Questo video abbastanza impressionante degli interni della Tesla model S dice secondo me due cose. La prima è che la automobili che usualmente oggi utilizziamo sono dei dinosauri inconcepibili. La seconda che la tecnologia che conosciamo trasportata così com’è dentro ambiti tecnologici differenti sarà forse in grado di stupirci ma non potrà comunque funzionare.

42 commenti a “In attesa delle macchine volanti”

  1. Sergio dice:

    Veramente notevole.

    Unica cosa, non trovo comodo il touchscreen per regolare le funzionalità dell’auto perché il guidatore dovrebbe operare da fermo.

    A meno che i comandi al volante che si vedono ad un certo punto non sostituiscano le principali funzioni del touch

  2. mORA dice:

    Mi sfugge il perché debba essere vitato parlare al cellulare guidando ma non guardare lo schermo per regolare il sedile passeggero. Queste non sono solo cazzate, ma cazzate pericolose.

  3. Maurizio Camagna dice:

    Bella. Speriamo che abbiano risolto il “problemino” per cui se la lasciavi parcheggiata per più di una settimana senza collegarla alla rete dovevi buttare via le batterie…

  4. jojo dice:

    Ma il n. di cellulare di Elon Musk, è quello vero?
    :D

  5. frank dice:

    Dinosauri inconcepibili

    cercate con un buon motore di ricerca: ‘giacimenti petroliferi esauriti’

    Un fatto gravissimo, a proposito di mentalità e informazione, è che alcuni giacimenti petroliferi sono già ESAURITI da tempo: in Texas, in Venezuela, nell’est Europa

    mentre i giacimenti del Medio Oriente non hanno ancora raggiunto il picco massimo: la vera ragione delle guerre di conquista del 2000, non è un mistero ormai lo sanno anche i sassi. Ma tra pochi decenni la tecnologia che conosciamo non potrà funzionare.

    Per nuova tecnologia serve tempo e soldi.

    Al netto delle tangenti internazionali: ora è chiaro perchè gli esecutivi italiani comprano degli stupidissimi F-35 multimiliardari?

    l’unica exit strategy: è dirottare con ogni mezzo quei miliardi spesi in dinosauri bellici in RICERCA sulla tecnologia dell’idrogeno

    i pozzi si stanno esaurendo: o compriamo armi e dichiariamo la Terza Guerra Mondiale, o abbassiamo la cresta e cominciamo a lavorare e produrre scienza e tecnologie, ed quel che sappiamo fare meglio

    Il nostro obiettivo non è riesumare l’Impero Romano o un quarto reich a stelle e strisce

  6. Gian dice:

    Perché non può funzionare?

    è l’economia dell’inovazione e loro sono gli early adopters, quando Toyota, Mercedes e VW decideranno di investirci sopra, vedrai che tutto funzionerà con livelli che non possiamo neanche prevedere.

  7. AndreaS. dice:

    Dinosauri inconcepibili? Mh.

    La bicicletta funziona allo stesso modo da quasi cent’anni: e funziona ancora bene, con lo stesso principio. Idem le moto e molti altri mezzi di trasporto.

    Nel campo automobilistico, le vere innovazioni vengono dai motori, dai materiali e dal combustibile. Un display da ’17 attaccato al cruscotto non migliora per forza la guida, e non rende più efficiente lo spostamento.

    Azionare gli abbaglianti ad esempio: continua a essere più intuitiva e immediata la levetta dietro al volante. Così per molto altro.

    Un esempio: la settimana scorsa vado con un amico in campagna. Parcheggiamo l’auto e poche ore dopo la troviamo con la batteria a terra. Il modello però aveva la chiave elettronica: si accende premendo un bottone sul cruscotto, senza inserire le chiavi.
    Risultato: con la batteria a terra non si può nemmeno disinserire il blocco sterzo per spostare la macchina e rendere più facile il collegamento coi cavi.

    Non sempre la tecnologia semplifica, anzi.

  8. Larry dice:

    E’ una delle cose più pacchiane che abbia mai visto. D’altra parte gli americani non sono certo famosi per il design delle auto.

  9. Eio dice:

    C’è anche il momento Spinal Tap.

  10. Trentasei dice:

    Faccio fatica a capire cosa faccia in più che non si faccia già da anni sulle auto “normali”, se non centralizzare tutto su un pannello di comando, che in alcuni casi è comodo e in altri troppo macchinoso, come già sottolineato. Di innovativo vedo poco.

