1) Gli editori tedeschi si lamentano perché Google News aggrega gratis le anteprime dei propri contenuti liberamente disponibili sul web.

2) La Germania approva una assurda modifica al copyright che prevede una remunerazione per le anteprime dei contenuti in questione (una norma molto pericolosa, praticamente un progenitore del divieto di link)

3) Google risponde che dal momento in cui la legge andrà in vigore, il prossimo 1 agosto, aggregherà su Google News in Germania solo contenuti esplicitamente autorizzati dagli editori e non pagherà un centesimo a nessuno.

Il candidato risponda a tre semplici domande: chi ci guadagna? chi ci rimette? chi è il cretino?


(via techcrunch)

17 commenti a “Chi è il cretino?”

  1. raccoss dice:

    Dai commenti dello stesso articolo http://en.wikipedia.org/wiki/Copiepresse

  2. iltommi dice:

    @racoss ma dai!
    in Belgio ci hanno messo solo 2 mesi per ritornar con la coda tra le gambe…
    Riporto qui il testo su wikipedia a chiusa di questo tentativo di suicidio degli editori tedeschi.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Copiepresse

    Copiepresse is a Belgian, French-language newspaper copyright management company. Copiepresse successfully sued Google in Belgian court, claiming that Google violated copyright law in posting links to and abstracts of articles in Belgian newspapers without permission.

    On May 5, 2011 Google also lost the appeal and subsequently removed several Belgian newspapers represented by Copiepresse from its search index. However, this move backfired on Copiepresse, as the ruling deprived newspapers of click-through traffic, and so it reduced their advertising revenue. Copiepresse backed down on Juli 18, 2011, allowing Google to index the newspapers again.

  3. frank dice:

    no, ma se chi prova a costruire alternative fa sempre la figura del cretino è ovvio che Google è in una posizione dominante inaccettabile, qualsiasi scelta è sempre in favore di Google

    il problema è che sta cominciando a diventare un sistema troppo pervasivo e condizionante, anche dal punto di vista culturale ed economico, e una delle concause è un fraintendimento di base sulla “gratuità” di internet

    i soldi non sono centrali per la creatività, ma la cultura ha comunque bisogno, non sempre, di un sostegno economico

    quello tedesco è un errore ma allo stesso tempo mostra un certo grado di sensibilità pubblica verso certi problemi. Può sembrarti paradossale, Massimo: ma quei “cretini” sono molto più avanti di noi e in Europa dovremmo far squadra. (Sempre che esista, l’Europa)

  4. Dino Sani dice:

    Siamo al suicidio degli editori. Chissà perchè in questo periodo ci sta così tanta autodistruttività in giro (vedi il M5S…). Invece di provare a immaginare strategie innovative per il nuovo (ma ormai neanche più tanto) mercato digitale, gli editori cercano di arroccarsi a difesa di uno status quo ormai indifendibile, utilizzando la loro influenza sui politici per legalizzare delle vere e proprie “follie”. L’invenzione dell’automobile portò non soltanto dei significativi cambiamenti al movimento delle persone, ma anche ai territori (e ahimé ai paesaggi) ma, soprattutto, modificò il concetto di produzione, innestando intorno al prodotto “automobile” una galassia di prodotti e nuove economie (dalle strade agli autogrill, per non parlare dei gadget, delle officine, dei motel, ec…). L’economia del digitale se vogliamo è ancora più dirompente, perchè si innesca sul conflitto/risorsa principale dell’economia: la teoria della scarsità dei beni. Più un bene è scarso più nell’economia tradizionale ha valore. Ma nell’economia digitale il singolo prodotto è riproducibile a costi vicino allo zero, quindi il suo valore deve diventare altro. O gli editori capiscono che il valore dei contenuti culturali (testi, video, musica, ecc…) sta cambiando paradigma, e lavorino allo sviluppo di “nuovi valori”, o sono destinati a morire, prima o poi, nonostante gli aiuti dei politici (come quelli dati a Feltrinelli e Mondandori contro Amazon lo scorso anno in Italia…). Va ridiscusso il senso del “valore” dei prodotti digitali e in tal senso l’intera concezione del copyright che, oggi, così com’è, è anacronistico e fuori dalla storia.

  5. Sergio dice:

    La parte cretina per me è che occorra scrivere delle leggi per regolamentare queste cose.

    Per il resto si può ancora risolvere in due modi: se tutti i produttori di notizie rilevanti stessero fuori da GNews allora Gnews diventerebbe una porcata in Germania.

    Ma se la qualità di quelli che rimangono sotto GNews è sufficiente a soddisfare il pubblico allora sarà un problema per gli editori

  6. L1 dice:

    la prima cosa che mi viene in mente e’: che occasione D’ORO per gli editori concorrenti. per gli editori che cioe’ vorranno lasciare qualsiasi contenuto a google, sorpassando in modo brutale i concorrenti che si ritirano sull’aventino convinti di fare una genialata. secondo me in questo momento c’e’ qualche editore in germania che stappa champagne.

