Il direttore della Rai Antonio Campo Dall’Orto giusto un paio di mesi fa:

Il nostro ruolo è diverso. Noi siamo il servizio pubblico italiano. In quanto tale abbiamo il dovere di non rincorrere l’ audience a tutti i costi e anzi di pensare a un’ offerta complementare a quella della tv commerciale. Aggiungo: come servizio pubblico abbiamo alcune mission non solo sui contenuti e il racconto del Paese, ma anche sull’essere da stimolo all’ alfabetizzazione digitale.



Oggi la Rai ha presentato in grande spolvero (con tanto di hashtag su Twitter) i palinsesti Rai per la prossima stagione. Dell’alfabetizzazione degli italiani sulla TV di stato nei prossimi mesi si occuperanno:

Massimo Giletti
Diego Abatantuono
Heather Parisi
Mina
Michele Santoro
Adriano Celentano
Alessandro Baricco
Salvo Sottile
Fabio Fazio
Gad Lerner
Bruno Vespa
Renato Zero
Mogol
Zucchero
Carlo Conti
Lorella Cuccarini
Massimo Gramellini

e molti altri.

Ci sarà poi un programma dedicato alla alfabetizzazione digitale che si chiamerà Giovani e Ricchi. Il Corriere ce lo illustra sinteticamente così:


il docureality sui rich kids di casa nostra. Un fenomeno nato su Instagram in cui giovani multimilionari mostrano il loro stile di vita: il social delle immagini ha dato occasione all’1% della popolazione, quello stra-benestante, di mostrare al restante 99% la vita da jet set dei super miliardari.



update: Morena Ragone su Twitter mi fa notare che dall’11 luglio su Rai Uno andrà in onda “Complimenti per la connessione” uno spin off (sigh) di Don Matteo (20 pillole da 6 minuti) con Nino Frassica per aiutare chi ha poca dimestichezza col web. (ma non riguarda la prossima stagione)

6 commenti a “La Rai e il divario digitale”

  1. rain dice:

    nessun commento

  2. Maury dice:

    Mi meravigli Massimo, perché non sai riconoscere il nuovo che avanza! Si scherza eh! Io purtroppo non sono come te che speravi (speri) ancora nel cambiamento. Io non ci credo più.

  3. Suarez dice:

    E che t’aspettavi? Non è mai troppo tardi 2.0?

  4. Emanuele dice:

    Ne approfitto per una domanda che mi frulla in testa da anni quando leggo commenti critici ai personaggi che appaiono in tv.
    Secondo voi al posto di quei nomi chi ci doveva essere?
    E che programmi dovrebbe fare la Rai?

    Con internet si possono vedere televisioni di tutto il mondo. Tempo fa ho dedicato svariate ore alla BBC da sempre indicata come modello da seguire. Però se si toglie il modo in cui fanno informazione, sport e documentari (che è già moltissimo, certo), buona parte dei suoi programmi sono di una noia mortale. Sul satellite ho potuto seguire parecchi canali tedeschi e, a parte che non capisco una parola, in quanto a produzioni proprie (intese come varietà o talk show) sono piuttosto monotoni anche li.
    Mentre ho seguito dagli anni ottanta per molto tempo Antenne 2, quando si vedeva in chiaro da noi, e qualcosina di più vario c’era rispetto a inglesi e tedeschi.

  5. ale dice:

    in linea con gli ultimi 20 e rotti anni mi pare, senno silvio come fa

  6. Marco dice:

    Un mucchio di letame…