  11. Future of cars | Paolo's Weblog dice:

    […] This nice video shows the future of cars. Of course, the other part of this future is going to be self driving cars. So we will be able to play with all the dashboard toys while the car will drive itself, no way you can do both at the same time. [via Manteblog] […]

  12. frank dice:

    Le automobili sono sempre più digitali e al tempo stesso energivore: come mai non hanno ancora un pannello solare al posto del tetto di latta? ma nemmeno nei prototipi, è sconsolante

    e non è un problema di costi e nemmeno d’acquirenti

    con un pannello solare (che può essere benissimo riciclabile e comunque in linea con il ciclo di vita di un prodotto, al netto dell’obsolescenza programmata) si risolverebbe ro ad esempio paradossi come quello raccontato da AndreaS.

  13. enrico dice:

    @frank,
    http://www.ecozoom.tv/blog/turismo-responsabile/overland-elettrico-fotovoltaico/

    io sulla mia però ci ho messo la pala eolica

  14. fortebraccio dice:

    @frank
    se per pochi decenni intendi una ventina (200 anni), sono d’accordo.
    Il petrolio non sta per finire, né oggi, né domani, valà! I giacimenti oggi esauriti non sono gli unici giacimenti esistenti, ma solo quelli più economici da sfuttare… al tempo di quando sino stati scoperti (20/30/40/50 anni fa). E non parliamo poi del gas: alle volte talmente economico che si rinuncia ad estrarlo per il basso margine sul costo.
    Con la “tecnologia dell’idrogeno” ci siamo andati sulla Luna 50 anni fa: la conosciamo, è nota. E poi: chi ci da idrogeno a basso costo? [in effetti è qui che si concentra la ricerca: enzimi di origine vegetale, microorganismi, eccetera].
    Non bastasse: costruire una rete di distribuzione per idrogeno ad alta pressione (ma tu già sogni l’H2 liquido, dì la verità!) è un filo più difficile che per i prodotti raffinati del petrolio…

  15. frank dice:

    @enrico

    sulla tua macchina a benzina? le auto a trazione elettrica integrale (con pannello) esistono da anni ma quella non trasporta persone e merci, dovrebbe essere ibrida: non ho visto un solo prototipo del genere

    @fortebraccio

    non sto dicendo che sta per finire, in modo imprecisato e apocalittico: dico che abbiamo una certa autonomia, poi ci sarà la riserva e poi la macchina si ferma

    e non puoi creare petrolio con la pietra filosofale…

    Lo studioso americano che ha studiato i giacimenti aveva previsto con una certa approssimazione lo sfruttamento dei giacimenti e i suoi modelli si son rivelati esatti: i giacimenti in questione (ritenuti erroneamente illimitati) son durati circa cento anni, ora sono ESAURITI, ma il consumo oggi è aumentato esponenzialmente… e la domanda aumenta esponenzialmente

    sull’idrogeno non conosciamo affatto come produrla a basso costo: servono innanzitutto soldi e volontà politica, scienziati, ricerca e scoperte scientifiche e tecnologiche

  16. Paolo Bertolo dice:

    La Tesla S e, a mio avviso, ancor più la BMW i3, dimostrano che una mobilità alternativa non solo è possibile ma anche auspicabile, visto l’indiscusso fascino delle due vetture.
    Tesla è una compagnia piccola e giovane e, probabilmente, non si può ancora permettere una componentistica davvero “custom made”, pena un costo finale esorbitante. Probabile quindi che l’orribile ed alieno schermo da 17″ sia in realtà un pannello di controllo universale low-cost promosso invece dal marketing come soluzione d’avanguardia.
    BMW sulla sua i3 ha potuto permettersi un approccio più creativo e il risultato è una plancia realmente avveniristica senza per questo sembrare uscita da un film di fantascienza di serie B.

  17. nicola dice:

    @frank
    L’idrogeno non è una fonte energetica primaria. Si ricava da altro, petrolio compreso. L’idrogeno può fare al massimo da tramite/magazzino di energia.

    L’idrogeno è altamente esplosivo, molto più del metano, gpl e benzina. Non vorrei mai fare un incidente contro un’auto a idrogeno.