  7. pietro dice:

    In effetti dire “se tutti i produttori di notizie rilevanti stessero fuori da GNews allora Gnews diventerebbe una porcata in Germania” è come dire che se tutti gli automobilisti su rifiutassero di andare in autostrada le autostrade fallirebbero.
    Perchè le notizie non sono budini, non le producono i giornali, le diffondono solamente anche loro.
    L’idea degli editori che Google sia costretto a diffondere PAGANDO le notizie che anche loro si procurano a costi irrisori è stupida.
    Pensano che il danno di una mancata indicizzazione dei contenuti sia maggiore per Google che per i quotidiani?

  8. Visto nel Web – 84 | Ok, panico dice:

    […] Chi è il cretino? ::: manteblog […]

  9. Dino Sani dice:

    Volevo solo aggiungere che certo non sono totalmente dalla parte di Google, che ha creato una sorta di monopolio e guadagna per darti visibilità sulle ricerche. Tutta la struttura di Google sembra pensata per un regime “totalitario” dove tutto deve essere fatto dentro il “mondo Google”. Il modo in cui stan cercando di obbligarci ad usare ilsocial network google +, forse il più brutto e poco comodo da usare di tutti i social, la dice lunga …
    Google é una sorta di moderno vampiro, che utilizza – esono i più bravi a farlo – tutte le informazioni del mondo per costruire un impero mediatico di tipo nuovo, dove ogni esperienza sulla rete diventa riconducibile a loro. Palese contraddizione: da un lato hanno bisogno che la rete sia viva, che la gente ricerchi e che le aziende pagina per posizionarsi; dall’altro vorrebbero che ogni attività in rete finisca dentro la loro rete…

  10. ArgiaSbolenfi dice:

    @Dino: non solo “tutte le informazioni del mondo” come dici tu ma anche “tutte le infomazioni sulle persone del mondo”.
    Parlando di Google News. a me non viene in mente tanto la polemica contro la stampa brutta, vecchia e cattiva che trovo ormai stucchevole, quanto il fatto che ogni clic su un titolo vada probabilmente ad arricchire e perfezionare il profilo che Google costruisce su di me.

  11. juhan dice:

    Da come è scritto il commento (automatico, si tratta di un trackback) delle 9:17 uno potrebbe essere indotto a interpretare male come la penso.
    Cose che capitano quando le macchine sono lasciate troppo sole, senza sorveglianza. E prima o poi ci sarà la Robocalypse!

  12. Umberto dice:

    Io penso che il cretino sia l’Unione Europea che permette a Google di avere una posizione dominante schiacciando il mercato ai suoi voleri contro qualsiasi norma sulla libera concorrenza.
    Tra l’altro permettendo che i dati sensibili dei cittadini dell’Unione europea siano tenuti fuori dai nostri confini con tutte le gravi conseguenze che cio’ comporta.
    Una mossa intelligente, secondo me, da parte della Germania (ed ancor meglio in tutta Europa) sarebbe vietare per un periodo Google sul suo territorio per abuso di posizione dominante e per violazione della privacy. Ricordiamoci che il problema non e’ tanto qualche giornale ma che avendo un unico soggetto, tra l’altro straniero, che controlla di fatto il web esso con le opportune strategie puo’ decidere le elezioni ed i destini delle nazioni… Ricordiamo inoltre che Google per la pubblicita’ che viene vista in Europa paga meno dell’uno per cento di imposte.

  13. Massimo dice:

    chi guadagna:nessuno; chi ci rimette: i giornali; chi è il cretino: i giornali. Q.E.D.

  14. ArgiaSbolenfi dice:

    @Umberto: vietare Google (e magari Facebook, dominano pure loro)? Un’idea interessante per riportare le folle nelle piazze, inferocite per l’improvvisa inutilità dei loro computer e smartphone. Ormai l’informatica personale è così legata al cloud computing (americano) che non è concepibile un ritorno agli anni 90 delle agende da sincronizzare, della posta da scaricare sul pc, delle mappe da piegare, del solitario in ufficio al posto di Farmville. Se i loro piani funzionaneranno, tra qualche anno non potrai neppure usare i normali PC senza un account Microsoft, Apple o Google.
    Soluzioni (a parte diventare dei nerd)? Io non ne ho idea, magari cominciamo a parlarne.

  15. Google News, dal 1° agosto in Germania cambia tutto | LSDI dice:

    […] Intanto, sull’ argomento, Massimo Mantellini chiede: Chi è il cretino? […]

  16. Matteo dice:

    Si confondono i problemi dei giornali online (scarsa redditività) col monopolio di Google.
    Google non ha il monopolio dell’informazione online, nè in Germania, nè in Italia.
    Google fa solo un favore ai giornali linkandoli.
    Bisognerebbe rompere le balle a Google su ben altre cose… e ce n’è!!!!!!

  17. Editoria: Legnini, entro anno provvedimento su diritti d’autore nel web | Editoria Digitale dice:

    […] strano presentimento. Per quanto mi riguarda il mio punto di vista sulla questione è esattamente quello di Massimo Mantellini, poi se son rose […]