La mossa animale è questa: eliminare tutte le mediazioni che si possono eliminare. Quando è impossibile farlo, limitare le mediazioni al minimo.

Servono degli esempi? TripAdvisor, Airbnb, Amazon, Wikipedia.

Perché passare da un’agenzia di viaggi, quando posso scegliermi e prenotarmi l’albergo da solo?

La risposta ci sarebbe: perché l’agente di viaggio ne sa qualcosa e tu non ci capisci una fava.

Questa risposta è la risposta che negli ultimi vent’anni è morta, è diventata falsa, è risultata inutile. Il motivo è semplice: se io sostituisco al parere di un esperto quello di un milione di gente inesperta che però una sua idea ce l’ha, arrivo più vicino alla verità, ci arrivo più velocemente, ci arrivo spendendo meno soldi e ci arrivo in un modo che mi dà una certa idea di libertà: di fatto, una situazione irresistibile.

Google funziona, grosso modo, su questo principio logico.



Trovo esemplare che in Italia dopo le elezioni di Trump la discussione pubblica sia ispirata da ragionamenti come questo di Alessandro Baricco. Un punto di vista che a mio modo di vedere è piuttosto fuori dal mondo: che è poi – essere fuori da mondo – il destino di certe élite che ci siamo scelti negli ultimi vent’anni.

Che la mediazione culturale dopo Google si sia modificata moltissimo è un dato incontrovertibile. Così come è chiaro a tutti che l’improvvisa abbondanza di fonti ha creato flussi di presunta consapevolezza di grande superficialità e cialtroneria, molto prima che aver sparso in giro vere e proprie bugie intenzionali. Tuttavia ancor prima di banalizzare il tema della nostra bassa risoluzione suggerendo che a un certo punto il povero cittadino senza protezione ha saltato il filtro culturale e si è fidato del primo cretino che vedeva citato su Facebook, servirebbe occuparsi del passaggio intermedio.

Ed il passaggio intermedio, che da noi è stato ampio e potentissimo, sembrerà incredibile ma potrebbe riguardare lo stesso Baricco e molti altri come lui che in questi giorni stanno semplificando una simile discussione che parte da Trump e arriva dritta al loro amor proprio. Usando la sua stessa metafora citata qui sopra, Baricco è l’agente di viaggi scalzato da Tripadvisor. Un agente di viaggio che mediamente sa pochissimo del mondo e però ce lo racconta lo stesso, spesso molto affabilmente, consultando il catalogo con le offerte per i Caraibi o col pacchetto volo+albergo per Natale a New York per poi raccontarcelo.

In Italia la discussione su chi siano le élite culturali e su come mai così tante persone abbiano deciso da tempo di ignorarle, non potrà essere completamente separata dall’accesso a nuove fonti offerte dal contesto digitale. Attraverso simili strumenti un numero rilevante di persone nell’ultimo decennio ha scoperto che

1) esistono alternative migliori all’agente di viaggio in grisaglia
2) l’agente di viaggio spesso è un abile venditore e basta

Questo ragionamento ovviamente non vale per tutti: una quota rilevante di cittadini non entrerà in alcuna agenzia di viaggi e continuerà quindi ad essere trasparente ad ogni élite, esattamente come il 60% degli italiani che non legge libri o giornali è trasparente alla mediazione culturale di Alessandro Baricco. Costoro semplicemente, visto che i social network li hanno forniti di microfono, continueranno a discutere di Caraibi e New York per sentito dire, spesso con l’aggressività che aiuta queli che parlano senza sapere. Per tutti gli altri invece il tema sollevato da Baricco (e da Serra in una Amaca di appoggio il giorno successivo) è interessante e meriterebbe di essere approfondito.