    @tutti
    Quando ci saranno le prese di corrente negli attuali distributori di carburanti tradizionali per ricare la tesla e se la ricarica durerà meno di 15 minuti ci farò un pensierino. Così che ci faccio? Ci vado al massimo a fare la spesa.

  18. Cinicamente dice:

    Se ogni tanto non bisognasse anche guardare la strada, quel po’ po’ di touchscreen potrebbe anche essere fico

  19. gregor dice:

    @nicola

    L’idrogeno è molto volatile, hanno fatto dei test e in caso di incendio l’auto non prenderebbe fuoco al contrario delle auto alimentate con gli attuali carburanti.

  20. frank dice:

    @nicola

    Come ricavare e utilizzare al meglio l’idrogeno ce lo diranno investimenti in ricerca e sviluppo e ulteriori scoperte scientifiche, com’è sempre avvenuto nella storia che ha dinamiche a volte imprevedibili, ma che non piovono dal cielo e richiedono comunque una volontà e un’intenzione

    le conoscenze che abbiamo oggi non sono le conoscenze che avremo tra un ventennio: occorre cominciare ad investire del tempo e del denaro per un progetto, un sapere e una tecnologia che oggi non abbiamo.

    anche la bomba atomica non esisteva, e si sono messi d’impegno. Anche se non è servita a nulla poichè la guerra era già vinta, anzi è presto diventata una sciagura per l’umanità.

    Visti gli sprechi e le spese belliche folli a quanto pare esistono le risorse (e sono parecchi miliardi di euro) per potenziare la ricerca e lo sviluppo. Esattamente la causa del declino industriale italiano: è (anche) una volontà politica.

    sono delle scelte, che a volte cambiano la storia.

    è forse banale ricordare che lo sviluppo tecnologico e scientifico non si è mai fermato, ma quel che è curioso è che a tratti riaffiora una certa ideologia conservatrice nei confronti dell’evoluzione e della sperimentazione

  21. Claudio dice:

    In che senso l’auto attuale è un dinosauro? Perché ha il motore termico o per la tecnologia con lavagna elettronica?

    Attualmente tutte le auto hanno centraline per tutto: fari, consumi, pressione gomme, temperature interne ed esterne, tettuccio apribile, dcc.

    Blasonate case tedesche hanno le stesse informazioni proiettate sul parabrezza per non smuovere le pupille dalla strada. (già il punto di fuoco lo considerano in problema). Tutte le operazioni sono controllate a voce: tettuccio, freni, assetto, temperature, ecc.

    Esistono modelli con sonar per la distanza di sicurezza nella nebbia per fare un esempio

    Insomma mille azioni.

    Se dal pleistocene dell’auto al futuro la differenza la fa un monitor in plancia… boh?!

    Non ho capito

  22. fortebraccio dice:

    @gregor
    L’idrogeno ė volatile, in caso d’incendio gigioneggia in giro ed essendo un gas mite, coccolone, non s’incendia – brava stellina!
    L’ idrogeno ė anche la molecola (biatomica) più piccola (senza contare che diffonde come ione nel metalli – fusione fredda, ricordate?-, il che vuol dire un bel problema per il contenimento (ma i nanotubi di carbonio promettono bene). Resta il problema della pressione di stoccaggio: chi si vuol sedere su un serbatoio di 300 ATM?
    Quoto Nicola! Al momento, tutto buono per il furgoncino delle poste, l’autobus dell’aeroporto, o poco più…
    @ frank si, il tuo ė un ragionamento di buonsenso…. Peccato che sia in anticipo di almeno un secolo! La durata di sfruttamento di un giacimento viene predetta dai geologi e decisa dai ragionieri in base alle necessitá di cassa della società per cui lavorano. E trovarne di nuovi è solo questione di soldi – tutto qui.
    Divertiti con G.Earth a cercare il giacimento di Kashagan: di do una traccia: è quello talmente grande che invece di costruire piattaforme (nel Caspio) han costruito delle isole per alloggiare gli impianti – isole!

  23. Ernesto dice:

    Tutte queste inutili funzioni per soli 100.000 Euro circa. Un affare.

  24. wlyit dice:

    A molti commentatori sfugge un concetto: non è il monitor da 17 pollici la rivoluzione, ma il fatto che è totalmente elettrica, che può arrivare a 200 km/h, e va da 0 a 100 in meno di 6 secondi.

    Si, le auto che guidiamo oggi, sono dei dinosauri.

