All’alba della prima, vera campagna elettorale nazionale del movimento che ha creato, ecco che Beppe Grillo scompare. Si defila. Inizia a parlare d’altro. Il suo blog, che per anni è stato da tutti identificato come il luogo della rivolta civica, il megafono del movimento, riacquista una sua personale autonomia. Cambia faccia, diventa un modesto web magazine semi personale a tema vario nel quale ogni giorno esce un articolo inutile a firma del comico o di qualche autore sconosciuto. Un giornaletto come tanti, uscito dalla tastiera di qualche onesto redattore anonimo, che quasi nessuno, inevitabilmente, leggerà.

 

 

La parabola discendente del Beppe Grillo in rete nasce da più lontano ma non è questo l’aspetto maggiormente significativo. Il fatto è che un numero straordinariamente alto di elettori del M5S continuerà prossimamente a votare Grillo. Lui nel frattempo si sarà trasferito altrove. A me non interessa troppo quali siano le ragioni della diaspora da Casaleggio, trovo tutta la discussione abbastanza noiosa. Mi sembra più interessante chiedersi cosa succederà al Movimento dopo l’allontanarsi del suo ispiratore.

Questo soprattutto per una ragione: perchè gran parte dei peggiori vizi del M5S sono figli di primo letto di Beppe Grillo. Della sua violenza verbale (usualmente protetta dal salvacondotto che si concede ai comici), della sua visione semplificata del mondo. Della grande, grandissima incapacità di Grillo di trasformare il proprio talentuoso sarcasmo in forme di più civile umanità. Un uomo, geniale nelle offese e mediocre in tutto il resto, ha dato origine a un movimento politico che alle prossime elezioni prenderà un quarto dei voti disponibili.

Per anni i poveri militanti grillini, nati e cresciuti all’ombra del capo, non solo nelle idee ma soprattutto nel linguaggio e nei gesti, ci hanno mostrato il loro essere dei  “Grillo in sedicesimi”: sfoderando le medesime battute (ma senza saperle raccontare), ripetendo la stessa lista di banalità comunicative (ma senza il guizzo del comico che trasforma un’ovvietà in un colpo di genio). Poi a un certo punto il loro capo scompare ed eccoli di fronte a un bivio. Continuare nella scolastica imitazione del fondatore o provare a essere altro.

Ancora più interessante sarà capire cosa succederà all’elettore Cinque Stelle. Che oggi arriva al 4 marzo al traino di una certa idea grillina del Movimento: un’idea che, se qualcosa non cambia, sarà destinata a scomparire gradualmente nel tempo. Un po’ come la fama di certi cantanti che dopo un disco bellissimo sfornano per decenni opere trascurabili. La mia personale idea è che senza la tossicità contagiosa e populista legata alla presenza di Grillo l’elettorato del Movimento andrà incontro a due fenomeni. Diventerà migliore e si ridurrà di numero.

Il populismo del resto è fatto così. Occorrono urlatori professionali. Durano per un po’ (nel caso di urlatori del talento di Grillo anche più di un po’) per poi lasciare il posto a qualcun altro. Nulla è volubile come la nostra pretesa che gli altri cambino allo schiocco delle nostre dita.

Resta il fatto che, se davvero Grillo si allontanerà dalla politica, per tutti noi, e perfino per chi vota M5S,  sarà comunque una buona notizia.

 

19 commenti a “L’ultimo disco di Beppe”

  1. alessandro dice:

    mantellini mi chiedo a volte quanti voti porti al m5s con queste tuo quasi quotidiane litanie
    io per esempio son tentato di votarlo solo perche’ ne ho la piena di gente come te
    onestamente ecco

  2. massimo mantellini dice:

    @alessandro io trovo normalissimo che tu ne abbia abbastanza di gente come me. Spesso perfino io penso di me la stessa cosa. Resta invece un mistero il motivo per cui tu sia qui quasi quotidinamente a ricordarmelo nei commenti. Però ho imparato che la gente è strana in molte maniere differenti. Quindi se ti va bene così per me ok.

  3. alessandro dice:

    semplice perche’ tutto sommato ti stimo, mi piace come scrivi, mi piace il tuo libro e tutto
    pero’ vederti cosi mi fa anche tanta tristezza
    speriamo in tempi migliori per l’italia

  4. il mondo perfetto dice:

    Il Pd schifiltoso parte dal pensiero base (riflesso anche da molti dei commentatori di questo blog) per cui chi non vota pd è indegno: o scissionista o fascista o populista. Beppe Grillo è stato (dal pd) sempre criticato non nel merito ma pretestuosamente. Se fosse stato infatti (sempre dal pd) criticato nel merito si sarebbe dovuta evidenziare la differenza tra il programma pd (da almeno 7 anni sotto la cappella politica della BCE) e quello m5s, fondato sulla realtà delle cose (ossia 7 anni di fallimenti piddini, soprattutto nei governi del bullo Renzi e “salma” Gentioni). Si sarebbe dovuto parlare, ma Mantellini sa quanto è pericoloso farlo, dell’onestà (sic) della cricca renziana e quella della dirigenza del m5s, i cui parlamentari si sono pure tagliati lo stipendio, cosa (non si capisce perché) sempre vista con scherno; si sarebbe dovuto parlare di mafia capitale ma anche questo per i pseudo intellettuali della scuola di Sofri 2, Max “menagramo” Gramellini etc, era troppo impegnativo e poco conveniente, visto che sono diventati plutocratiche parlando male di Berlusconi e poi Grillo, ma chiudendo gli occhi sulla gargantuesca corruzione della cricca renziana. Ora si parla di blog, per non parlare dell’insipienza della coalizione pd-centrica. Bene fa Grillo a ignorare questa gentucola, come io ormai non rispondo più ai troll piddini, anonimi come fascisti nella notte….E, dopo questo post, non escludo di votare m5 stelle ,almeno alla Camera. E godermi 5 anni del pd (che è ormai il circolo privato di Renzi) all’opposizione. E godermi sapidamente la rosicata di quelli che continuano, gonzi o in malafede, a votarlo, il pd, ossia la falsa sinistra che fa favori a banche e confindustria. Chissà se dopo il 4 marzo resteranno fedeli al pd: si, non c’e dubbio, resteranno piddioti: o sono talmente infarciti di propaganda renziana; oppure sanno(i cosiddetti intellettuali) fin troppo bene a chi devono le loro meschine raccomandazioni. Si, voterò m5s ! Almeno un voto, gli intellettuali piddini lo spostano…. Bravo Mante, sei meglio di Cerasa, nel portare voti ai griillini.
    4 marzo, per non restare schiavi dei padroni del pd (ossia la BCE) . Manca poco, meno male…chissà com’è da laggiù l’opposizione…avrete 5 anni per raccontarcelo, faziosamente come al solito, ma non più al governo. Era ora.

  5. unAlberto dice:

    Certo che approfittare del lampione del generoso Mantellini, per avere i propri centesimi di visibilità su un internette che ormai accessibile a tutti, sempre a meno dona la risonanza e visibilità di ”influenzatori” , mi pare una pratica meschina.
    Ma fin che dura sfruttiamola sta luce per strombazzar fieri, la propria opinione pro o contraria al lavoro del tenutario, o peggio per accender altri fuochi su cui soffiare in una infantile gara a chi spegne più candeline.
    Dalla politica alle tecnologie, dalle foto alla musica, solo Massimo sa a quanti ha lasciato spazio del suo pulpito al contestatore o lisciatore di turno.
    Me compreso.
    Grazie Massimo Mantellini, grazie per i nostri attimi fugaci di notorietà

  6. Erasmo dice:

    unAlberto, forse non ti sei accorto di quanto sia appropriata la metafora del lampione. Non per la luce che fa, ma per la sponda che offre al più grande amico dell’uomo.

  7. Sergio Longoni dice:

    “o di qualche autore sconosciuto.”

    Beh non proprio sconosciuti: c’è un po’ di tutto, anche presentazioni al TED. La questione è che una buona parte non è originale, ovvero è stata pescata su internet ed è stata tradotta in italiano. Mi chiedo se con il consenso dei rispettivi autori…

  8. L’ultimo disco di Beppe – hookii dice:

    […] Mantellini, in un post su manteblog, parla della scomparsa dai radar politici di Beppe Grillo, fondatore e leader storico del Movimento […]

  9. il mondo perfetto dice:

    Non sto più nella pelle. E non per il pacco di nuovi libri che ho ordinato da Amazon, e che a giorni arriveranno.
    Scorgo, sapidamente, la lista dei ministri (quelli trapelati) del M5S e mi dico che forse, per la prima volta, in Italia c’è una squadra di governo all’altezza. L’endorsement di Zeman sa di gioia, lui ribelle della “Primavera di Praga” e vate dello sport pulito, appoggerà i grillini. Ma veniamo ai 6 ministri, persone di specchiata onesta e competenza, mica Boschi e Orlandi qualunque- che hanno l’unico merito di essere amici dell’ex sindaco di Firenze, l’arrogante Matteo.
    Alfonso Bonafede alla Giustizia, sarà garanzia di una magistratura non più politicizzata e certezza della pena, lui avvocato di fama nazionale, giovane e competente;
    Lorenzo Fioramonti, uno dei più rinomati economisti europei, saprà guardare a un’Europa nuova, non più schiavo- come un Padoan qualunque- della Banca Centrale Europea, a cui ci ribelleremo, dando priorità alla legislazione italiana;
    Sergio Costa, una vita nell’Arma dei Carabinieri- a combattere il crimine, in particolare i reati ambientali, mentre Renzi girava gustosamente la Ruota della Fortuna;
    Giuseppe Conte alla Pubblica Ammnistrazione, schiavo solo della sua professionalità- insomma non è lì, come la Madia, perchè raccomandata da Veltroni;
    Pasquale Tridico (altra persona competente, finalmente)docente a Roma tre sarà al dicastero chiave: il Lavoro, per anni invigliacchito da politiche di destra ma- che strano, eh, messe in atto dalla banda renziana;
    Alessandra Pesce, una delle 3-4 persone che in Italia sa più di Agricoltura…andrà all’Agricoltura;
    Domenico Fioravanti, nuotatore e dirigente sportivo di successo, allo Sport.
    E poi tre donne a esteri, difesa e interni.
    Chiaro che votare m5 almeno alla Camera- anche per chi fa scelte diverse tipo Leu o Fdi- porterà a un bel risultato.
    Il Presidente Mattarella- moroteo da sempre; ossia democristiano di sinistra- dovrà per forza dare incarico a Di Maio, di fronte a una lista che ha una sola priorità: rialzare l’Italia nel giro di pochi anni.
    Finora ho convinto 3 persone ad andare a votare- non votando pd- e non è poco, in fondo ci sono ancora 4 giorni di tempo.
    ps: ultimi sondaggi pd al 15.9; bonino all’1.8; civica popolare 0.9; insieme 0.6%.
    Dal 5 marzo, dopo essere stata governata per circa 30 anni (1969-1994) da dc e p2 , dopo, in particolare negli ultimi 7 anni, da binomio indecente Pd-Bce- ecco, dal 5 marzo il Popolo si riapproprierà della sua Sovranità. Con un Governo di persone capaci.

