Bellissimo racconto breve di Tullio Avoledo sulla fotografia digitale.

Ogni volta che premo il pulsante della mia Nikon digitale per fotografare mia figlia invio quindi la sua immagine nel regno dei numeri, la traduco in una lingua diversa. Nella fotografia normale l’immagine di una mela è una mela, l’immagine di un uomo continua ad essere un uomo. Così sul negativo come sul positivo. Posso manipolare l’immagine solo a forza, con forbici o taglierina, con il pennello, lasciando tracce del mio intervento, della mia manipolazione della realtà . Nella memoria digitale della macchina, invece, mia figlia si confonde con gli alberi e le pietre, tutto è scomposto e ricombinato in un’unica non-materia di base. In una plastilina virtuale modificabile all’infinito.

(via Giulio Mozzi)

5 commenti a “FOTOGRAFARE in DIGITALE”

  1. daniele dice:

    non è proprio così: a una traduzione in numeri nella foto digitale equivale una traduzione in foto reagenti chimici sull'emulsione della pellicola nella foto tradizionale. una traduzione interviene comunque, e in entrambi i casi l'immagine di una mela è sempre una mela dopo la decodifica, sia che questa avvenga tramite sviluppo in camera oscura o acquisizione sul pc.

  2. Pinolo dice:

    Mah, oltre a qualche imprecisione (il cinese di fronte ai carri è immagine prevalentemente televisiva, quindi almeno magnetica, se non digitale), mi pare che l'articolo e l'estratto non contengano eccezionali intuizioni, salvo quella di lasciare involontariamente da parte qualche decennio di teorie sulla percezione.

    Diciamo che il vizio di fondo è il solito, pervicace attaccamento al "reale".

  3. Bricke dice:

    Non capisco cosa c'entri il mezzo con il quale si coglie un'immagine. Un disegno, un quadro, una foto, un video, una foto digitale. Sono modi di scambiare informazioni. E con il digitale è possibile scambiare più facilmente informazioni. Chiunque oggi può diventare fotoreporter. Leggetevi contrappunti di mantellini di oggi, e didemi se tutto questo fosse possibile senza il digitale.

  4. Giorgio dice:

    Boh, chissa' perche' in tutti i campi l'analogico ha sempre piu' fascino del digitale (vedere i nostalgici degli LP!).

    Io pragmaticamente preferisco riversare le foto su HD, poi farmene 4 copie su CD e conservarli in luoghi diversi (casa mia, dei miei, di mio nonno, in ufficio).

    A meno di un disastro su scala cittadina, ho la garanzia che i miei preziosi ricordi non andranno perduti!

    Ciao

  5. .mau. dice:

    Gli LP fatti bene hanno una dinamica maggiore dei CD, o almeno io – che non ho un orecchio così fine – ho sentito più particolari in Sgt.Pepper della Mobile Fidelity rispetto al CD europeo (quello americano è masterizzato male).

    Naturalmente il problema è sempre campionare a sufficienza.