  25. nesso dice:

    … ma la batteria che si vede in alto a sinistra indica lo status energetico della macchina? :-D

  26. frank dice:

    e in attesa del prossimo ‘black out’ (tra meno di 6 secondi) :-)

    prova ad immaginare di rottamare (oltre a Renzi) l’intero parco macchine degli italiani con questa supercar modello ‘black out’. Con la “iCar” a volare è il consumo di energia elettrica. E’ piuttosto un gadget per il ricco iSvizzero.

    a meno che le pile non vengano caricate da fonti rinnovabili, e relativa rottamazione dei tetti con tegole solari (circa un obbligo per tutti e per legge). E appunto investire in ricerca per un sistema ad idrogeno, in attesa delle macchine volanti

    insomma bisogna costruire un sistema, anche ibrido, che stia in piedi quasi illimitatamente, generazioni e generazioni, non un misero secolo, uno sputo nella Storia. Bisogna cominciare a pensarci prima e riappropriandoci degli strumenti democratici: “buoni & cattivi” stanno già pianificando le sorti dell’umanità

    anche perchè tutti i cinesi e brasiliani e indiani vorranno un’automobile per il boom economico

    e il boom non sarà tanto economico quanto nucleare: il climax di guerre coloniali da parte dei “buoni” sta spingendo i popoli verso la Terza Guerra Mondiale, in una realtà orwelliana in cui le comunicazioni sono controllate da un Grande Fratello.

  27. mORA dice:

    @wlyit

    Le auto che guidiamo oggi sono raddoppiate in peso e rispetto ad un modello analogo di vent’anni fa consumano lo stesso in termini assoluti e la metà in termini relativi.

    Sono più sicure, più pesanti ma vanno più forte con minor consumo. E inquinano circa cento volte meno di una macchina di vent’anni fa di cilindrata metà.
    Quindi sono quanto di più avanzato tecnicamente.

    Inoltre la mia con un pieno di gasolio fa circa 1000 km, pieno che faccio in circa un minuto e mezzo; ho un distributore in media ogni venti chilometri.

    Non solo, ma la mia costa un quinto di questo catafalco.

    E, per finire, la corrente la fai come? E non per quella macchina che vedi nel video, ma ammettendo che il 5% del parco circolante diventi elettrico non avremmo di che alimentarlo.

    La tecnologia che vedi, batterie a parte, è tutta presa dai dinosauri, a partire dalla scocca in acciaio e non in carbonio.
    È questi che sfugge a molti, che la macchina elettrica è una macchina, che ha un motore elettrico.

    Quindi quel televisore da 17″ pollici (e notare la pupa quanto ci mette a fare una cosa qualunque nel video, e immaginatela che fa le stesse cose in movimento mentre telefona), serve a far soprassedere sul fatto che la macchina che c’è intorno è un giocattolo.

    Moderno, ma giocattolo.

  28. Trentasei dice:

    @mORA : +1.

    se poi ci metti dentro anche la necessità di produrre/cambiare/smaltire molto più frequentemente le batterie, non proprio acqua di rosa per l’ambiente, hai fatto bingo.
    ah, però così ci si muove con l’elettricità, eh? prodotta nella maggior parte dei casi col petrolio, ma non importa: così sei cool, eco e green.

  29. wlyit dice:

    @mORA
    Giocattolo?
    L’autonomia di una Tesla è di circa 400 km con un “pieno”.
    Vero, molto meno di un auto a gasolio/benzina. Ma quanti km vengono percorsi in media ogni giorno dalle auto?
    Quanti rifornimenti vengono fatti, mediamente, al giorno da un auto?
    La Tesla permette di sostituire una batteria in meno di 90 secondi in una stazione abilitata (in California ci sono i primi impianti funzionanti).
    Immagina un’utilitaria senza troppi fronzoli ed elettrica. Un pieno alla settimana per il percorso casa-lavoro. Parlo di un uso comune e diffuso nelle grandi città italiane.
    Sono concetti innovativi, che nessun altro player del settore applica alla propria produzione.
    Com’è possibile che le grandi case automobilistiche, con esperienza quasi centenaria, non riescono a vendere un prodotto totalmente elettrico, mentre un’azienda “fuori dagli schemi” ci riesce in meno di 10 anni?
    L’unica sembra essere Toyota che si permette il lusso di vendere utilitarie ibride, e indovina di chi sono le sue batterie: di Tesla Motors.

