Da molto tempo ho scelto di smetterla di riproporre su questo blog le cretinate superficiali che i giornali scrivono a riguardo di Internet. Oggi però faccio eccezione per questo articolo su La Stampa a firma Michele Brambilla:

Gli insulti a Morandi in rete ci dicono, credo, almeno due cose. La prima è che il tema dell’immigrazione è un nervo scopertissimo, reso sensibile anche da una sciagurata miscela di demagogia da una parte e di pregiudizi dall’altra. Ma la seconda, forse più importante perché riguarda il nostro esserci imbarbariti su tutto e non solo sull’immigrazione, chiama in causa quell’ormai immensa fogna a cielo aperto che spesso è il web, una piazza virtuale dove ciascuno può offendere e insultare senza timore di essere guardato negli occhi né tantomeno schiaffeggiato; quasi sempre senza nemmeno essere identificato. La tecnologia – il nostro dio di questo tempo – è una gran bella cosa, che può aiutarci moltissimo: ma troppo spesso ci dimentichiamo che dietro alle macchine ci sono e ci saranno sempre degli uomini, con i loro pregi e i loro difetti. Tra i quali può esserci appunto anche il razzismo, o la vigliaccheria, che forse è peggio.



So che è tempo perso ma provo ad aggiungere due commenti:

1) Non è solo una frase sciocca e superficiale, quella del web-fogna, è una frase vecchia e mille volte ripetuta, Brambilla ce la racconta come se l’avesse pensata lui oggi in un momento di improvvisa illuminazione. Ebbene no, è una cazzata, certo, ma è una cazzata vecchia di un decennio

2) Giudizi qualitativi su Internet, ad esempio “Internet è una fogna” hanno punti di debolezza molto forti. Il primo che Internet è grande e se si è onesti prima di avventurarsi in simili definizioni occorerebbe considerarla tutta (perché ad esempio se il web è una fogna anche wikipedia è una fogna, e via di questo passo) ma siccome non è possibile comprenderli tutti è un po’ come dire che l’umanità fa schifo. E devo ancora leggere in giro un fiero editoriale su quanto l’umanità nel suo complesso sia pessima e maleodorante. Non so magari Brambilla lo sta preparando per il numero di domani.

3) Giudizi quantitativi su Internet dovrebbero anch’essi essere – di nuovo – minimamente onesti. Nel caso di Gianni Morandi chiunque non abbia il salame sugli occhi si accorge che l’universo dei commentatori non è diviso in due, un 50% di favorevoli e un 50% di critici, ma che migliaia di condivisioni commenti ed incoraggiamenti superano di gran lunga gli insulti e le offese. Dipende ancora una volta cosa ci interessa osservare.

In altre parole prendere un caso del genere per scrivere che il web è una fogna racconta come al solito due cose semplici. La prima è che il web che vede e frequenta Michele Brambilla è evidentemente una fogna (e ci dispiace per lui). La seconda è che raccontare il particolare per descrivere il mondo è un lusso che non tutti si possono permettere.

Ah dimenticavo, ce ne sarebbe una terza, non marginale: la nostra libertà ha un prezzo.

13 commenti a “La Stampa è una fogna?”

  1. Signor Smith dice:

    Accanto alle varie icone dei social più diffusi si potrebbe mettere una “P” cliccando la quale si attiva la configurazione dei “padrini”, i quali attraverso Maps individueranno il più vicino convento delle Carmelitane Scalze e ne invieranno la localizzazione con un alert 30 minuti prima dell’alba. Brambilla sarebbe soddisfatto?

  2. T800 dice:

    ma l’umanità è uno schifo
    inquina ammazza e depreda come nessuna altra specie

    diciamolo che i vulcaniani sono un po’ meglio

    ;-)

  3. Marco dice:

    si e un modo più “Signorile” per mettere all’indice alcuni giornalisti, apprezzo comunque i pochi momenti di lucidità del mante e sottoscrivo l’appello che non lo era.

  4. Pier Luigi Tolardo dice:

    Il mondo e’ una fogna,benvenuto fra gli uomini Michele!

  5. Roberto Re dice:

    avevo letto “Michela” e mi suonava strano che scrivesse sulla Stampa. Il Web è quello che è ed io sono uno stordito :)

  6. Bernardo Parrella dice:

    ciao massimo, e grazie per avere preso “tastiera e web” per quest’eccezione; certo, sappiamo bene che è tempo perso, anch’io pero’ stavo pensando di fare un’eccezione stavolta perche’ davvero quelle frasi sono fuori di testa; dopo decenni a parlare di e tutelare e fare free speech online, a chiarire come l’universo online sia il piu’ variegato possibile, proprio come la vita, e basta muoversi un po’ per vederlo pure in italia, si preferisce fare di tutt’erba un fascio, ridurre questa questione pur delicata a buoni e cattivi, e sparare queste demenzialita’ sulla stampa nostrana, oggi nel 2015!

    speriamo l’autore ci legga, e provi a uscir fuori, a vivere meglio e davvero quest’universo, e la smetta di suggerire l’oscurantismo medioevale (digitale ma non solo) che colpirebbe gli italiani, cosa del tutto falsa

  7. diamonds dice:

    io sono sempre dello stesso parere di Trotskij. Lui sosteneva che i giornali si dividono in due categorie: quelli che mentono sistematicamente, e quelli che lo fanno solo quando gli conviene.

  8. questioni di cloache | Simone Weil dice:

    […] scrive giustamente Mantellini, fare un post per segnalare i pessimi articoli che i giornali quasi quotidianamente fanno su […]

  9. Marco dice:

    ma anche Trotskij era genovese?

  10. Dino Sani dice:

    Mante ma questo atteggiamento di molti giornalisti della carta stampata – ma direi anche della tv – di denigrare la rete con affermazioni come questa è molto, troppo diffuso. Dà l’idea di un arroccamento di “casta” a protezione dei privilegi acquisiti contro la “orizzontalità” del web. Orizzontalità che Morandi ha gestito in maniera encomiabile, riuscendo a mantenere il suo giardino bello pulito (metafora a te tanto cara) nonostante alcuni ospiti piuttosto maleducati. La superiorità della gentilezza mi sembra la migliore strategia contro violenza verbale e volgarità di alcuni frequentatori del web.

  11. Visto nel Web – 180 | Ok, panico dice:

    […] La Stampa è una fogna? ::: manteblog […]

  12. mara dice:

    Ciao Massimo, sono assolutamente d’accordo con quello che hai scritto. Sono una giornalista nata sulla carta stampata, cresciuta masticando anche tv e ora innamorata della rete. Con tutto quello che rappresenta: libertà e democrazia prima di tutto. Il confronto spesso nel web è duro ma può far paura (quindi definito “fogna”) nella misura in cui fanno paura democrazia e libertà. Parola di una che spesso si arrabbia anche molto con i commenti barbari. Un saluto

  13. Il "rumore" di fondo del web e il ruolo del giornalismo dice:

    […] agli articoli online o sulle pagine social dei giornali sono particolarmente sotto i riflettori e oggetto di dibattito negli ultimi tempi. Da un lato, numerosi opinionisti di primo piano tendono a condannare il web […]