La santa alleanza della Lega Calcio e RTI contro Il Post che linka siti che linkano streaming di partite di calcio. Tralascio ogni commento (che mi porterebbe in tribunale) e linko l’articolo de Il Post che il signor giudice chiede che non sia più linkato.

25 commenti a “Incriminare i link”

  1. raccoss dice:

    per me rojadirecta (che è diventata org) ha sempre i link migliori

  2. Giorgio dice:

    Non vedo una partita di calcio da anni.

    Ma vista la surreale vicenda contro il Post, mi viene una gran voglia di fare una scorpacciata di partite in streaming… alla faccia degli azzeccagarbugli di RTI.

  3. Trentasei dice:

    Tutto verò, però c’è un però. Sofri fa spesso del moralismo sul ruolo che gli altri rivestono e su ciò che sia (o meno) opportuno fare. Quello che ha scritto di fondo nel suo libro per una società migliore e un Bel Paese. Quindi perchè non dovrebbe valere per il suo ilPost? Sofri non è il ragazzino che posta i link per vedersi a sbafo le partite, ma è un giornale, e che insegni come di fatto frodare delle aziende che pagano fior fior di diritti per poter vendere in esclusiva quei contenuti sul nostro territorio non sarà (forse) illegale, ma è quantomeno (visto il ruolo di un giornale) inopportuno, a meno che il moralismo non valga solo per gli altri.

    http://www.wittgenstein.it/2013/09/13/i-funghi-di-burlando/

  4. Al dice:

    Trentasei che il Post insegni come frodare le aziende che pagano i diritti di esclusiva mi sembra un po’ esagerato. Anzi hai detto proprio una cazzata. E comunque il punto non è quello.

  5. Carlo M dice:

    cmq mi pare che i problemi del post siano altri.

    http://www.affaritaliani.it/mediatech/ainio-post230713.html?refresh_ce

  6. Massimo Morelli dice:

    Mi sembra una follia giuridica. Se io scrivo qui che lo spaccio a Bologna è in Piazza V. sono complice degli spacciatori?

  7. Massimo Morelli dice:

    Carlo M, sarà (sperabilmente) un refuso, ma quell’articolo calcola le perdite sommando costi e ricavi.

  8. Trentasei dice:

    @AI @Morelli. Nemmeno Burlando ha compiuto un fatto illegale, si parlava di opportunità, mi pare, da parte di Sofri, di fare certe cose avendo un certo ruolo. Cos’è, il moralismo a senso unico?

    A mio avviso un conto è parlare delle cose e dunque informare, un conto è fornire tutti i link utili per utilizzarle.

    Per restare nella metafora, se informi che si spaccia a Bologna non è reato, per quanto sarebbe opportuno che non facessi anche pubblicità a dove viene fatto lo spaccio per non far ulteriormente aumentare i cirimini. Se poi fornisci i bus navetta per arrivarci io lo trovo quantomeno inopportuno. fate voi.

  9. Massimo Morelli dice:

    @Trentasei, non rispondevo a te. Contesto l’illegalità non l’inopportunità (che sarebbe comunque da discutere).

  10. diamonds dice:

    c’è stato un tempo in cui volevo intentare una lite temeraria nei confronti del ministero della difesa in quanto la leva obbligatoria con cui si presero un anno della mia vita avrebbe impedito il conseguimento di una laurea in economia e commercio.Ripensando al fatto che salvo un’eccezione irrilevante non riuscivo da anni a superare più di 2 esami complementari per quella volta mi risolsi a chiudere un occhio.Anzi,2

    http://www.youtube.com/watch?v=OXcD2HvplHA

  11. Al dice:

    trentasei non è un problema di illegalità o di opportunità ma di libertà. Non può essere un giudice a decidere se è opportuno che uno metta un link o se debba fare solo un riferimento testuale (e possibilmente generico!!). La libertà di espressione è una libertà costituzionale.
    Poi trentasei chi ha detto che parlare di dove si spaccia a Bologna equivale a “fare pubblicità a dove viene fatto lo spaccio” e a far “ulteriormente aumentare i cirimini”?
    E se uno volesse sapere la piazza dove si spaccia a Bologna per NON andarci? E se uno avesse un amico tossico a Bologna e volesse andarlo a cercare? E se uno stesse facendo una ricerca sulle piazze dello spaccio in Italia? E mille altri motivi per cui potrebbe essere utile sapere dove si spaccia a Bologna… o dove si vede lo streaming illegale delle partite. Ad esempio chi ha figli e vuole inserire gli indirizzi dei siti illegali nel filtro del firewall. E poi, se ci pensi un attimo, altri motivi ne puoi trovare anche tu…

  12. Ernesto dice:

    Infatti lo spaccio e gli improbabili motivi di ricerca non c’entrano nulla, sui siti di streaming ci si va per vedere le partite e basta. E chi la mena agli altri sull’opportunità di certi comportamenti dovrebbe agire di conseguenza.

