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La faccenda dell’avvocato dello Stato che ha difeso il Governo (perdendo) davanti alla Consulta sul caso degli adeguamenti pensionistici della legge Fornero e che ha twittato spesso e volentieri per mesi e pubblicamente contro Renzi e contro il governo, apre una seria questione che esula da retropensieri, faccende di sensibilità personale o di libertà di espressione: quella di una policy digitale chiara per chi lavora per il Governo in simili posizioni di grande responsabilità.
Maggio 15th, 2015 at 09:35
Sembrate Brachino coi calzini del dott. Mesiano.
Maggio 15th, 2015 at 13:03
Alcune aziende hanno una policy ma temo che se si dovesse andare in giudizio salterebbe fuori la solita Corte Costituzionale a sancire la libertá di espressione. Immagino cosa succederebbe se quakcuno del Governo twittasse su una ipotetica mediocritá dell’avvocato in questione.
Maggio 15th, 2015 at 13:47
Visto che si parla di un avvocato più che la libertà di espressione mi viene in mente l’etica professionale.
Che succede quando un avvocato prima della sentenza fa commenti pubblici e ambigui sul suo difeso?
Maggio 15th, 2015 at 15:13
David, non capisco il paragone. Qui non si parla di come si veste ma delle sue idee: davvero ti piacerebbe essere difeso in giudizio da un avvocato che sparla di te sui social network? Come minimo avrebbe fatto bene ad astenersi dai commenti finché era in causa.
Maggio 15th, 2015 at 15:36
Eh Paolo, purtroppo abbiamo ancora la Corte Costituzionale che sancisce la libertà di espressione, ma adesso Renzi la riforma, stai sereno.
Maggio 15th, 2015 at 17:14
Eh, c’è chi il lavoro lo perde – per un tweet. Vedi.
Maggio 15th, 2015 at 17:23
Questo succede quando il posto di lavoro non è tutelato.
Mi rendo condo però che qui si considera giusto perdere il lavoro (anche ben fatto) per le opinioni espresse in un tweet.
Del resto il Jobs act è roba vostra.
Maggio 15th, 2015 at 18:58
@david: fini a prova contraria la reputazione è un bene importante per un’azienda.
Maggio 15th, 2015 at 20:51
Se non ricordo male lo Stato non è il governo e neanche il suo presidente del consiglio, almeno per ora.
Maggio 15th, 2015 at 21:49
Dunque quando berlusconi vomita contumelie sui magistrati non si può dire che delegittima le Istituzioni, giusto ?
Maggio 15th, 2015 at 23:43
Innanzitutto, non si tratta dell’Avvocato Generale dello Stato che e’ il suo responsabile e che deve valutare se la causa e’ stata portata avanti cin coscienza e responsabilita’ da parte di questo suo collaboratore ma di un funzionario,il quale ha diritto alle proprie opinioni politiche anche in contrasto con quelle del Governo pro-tempore, oltretutto la norma dichiarata illegittima e’ stata emanata da un governo diverso dall’attuale ma e’ stata difesa ugualmente per evitare problemi di bilancio. Personalmente, penso che abbia fatto il proprio dovere tanto e’ vero che la norma e’ stata bocciata per un voto di differenza e anche i giudici costituzionali hanno avuto le loro idee politiche. Ora, sarebbe stato scorretto se il funzionario avesse espresso giudizi pubblicamente sulla causa in discussione mentre per quanto riguarda altre problematiche politiche puo’ dire quello che vuole, non e’ il giudice costituzionale che deve essere estraneo al contenzioso politico ma semplicemente un funzionario.
Maggio 16th, 2015 at 04:41
Il governo non è lo Stato…….a meno che il simpaticone giullare fiorentino non emana nuove veline
Maggio 16th, 2015 at 07:08
Una policy che vieti pubbliche esternazioni mentre il procedimento è in corso non mi pare lesiva di niente. È che siamo così bravi a farci del male e così incapaci di smettere di farlo.
Maggio 16th, 2015 at 14:53
Il Governo non è lo Stato ? Direi che siamo oramai al delirio !