Quando è accaduto che abbiamo iniziato ad eleggere a bussole culturali persone di modesto livello? Quando – esattamente – abbiamo iniziato a farci spiegare la storia dell’arte da Sgarbi, la politica da Roberto D’Agostino, il giornalismo da Maurizio Belpietro? Perché questo un giorno in Italia è accaduto ed è accaduto molto tempo prima che Internet iniziasse ad instillare pensieri sbagliati dentro le nostre menti di cittadini che – per dirla con Baricco – “non sanno una fava”.

Esiste quindi forse un’interpretazione opposta e – mi rendo conto – un po’ tranquillizzante. Wikipedia, Google, Tripadvisor, Airbnb e tutti i recenti simboli del nostro presunto instupidimento sono stati invece piccole ancore di salvezza nel momento in cui gente curiosa e di buona volontà si è trovata orfana di qualsiasi riferimento culturale di spessore. Ha guardato i libri della top ten, i giornali più venduti e i programmi TV maggiormente seguiti, i consigli per gli acquisti, ed ha deciso improvvisamente e spesso con soddisfazione di fare da sé. Per tutti gli altri, che sono la maggioranza, semplicemente non è cambiato molto. Quello che tutti oggi chiamano populismo, la ola per Salvini, Grillo e tutto il cucuzzaro, senza voler arrivare a Brexit, a Trump ed alle ragioni della sua elezione, è la stessa roba di prima. Gente che non sa chi sia Baricco (che non lo sapeva nemmeno prima) e che Facebook ha dotato di tastiera.

19 commenti a “Baricco e le élite”

  1. Giovanna dice:

    Sono d accordo e aggiungerei che oltre alla curiosità é anche perché alla fine siamo diventati più poveri, noi della ex classe media, e attraverso il web è possibile, quasi sempre, fare la vacanza risparmiando.

  2. Andrea dice:

    Bravo. E’ la stessa cosa che è subito venuta in mente anche a me.
    L’annullamento della mediazione sicuramente è tendenza naturale, e ci sta pure che lo sdoganamento dell’ignoranza, assieme all’incapacità di riconoscere la superiorità intellettuale altrui con rispetto, sia alla base dell’epocale sovvertimento culturale di oggi.
    E proprio la grande analisi del grande intellettuale contro la superficialità è estremamente superficiale. E non prova nemmeno a capire che la mediazione viene scavalcata perché è insufficiente. Non prova ad ammettere che i detentori del “potere d’analisi della società” quel potere lo hanno sperperato. Non tiene conto del fatto che, come dici tu, la realtà è altra: l’agente di viaggi non sa un cazzo del mondo, perché forse pure lui da 20 anni continua solo a propinarti pacchetti economici per Sharm o le Mauritius. Volendo strapazzare la metafora, gli intellettuali di ieri sono diventati meramente degli animatori del villaggio vacanze globale.

  3. meteofuno dice:

    Se si comincia a mettere in discussione tutte le intermediazioni, commerciali o meno che siano, dobbiamo ripensare la nostra civiltà da capo.
    Se Airbnb / Booking ecc. hanno reso superflua la figura dell’agente di viaggio, quando manca al momento in cui Wikipedia ed altro renderanno superflua la figura dell’insegnante?
    Le lezioni a distanza sono realtà, pur se ancora una nicchia, e con queste si supera lo spazio fisico delle aule. Non più 100 studenti al massimo, ma un numero indefinito, fino per assurdo ad arrivare a tutti gli abitanti della Terra.
    Quindi se Airbnb e Booking (ne elenco 2 solo per semplificare) hanno in potenza la forza di eliminare TUTTI gli agenti di viaggio, Facebook e Twitter di eliminare TUTTI i giornali (e forse pure i giornalisti), altri operatori potranno in futuro eliminare TUTTI gli insegnanti, magari a vantaggio di qualche algoritmo ed alla faccia della pluralità delle idee.
    Se qualcuno (molti qualcuno) pensano che si stava meglio negli anni ’80 e vota Trump perché racconta loro che lui, quegli anni, li farà ritornare, qualche domanda occorrerà farsela.
    E’ inutile prendere ad esempio Baricco, che grazie alla sua relativa notorietà, ha facilmente accesso ad una cassa di risonanza per le proprie idee. Occorrerà piuttosto che ci si cominci ad interrogare sul perché certi fenomeni hanno successo, a dispetto di quella che a noi sembra una logica inoppugnabile.

