Per alcuni è moralismo, quella spinta insopportabile a ridurre le cose del mondo alle proprie categorie. Una forma di professorale egoismo, insomma, l’incapacità di riconoscere le prerogative degli altri. Invece è qualcosa di peggio, è il riconoscimento del nostro fallimento sociale che ogni volta cerca una nuova scusa per negare sé stesso. Come è evidente a chiunque si allontani un istante dal proprio oggetto d’amore (l’Italia sole-amore-fratellanza, il paese piu’ bello del mondo, la culla di mille civiltà e blablabla) l’opinione pubblica, quella specie di contrappeso democratico che garantisce gli equilibri fra le varie parti della società, in Italia non esiste. Non dico che non conti, non esiste proprio, se non nel fantoccio comunicativo utile alle forze in campo per legittimare sé stesse.

Solo in questa deprimente normalità si spiegano un paio di semplici casi di cronaca di questi giorni, due esempi fra i moltissimi che un occhio attento potrebbe estrarre dal mare di notizie italiane. Mi riferisco al contenuto degli emendamenti alla riforma elettorale approdata in Senato e al caso Tavecchio.

Entrambi hanno solidi punti in comune. Sono casi etici, vale a dire coinvolgono il nostro giudizio sul valore morale delle persone coinvolte; sono casi di cui si parla molto, quindi attivano i meccanismi del passaparola e raggiungono una (ampia) fascia di popolazione normalmente non interessata dalle notizie di cronaca; sono, infine, casi estremamente semplici, per lo meno osservati nel loro essere materia utile ad emettere un giudizio superficiale.

Quando Augusto Minzolini firma, in quel Parlamento in cui i cittadini lo hanno inviato a loro spese, liste di emendamenti demenziali allo scopo di ostacolare l’iter parlamentare di una legge (una forma colta di disturbo del punto di vista altrui mediante il suono assordante di una trombetta che ovviamente non ha inventato lui) in un Paese normale l’ex direttore del TG1 (sigh) saprebbe di mettere a repentaglio in maniera irreparabile la propria reputazione. In Italia no. Quando Carlo Tavecchio, sconosciuto burocrate del pallone, pronuncia in pubblico una frase razzista che lo descrive senza possibili fraintendimenti nelle sue caratteristiche piu’ intime di animale sociale in un Paese normale ne trarrebbe immediatamente le dolorose (per lui) conseguenze.

Ai molti che in queste ore si domandano attoniti perché questo non avvenga, perché un’opinione pubblica (su Internet, sui giornali, su Twitter) tanto compatta nel sottolineare l’iniquità di simili comportamenti non sia sufficiente a fare in modo che simili personaggi scompaiano all’istante come le macchie dalle camice di Franco Cerri, verrebbe da rispondere che questo accade perché Tavecchio e Minzolini sanno perfettamente che l’opinione pubblica non esiste, che quello che compare sui media in questi giorni nei loro confronti ne è solo sbiadita e innocua imitazione, l’unica forma di condanna etica che questo Paese è in grado di produrre: momentaneo afflato di indignazione destinato ad essere dimenticato dopodomani.

Accade regolarmente, da decenni. In un Paese senza opinione pubblica, qualsiasi delitto è destinato ad essere dimenticato nel giro di pochi giorni. E se sciaguratamente dovesse ripresentarsi negli anni a venire sarà possibile confutarlo, o distorcerlo o ridimenticarlo in base alle esigenze del momento. Molti anni fa scrissi che la rete era una opzione formidabile per la nascita di una nuova opinione pubblica. Era una idea ottimistica ed ingenua alla quale in ogni caso sarebbe utile continuare a credere almeno un po’. Per ora il ruolo della rete in simili processi di emersione-scomparsa delle notizie sembra essere quello di accentuarne gli aspetti immediati ed emozionali. Evidentemente non è abbastanza. Tutto il resto sono le solite cronache da un Paese ridicolo.

19 commenti a “Solite cronache da un Paese ridicolo”

  1. diamonds dice:

    soluzioni?

    http://www.youtube.com/watch?v=5jmq_RUUCTE

  2. Maurizio Firmani dice:

    Ma che ti aspetti da un paese che dopo più di 90 anni non ha ancora metabolizzato (ed espulso) il fascismo?

  3. Bradwardine dice:

    Il caso Tavecchio mi ha fatto venire in mente il simpatico Calderoli che dava dell’orango alla Kyenge. Qualcuno sa se si è dimesso poi? : )

  4. Carlo dice:

    Ehm per Tavecchio tutto ok, ma Minzolini purtroppo mi tocca difenderlo: quello che sta facendo, in altri Paesi è normale da secoli, e ha anche un nome http://en.m.wikipedia.org/wiki/Filibuster

  5. Pier Luigi Tolardo dice:

    Non ho particolari simpatie per Minzolini, forse il primo Minzolini, quello della sua vita da gossiparo politico mi intratteneva piacevolmente, magari un po’ di invidia per la sua ex fidanzata Gabriella Giammanco,ma non ho simpatie politiche o personali, ma non me la sento proprio di paragonare le sparate da Bar dello Sport di Tavecchio, del tutto inadeguato al ruolo, ad una legittima azione di ostruzionismo parlamentare. Un ostruzionismo non he si accorda con ma ad una riforma della Costituzione che nasce male,come una corsa a tempo, sulla base di una volontà personale di Renzi che si accorda con Berlusconi anche per non rimettere le preferenze, per leggi assurdamente maggioritarie…L’ostruzionismo che non si può più fare con interventi fiume si fa con la presentazione di migliaia di emendamenti, che comunque non impediscono alla maggioranza di prevalere alla fine se lo vuole, alla fine per forza un po’ assurdi vista la quantità….Il centrosinistra dopo la riforma del 2004 fatta senza la condivisione delll’opposizione aveva detto che non avrebbe mai messo la tagliola sulle leggi di riforma costituzionale, oggi manca alla promessa, alla fine Minzolini che si ribella a Berlusconi mi pare anche più dignitoso, si è dignitoso…