  13. Canzoni Italiane dice:

    Mi spiace ma non sono d’accordo , come Ha fatto notare il buon Matteo Flora, di link verso questi siti streaming il Post ne aveva messi a bizzeffe, e da quando hanno arrestato Dot.com, ogni buon webmaster sa che non sono legali.
    Alla fine si tratta di diritti di copyright, non di tutela dell’informazione: https://www.google.it/search?hl=it&q=vedere+streaming+site%3Ailpost.it&safe=off&cad=h

  14. Trentasei dice:

    @AI: Libertà di informazione mettere dei link per vedere le partite ? L’hai detto tu, è illegale vederle, e non stiamo parlando di libertà di informazione, ma di opportunità di informazione.

    E Sofri che fa il pippone sull’opportunità delle cose agli altri dovrebbe fare altrettanto, avendo un ruolo di giornalista con in più la pretesa di tutti i pipponi del Bel Paese.

    Soprattutto, tanto per chiarirsi, qui non si parla di informazione, ma di click ($) di traffico a ilPost, come del resto dichiarato.

    Tutti che devono fare un reportage sui siti illegali di streaming?

    Se sono interessato ai siti in streaming vado nei forum/siti dedicati, non su un giornale pubblico, e non faccio soprattutto un pippone moralista agli altri e non si agisce coerentemente.

  15. davide dice:

    Quoto in toto Trentasei.
    Pure Malvino scrive in proposito

    http://malvinodue.blogspot.it/2013/09/notoriamente-cattivo.html

  16. gregor dice:

    @Trentasei

    La questione è un po’ più complessa, alcune partiti sono visibili in chiaro in altri paesi, un conto è vedere la diretta di Sky, un conto una in linguaSlovena in streaming.

    Il post, successivamente alla prima diffida, linkava le ricerche di google, questo è sbagliato?

  17. Trentasei dice:

    @gregor mi sembra arrampicarsi sugli specchi dire che sia in Sloveno: io mi guardo la partita in Italia dove non potrei farlo e dove qualcuno ha pagato dei diritti.. Io non dico che tu non debba farlo, ma non raccontiamoci che è legale o perlomeno “oppportuno” per un giornale (non per te, per un giornale che faccia seria informazione) sponsorizzare (che è questo che di fatto fa, oltre ai soldi col traffico generato) i link che lo fanno.

    O almeno poi non sparare (Luca, non tu) i pipponi moralisti a ogni piè sospinto a tutti, che è un’insopportabile incoerenza.

    Preferisco a sto punto le donne nude della colonna destra di Repubblica, senza l’ipocrisia di sentirmi dire “è nudo artistico”.

  18. Paolo d.a. dice:

    Triste giorno in cui ad un giornale viene imposto di non parlare in qualsiasi modo di un fenomeno popolare. In pratica di non linkare Google o dire che esista o spiegare come funziona. Che è questo che si dice nell’ordinanza. D’altra parte siamo un paese che già oggi impedisce ai non esperti di raggiungere migliaia di siti nel mondo. Massima solidarietà al Post, per fortuna stavolta son solo partite di calcio.
    ps. Ma in tutto questo l’OdG o l’Fnsi si son degnati di dire qualcosa?

  19. Pier Luigi Tolardo dice:

    Se uno pubblica integralmente l’ordinanza pubblica del giudice che dichiara fuorilegge i siti pirata e ne decreta il blocco o il sequestro allora commette un reato? La Lega potrebbe imporre ad un giudice di non imporre la pubblicazione della sentenza a pagamento, come un giudice può decidere, con l’elenco dei siti?
    In pratica il giudice, credo di capire, parifica l’elenco dei siti per le partite coperte da copyright ad un elenco di siti pedopornografici, che, in genere, nessun sito , di informazione si permette di pubblicare,mentre spesso i siti di violenza o xenofobi che pure commettono o istigano a commettere reati sono linkati senza problemi, ergo è un classico caso in cui l’interesse a tutelare un’industria nazionale di primaria importanza, quella del calcio, ha la stessa dignità della tutela dell’infanzia…Questo dimostra ampiamente che di toghe rosse non ce ne sono più molte in giro, che se ne dica…

  20. Carlo il tonto dice:

    Ma il giudice non ha detto che non si può parlare del fenomeno dei siti che collezionano gli streaming illegali, tant’è che l’articolo del 10 febbraio, scritto per informare appunto di quello, non è stato censurato. La condanna ha riguardato quegli articoli che informavano i lettori specificamente della presenza di siti (seppur all’ultimo in modi sfumati e coi disclaimer puntati ad altezza d’uomo) che avrebbero permesso di vedere le partite in streaming che in ogni caso avrebbero eluso le leggi correnti sul copyright in questo paese. Infatti, dice il giudice, è proprio in quel senso che vieta a Sofri di richiamare l’articolo del 10 febbraio in un post che volesse informare della presenza di canali illegali nel caso di un avvenimento sportivo ecc. ecc. E lui pure se ne stupisce.