  4. meteofuno dice:

    Per Giovanna: visto che lei dichiara di appartenere alla classe media impoverita, non ha mai pensato che utilizzando un servizio web di quel tipo concorre ad impoverire un suo vicino di casa anch’esso della classe media (l’agente di viaggio) a vantaggio di un multimiliardario che abita dall’altra parte del mondo?
    E’ vero che vale sempre il motto “mors tua vita mea”, però almeno certe scelte facciamole con un minimo di consapevolezza. Grazie.

  5. meteofuno dice:

    Per Andrea: (oggi sono particolarmente polemico). L’annullamento della mediazione non è affatto un processo naturale. Negli animali sociali esiste da sempre la gerarchia, perchè è solo con la mediazione che un branco può sopravvivere. Se tutti si fanno i cavoli propri, viene meno la base della socialità stessa.

  6. nicola dice:

    Che facebook ha dotato di tastiera e che non sa di vivere nel giardino incantato di facebook (o di google, o di twitter): con amici degli amici che condividono il 90% dei pensieri. Poi quando si va alla conta si scoprono che esistono mondi diversi e ci si stupisce. Lo ha spiegato bene Mix: http://mixmic.it/2016/lettera-alla-lettera/ , ma anche Giovanna Cosenza e Marco Delmastro. – L’intermediazione non è saltata. È solo nascosta (tipo gli algoritmi di facebook o di google) e/o sostituita dai nostri contatti. Se uno si affida ad algoritmi o contatti pessimi, farà una vacanza pessima. Come è sempre stato.

  7. Baricco e le élite – alicino.org dice:

    […] fonte […]

  8. Bruno Anastasi dice:

    buonasera Massimo, ti sei superato … forse addirittura senza volerlo, hai spiegato in sintesi il perché del supplizio che ci siamo auto-inflitti negli ultimi cento anni (Mussolini, Andreotti, Craxi, Berlusconi) … grazie …

    p.s. – voto “sì”

  9. DinoSani dice:

    Il problema non sono gli intellettuali in sè, ma il tipo di intellettuali che ci ritroviamo oggi in Italia.
    Comunque sul fatto che le idee condivise da tanti producano effetti migliori di quelle degli esperti, ci sono intellettuali come Steven Johnson e Clay Shirky che ci illuminano da tempo…
    A Baricco consiglierei in particolare “La saggezza della folla” di James Surowiecki, in cui spiega con ricchezza di esempi come “i gruppi di persone sono più intelligenti di qualsiasi esperto”…
    Buona lettura (mi chiedo che cosa leggono Baricco Serra e gli altri intellettuali nostrani…). Grazie Mante.

  10. Giancarlo dice:

    Internet ha tradito l’umanità. Non è un paradosso o una provocazione. E’ l’esempio di come il progresso non accompagni sempre il futuro. Così è stato per secoli, ma non lo è più oggi. L’ignoranza che imperversa, abbinata alla presunzione di sapere perché tramite i social “ho saputo” ha creato una miscela esplosiva. Gli idioti prima potevano esprimere il proprio pensiero al bar e lì rimaneva confinato. Oggi “il villaggio globale” consente a qualsiasi idea, sia pur essa strampalata di essere condivisa, moltiplicata, replicata. Diventa argomento di discussione, cioè reale. Se si approfondisce un po’ di più il tema, la conclusione è che la Democrazia, così come Internet esigono Cittadini culturalmente attrezzati, capaci di interpretare la realtà con il filtro di una consapevolezza, almeno spazio temporale (so dove mi colloco nel mondo, rispetto al mondo intero – so in che epoca vivo, frutto questa di vicende che mi hanno preceduto). La Scuola, quindi, è, a mio parere, la grande imputata insieme a quel processo di livellamento delle conoscenze verso il basso, perseguito da decenni.