  10. Mariano Giusti dice:

    [“anche presentazioni al TED”]

    Guarda che al TED hanno sempre parlato cani e porci, con grande predominanza di questi ultimi.

  11. il mondo perfetto dice:

    ps: grazie Sofri 2, se Mantellini mi aveva convinto un pò a votare M5 stelle, il compagno della Bignardi mi ha convinto del tutto.
    Mi spiace per Mante e Cerasa ma no, come capacità di spostare voti verso il m5s- con articoli palesemente diffamatori- quando il direttore del Post scende in campo, non ce n’è per nessuno. E li chiamano intellettuali. Si, vabbè. Io, fossi al posto dei dirigenti m5s, lo querelerei. Ma loro, son troppo signori.
    https://www.wittgenstein.it/2018/02/28/movimento-cinque-stelle-limiti/

  12. pino josi dice:

    si tratta dello specchio dell’italia, specie di quella dell’ultimo decennio che sforna persone prive di cultura e ragionamento critico

  13. DinoSani dice:

    Comincio a pensare che sei un caso “clinico”. Sei un attento osservatore di tutto quello che è l’universo del digitale, e infatti hai trai tuoi follower lettori, come me,dei tuoi libri, che ti apprezzano e stimano. Poi su Beppe Grillo impazzisci, non riesci in alcun modo ad avere un approccio intellettuale. Sei improvvisamente viscerale, ma anche piuttosto superficiale. Peccato.
    Grillo ha fatto un’operazione complessa di marketing politico, separando il blog “personale” da quello del Movimento. Mi sembra che questa cosa fosse presente nelle premesse della nascita del movimento, e la scelta di operare “di fianco” – e non con “articoli inutili” Mante, perché se lo fossero i tuoi lo sarebbero anche meno,ma non è così- è per ritrovare un respiro diverso, meno legato alle attualità a volte anche noiose della politica, che ha giustamente lasciato nelle mani di altri personaggi, più o meno discutibili. Sul suo blog si opera un ritorno al passato, con interventi su come tecnologia e buone idee possono aiutare a vivere meglio, ma con uno sguardo sempre più necessario al futuro.
    La tua opinione su Grillo è ideologica è un po’ fanatica, non riesce a vedere che cosa è riuscito – unico – a creare in un Paese bloccato dentro un unico grande partito politico omogeneo negli interessi e disomogeneo solo nelle rappresentazioni pre elettorali.
    Di errori ne ha fatti tanti, ma ridurlo a un insulto mi sembra proprio una cecità intellettuale. Grillo non è un urlatore di professione, ma un comico di qualità che si è inventato un movimento che, forse, oggi è il primo partito italiano, senza finanziamenti pubblici ne occulti. Poi si può discutere sulle idee, ma su queste mi sembri sempre piuttosto evasivo. Mentre io ritengo che l’80% delle proposte siano più che condivisibili. Poi su come è gestito il movimento, sull’uso della rete, ecc, possiamo discutere a lungo, ma mi chiedo perché per gli altri partiti questa attenzione alle “forme” passi sempre così in cavalleria….
    Buon 4 marzo, Mante, e buon governo Tajani. Forse te lo meriti?

  14. annamaria dice:

    @DinoSani alle 00:39
    Sottoscrivo tutto.

  15. Mariano Giusti dice:

    Grillo è scomparso perché il risultato è raggiunto: il governo M5S – Lega Nord è pronto.

  16. DinoSani dice:

    @Mariano da quale hosteria dal a buon prezzo vengono le tue fonti?

  17. DinoSani dice:

    Che peccato il sistema non legge le icone…intendevo vino….

  18. metil dice:

    Se conosci il futuro e sai cosè la genialità allora che parliamo a fare? Voi sapete perchè la RAI del centrosinistra e dell’era piddì considera Salvini populista e Berlusconi no? Nemmeno Renzi è populista. Forse perchè sono bravi, anzi i bravi (…)

  19. Mariano Giusti dice:

    @DinoSani

    vedrai