La faccenda dell’avvocato dello Stato che ha difeso il Governo (perdendo) davanti alla Consulta sul caso degli adeguamenti pensionistici della legge Fornero e che ha twittato spesso e volentieri per mesi e pubblicamente contro Renzi e contro il governo, apre una seria questione che esula da retropensieri, faccende di sensibilità personale o di libertà di espressione: quella di una policy digitale chiara per chi lavora per il Governo in simili posizioni di grande responsabilità.

14 commenti a “Il mio difeso non mi piace”

  1. david dice:

    Sembrate Brachino coi calzini del dott. Mesiano.

  2. andrea61 dice:

    Alcune aziende hanno una policy ma temo che se si dovesse andare in giudizio salterebbe fuori la solita Corte Costituzionale a sancire la libertá di espressione. Immagino cosa succederebbe se quakcuno del Governo twittasse su una ipotetica mediocritá dell’avvocato in questione.

  3. paolo dice:

    Visto che si parla di un avvocato più che la libertà di espressione mi viene in mente l’etica professionale.

    Che succede quando un avvocato prima della sentenza fa commenti pubblici e ambigui sul suo difeso?

  4. Marco[n] dice:

    David, non capisco il paragone. Qui non si parla di come si veste ma delle sue idee: davvero ti piacerebbe essere difeso in giudizio da un avvocato che sparla di te sui social network? Come minimo avrebbe fatto bene ad astenersi dai commenti finché era in causa.

  5. david dice:

    Eh Paolo, purtroppo abbiamo ancora la Corte Costituzionale che sancisce la libertà di espressione, ma adesso Renzi la riforma, stai sereno.

  6. Giulio Mozzi dice:

    Eh, c’è chi il lavoro lo perde – per un tweet. Vedi.

  7. david dice:

    Questo succede quando il posto di lavoro non è tutelato.
    Mi rendo condo però che qui si considera giusto perdere il lavoro (anche ben fatto) per le opinioni espresse in un tweet.
    Del resto il Jobs act è roba vostra.

  8. andrea61 dice:

    @david: fini a prova contraria la reputazione è un bene importante per un’azienda.

  9. Gian Carlo dice:

    Se non ricordo male lo Stato non è il governo e neanche il suo presidente del consiglio, almeno per ora.

  10. andrea61 dice:

    Dunque quando berlusconi vomita contumelie sui magistrati non si può dire che delegittima le Istituzioni, giusto ?

  11. Pier Luigi Tolardo dice:

    Innanzitutto, non si tratta dell’Avvocato Generale dello Stato che e’ il suo responsabile e che deve valutare se la causa e’ stata portata avanti cin coscienza e responsabilita’ da parte di questo suo collaboratore ma di un funzionario,il quale ha diritto alle proprie opinioni politiche anche in contrasto con quelle del Governo pro-tempore, oltretutto la norma dichiarata illegittima e’ stata emanata da un governo diverso dall’attuale ma e’ stata difesa ugualmente per evitare problemi di bilancio. Personalmente, penso che abbia fatto il proprio dovere tanto e’ vero che la norma e’ stata bocciata per un voto di differenza e anche i giudici costituzionali hanno avuto le loro idee politiche. Ora, sarebbe stato scorretto se il funzionario avesse espresso giudizi pubblicamente sulla causa in discussione mentre per quanto riguarda altre problematiche politiche puo’ dire quello che vuole, non e’ il giudice costituzionale che deve essere estraneo al contenzioso politico ma semplicemente un funzionario.

  12. Ago dice:

    Il governo non è lo Stato…….a meno che il simpaticone giullare fiorentino non emana nuove veline

  13. Paolo d.a. dice:

    Una policy che vieti pubbliche esternazioni mentre il procedimento è in corso non mi pare lesiva di niente. È che siamo così bravi a farci del male e così incapaci di smettere di farlo.

  14. Andrea61 dice:

    Il Governo non è lo Stato ? Direi che siamo oramai al delirio !