che fino a ieri diceva che chi abitava sotto Piacenza puzzava, rubava e non aveva voglia di lavorare, cavalcando il risentimento di valligiani veneti e industriali lombardi, oggi applichi il medesimo giochetto semplificatorio agli stranieri, ai migranti, ai popoli in fuga da qualche tragedia più grande perfino delle miserie di Salvini. E dentro un fenomeno di gigantesca rimozione raccolga milioni di voti fra puzzolenti abruzzesi, romani ladroni, scansafatiche lucani, svogliati calabresi e pigrissimi siculi. Oltre che, ovviamente, fra i propri elettori originari.

Eppure questo succede: è bastato spostare il risentimento un po’ più a sud e tutto si è incastrato alla perfezione, ci siamo stretti a coorte, come si dice.

L’Italia è una repubblica fondata sul risentimento e sulla cattiva memoria. Del resto in un Paese con le pezze al culo avere cattiva memoria sarà utilissimo. Non ricordare apre infinite possibilità. Azzera i giudizi e consente nuove ripartenze. Siamo ciechi e senza ricordi, in una situazione invidiabile. Possiamo credere a tutto.

11 commenti a “Una Repubblica fondata sul risentimento”

  1. Emanuele (l'altro) dice:

    Leggendo il titolo pensavo al giornale…

    Il problema caro Mantellini è che la memoria corta è bipartisan come il tifo politico. E’ il motivo per cui resiste e, cosa ancora peggiore, viene persino rivendicata orgogliosamente, la mentalità da “O Franza o Spagna purché se magna”. Non la troverai nei paesi che ammiri.

  2. Alessandro dice:

    Lei dimentica, o forse non sa, che noi meridionali siamo furbissimi, o quanto siamo furbissimi….

  3. Roberto dice:

    Deprimente. Paradossalmente, lo sarebbe meno se davvero ci fosse una ‘ratio’ dietro certe scelte politiche, come sembra suggerire, ad esempio, Marcello Sorgi su ‘La Stampa’: “I moderati abruzzesi stavolta hanno fatto come diceva Montanelli, quando suggeriva «turatevi il naso e votate Dc». E al contempo hanno salvato Berlusconi perché sperano che trovi il modo
    di rabbonire il leader della Lega, così lontano, ancora, dal loro modo di essere e pensare….”

  4. Una Repubblica fondata sul risentimento | Topgonzo's Blog dice:

    […] non vorrebbe che gli italiani  tornassero a votare Berlusconi, ma sugli italiani che votano male è totalmente d’accordo. Solo che lui non ama insultare, e allora anziché impazziti li chiama “risentiti”. Risentiti […]

  5. Cristiano dice:

    Signor Mantellini, grazie per questo bellissimo post.
    Cris

  6. andy61 dice:

    … e che dire del risentimento coltivato da decenni a sx per cui se sei insoddisfatto della tua condizione socio-econoica è perchè che qualcuno più ricco di te che ti sta fottendo ?
    Forse il fascioleghista Salvini è un brutto cavalieri del risentimento ma non rappresenta nulla di nuovo sotto il sole italico.

  7. andy61 dice:

    Chiedo scusa per gli errori. Giuro che non scriverò più dal cellulare.

  8. Annamaria dice:

    http://malvinodue.blogspot.com/2019/02/cose-il-risentimento.html#comment-form

    Un altro punto di vista.

  9. Massimo dice:

    Pensavo il risentimento della ‘sinistra’ che non vince mai… ;)

  10. massimo mantellini dice:

    Grazie Annamaria, il pezzo di Malvino mi era sfuggito

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