  6. cla van dice:

    Stranamente una volta tanto sono d’accoro con Pier Luigi Tolardo. Penso che la vera opinione pubblica se esistesse si sarebbe dovuta indignare per questo presidente del consiglio imposto e impostore che cerca di mantenere la sua presenza (e quella dei suoi sodali) arrivando ad imporre una modifica costituzionale a uso e consumo suo e di berlusconi. E la cosa bella è che il blogmaster, da perfetto ariete piddino, non si scaglia contro questi attentati alla democrazia quanto sul fatto che Minzolini abbia presentato degli emendamenti… e si… in Italia non solo non esiste più un’opinione pubblica, ma neanche l’onestà intellettuale o un minimo di imparzialità nell’esame dei fatti…

  7. Un Paese senza opinione pubblica | GiulioCavalli.net dice:

    […] scrive Mantellini e c’è da esserci […]

  8. enrico dice:

    certo che arrivare a difendere quel sincero democratico del Minzolini piuttosto che dare addosso all’odiato Renzi e tutto il pd…siam messi proprio male. A quando il panegirico di Scilipoti?

  9. diamonds dice:

    enrico, appena r. prenderà atto che in base ai suoi parametri potrà considerarsi un buffone(100, 1000 giorni. ancora non si capisce bene),potrebbe rivalutarsi chiunque. Per ora possiamo certificare che sta andando in scena l’invasione delle ultracazzole

  10. Claudio dice:

    Scrivi:”Molti anni fa scrissi che la rete era una opzione formidabile per la nascita di una nuova opinione pubblica”.

    Quindi mi pongo una domanda, che senso ha avere un’opinione se poi alla fine di tutti i conti c’è un uomo solo al comando che comanda? (indifferentemente dalla corrente politica)

    Noi siamo qui a sbrigare le nostre più intime faccende, a parlare dei nostri più spericolati progetti, e poi qualcuno là, che non ha un vero plebiscito popolare, decide tutto, decide anche che la costituzione è vecchia.

    A questo punto mi chiedo davvero che senso abbia avere un’opinione, a cosa serve? A farmi incazzare?

  11. Riccardo dice:

    Sono del parere che il problema sia ancora più radicato. Oggi le “gaffe” di Tavecchio e la legge elettorale, domani atre simpaticherie e poi altre ancora. Siamo sempre qui a discutere di croste appena superficiali e non dell’opinione pubblica che: e cito CLA “se esistesse si sarebbe dovuta indignare per questo presidente del consiglio imposto”. L’ignoranza dilaga, anzi non ci siamo mai davvero accolturati abbastanza per capire che avremo sempre chi ci metti i piedi sulla testa. E Tanti auguri Italietta senza futuro.

  12. Pier Luigi Tolardo dice:

    @enrico Vedi Enrico, a parte il fatto che Scilipoti è stato eletto nel centrosinistra, anzi addirittura in Italia dei Valori e poi, per problemi economici personali, è passato con Berlusconi, Minzolini è sempre stato con Berlusconi , tuttora è di Forza Italia, solo adesso non lo segue nei suoi accordi, anche quelli per motivi personali con Renzi….il punto è proprio quello: ho votato sempre Pd, prima di Renzi, con Renzi e probabilmente lo voterò anche dopo Renzi, la mia droga non è Renzi….Se Renzi pensa di poter riformare la Costituzione solo con il consenso di Berlusconi, escludendo parti del Pd, Sel, 5 Stelle e incaponendosi come un torello va bene anche Minzolini, si Minzolini….non intendo portare il cervello all’ammasso….

  13. Daniele Minotti dice:

    Tra l’altro, il Tevecchio pare avere (secondo Wikipedia) una serie di pendenze/precedenti di tutto rispetto
    http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Tavecchio#Procedimenti_giudiziari_e_condanne
    Se non arriva prima l’avv. Canzona, lo prendo io come cliente…

  14. Daniele Minotti dice:

    Tavecchio, sorry…

  15. simone dice:

    Solito esercizio di stile fine a se stesso

  16. matteo Zocca dice:

    io ho capito che l’opinione pubblica in Italia non esiste quando l’ex deputato Mele, UDC , dopo essere stato scoperto in compagnia di prostitute e cocaina qualche anno dopo è stato democraticamente eletto sindaco del suo paese.
    e da wiki scopro che nel ’99 era stato arrestato per tangenti …
    http://it.wikipedia.org/wiki/Cosimo_Mele

  17. diamonds dice:

    Pero` cosimo mele, e` giusto ricordarlo, non fece nulla per sfuggire alle proprie responsabilita`. Nel caso specifico non so quanti di noi sarebbero stati capaci di giocarsi tutto in una notte senza provare prima a pararsi il culo avendone i mezzi

  18. Emanuele dice:

    Joseph Minala ha difeso Tavecchio mentre mi pare che l’ostruzionismo parlamentare a suon di emendamenti risalga a… boh, ho perso il conto degli anni. Com’è che adesso fa scandalo?

  19. prof. Maurizio Candurro dice:

    Minzolini disturbatore frena le Grandi Riforme. Ennesimo blog propagadnstico di un renziano ridicolo. Masticano il Paese e poi lo sputano decretando e diagnosticando ” fallimento sociale “. Questa volta, cari campioni dell’etica, suicidatevi prima voi.