  30. michele michelotto dice:

    In questo momento il Plus delle auto elettriche, per citta’ come la mia che sforano ogni anno il numero massimo di giorni con PM10 sopra il limite, e’ che l’inquinamento viene spostato al di fuori della citta’.
    Quando poi dovessimo arrivare al peak oil, cioe’ al punto in cui il costo di estrazione del petrolio dovesse aumentare troppo allora l’auto elettrica sarebbe anche piu’ conveniente in termini di opex (anche se il capex fosse il doppio di un auto a gasolio).

    Le auto elettriche poi permetterebbero di risolvere un problema delle energie rinnovabili discontinue come solare e soprattutto eolico. La rete adesso non ha capacita’ di storage. Invece una rete di auto elettriche permetterebbero di caricare le batterie nelle ore di grande produzione.

    Il commento di mORA mi ricorda un po’ lo scetticismo degli automobilisti delle auto a benzina quando arrivarono le auto diesel e le percepivano come auto con motore “lento” da camion.

  31. Trentasei dice:

    @wlyit: il problema dell’inquinamento delle batterie non ti sfiora nemmeno? il fatto che vengano sostituite così di frequente implica una produzione/smaltimento molto magigore. Questo aspetto non ti sfiora minimamente?

  32. mORA dice:

    @michele michelotto

    No, nessuno scetticismo, ne abbiamo già parlato qui nei commenti di un altro post.

    Però è controfattuale dire che quella macchina è innovativa, quando in realtà la sola cosa diversa da una macchina di pari dimensioni è il tipo di motore.

    Resta poi il problema della produzione elettrica, visto che due estati fa abbiamo rischiato di collassare la rete nazionale con i climatizzatori, che comunque stavano dentro ai 3 kWh del contratto domestico. Qui si parla di impianti ad hoc da 8 – 20 kWh.

    Il diesel una volta era un trattore (come negarlo), io stesso lo schifavo, ed ho avuto macchine a benzina/GPL per anni. Poi sono usciti i turbodiesel moderni, ed adesso ho solo diesel. La coppia di un motore elettrico dev’essere fantastica; ma parliamo di macchine mosse da motori elettrici, non di astronavi.

    Resta il problema delle batterie (intanto produrle con i metalli rari di cui sono piene) e poi resta sempre il problema infrastrutturale, drammatico.

    Col prezzo del petrolio attuale (ed in crescita) converrà estrarlo dove prima non lo si faceva. Certo che finirà, anche il Sole finirà. Ma va risolto il problema infrastrutturale se no, le auto elettriche resteranno un giocattolo per ricchi (100.000 € per una Mondeo?!)

    La stessa BMW i8 sarà venduta a 136.000 USD. Ford diceva che “non c’è vero progresso finché una tecnologia non è per tutti” (mentre la storia della scappellata al passaggio di un’Alfa è apocrifa :).

    A ma piacciono le macchine, ci ho anche corso con pessimi risultati e con gli anni mi piace più la coppia che tutto il resto, quindi figurati se non mi pace la trazione elettrica; ma dire che quelle attuali sono preistoria solo perché dentro quel comò hanno messo un monitor da 17″ mi pare un po’ forte, no?!

  33. frank dice:

    I russi avevano già costruito anni fa una particolare macchina che “volava” ma solo su superfici piane e sfruttando particolari correnti, una specie di overcraft. L’avevano anche mostrata a Quark

    ma quanto consuma?

    si possono tranquillamente costruire pochi esemplari, ma non milioni: se ragioniamo su larga scala, su consumi, inquinamento e risorse energetiche, è un grosso problema

    una batteria è un rifiuto speciale, altamente tossico e pericoloso, non si può buttare nel cestino, bisogna seguire rigorosamente un ciclo di riutilizzo, deve poter essere smontata in parti e riutilizzata. (Anzi deve addirittura essere assicurata)

    ma ripeto: è strano che le auto ibride non abbiano ancora un pannello solare (e non ci siano nemmeno prototipi) perchè non sono così sicuro che in un’auto ibrida alimentata con petrolio e pannello solare per il computer di bordo debba per forza avere l’accumulatore..

