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Poco fa mi ha chiamato Radio 3 per un commento sulla faccenda della foto postata su FB dal governatore della toscana Rossi che ha suscitato tante polemiche e commenti negli ultimi giorni. Provo a sintetizzare qui cosa ne penso:

– Quel post ha una carica intenzionale di netta contrapposizione politica. Che sia stato pubblicato con queste intenzioni (avendo coscienza insomma delle reazioni che avrebbe scatenato) o che sia stato messo on line dentro un disegno “amatoriale” di Rossi stesso, il risultato non cambia. La foto di Rossi con i vicini rom è finta, è una sfida, non è il racconto di una usuale normalità.

– Oltretutto la polemica sui rom è stata molto forte in questi giorni, con i toni accesi e xenofobi di Salvini e compagnia (che sono anch’essi toni intenzionali, purtroppo per Salvini e soci) ed il post di Rossi anche temporalmente sembra esserne una reazione individuale. Con il limite molto rilevante di chi parla di politica parlando di se stesso. Che non è quasi mai una buona idea.

– Gli imbecilli nei commenti. Erano più che prevedibili ma non rappresentano la media di niente. La grande maggioranza delle persone che ha letto il post e visto la foto non ha commentato. Dare valore ai commenti è esattamente la stessa cosa che i media fanno da anni in rete quando pretendono di trarre una indicazione dalle parole scritte online. In genere l’indicazione che viene tratta è anch’essa intenzionale. Questo è uno dei grandi vantaggi dell’elaborazione culturale dei contenuti in rete. Chiunque potrà trovare qualcosa di utile alla sua causa da stigmatizzare sul giornale di domani. Una scorciatoia facile per rendere peggiore la nostra informazione.

– Il linguaggio d’odio quello no. L’hate speech è un tema rilevante che va affrontato con intelligenza. Non perché io creda che le parole d’odio in rete siano un problema rilevantissimo (non lo sono troppo, tranne che in alcuni casi molto particolari) ma perché le parole d’odio oltre ad essere codarde e oltraggiose saranno una scusa per fare altro domani. Da questo punto di vista credo che il contenzioso legale in rete al riguardo sia in Italia ancora troppo modesto e incentrare nella discussione pubblica su singoli fatti personali contribuisce a creare un cortocircuito pericoloso. Invece che portare il diffamatore davanti ad un giudice (ma ancora prima più banalmente all’attenzione di Facebook che gli chiuderà il profilo), si preferisce occuparsi del tema in senso generale con editti del tipo: ehi voi, guardate, mi hanno offeso on line. Dobbiamo fare qualcosa! (Laura Boldrini docet). Una quota di imbecilli che scrive “devi morire” in rete rimarrà sempre, ma la parte più rilevante della discussione sulle parole d’odio riguarda altre persone, la maggioranza, e meccanismi basici di controllo dell’interfaccia. Fino a quando questi verranno ignorati ci saranno due tipi di imbecilli nei commenti su Internet. Gli imbecilli imbecilli e gli imbecilli che se avessero avuto idea della propria imbecillità avrebbero fatto in modo di recuperarla prima che fosse troppo tardi.

7 commenti a “Gli imbecilli imbecilli e gli altri”

  1. andrea61 dice:

    Posso dire che io non trovo alcuna differenza tra Salvini e Rossi ?
    Tutti e due hanno strumentalizzato i ROM ricercando la polemica e la visibilità politica. Tutti e due si sono beati degli attacchi e degli insulti delle immense schiere di imbecilli che popolano la società per guadagnare consensi tra il proprio elettorato.
    Quello che mi disturba dell’accaduto è che da Salvini non mi aspetto nulla di politicamente serio mentre mi illudevo che Rossi fosse su un ben altro livello.

  2. dfgfg dice:

    è una trollata, tanto per fare un po’ di casino, come se ce ne fosse bisogno

  3. Gli imbecilli della rete | GiulioCavalli.net dice:

    […] Illuminante Mantellini: […]

  4. nonunacosaseria dice:

    rossi ha fatto una scelta politica ben precisa.
    e anche coraggiosa, a pochi mesi dalle elezioni.
    non entro nel merito, ma valutarla alla luce delle sole conseguenze mediatiche e, al più, elettorali mi pare troppo riduttivo.
    possiamo condividere o no, possiamo casomai valutare le politiche sociali della regione toscana, ma c’è un messaggio politico fortissimo, che cozza anche contro la politica piddina degli ultimi mesi (volta a massimizzare i consensi verso il centro e centrodestra) e l’ottica del “catch-all-party” per valorizzare una scelta di campo netta, inequivocabile e definitiva. a costo di dividere, a costo di perdere consensi in un’area che avrebbe potuto dartene, di consensi.
    per quanto mi riguarda – e, ripeto, senza entrare nel merito se sia giusto o no, se sia di sinistra o no – io credo che un politico che ha un ruolo importante e che fa una scelta chiara, netta, forte e controcorrente, consapevole che difficilmente quella scelta gli porterà un voto in più, ma casomai gliene farà perdere tanti potenziali, sia un politico serio. lo preferisco millemila volte a certi politici che, per solleticare la pancia dell’elettorato, annacquano le scelte, si muovono sulla base dei sondaggi e, alla fine, sacrificano la coerenza e l’idealità sull’altare della vittoria elettorale.

  5. malb dice:

    Distinguerei tre argomenti: i Rom, gli imbecilli in rete, il linguaggio di odio.
    Non credo che Rossi sia come Salvini. L’argomento Rom non è stato suscitato da Salvini, ma da una serie di vicende, prima di tutto quelle di Roma, sulle quali un politico può sempre pronunciarsi. Salvino lo fa in un modo, andando a Bologna sapendo quello che sarebbe successo, Rossi lo fa con una fotografia che è una scelta di parte in parte anche programmatica. C’è certamente l’interesse elettorale. E allora?
    Io non credo che i fascisti e gli antifascisti siano due facce della stessa medaglia. Fascismo e antifascismo hanno avuto un senso storico che vale anche oggi. E non sono stati la stessa cosa.
    Gli imbecilli in rete. Carlo M. Cipolla, storico dell’economia, ha scritto un aureo libretto (Allegro, ma non troppo ed. Il Mulino. Leggetelo) in cui dimostra che gli stupidi, intesi come quelle persone che per far male agli altri fanno male anche a se stessi, sono presenti in uguale percentuale in qualsiasi categoria e formazione sociale. Non vedo perché la rete dovrebbe essere indenne rispetto questa legge.
    Le parole d’odio. Mi è capitato di fare discorsi in pubblico e in privato nei quali esprimevo una fortissima conflittualità verso altre persone che forse le avranno prese come parole d’odio. Non voleva essere questo, ma certamente non ero stato leggero e non sono pentito. Non sono però mai arrivato alla diffamazione, che va espressa solo se si può provare, ne al “devi morire” di cui non vedo l’utilità. Sono d’accordo che a fronte della diffamazione e delle minacce serve la denuncia.
    Ps. gli imbecilli e gli stupidi non rilevano la propria imbecillità o stupidità, altrimenti avrebbero vergogna a riprodursi.

  6. Keper dice:

    Non mi piace fare il maestrino, ma almeno tu Mante evita di usare termini come “meccanismi basici” che sennò esisterebbero i “meccanismi acidi”.
    Se in in inglese quella parola ha un significato, in italiano ne ha un altro, ovviamente intendevi “meccanismi basilari” o “elementari”

  7. massimo mantellini dice:

    @keper hai ragione, andavo di frettissima (frettissima è ok? ;)