C’è una ragione per cui i principali siti web italiani (Repubblica, Corriere e Stampa) oggi hanno – da subito – titolato in grande che l’assassino della parlamentare inglese Jo Cox avrebbe urlato “Britain first” durante l’omicidio mentre nessun sito analogo inglese (Guardian Independent e Telegraph) faceva lo stesso. E la ragione è il motivo per cui la stampa in questo Paese è tanto scadente. Perché pubblica qualsiasi cosa velocemente e senza alcun controllo, a patto che sia utile alla propria idea di gestione dell’audience. Una idea in cui hype ed indignazione la fanno da padroni assoluti. Se poi la notizia si rivelasse falsa non importa, la si cancella e la si sostituisce con un’altra.

Repubblica ha titolato in grande quel “Britain first” dopo pochi minuti dell’attentato di Leeds, dopo aver letto la notizia nel live blog dell’Independent (citato come fonte) dove un tizio che lavora in una lavanderia aveva dichiarato al giornale che una sua amica (lui non c’era) aveva sentito l’assassino pronunciare la frase. Un po’ pochino per farci un titolone.

Non ha nemmeno troppa importanza che poi la notizia sia vera o meno, conta il metodo, conta l’assoluta noncuranza, conta l’idea che – “siccome è il web” – tutto è veloce ed in continua mutazione, per cui qualsiasi cazzata può restare online anche solo per 5 minuti per poi essere dimenticata da tutti.

Mentre scrivo poi, quasi tutti i siti web inglesi, informano, con evidenza variabile, che forse l’assassino ha davvero detto quella frase, ma lo fanno su box laterali o su articoli non principali (mentre sui siti italiani campeggia nei titoli principali ovunque) ed anche questo non è senza significato. Dopo aver controllato hanno trovato la notizia verosimile o perfino vera ma siccome una simile informazione orienta potentemente contrapposizioni e tensioni preferiscono per ora tenerla in secondo piano in attesa di analisi da farsi fuori dall’emergenza delle breaking news. E’ la cura del buon padre di famiglia per le cose importanti. L’esatto opposto di quello che accade da noi.

4 commenti a “Venditori di indignazione”

  1. T9 dice:

    più o meno come dire che qualcuno avrebbe riferito di sentito dire a d’alema che voterebbe la raggi

  2. T9 dice:

    ops sbagliato a scrivere

    più o meno come dire che qualcuno avrebbe riferito di aver sentito dire a d’alema che voterebbe la raggi

  3. HotHello dice:

    Confondere il gesto di un individuo con il pensiero di una parte politica è di uno squallore impressionante.

  4. diamonds dice:

    Se questi folli criminali decidessero di non impazzire con un timing sospetto(sto parlando anche di Luigi Preiti, per esempio), in concomitanza con importanti appuntamenti elettorali, o assimilati, saremmo tutti meno portati alla paranoia,. E se invece non impazzissero per nulla potremmo peesino andarcene a pesca