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Andrea Beggi ha scritto con molta semplicità ed efficacia quello che ogni persona normale che ha un sito web amatoriale (come questo) pensa della assurda burocratizzazione che il garante impone da oggi ad ogni pagina web.

15 commenti a “Scassatori di palle”

  1. Giorgiot dice:

    “A noi è sembrato che il tono del Garante fosse quello di semplificare il più possibile la vita di chi ha un sito web”, dice il tipo di Iubenda. Figurati se avessero voluto complicarla. Leggendo l’intervista completa mi viene poi un dubbio: Iubenda, come partner tecnico del garante in materia di normativa sui cookies, che interesse ha a semplificare le cose per chi tiene un sito? Loro ci campano sulla complessità della materia privacy.

  2. Andrea Giannangelo dice:

    @Giorgiot, sono uno dei fondatori di iubenda. La nostra società è stata partner tecnico delle associazioni di categoria del mondo online (iab, fedoweb, upa, netcomm e dma) che hanno elaborato delle linee guida pratiche a partire dal provvedimento, linee guida (non ufficiali!) che puoi trovare qui: http://andrea.s3.iubenda.com/gkHRyw3pg6/GUIDA-COOKIES.pdf
    Non siamo stati partner tecnico del Garante né abbiamo avuto alcuno spazio nella definizione dell’indirizzo interpretativo né delle opinioni del garante né di quelle delle associazioni. Abbiamo semplicemente messo a disposizione le nostre competenze.
    Nella guida sono suggerite tante semplificazioni che sono frutto del lavoro fatto dalle associazioni con l’autorità, ad esempio in relazione al fatto che chi ha un blog o un sito personale con solo statistiche o cookie tecnici non deve fare nulla eccetto avere un’informativa (la privacy/cookie policy!), ch’è poi un obbligo da sempre esistente.
    Circa il Garante, vi segnalo che si è limitato a trasformare in provvedimento una direttiva EU su cui c’è stata polemica in ogni Paese in cui è andata in applicazione. La discussione sul provvedimento, dunque, deve tenere conto di questo.

  3. frap1964 dice:

    Farei notare comunque che dalle FAQ del sito del garante risulta che:

    11. Il consenso online all’uso dei cookie può essere chiesto solo tramite l’uso del banner?

    No. I titolari dei siti hanno sempre la possibilità di ricorrere a modalità diverse da quella individuata dal Garante nel provvedimento sopra indicato, purché le modalità prescelte presentino tutti i requisiti di validità del consenso richiesti dalla legge.

    12. L’obbligo di usare il banner grava anche sui titolari di siti che utilizzano solo cookie tecnici?

    No. In questo caso, il titolare del sito può dare l’informativa agli utenti con le modalità che ritiene più idonee, ad esempio, anche tramite l’inserimento delle relative indicazioni nella privacy policy indicata nel sito.

    Non a caso il sito del garante (che peraltro dichiara di non usare cookie) non ha il banner.
    Io comunque, sul mio blog amatoriale, tanto per stare comunque tranquillo, ho inserito una WP static front page come home-page, con l’informativa breve che rimanda ad una pagina con l’informativa estesa ed il link per accedere ai post del blog.
    Un click in più e tanti saluti…

  4. Giorgiot dice:

    Grazie per la precisazione Andrea e scusa per l’inesattezza che ho scritto (“partner tecnico del Garante” anziché “della guida”).

  5. gregor dice:

    Concordo allo 100%, mi meravigliano i siti che inseriscono il banner….

  6. Emanuele dice:

    Ad Andrea Giannangelo se è ancora in ascolto chiederei cosa deve fare un titolare di blog su wordpress.com, dove non è possibile intervenire nel codice della pagina e quindi non si può implementare qualcosa che blocchi i cookies prima della lettura dell’informativa e permetta al lettore di scegliere se vuole essere tracciato o no. Si può certo inserire una informativa ma bisogna saperlo fare, e posso assicurare che tanta gente non lo sa fare perché non ha mai maneggiato l’html in vita sua, e comunque c’è il problema dei cookies di terze parti che praticamente tutti hanno visto che tutti inseriscono i collegamenti con i vari social o magari prendono video da youtube o altro.

  7. Paolo d.a. dice:

    La parte più interessante deve ancora arrivare, che accade a chi non ha adottato la nuova cazzatina?

  8. Daniele dice:

    @frap1964: Vero che il garante non impone il banner, ma quale altro modo hai?
    Ho controllato con 2 strumenti online e il sito del garante non emette cookie, mentre ne usano i siti di Renzi, di Alfano, di Forza Italia e del PD, siti che non sono in regola con la normativa :)

  9. Emanuele dice:

    @Daniele quali strumenti hai usato per capire che cookie ci sono?

  10. ArgiaSbolenfi dice:

    Ho sentito un servizio a un TG, purtroppo non ricordo quale, dove parlando di Cookie diceva “..che contengono nostri dati personali come cartelle mediche..”
    Quindi il risultato non solo è nullo perché chi non si cura della privacy non leggerà alcun banner e cliccherà su qualsiasi cosa; ma è addirittura negativo perché si è data un’occasione per alimentare la solita disinformazione cialtrona, che contribuisce a rafforzare le paure di quelli che “non si fidano” di internet – e ce ne sono.

  11. Daniele Minotti dice:

    Mi spiace che Andrea non mi abbia contattato prima, siamo pure conterranei.
    Gli avrei spiegato che certi timori sono in larga parte (se non completamente) infondati.

  12. Daniele Minotti dice:

    @frap
    lascia stare, e’ piu’ facile protestare senza sapere, un po’ per sport.
    Solita paranoia da blogger, mi spiace dirlo.

  13. mfp dice:

    Daniele, e come pretendi che sappiano? Abbiamo gia’ litigato una volta per questa cosa: ignorantia legis non excusat va bene se e solo se le leggi sono poche, sintetiche e coerenti… perde di significato invece se e quando diventano troppe.

  14. Emanuele dice:

    @frap1964

    La tua pagina statica non viene visualizzata se si entra nel blog da indirizzi diversi da quelli della home, come capita per esempio se si trovano articoli su google.

  15. UnAlberto dice:

    Vedrei bene una norma che stabilisse che quando commento in un blog, o scrivo un post, io debba rassicurarmi che colui che legge capisca quello che scrivo, magari inviandogli una mail certificata che mi sollevi da eventuali fraintesi.
    Tutto ciò solo dopo che mi ha autorizzato a contattarlo ed al utilizzo dei dati che mi ha consegnato, dati che eventualmente potrei utilizzare per future proposte commerciali e per indagini di mercato da parte di società terze non direttamente collegate.
    Quindi, caro Mantellini, dovrei chiederle cortesemente la lista dei suoi lettori in modo che io possa assicurarmi la loro comprensione, non prima che lei abbia fatto firmare l’autorizzazione al utilizzo dei loro dati sensibili, sempre che io riesca a capire quel che ho scritto. Anzi adesso mi mando una mail certificata per avvisarmi dell’utilizzo dei miei dati sensibili necessaria per auto-autorizzarmi a rileggere quanto scritto e per eventuali utilizzi all’invito di offerte promozionali da parte di partner commerciali.
    Bum!