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Feb
Daniele Minotti sul caso di Paola Bacchiddu:
Il suo è un caso paradossale.
Ha raccontato, su una testata online, una storia di presunto malaffare pubblico. Ha virgolettato il testo degli esposti inviati alla Procura, ha concluso precisando che la giustizia avrebbe verificato e… si è ritrovata citata penalmente per diffamazione. E, ancora paradossalmente, da sola, perché il direttore delle testate online non risponde per omesso controllo.
Il caso spiegato bene su LSDI.
Febbraio 4th, 2014 at 20:03
Un avvocato mi disse una volta, davanti ad una causa assolutamente pretestuosa, che in Italia chiunque ha diritto di denunciare chiunque per qualunque motivo. Dopodiché bisogna vedere che succede al processo (può accadere *qualsiasi* cosa).
Aggiungo sconsolatamente che la diffamazione non scatta se uno dice il vero o il falso, come spesso si crede. Riguarda la assai più impalpabile “volontà” di diffamare.
Un grande in bocca al lupo a Paola per questo caso. E non si aspetti aiuti dagli organi di categoria. Dopo il processo, che speriamo vinca, dia alle fiamme quel tesserino.
Febbraio 5th, 2014 at 07:58
Boh, non sono un esperto e non voglio entrare nel caso singolo che sarà la magistratura a trattare ma credo che non solo in Italia chiunque abbia il diritto di denunciare chiunque, sta ad altri organi il decidere se c’è un fondamento oppure no. E in Italia come in altri paesi si parla in questi casi di offesa all’onorabilità. Che cosa c’è di strano?
Febbraio 5th, 2014 at 10:29
Non esiste la fattispecie di “lite temeraria”?
Febbraio 5th, 2014 at 13:00
Il che significa che io non l’ho spiegato bene ;-)
Febbraio 5th, 2014 at 14:58
Coraggio Paola! siamo tutti con te
Un caso paradossale e non un caso raro, una modalità intimidatoria e governativa che disincentiva la libertà d’informazione e l’approfondimento, l’inchiesta. Qualcosa di analogo accadde anche al pazzo Paolo Barnard, cofondatore di Report bersaglio di innumerevoli denunce intimidatorie.
Così per la libertà d’informazione bisogna emigrare: il malaffare pubblico viene raccontato dal Financial Times stesso
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=768
e dal Presidente della Repubblica (demiurgo del governo Monti e della nota austerità ‘unica via praticabile e possibile’ e ‘irreversibile’)
[..] Il Presidente Draghi ha negato, in un Convegno del novembre scorso a Berlino, che si possa parlare di “un decennio perduto”. I paesi dell’area dell’Euro sono stati indotti – egli ha detto – ad “usare il secondo decennio di vita dell’Euro per disfare gli errori del primo”. In queste parole non c’è ombra di retorica, ma chiara consapevolezza autocritica. [..] http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?key=2820&tipo=Discorso
disfare il primo decennio dell’euro perduto.. è proprio il caso di dire: fra il tragico e il comico. O forse son due facce della stessa medaglia, chissà
un Presidente voluto da Draghi, e un’ingerenza (data la particolare situazione economica e ricattatoria) che assomiglia tanto ad una vera e propria concussione
http://www.corriere.it/politica/13_marzo_31/telefonata-draghi_9bd215ce-99bc-11e2-81ce-7be9fc1a292e.shtml
Febbraio 5th, 2014 at 21:35
@Minotti
Denuncialo! :D
Febbraio 6th, 2014 at 14:52
Vorrei solo far notare un dettaglio sulla percezione dell’ opinione pubblica. L’importanza dei dettagli, e questo qualifica poi un certo giornalismo. Si salvano quindi grossi gruppi di propaganda legati alla politica e vengono tagliati fuori ad esempio freelance che si dedicano al giornalismo d’inchiesta
ieri ilGiornale di Berlusconi (e quindi organo politico, ma questo dovrebbe valere anche per altri gruppi) ha pubblicato una vera e propria lista di proscrizione in prima pagina con tanto di fotografie
nessuno ha aperto bocca, e con nessuno intendo proprio nessun quotidiano o programma televisivo. Ho atteso quindi un giorno nella speranza di esser smentito, ma niente da fare: la fanatizzazione politica sembra quindi distorcere la percezione.
viene invece percepito come fascismo eversivo l’opinione “questo giornalista odia il movimento”.
c’è invece qualcosa di oggettivamente e culturalmente autoritario che accomuna tutti: il PD, Berlusconi e Grillo: la cultura della delazione
introdotta proprio dal governo Monti, per legge: I soggetti che denunceranno un evasore avranno come ricompensa una parte del recuperato. 04/05/2012
Febbraio 7th, 2014 at 10:40
Banalmente, @mante, oltre alla pacca sulle spalle del titolo, si può fare qualcosa di concreto per Paola? Tipo un sito di raccolta fondi per le spese legali?