  11. Stitch dice:

    Ottima analisi. Concordo pienamente. Le agenzie di mediazione (partiti, scuola, in primis) erano centri di competenza. L’involuzione della società e lo smarrimento che viviamo oggi è dovuto allo smantellamento, non solo etero diretto di queste strutture. Internet, in una società sconquassata come la nostra, ha accelerato i processi di deflagrazione il cui esito è il populismo grillino e trumpista

  12. Andy61 dice:

    Magari mi sbaglio, ma io leggo nelle parole di Baricco più che lo sconforto per la scomparsa delle intemediazioni, la disperazione per la perdita da parte delle “elite” del monopolio dell’informazione che noi comuni mortali ci trovavamo a dover pagare profumatamente indipendentemente dal suo valore.
    Aggiungo che nel tempo poi abbiamo anche scoperto che le informazioni che ci venivano vendute sotto forma di intermediazione, erano spesso farlocche o manipolate ad arte ad uso del mediatore.

  13. annamaria dice:

    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/11/14/auguri-agli-anti-suffragio-universale/comment-page-1/#comment-650212

    Per riflettere un po’.

  14. DinoSani dice:

    Eh @annamaria, è sempre così. Se gli elettori votano come la pensiamo noi vuole dire che siamo riusciti a far comprendere la giustezza della nostra proposta è il popolo è maturo…
    Se invece gli elettori premiano i nostri avversari politici ecco che sono degli infantili, impreparati, incolti, vittime di ogni tipo di populismo (grillino e trumpista è bellissimo!).
    Ovviamente pensandola così potrebbe valere l’esatto contrario, con gli elettori imbecilli che si fanno distrarre da problematiche liberal sui diritti civili invece di preoccuparsi del lavoro che hanno perso o della casa pignorata….
    Non c’è scampo. Le elezioni sono sempre un sintomo, sta a noi capire che cosa ci racconta, ogni volta, chi vota. E spesso le cose sono molto più complicate, sicuramente più dei nostri attuali intellettuali “cani da guardia” che ci ritroviamo…

  15. Camillo dice:

    Beh.. io ne sparo una (so di essere fuori tema): si stava meglio quando si stava peggio.
    Se mai riuscirò a raggiungere l’agognata pensione mi ritirerò in un poderino nella prima collina romagnola. Le vostre discussioni non mi interessano più e trovo che il vero futuro sia nel ritorno al passato, alla terra.

    p.s. Il telefonino (e tutti i derivati) ha rovinato la vita a noi e ai nostri figli che non conoscono la moderazione

  16. vincenzo dice:

    ottimo!!! complimenti!!

  17. Massimo dice:

    Bel post, tutto condivisibile, ma ho una curiosità. Belpietro non e’ il direttore de “La verita’” per cui tu scrivi? Messa cosi’ pare che scrivi per un quotidiano diretto da una persona che non stimi. O sbaglio?

  18. Massimo dice:

    Ignori il commento di prima, mi son confuso con altra persona.

  19. cristiano dice:

    una curiosità: qualcuno di voi (spero vivamente che Mante lo abbia fatto, anzi, ne sono sicuro) ha mai letto “I Barbari” di Baricco? Piccolo saggio di 15 anni fa (non di ieri) nel quale, in modo chiaro e trasparente spiegava e preconizzava ciò che stava succedendo (in nuce, in quel momento) e che è ora deflagrato.
    Ebbene, se non l’avete fatto, sappiate che già lì dentro dichiarava quanto sopra, senza alcun giudizio di merito ed anzi con una neanche sottile accusa di “immobilismo presuntuoso” alle elite stesse, dentro le quali si posizionava. Considerarlo quindi uno “disperato per la perdita della posizione” mi sembra quanto meno azzardato.