    il concetto è molto semplice: con un’auto ibrida se c’è il sole uso il sole e uso molto meno carburante, non spreco carburante, alimento il computer di bordo e aumento l’autonomia

    nel frattempo però, prima di arrivare all’ultima goccia di petrolio e ad un’altra guerra globale: è ormai una necessità ineludibile il potenziamento degli investimenti in ricerca e sviluppo per un sistema ad idrogeno

    se i consumatori raddoppiano il giacimento dura la metà.. ma considerando CINA e INDIA: forse gli automobilisti triplicheranno.. forse saranno addirittura il quadruplo: considerate che fino ad ora la ricchezza e il benessere hanno riguardato una ristrettissima minoranza di persone. Non sono più i consumi degli anni venti e nemmeno degli anni cinquanta

  34. Mario G. dice:

    Tesla è un nome da steampunk

  35. Giulio Mozzi dice:

    Tutto sommato, mi consola il fatto che abbiano usato una ragazza in carne e ossa. E che le ruote, mentre l’automobile avanza, girino all’indietro – come una volta.

  36. pietro dice:

    Frank, dato che i pannelli fotovoltaici attuali sono il frutto di almeno 20 anni di sviluppo teconologico e al massimo potranno diminuire di prezzo, ma ben difficilmente potranno aumentare il loro rendimento energetico ( non confondiamo lo sviluppo teconologico con le bufale sul superamento dei limiti fisici dei pannelli ) un pannello produce, NELLE MIGLIORI CONDIZIONI 170 W per metro quadro, un utilitaria con un motore da 35 KW per camminare al 10% della sua potenza ha bisogno di 35000/170 = 205 metri quadri di pannelli.
    Capisci adesso perchè la frase ” con un’auto ibrida se c’è il sole uso il sole e uso molto meno carburante, non spreco carburante, alimento il computer di bordo e aumento l’autonomia ” non ha senso?
    6 metri quadri di pannelli producono 1KW di energia, con una potenza del genere a disposizione spingi a malapena una bicicletta, una macchina che pesi nel mgliore dei casi 500 kg consuma anche in una fantascientifica assoluta assenza di attriti molto di più.

  37. mORA dice:

    Pare fatto apposta:

    http://www.lavoce.info/il-taglio-possibile-sui-sussidi-alle-energie-rinnovabili/

  38. pietro dice:

    Ovviamente avevo perso uno zero “al 100% della sua potenza”.

  39. frank dice:

    @pietro

    non ha senso?

    “Ceci n’est pas une pipe”

    http://www.ecozoom.tv/blog/turismo-responsabile/overland-elettrico-fotovoltaico/

    tra 20 anni l’evoluzione tecnologica non supererà i limiti fisici, ma può cambiare totalmente la struttura e i materiali del pannello

    diminuisce appunto il prezzo del pannello solare che, al posto del tetto di latta, alimenta il computer di bordo e non solo: diminuisce il consumo di carburante

    con l’accumulatore il discorso cambia, così come le controindicazioni

    c’è tanto da fare: ricerca e sviluppo, investire e non buttar via soldi

  40. Martina dice:

    Tutto molto bello, mancherebbe solo il pilota automatico, altrimenti quel touch screen diventa un po’ pericoloso ;)
    Comunque non sarei così critica: le tecnologie per le auto che si guidano da sole sono già in produzione.
    Butto lì una previsione: se non è tra 5, ma comunque relativamente a breve, entro 10 anni, avremmo auto che si guidano da sole e con interfaccia vocale, senza bisogno del touch screen ;)

  41. On driving – Il cappello del giullare | Il cappello del giullare dice:

    […] Un altro segno inequivocabile che le auto non servono per essere guidate è l’evoluzione delle dotazioni di bordo, che tende a riprodurre con pervicacia sospetta il setting del salotto di casa. Media player, touchscreen, navigatori, collegamenti assortiti, bluetooth, integrazioni con telefoni… Sembra quasi che siano costruite per stare fermi, non per muoversi. Prendete ad esempio, questo video che parla della Tesla S (via Mantellini) […]

  42. On driving (o del guidare) - Il cappello del giullare dice:

    […] Un altro segno inequivocabile che le auto non servono per essere guidate è l’evoluzione delle dotazioni di bordo, che tende a riprodurre con pervicacia sospetta il setting del salotto di casa. Media player, touchscreen, navigatori, collegamenti assortiti, bluetooth, integrazioni con telefoni… Sembra quasi che siano costruite per stare fermi, non per muoversi. Prendete ad esempio, questo video che parla della Tesla S (via Mantellini) […]