  21. buz dice:

    Iniziò così: http://tinyurl.com/mondialiinstreaming

    Nel tono e nei commenti (interviene Costa, l’unico calciofilo del Post, credo) c’è tanta ingenuità. Dovevano andarci piano? Informarsi meglio? Può darsi. C’era comunque anche della buona fede. Che non costituisce alibi, ma fa pensare a uno che pesti una merda così, sbadatamente. Poi magari si sveglia e sta più attento. E invece.

  22. frank dice:

    il signor giudice in questi anni ha sentenziato due cose importanti

    – la prima è che è vietato guardare il calcio in streaming. (Inoltre, aggiungo io: si vede male e si diventa ciechi. Meglio sul grande schermo al bar vicino casa e davanti ad una birra, in compagnia degli amici)

    – la seconda è che il calcio è truccato, e peggio per chi ci crede. Creduloni. (E’ un pretesto, aggiungo io, per incontrarsi con gli amici, e per la birra)

    mi sembrano due ottimi motivi, non ho nient’altro da aggiungere vostro onore. A parte il problema dell’alcol.

  23. Piero Tagliapietra dice:

    No, davvero ci stiamo stracciando le vesti per un sito che non ha fatto un articolo di approfondimento (es. “lo streaming online”) ma che ha sistematicamente (per ragioni di SEO, awareness, impression) fatto continuamente articoli su “guarda gratis in diretta la partita squadra A e B” ogni weekend? Fate una ricerca su google: ilpost guardare streaming: esce un solo articolo? È di approfondimento? Un minimo di onestà, suvvia.

    Ricordiamo che i giornali hanno anche dei vincoli “un filo” più stringenti della persona normale.

    Quindi il paragone “dico dove si spaccia” non regge, il confronto “ma se io metto un link sul mio blog” sono pere e mele.

  24. Andrea dice:

    Incriminare i link è una boiata, Massimo, è vero, ma parliamoci chiaro, qui il problema è un altro e va oltre la stupidità dei nostri tribunali in merito a temi di cultura digitale.

    Il direttore del Post, Luca Sofri, da anni si erge ad arbitro, secondo me con bravura e cognizione di causa, delle usanze internettiane di giornali e pubblicazioni che usano boxini morbosi, gallerie finte e slideshow per attirare visite e gonfiare le pagine viste.
    Quello di linkare cose illegali con articoli ben congegnati in ottica SEO per raccattare visite dai motori (in pagine di risultati dalla scarsa concorrenza in cui il sito può dominare grazie alla propria “reputazione”) è solo un’altra faccia di questa medaglia. E’ pratica diffusa, certo, di cui nessuno va troppo fiero, e che ricade comunque nella stessa categoria di “articoli online di serie B o C”.

    Insomma, il direttore predica molto bene e poi però ritiene pure che sia cosa buona e corretta fare visite e pageviews con questo tipo di articoli, che saranno pure scritti un po’ meglio della media, da giornalisti pagati come professionisti, su un sito rispettabile, ma che rimangono contenuto di infima qualità fatto solo per attirare visite e pagine viste.
    Vanno nello stesso calderone anche quegli inutili pezzi sul doodle del giorno di Google spacciati come piccoli pezzetti di costume internettiano.

  25. Pier Luigi Tolardo dice:

    Va bene: Luca Sofri non mi è simpatico, è figlio di Adriano Sofri che scrive bei articoli su Repubblica ma per una parte della sua vita importante ha fatto l’esatto contrario, non mi piace, per esempio, la sua posizione sull’aborto, che è identica a quella di suo padre, e non è la mia. Non mi piace perchè ha sposato la Bignardi e avrei voluto sposarla io…E sono d’accordo che poteva farne a meno di scandalizzarsi per quattro tette che abbiamo guardato tutti e di cui ci siamo serviti quasi tutti per un pugno di clic in più…E allora?Sta di fatto che la Lega è pronta a scatenare una guerra nucleare conro lo streaming illegale e che quei giudici, che ne dica Berlusconi, sembrano scrivere “una via giudiziaria al capitalismo on line”, con quello che c’è sul web le attenzioni della magistratura, con tutto il rispetto, potevano rivolgesi altrove che all’articolo de Il Post.